Introduzione
La Mesopotamia argentina: una porzione di
territorio nell'estremo nord est della Repubblica
Argentina, compresa tra due fiumi, il Rio
Paranà e il Rio Uruguay, che deve il
suo nome alla somiglianza con la regione asiatica
delimitata dai fiumi Tigri ed Eufrate. Si
estende per 217.000 Km2 (circa due terzi dell'Italia),
con vaste distese di vegetazione dal carattere
di selva sub tropicale, e comprende le Province
di Misiones, Entre Rios e Corrientes.
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La Mesopotamia argentina
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In
questo scenario naturale, insolito e attrattivo,
si sviluppa l'attività economica e
sociale di 2,6 milioni di abitanti, l'8% della
popolazione totale argentina. Un'economia
strettamente dipendente dalla terra e dalle
risorse offerte dal territorio, che vede quindi
svilupparsi attività legate all'agricoltura,
alla coltivazione forestale, all'allevamento,
al settore agroindustriale. Da nord a sud
della Regione mesopotamica, la variazione
climatica determina la specializzazione produttiva
dei luoghi: nella provincia di Misiones risulta
dominante l'attività dell'industria
forestale, in quella di Corrientes è
maggiormente diffuso l'allevamento, mentre
Entre Rios si caratterizza principalmente
per l'attività agricola.
La risorsa forestale è in ogni caso
predominante in tutta la Regione: la Mesopotamia
contribuisce, insieme alle regioni Pampeana
e Patagonia Andina, a coprire quel 75% dei
20 milioni di ettari stimati potenzialmente
adatti alla coltivazione boschiva sul territorio
argentino, oltre ai 34 milioni di ettari a
tale attività già destinati.
Si stima, inoltre, che nelle sole province
di Corrientes e Misiones i terreni considerati
idonei alla forestazione si estendano per
una superficie di circa 2,4 milioni di ettari.
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Superficie (in ettari)
delle piantagioni forestali in Argentina,
per provincia e tipo di piantagione
- 1998
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Legenda:
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1 Pino
- reciente |
5 Araucaria
joven / maduro |
9 Alamo
joven / maduro |
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2 Eucaliptos
- reciente |
6 Eucaliptos
joven / maduro |
10 Otras
latifoliadas |
3 Salicaceas |
7 Paraiso |
11 Otras
coniferas |
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4
Pt Pe Pc Pp joven |
8
Sauce joven / maduro |
12
Populus spp y salyx no diferenciables |
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Fonte:
Secretaria de Pesca, Agricoltura,
Ganaderia y Alimentaciòn
de la Repubblica Argentina |
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Nonostante queste
forti potenzialità, la risorsa forestale
esistente non è stata adeguatamente
valorizzata, ed ha attraversato una situazione
di difficoltà:
lo sfruttamento
delle risorse boschive native,
l'alta frequenza degli
incendi,
la gestione irrazionale
dell'attività di allevamento,
il taglio quasi esclusivo
degli esemplari giovani rispetto a quelli
anziani,
ne hanno minato alla base la conservazione
e l'integrità. In particolare, poi,
al confine tra la provincia di Corrientes
e Misiones, un ulteriore elemento si è
andato ad aggiungere a questo quadro: la progressiva
sottrazione di terreno boschivo, resa necessaria
dall'espansione della diga del complesso idroelettrico
di Yacyretà.
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Il complesso idroelettrico
di Yacyretà
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Un
intervento che ha causato, oltre a danni di
carattere ambientale, anche un forte disagio
al tessuto economico e sociale della popolazione
locale; quest'ultima si è vista costretta
ad un allontanamento dalla propria terra di
origine, e all'inserimento in una realtà
estranea alle proprie abitudini. Una consistente
parte di questa popolazione ha dovuto trovare
nuova collocazione in un quartiere periferico
della città di Posadas, capoluogo di
Misiones, rischiando in tal modo di perdere
il senso di appartenenza e l'identità
culturale delle origini.
Emerge, quindi, la necessità di dare
maggiore coerenza allo sviluppo di questi
luoghi, ossia di fare in modo che le componenti
ambientali, economiche e sociali interagiscano
senza dar luogo a conflitti, e convergano
verso un equilibrio che si traduca in uno
sviluppo sostenibile del territorio. Per ottenere
questo risultato è necessaria l'attivazione
di un processo ambientalmente compatibile,
vale a dire un processo che non stravolga
gli scenari naturali esistenti e che anzi
dia forza al sistema produttivo facendo leva
su una risorsa ampiamente diffusa nel territorio.
