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di Pace > CherNObyl > I rifiuti radioattivi |
Speciale
"Energie
di Pace"
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CHERNOBYL |
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La radioattività
Si
definisce radioattività la proprietà
che hanno gli atomi di alcuni elementi di
emettere spontaneamente radiazioni ionizzanti.
La radioattività non é stata
inventata dall'uomo, anzi, al contrario,
l'uomo é esposto alla radioattività
fin dal momento della sua apparizione sulla
Terra.
Solo recentemente (circa 100 anni fa), con
i lavori dello scienziato francese Henry
Becquerel, l'uomo ha scoperto l'esistenza
della radioattività.
Fin dalla formazione della Terra, circa
cinque miliardi di anni fa, la materia era
formata da atomi stabili non radioattivi
e atomi instabili radioattivi. Col trascorrere
dei millenni, la maggior parte degli elementi
radioattivi, attraverso il processo di decadimento,
hanno cessato di essere tali.
Tuttavia, esistono ancora oggi in natura
alcuni isotopi radioattivi, e non é
cessato l'apporto esterno di radioattività
prodotto dal bombardamento di raggi cosmici
a cui siamo tuttora sottoposti. Ecco perché
tutto quello che ci circonda é "naturalmente"
radioattivo.
In Italia la dose di radioattività
naturale cui é sottoposto annualmente
ciascun individuo é pari approssimativamente
alla dose associata ad una radiografia del
torace moltiplicata per venti.
Gli
Atomi. La materia che ci circonda (aria,
acqua, terra, oggetti, esseri viventi, eccetera)
é costituita da atomi, che a loro
volta consistono in un nucleo estremamente
piccolo (dimensione approssimativa: un milione
di miliardi di volte meno di un metro),
di carica positiva, circondato da una nuvola
di elettroni di carica negativa.
All'interno dell'atomo, il nucleo é
costituito da protoni carichi positivamente
e da neutroni privi di carica e perciò
neutri (come dice il loro stesso nome).
Negli atomi il numero di protoni (carichi
positivamente) é uguale al numero
di elettroni (carichi negativamente), così
che l'atomo é elettricamente neutro.
Il numero totale di protoni nel nucleo
(e quindi di elettroni nella nuvola esterna),
chiamato numero atomico, determina
di quale elemento chimico si tratta: così
ad esempio l'elemento chimico con 8 protoni
é l'ossigeno, quello con 26 protoni
é il ferro, quello con 79 protoni
é l'oro, quello con 92 protoni é
l'uranio.
Nel nucleo, oltre ai protoni, sono presenti
anche i neutroni: la somma del numero totale
di protoni più il numero totale di
neutroni determina il numero di massa.
Isotopi. Un elemento chimico, oltre
al numero fisso di protoni che lo caratterizza,
può avere un numero variabile di
neutroni: in tal caso si identificano diversi
isotopi di uno stesso elemento.
Origine della radioattività.
Gli isotopi presenti in natura sono quasi
tutti stabili. Tuttavia, alcuni isotopi
naturali, e quasi tutti gli isotopi artificiali,
presentano nuclei instabili, a causa di
un eccesso di protoni e/o di neutroni. Tale
instabilità provoca la trasformazione
spontanea in altri isotopi, e questa trasformazione
si accompagna con l'emissione di radiazioni
ionizzanti per cui essi sono chiamati isotopi
radioattivi, o anche radioisotopi, o anche
radionuclidi.
La trasformazione di un atomo radioattivo
porta alla produzione di un altro atomo,
che può essere anch'esso radioattivo
oppure stabile. Essa é chiamata disintegrazione
o decadimento.
La
misura della radioattività. Un
campione contenente radioisotopi si caratterizza
per la sua quantità di radioattività,
che viene espressa con il numero di disintegrazioni
nell'unità di tempo di nuclei radioattivi.
L'unità di misura é il becquerel,
con simbolo Bq.
