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HANNO DETTO DELL'ACQUA > LA RACCOLTA DI
ACQUA PIOVANA: DA PRATICA IN DISUSO A SCIENZA
EMERGENTE
La pace nell'acqua
La raccolta di
acqua piovana:
da pratica in disuso a scienza emergente
di Anil Agarwal
Direttore
del Centro per le scienze e l'ambiente, Nuova
Delhi
Sono stati due i principali cambiamenti
paradigmatici nella gestione dell'acqua
dell'ultimo centinaio d'anni: in primo luogo,
il rifornimento idrico ha visto scemare
il ruolo delle comunità, mentre lo
Stato ha assunto una funzione predominante;
in secondo luogo, le moderne tecnologie
hanno cominciato a fare maggiore affidamento
sui fiumi e sulle falde freatiche, invece
che sull'acqua piovana. A poche persone
viene quindi in mente di chiedersi se sia
tuttora necessario un sistema di gestione
dell'acqua piovana basato sulla comunità.
Nel mondo sono circa un miliardo le persone
legate a contesti rurali che vivono in assoluta
povertà, e la maggior parte di queste
vive in regioni estremamente degradate.
L'unico modo per far cambiare rotta al degrado
passa attraverso una buona gestione delle
acque.
In India, nel corso degli ultimi due decenni,
vale a dire da quando le persone hanno iniziato
ad avere la consapevolezza della crisi ecologica
da cui erano colpite, sono stati avviati
numerosi progetti, sia governativi sia non
governativi, che hanno completamente trasformato
le condizioni ambientali delle comunità
locali e, di conseguenza, la loro economia
rurale. Ad esempio, un villaggio che all'inizio
degli anni Settanta viveva in estrema miseria,
oggi è diventato uno dei più
ricchi dell'India. Tutti questi esperimenti
mostrano come il punto di partenza della
rigenerazione ecologica sia la raccolta
di acqua piovana, che è un modo non
soltanto di far fronte al bisogno d'acqua,
ma anche di aiutare la gente a mobilitare
le proprie risorse al fine di migliorare
l'economia locale.
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Acqua
sporca utilizzata per usi civili nelle
Filippine
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La raccolta di acqua piovana ha un potenziale
enorme. Persino in una regione in cui cadono
solo 100 mm di pioggia l'anno, come l'aridissimo
deserto del Negev in Israele, si può
ricavare teoricamente dalla raccolta di
queste precipitazioni su una superficie
di un ettaro un milione di litri d'acqua
all'anno. Si tratta di una quantità
d'acqua straordinaria per un ambiente desertico,
sufficiente a soddisfare sia le esigenze
di acqua potabile, sia quelle relative all'irrigazione.
Perciò, i sistemi di raccolta di
acqua piovana attivati dalle popolazioni
possono fornire acqua sia in condizioni
normali sia di emergenza, e ridurre il crescente
ricorso alle falde freatiche. Si tratta
di una strategia importante per invertire
la tendenza che vede la rapida riduzione
delle superfici freatiche in tutto il mondo.
In un paese come l'India, che ricava tutta
l'acqua che ha a disposizione dai venti
monsonici provenienti dall'oceano Indiano,
la maggior parte delle precipitazioni annuali
cade in sole 100 ore all'anno. Sebbene il
popolo indiano sia stato tra i maggiori
raccoglitori di acqua piovana (abbiamo testimonianze
archeologiche che risalgono a 5.000 anni
fa), l'abbandono di queste pratiche ha reso
l'India il classico paese che soffre per
scarsità d'acqua, a dispetto di precipitazioni
annuali più che sufficienti. Ironia
della sorte, persino uno dei luoghi più
umidi del mondo (la cittadina di Cherrapunji,
nel nord-est dell'India, dove cadono oltre
11.000 mm di pioggia l'anno) soffre per
la mancanza di acqua potabile nella stagione
secca. Per questo conservare l'acqua piovana
è fondamentale, anche in situazioni
in cui si hanno a disposizione grandi quantità
d'acqua.
I leader politici indiani hanno incoraggiato
massicci investimenti nel settore idrico,
ma tutti questi investimenti sono finiti
in grandi opere, come le grandi dighe. In
questo modo l'India ha creato sacche concentrate
di agricoltura ad alta produttività
che sarebbero in grado di soddisfare i bisogni
alimentari dell'intero paese, se non fosse
che molta dell'agricoltura del paese continua
a dipendere dalle piogge e a essere instabile.
La raccolta di acqua piovana basata sulla
comunità è in grado di assicurare
che ogni singolo villaggio dell'India abbia
non soltanto acqua potabile a sufficienza,
ma anche ragionevoli quantità d'acqua
per irrigare le proprie coltivazioni, evitando
così i disagi dovuti alla siccità
come quella che si è vista quest'anno.
Non stupisce che la raccolta d'acqua stia
attirando l'attenzione persino nei paesi
industrializzati. È, inoltre, di
particolare rilevanza per le comunità
povere dell'Asia, dell'Africa e del Sud
America.