Tra i diversi processi che è possibile
attivare nella situazione presa in esame,
la coltivazione forestale è senz'altro
l'intervento progettuale più adeguato
tra quelli ambientalmente sostenibili. Le
foreste, infatti, sono l'ecosistema in grado
di immagazzinare il maggior quantitativo di
carbonio, e rappresentano una inesauribile
riserva di biomasse, il primo sistema naturale
di captazione dell'energia solare.
Provincia
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Dipartimenti
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Superficie (ha)
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Misiones
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Iguazù,
El Dorado, Montecarlo, Libertador General
San Martin, Oberà, San Ignacio, L.Alem,
Gral. M. Belgrano, altri
|
724.700
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Sud di Misiones
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Apòstoles,
Candelaria, Concepciòn
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156.200
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Nord Est di Corrientes
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Santo Tomè, Ituzaingò, Concepciòn,
Lavalle, San Roque, San Miguel, Bella
Vista, Saladas, M.Burucuyà
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1.285.000
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Est di Corrientes
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San Martin,
Paso de los Libres, Monte Caseros
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258.000
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Est di Entre Rios
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Concordia, Colòn, Concepciòn de Uruguay,
Federaciòn
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639.000
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Totale
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3.062.900
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Tab.
1
Stima della superficie della regione
mesopotamica idonea alla coltivazione
forestale, per dipartimento
Fonte: Secretaria de Pesca, Agricoltura,
Ganaderia y Alimentaciòn de la
Repubblica Argentina
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Le
biomasse sono a ragione considerate tra le
risorse rinnovabili più promettenti
per il futuro, grazie al loro grande potenziale
quantitativo, alla convenienza economica e
strategica di un utilizzo a larga scala e
ai consistenti vantaggi sociali e ambientali.
Un progetto di coltivazione forestale e di
sfruttamento energetico delle biomasse vegetali,
consentirebbe, quindi, di ottenere una serie
di positive ricadute e di creare i presupposti
per una vera integrazione tra le varie componenti
dello sviluppo. Tali ricadute non si arresterebbero
ad un livello locale, ma interverrebbero anche
ad una scala globale, quale è effettivamente
quella dei cambiamenti climatici, in cui ogni
riduzione delle emissioni di gas serra è
efficace indipendentemente dal luogo del pianeta
nel quale viene realizzata.
È tenendo conto proprio del quadro
appena delineato che si è voluta avanzare
l'idea di un Progetto di Cooperazione tra
Italia e Argentina, nell'ambito della produzione
energetica da fonti rinnovabili. Un intervento
progettuale che, oltre ad essere favorito
dalle grandi potenzialità dell'area
in cui se ne prevede la realizzazione, è
anche inserito in un idoneo quadro istituzionale
e normativo.
In generale, infatti, già da alcuni
anni esistono strumenti (tra i quali il Clean
Development Mechanism introdotto tra gli strumenti
di flessibilità del Protocollo di Kyoto)
che indirizzano i progetti di sviluppo verso
obiettivi di sostenibilità ambientale.
In particolare, poi, nel caso specifico di
Italia e Argentina, una serie di accordi ratificati
nel corso degli anni facilitano la cooperazione
tra questi due Paesi. Risalgono al 1990 gli
accordi bilaterali sulla "Promozione
e protezione degli Investimenti" (appendice,
all. A) e sulla "Collaborazione nel campo
della protezione ambientale" (appendice,
all. B). Quest'ultimo, ratificato dall'Italia
con Legge 377/97 (appendice, all. C), prevede
in particolare che la Cooperazione venga sviluppata
anche per l'uso sostenibile delle risorse
naturali, per la ricerca su tecnologie pulite
e per lo sviluppo di fonti energetiche rinnovabili
non inquinanti.
In Argentina una serie di leggi può
agevolare la realizzazione del progetto. Oltre
alla ratifica della Convenzione Quadro sui
cambiamenti climatici (L. n. 24.295 del 7/12/93,
appendice, all. D) e del Protocollo di Kyoto
(L. 25.438 del 20/6/2001, appendice, all.
E) esistono alcuni provvedimenti che vanno
nella direzione di incentivare gli investimenti
nel settore forestale. In particolare la Legge
n. 25.080 (appendice, all. F) si pone l'obiettivo
di ampliare la superficie forestale, prevedendo
numerosi sgravi fiscali a supporto della sua
applicazione.
