2.
Analisi degli aspetti agronomici e forestali
2.3 Approvvigionamento
della biomassa legnosa
Il
funzionamento della centrale termoelettrica
dovrebbe richiedere annualmente circa 70.000
t di biomassa allo stato fresco.
Una più precisa quantificazione, che
tenga conto sia della qualità della
biomassa disponibile, sia del livello di umidità
richiesta all'alimentazione, verrà
effettuata in sede di progettazione esecutiva.
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Incremento medio annuo
(m3/ha anno)
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Massa volumica allo stato
fresco
(umidità > del 40%)
(t/m3)
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Massa volumica allo stato
secco (umidità del 12%)
(t/m3)
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Pino (taeda,elliotti,
caribaea)
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40
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0,70
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0,50
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Eucalipto (grandis, globulus, dunnii)
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40
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1,05
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0,80
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Araucaria
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18
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0,80
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0,60
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Tab.
5
Incremento medio annuo e massa volumica
di tre specie arboree
diffuse nella Regione Mesopotamica
Fonte:
Banca dati ITABIA
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Da quanto emerso
finora si evince che tale materiale potrà
derivare:
1.
dalle coltivazioni S.R.F., utilizzate al secondo
anno di età e capaci di fornire circa
80 t/ha; in particolare, dai dati dendro-auxometrici
di cui si dispone, il materiale legnoso necessario
sarà ottenuto dall'abbattimento di:
- 1.666 ha di eucalitpeti
di un anno di età o 833 ha di due
anni.
- 2.500 ha di pineta
di un anno o 1.253 ha di due anni.
2.
dai diradamenti eseguiti al decimo e al ventesimo
anno nei boschi trattati con turni di 30 anni;
in questo caso la quantità di biomassa
ritraibile dai due interventi potrà
essere, all'anno venti, di circa 200 t/ha;
3. dagli interventi di potatura, da effettuarsi
anch'essi nei popolamenti trattati con ciclo
lungo (30 anni), e in grado di fornire circa
20-50 kg per ogni pianta potata.
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Schema di approvvigionamento
dei residui forestali per energia
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Inoltre,
al fine di sfruttare a pieno la biomassa prodotta
dagli impianti forestali, dovrà prevedersi
anche l'utilizzo del materiale residuo delle
lavorazioni in bosco e di quello dell'industria
(segheria, pannelli, compensati).
Si stima che i residui di utilizzazione lasciati
sul letto di caduta dopo il taglio equivalgono
a circa il 20-30% (160-240 t/ha) della provvigione
presente a fine turno. Gli scarti derivati
dalla lavorazione dei tronchi nelle segherie,
invece, risultano pari a circa il 50-60% (270-360
m3 per ogni ettaro utilizzato) del volume lavorato.
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Abbattimento con motosega. 2) Strascico
con verricello e trattore agricolo.
3) Esbosco verso l'imposto con trattore
munito di pinza per lo strascico dei
tronchi.
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Per
la raccolta di questo materiale possono essere
previsti punti a raggiera, con al centro l'impianto
di produzione dell'energia. In questi dovranno
essere collocati opportuni containers che,
riempiti, saranno prelevati da autotreni appositamente
attrezzati. Per l'economicità del lavoro
ed il contenimento delle spese, dovrà
essere stabilita la distanza massima di trasporto,
stimata inferiore agli 80-100 km. Le industrie
di trasformazione, da parte loro, dovranno
impegnarsi ad accumulare la massa residua
nei containers indicati.
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