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SPECIALE ACQUA
ACQUA > SPECIALE ACQUA > LA POLITICA DELL'ACQUA

Indice dei contenuti
L'acqua da Johannesburg a Kyoto
La desertificazione
I numeri dell'acqua
Gli accordi per l'acqua
Acqua per la pace
A scuola di acqua
I links dell'acqua
La politica dell'acqua
 
Il quadro italiano
Decreto Acque-bis
L'acqua alla radice della guerra
Il fiume Arancione
Per la tutela acque
Elenco norme
La gestione dei servizi idrici
Il parternariato euro-mediterraneo
Le notizie dell'acqua
La scienza per l'acqua
Hanno detto dell'acqua
La cultura dell'acqua
Le dighe e l'acqua
   
La politica dell'acqua

Le istituzioni


Le attività istituzionali in materia di acqua sono affidate in Italia a diversi soggetti: Presidenza del Consiglio dei Ministri, Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica, Comitato di Vigilanza sull'Uso delle Risorse Idriche, Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, Ministero dei Lavori Pubblici, Ministero dell'Ambiente, Ministero per le Politiche Agricole e Forestali, Ministero della Sanità; inoltre: Regioni, Province e Comuni.

Ministero dei Lavori Pubblici
Espleta un'azione di indirizzo e coordinamento nella gestione della risorsa idrica attraverso la Direzione Generale della Difesa del Suolo, che si occupa dell'attuazione delle norme in materia di utilizzazione delle acque e difesa dalle piene, dall'inquinamento, gestione del servizio idrico integrato, programmazione delle relative risorse finanziarie.
La Direzione è inoltre l'organo che provvede al rilascio delle concessioni di grandi derivazioni di acqua e coordina le assegnazioni di fondi agli uffici periferici del Ministero per le opere e le manutenzioni idrauliche. Questi ultimi si occupano delle istruttorie, delle domande di concessione di grandi derivazioni di acqua e provvedono alla esecuzione delle opere idrauliche nelle aree principali dei bacini di rilievo nazionale del centro meridione: Arno, Tevere, Liri - Garigliano e Volturno.
Nei bacini di rilievo nazionale del nord, le opere idrauliche nelle aste principali dei fiumi (Po, Adige, Brenta - Bacchiglione, Piave, Tagliamento, Livenza, Isonzo) sono gestite dal Magistrato alle acque di Venezia e dal Magistrato per il Po di Parma. Questi due Uffici decentrati del Ministero dei Lavori Pubblici vennero istituiti rispettivamente negli anni 1907 e 1956: il primo per la gestione delle opere idrauliche nella complessa rete idrografica dei fiumi ricadenti nei territori del nord - est, dall'Adige fino all'Isonzo; il secondo per la sistemazione idraulica e la gestione dell'asta del Po, dei suoi affluenti e del suo delta.
La riforma delle competenze amministrative delineata dal DL.gs n.112/98 prevede che le attività dello Stato, ora esercitate attraverso i propri Uffici decentrati, vengano idoneamente trasferite ad organismi, regionali o interregionali, da disegnare in funzione delle caratteristiche dei bacini idrografici.

Cosrtuzione di un moderno acquedotto

Ministero delle Politiche Agricole e Forestali
Ai sensi del DL.gs n. 300, del 30/7/1999, ha competenze di disciplina generale e coordinamento nazionale in materia di grandi reti infrastrutturali di irrigazioni dichiarate di rilevanza nazionale, nonché in materia di intervento straordinario nel Mezzogiorno e dell'Agenzia per la promozione dello sviluppo del Mezzogiorno (ex Agensud).
Anche gli istituti di ricerca e sperimentazione del Ministero hanno competenze tecnico-scientifiche nel settore delle risorse idriche.

Ministero dell'Ambiente
Le competenze in materia di risorse idriche sono attribuite al Servizio per la Tutela delle Acque, la Disciplina dei Rifiuti, il Risanamento del Suolo e la Prevenzione dell'Inquinamento di Natura Fisica. Il Ministero predispone e promuove studi e rilevamenti, ed ogni due anni è tenuto a presentare al Parlamento una "relazione sullo stato dell'ambiente".
Per la programmazione degli interventi viene predisposto, d'intesa con le Regioni, un apposito piano triennale per la tutela ambientale.
Sotto la vigilanza del Ministero opera l'Agenzia Nazionale per la Protezione dell'Ambiente (ANPA), la cui articolazione operativa a livello periferico è assicurata da agenzie regionali, istituite autonomamente dalle singole Regioni; essa si avvale, per le informazioni sullo stato qualitativo dei corpi idrici, della rete SINA (Sistema Informativo Nazionale di monitoraggio Ambientale), costituita da circa 400 punti di osservazione dislocati sul territorio nazionale.

Il Comitato di Vigilanza sull'Uso delle Risorse Idriche
È stato istituito dalla Legge 5.1.1994 n. 36 al fine di garantire l'osservanza dei principi normativi che regolano il servizio idrico integrato e la determinazione delle tariffe, attraverso una metodologia normalizzata. È organo istituzionale di riferimento degli utenti e riferisce al Parlamento con una relazione annuale. Per la sua operatività il Comitato si avvale di una Segreteria Tecnica e di un Osservatorio che svolge funzioni di raccolta, elaborazione e restituzione di dati statistici e conoscitivi.