Da parte sua l'Italia, con Legge n. 65 del
15 gennaio 1994 (appendice, all. G), ha recepito
la Convenzione Quadro sui Cambiamenti Climatici
e con la delibera CIPE del 19 novembre 1998
(appendice, all. H) ha posto le basi per la
promozione degli interventi in favore della
riduzione delle emissioni di gas serra, che
includono anche quelli conseguibili con i
meccanismi di flessibilità istituiti
dal protocollo di Kyoto. Tra questi strumenti,
il già citato CDM prevede e stimola
l'attività internazionale coordinata
tra Paesi. Una delle forme di cooperazione
è quella per cui un Paese investitore
e un Paese sede si accordino per la formulazione
ed esecuzione di progetti di sviluppo che
abbiano come fine la riduzione dell'emissione
di gas nocivi.
Con questo tipo di accordo il Paese investitore
ottiene il riconoscimento immediato della
riduzione delle emissioni, l'importazione
di prodotti necessari per la sua attività
economica, la possibilità di esportare
alta tecnologia, nonché il miglioramento
delle relazioni internazionali. Da parte sua
il Paese sede riceve benefici dalla valorizzazione
dello spazio in cui si realizza il progetto
e dall'aumento dei flussi commerciali internazionali,
in particolare le esportazioni.
Alla luce dell'analisi si qui esposta, i soggetti
promotori dell'iniziativa, al fine di sviluppare
a fondo gli aspetti più rilevanti ad
essa connessi, hanno svolto una intensa attività
di ricerca e si sono avvalsi di consulenze
tecniche specifiche. Le attività di
coordinamento sono state condotte direttamente
da Green Cross Italia, in stretta collaborazione
con la corrispondente associazione Green Cross
Argentina. Si sono così costituite
due rispettive segreterie tecniche, che hanno
richiesto l'impiego di due coordinatori, due
assistenti e di una segretaria, quale somma
totale delle risorse umane stimate necessarie
per l'avvio delle prime ricerche nel settore
energetico - forestale, la predisposizione
e traduzione dei documenti di lavoro e presentazione
del progetto e l'individuazione dei consulenti
per il successivo approfondimento degli aspetti
tecnici e scientifici.
Relativamente a tali consulenze e collaborazioni
specifiche, in Italia si è reso sin
dall'inizio necessario il coinvolgimento di
due partners:
- ITABIA (Italian
Biomass Association), che oltre a curare
l'analisi ambientale ed il bilancio economico
connessi agli aspetti forestali, è
stata incaricata della progettazione degli
interventi forestali (tradizionali e a turno
breve), per il recupero di risorse di biomasse
necessarie;
- BONO ENERGIA
SpA, responsabile della progettazione
e realizzazione di impianti di co-generazione,
di sistemi di impiego dell'energia termica
ed elettrica e di monitoraggio.
La
volontà di realizzazione del progetto
in un'area della Repubblica Argentina ha reso
opportuna l'individuazione di un gruppo di
lavoro tecnico locale. Con esso i consulenti
italiani hanno potuto avviare la necessaria
collaborazione, basata soprattutto sul reperimento
di prime informazioni e dati riguardanti il
territorio, per poi passare ad una più
approfondita analisi delle province ritenute
maggiormente idonee a recepire i contenuti
della proposta progettuale, considerando al
tempo stesso aspetti geografici, economici
e sociali.
L'individuazione di questo gruppo di lavoro
tecnico, coordinato dal Dr. Raul Fiorentino,
ingegnere agronomo e direttore nazionale del
settore per le politiche regionali presso
il Ministero dell'Interno, è avvenuta
grazie alla collaborazione e alle indicazioni
della corrispondente Green Cross Argentina.
I risultati delle prime ricerche di questo
gruppo, condotte anche su indicazione mirata
dei consulenti tecnici di Itabia e Bono Energia,
hanno preso corpo in un documento - descrittivo
della regione (appendice, all. I) ritenuta
la più adatta ad ospitare la realizzazione
del progetto - che fornisce informazioni sulle
tre province di Entre Rios, Misiones e Corrientes.
Uno degli sviluppi concreti di questo progetto
è la realizzazione di una centrale
di produzione di energia elettrica che utilizza
biomassa agro-forestale.
Di seguito si illustrano i risultati attinenti
alla prima fase, denominata "Progetto
Generale di Massima".
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