ACQUA
> SPECIALE ACQUA >
DESERTIFICAZIONE
In Italia
La percentuale di territorio italiano a rischio
desertificazione e di circa il 30%.
Questa, negli ultimi 20 anni ha visto triplicare
l'inaridimento del suolo e si stima che il
27% del territorio nazionale è a rischio
desertificazione. Sono interessate soprattutto
le regioni meridionali dove l'avanzata del
fenomeno rappresenta nel nuovo millennio una
vera e propria emergenza ambientale.
Studi per mappare il rischio di desertificazione
in Italia sono già stati condotti all'interno
di progetti condotti su scale globale
(Eswaran e Reich, 1998), continentale (progetto
DISMED, 2003) e nazionale.
Le immagini al satellite del bacino del Mediterraneo
rendono un'idea dell'importanza del problema,
ma gli studi che analizzano e sommano insieme
il contributo del clima, del suolo, della
vegetazione, e delle attività umane
forniscono un quadro più completo e
accurato della situazione territoriale italiana.
Le regioni a rischio
Puglia, Basilicata, Calabria,
Sicilia e Sardegna mostrano
il processo di desertificazione in stato avanzato.
Anche le regioni del centro nord, in particolare
Toscana ed Emilia Romagna, manifestano un
peggioramento della situazione idrometeorologica
e sono sempre più vulnerabili all'irregolarità
delle precipitazioni.
Il deserto avanza velocemente sulle fasce
costiere e nelle zone collinari del Sud: l'analisi
climatica del 2003 rivela una tendenza negativa
della condizione idrometeorologica dell'Emilia
Romagna: i valori dell'Indice di Precipitazione
Standardizzato (SPI) segnalano che la regione
negli ultimi 50 anni si è gradualmente
impoverita di acqua nel terreno, tendendo
ad assumere condizioni di moderata siccità,
solo a tratti severa. In Emilia Romagna il
consumo d'acqua dal 1975 al 2003 è
passato da 1,882 a 2,125 milioni di metri
cubi all'anno, con incrementi significativi
soprattutto per uso agricolo (da 1,002 a 1,405
milioni di metri cubi) e civile (da 350mila
a 487mila metri cubi).
|