Il Servizio Idrografico e Mareografico Nazionale
Fa parte del Dipartimento per i Servizi Tecnici Nazionali, posto alle dipendenze della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Le principali attività sono: l'acquisizione, l'analisi e la pubblicazione di dati idrologici e oceanografici; il servizio gestisce inoltre una rete di monitoraggio in tempo reale per la previsione e il preannuncio delle piene fluviali costituita da oltre 1.000 sensori.
Il Servizio è attualmente organizzato in 10 aree idrologiche corrispondenti ai maggiori bacini idrografici italiani e 10 uffici tematici presso la sede di Roma.

Le Autorità di Bacino
Sono state istituite nel 1989 a seguito dell'entrata in vigore della Legge 183 sulla difesa del suolo e sono: Po, Adige, Alto Adriatico, Arno, Tevere e Liri-Garigliano-Volturno.
L'Autorità è un organismo misto, costituito da Stato e Regioni, operante sui bacini idrografici considerati come sistemi unitari. Essa è l'ente istituito per consentire interventi di pianificazione integrata a scala di bacino.
L'organo decisionale dell'Autorità di Bacino è il Comitato Istituzionale, il cui organo di consulenza e supporto è il Comitato Tecnico.
Per i restanti bacini idrografici sono state successivamente costituite le Autorità di Bacino di rilievo interregionale e regionale, dove le Regioni interessate coordinano le azioni della difesa del suolo di intesa tra loro.
La finalità generale dell'Autorità è la tutela ambientale dell'intero bacino idrografico, secondo i seguenti obiettivi: difesa idrologica e della rete idrografica, tutela della qualità dei corpi idrici, razionalizzazione dell'uso delle acque e regolamentazione dell'uso del territorio.
L'Autorità di Bacino costituisce l'organo principale della programmazione in materia di difesa del suolo, redige il Piano di Bacino e ne controlla l'attuazione.

I Consorzi di Bonifica
Hanno la competenza di realizzare e gestire le reti per il risanamento idraulico del territorio e quelle a prevalente scopo irriguo; inoltre hanno facoltà di gestire gli impianti per l'utilizzazione delle acque reflue depurate. Nell'Italia meridionale hanno operato per le dotazioni territoriali in materia di viabilità, acquedotti rurali, elettrificazioni ed insediamenti civili.
Essi sono di norma titolari della concessione di derivazione delle acque e, a seguito delle richieste degli utenti e delle esigenze derivanti dalle diverse colture, realizzano il coordinamento dell'uso delle acque.
I Consorzi, presenti in tutte le Regioni italiane, sono 156: 64 al Nord, 29 al Centro, 34 al Sud e 19 nelle Isole.

Il Comitato Nazionale per la lotta alla siccità e alla desertificazione
È stato istituito con DPCM 26-9-1997 presso il Ministero dell'Ambiente, coordina l'attuazione della Convenzione delle Nazioni Unite sulla lotta alla siccità e/o desertificazione (UNCCD) nei Paesi gravemente colpiti, in particolare in Africa.
L'Italia, ed i Paesi del nord del Mediterraneo costituiscono all'interno della UNCCD un gruppo regionale (annesso IV) che si prefigge di individuare e attuare politiche comuni di lotta alla desertificazione, nel contesto delle politiche dell'Unione Europea. All'Italia è stata assegnata la Presidenza dell'annesso IV, con il compito di coordinare la predisposizione del Piano regionale in vista della IV conferenza delle parti prevista nell'anno 2000.
Il Comitato Nazionale, nella seduta del 22 luglio 1999, ha approvato le linee guida del piano d'azione nazionale per la lotta alla desertificazione, ove la gestione sostenibile delle risorse idriche costituisce uno dei quattro settori rilevanti di intervento, indirizzato principalmente verso la tutela delle acque, il controllo della domanda idrica, dei prelievi e degli scarichi, la riduzione degli sprechi e delle perdite, la razionalizzazione delle attività irrigue, l'incentivazione della ricerca sugli usi multipli dell'acqua, lo sviluppo e il riutilizzo delle acque reflue in agricoltura, lo sviluppo di piani di prevenzione, mitigazione ed adattamento degli effetti di eventi di siccità.

La Commissione Interministeriale per la Politica dell'Acqua nel Mediterraneo
E' stata istituita con D.P.C.M. del 24/3/77. Alla Commissione, della quale fanno parte rappresentanti dei Ministeri dei Lavori Pubblici, Ambiente, Politiche Agricole e Forestali, Affari Esteri e Dipartimento dei Servizi Tecnici nazionali della Presidenza del Consiglio dei Ministri, è affidato il compito di istituire il Punto Focale Nazionale per l'acqua nell'ambito del sistema euro-mediterraneo per lo scambio delle informazioni nel settore dell'acqua (SEMIDE) e di seguire gli sviluppi della politica dell'acqua nonché di proporre iniziative dirette.
La Commissione rimette semestralmente una relazione sull'attività svolta al Presidente del Consiglio dei Ministri.

 



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