I differenti tipi di radioattività
Esistono diversi 3 tipi di radioattività
ciascuno con un proprio "potere penetrante"
e "modalità di schermatura"
Radioattività alfa
Atomi nei cui nuclei sono contenute quantità
eccessive di protoni e neutroni emettono
di solito una radiazione alfa, costituita
da un nucleo di elio (due protoni + due
neutroni), e avente due cariche positive.
Tale disintegrazione porta alla formazione
di un isotopo di altro elemento chimico,
avente numero atomico diminuito di due unità
e numero di massa diminuito di quattro unità.
Le radiazioni alfa, per la loro natura,
sono poco penetranti e possono essere completamente
bloccate da un semplice foglio di carta.
Radioattività
beta
Atomi nei cui nuclei sono contenute quantità
eccessive di neutroni emettono di solito
una radiazione beta, costituita da un elettrone.
In particolare, uno dei neutroni del nucleo
si disintegra in un protone e in un elettrone,
che viene emesso. Tale disintegrazione porta
alla formazione di un isotopo di altro elemento
chimico, avente numero atomico aumentato
di una unità (il protone in più)
e numero di massa invariato (il protone
si é sostituito al neutrone).
Le radiazioni beta sono più penetranti
di quelle alfa, ma possono essere completamente
bloccate da piccoli spessori di materiali
metallici (ad esempio, pochi millimetri
di alluminio).
Radioattività gamma
La radiazione gamma é una onda elettromagnetica
come la luce o i raggi X, ma assai più
energetica. Le radiazioni alfa e beta sono
invece di tipo corpuscolare e dotate di
carica (positiva le alfa, negativa le beta).
La radiazione gamma accompagna solitamente
una radiazione alfa o una radiazione beta.
Infatti, dopo l'emissione alfa o beta, il
nucleo é ancora eccitato perché
i suoi protoni e neutroni non hanno ancora
raggiunto la nuova situazione di equilibrio:
di conseguenza, il nucleo si libera rapidamente
del surplus di energia attraverso l'emissione
di una radiazione gamma.
Al contrario delle radiazioni alfa e beta,
le radiazioni gamma sono molto penetranti,
e per bloccarle occorrono rilevanti spessori
di materiali ad elevata densità come
il piombo.
Effetti della radioattività
Le radiazioni prodotte dai radioisotopi
interagiscono con la materia con cui vengono
a contatto, trasferendovi energia. Tale
apporto di energia, negli organismi viventi,
produce una ionizzazione delle molecole:
da qui la definizione di radiazioni ionizzanti.
Gli effetti possono essere irrilevanti o
più o meno dannosi, a seconda della
dose di radiazioni ricevuta e del tipo delle
radiazioni stesse.
Per poter considerare nella giusta luce
gli effetti della radioattività sull'uomo,
é necessario anzitutto prendere in
considerazione l'esposizione alle radiazioni
naturali. A tale "bagno di radioattività",
in cui l'uomo é immerso fin dalla
sua origine, gli organismi viventi si sono
da tempo adattati.
La dose annualmente assorbita da ogni individuo
della popolazione per effetto della radioattività
naturale é mediamente di 2,4 mSv/anno
(2,4 millisievert/anno).
Alla radioattività naturale contribuiscono
-
La componente terrestre é
dovuta ai radionuclidi presenti nei materiali
della crosta terrestre (rocce, minerali),
come: il potassio-40, l'uranio naturale,
il torio e i radionuclidi ad essi associati.
Tra questi ultimi, particolare importanza
riveste il radon, prodotto gassoso che
offre il maggiore contributo alla radioattività
naturale.
-
La
componente extraterrestre é
costituita dai raggi cosmici, i cui effetti
sono tanto più rilevanti quanto
più ci si allontana dalla superficie
terrestre, e quindi dalla protezione dell'atmosfera.
Ad esempio, in un volo in aereo, l'effetto
dei raggi cosmici é circa 100 volte
maggiore di una zona al livello del mare.
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