SPECIALE
MOSTRA "ACQUA"
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"Acqua":
in mostra
Un'iniziativa
del progetto di Green Cross
"Water for Life and Peace"
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SPECIALE GOLDWATER
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Apertura di un nuovo
pozzo, trivellato da un'agenzia
di aiuto internazionale nella campagna
cambogiana, aprile 1987
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L'acqua
nella percezione comune è quasi invisibile.
Abituati ad averne una grande disponibilità
con un gesto semplice come aprire un rubinetto,
spesso non abbiamo la percezione di quanto quest'elemento
sia importante per tutti gli aspetti della nostra
vita.
Comunicare l'acqua per immagini, questa è
la scommessa che il fotoreporter Mike Goldwater
ha voluto intraprendere con il proprio lavoro.
È un bianco e nero di razza, quello di
Mike Goldwater. Ed è di prima mano anche
il reportage che compone la mostra Acqua, fatto
di sessantasei immagini in bianco e nero che
affrontano i problemi che ruotano attorno a
quest'elemento. L'approccio del fotografo londinese
è secco, asciutto, senza alibi e senza
preconcetti, e, in linea con il miglior fotogiornalismo
anglosassone, affronta e descrive le problematiche
legate all'acqua senza mezzi termini, sia in
positivo, sia in negativo: senza filtri.
Nelle immagini di Goldwater la rappresentazione
del fatto è al centro della scena, senza
accondiscendenze e senza schieramenti di sorta.
Si tratta di immagini che offrono all'osservatore
i mezzi per interpretare la realtà e
la possibilità di crearsi un'opinione
propria.
I disastri delle alluvioni e gli acquapark,
le terme ed i pozzi nel deserto, i giochi d'acqua
dei bambini sotto ogni latitudine e sistemi
d'irrigazione ad alta tecnologia sono rappresentati
in sequenze d'immagini che, nel loro complesso,
comunicano la vastità e la diversità
del problema.
Presenza ed assenza dell'acqua. Drammaticità
e quiete delle situazioni. Dolore e gioia dei
protagonisti. Questi sono gli ingredienti, sapientemente
dosati, che Goldwater miscela nella scansione
delle immagini, conducendo lo spettatore all'interno
di un percorso formativo che offre gli strumenti
interpretativi per comprendere a fondo i problemi
legati all'acqua.
Tutti gli aspetti del problema, partendo da
quelli ambientali per finire a quelli sociopolitici
sono affrontati nella loro complessità,
senza mezzi termini, senza compromessi e senza
alibi di sorta.
Ma la sensibilità di Goldwater non si
ferma a questo. La consapevolezza della sua
ricerca lo ha portato ad analizzare anche gli
aspetti più privati ed intimi del nostro
rapporto, come esseri umani, con l'acqua.
La percezione dell'acqua come simbolo di purezza
e fonte di spiritualità, utilizzata nei
battesimi, nelle cerimonie religiose e nei pellegrinaggi,
per questa sua valenza di donare vita o di negarla,
completa il lavoro del reporter, mettendo in
luce il rapporto, personale ed intimo che ognuno
di noi possiede come individuo con l'acqua,
elemento di cui siamo noi stessi costituiti
per oltre il 60 per cento.
Nelson Mandela a Johannesburg nel settembre
2002 iniziò il proprio intervento con
le parole
"No water, no future", Goldwater,
nel suo lavoro, sembra aver tradotto questo
semplice ma tremendo concetto in immagini.
Sergio
Ferraris
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