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L'ACQUA DA JOHANNESBURG A KYOTO
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IL DOCUMENTO PREPARATORIO A JOHANNESBURG
L'acqua da Johannesburg
a Kyoto
Vertice di Johannesburg
2002
Vertice Mondiale sullo
Sviluppo Sostenibile - Johannesburg, Sud Africa,
26 Agosto - 4 Settembre
L' Acqua
Il problema
Mentre l'acqua potabile è un
bene che in numerose zone viene dato per scontato,
in altre essa costituisce una risorsa preziosa,
e questo sia a causa della sua scarsità,
sia a causa della contaminazione delle sorgenti
idriche.
Circa 1,1 miliardi di persone, vale
a dire il 18 per cento della popolazione
mondiale, non hanno accesso all'acqua potabile,
mentre più di 2,4 miliardi di persone
non dispongono di impianti fognari adeguati.
Nei paesi in via di sviluppo, inoltre,
più di 2,2 milioni di persone, in maggioranza
bambini, muoiono ogni anno per delle malattie
la cui insorgenza è associabile alla
mancanza di acqua potabile, a degli impianti
fognari inadeguati e a un'igiene scadente.
E una larga percentuale delle persone che
vivono nei paesi in via di sviluppo soffre
di malattie causate direttamente o indirettamente
dal consumo di acqua o cibo contaminati o
da organismi infettivi che si riproducono
nell'acqua. Potendo contare su un'adeguata
disponibilità di acqua potabile e di
fognature, invece, l'incidenza di alcune malattie
e dei decessi conseguenti potrebbe ridursi
fino al 75 per cento.
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Un
pozzo nel deserto del Sahara
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La
carenza di acqua potabile è dovuta
da un lato alla mancanza di investimenti nei
sistemi idrici, e dall'altro a una inadeguata
attività di manutenzione degli stessi.
Nel mondo in via di sviluppo, infatti, circa
metà dell'acqua convogliata nei sistemi
di approvvigionamento idrico viene sprecata
a causa di perdite, di allacci illegali e
di vandalismi. In alcuni paesi, le persone
che dispongono di allacciamenti al sistema
di distribuzione idrica, generalmente le persone
più abbienti, beneficiano di consistenti
sovvenzioni per i loro consumi di acqua potabile,
mentre le persone povere che non sono collegate
a questi sistemi debbono invece rivolgersi
a dei costosi rivenditori privati, oppure
affidarsi a delle fonti poco sicure.
I problemi legati all'acqua comportano inoltre
delle importanti implicazioni tra uomini e
donne. Spesso, infatti, nei paesi in via di
sviluppo il compito di trasportare l'acqua
compete alle donne. In media, esse devono
percorrere una distanza di 6 chilometri al
giorno, trasportando contenitori d'acqua che
spesso pesano fino a 20 chilogrammi. Donne
e bambine tendono peraltro a soffrire maggiormente
in conseguenza della mancanza di strutture
sanitarie.
La maggior parte dell'acqua dolce - globalmente
circa il 70 per cento - viene utilizzata per
l'agricoltura. Tuttavia la gran parte dei
sistemi di irrigazione è inefficiente,
dal momento che essi perdono circa il 60 per
cento dell'acqua a causa dell'evaporazione
o di flussi di ritorno verso i fiumi e le
falde freatiche sotterranee. L'irrigazione
inefficiente non determina solamente uno spreco
di acqua, ma causa anche dei rischi ambientali
e sanitari, fra i quali la perdita di terreni
agricoli produttivi a causa dell'acquitrinizzazione
dei suoli, un fenomeno che rappresenta un
importante problema in alcune zone dell'Asia
meridionale, e del fatto che la superficie
delle acque stagnanti facilita la trasmissione
della malaria.
In determinate zone del mondo il consumo idrico
ha comportato degli impatti ambientali impressionanti.
In alcune aree degli Stati Uniti, della Cina
e dell'India, le falde freatiche vengono consumate
più rapidamente di quanto non riescano
a ricostituirsi, e le superfici delle falde
freatiche si stanno riducendo costantemente.
Alcuni fiumi, come il Fiume Colorado negli
Stati Uniti occidentali e il Fiume Giallo
in Cina, spesso si prosciugano prima di raggiungere
il mare.
Rappresentando un elemento di fondamentale
importanza per la sopravvivenza e lo sviluppo,
le fonti di acqua dolce sono talvolta diventate
la causa di conflitti e dispute - ma sono
anche il motivo della cooperazione fra i popoli
che hanno in comune le risorse idriche. Le
trattative riguardanti la distribuzione e
la gestione delle fonti acquifere sono divenute
più frequenti dato che la domanda di
questa preziosa risorsa è aumentata.
Dati statistici fondamentali
-
Nonostante
il 70 per cento della superficie terrestre
sia coperta dalle acque, l'acqua dolce
costituisce solamente il 2,5 per cento
del totale, mentre il rimanente 97,5 per
cento è composto da acqua salata.
Più o meno il 70 per cento delle
riserve di acqua dolce si trova nelle
calotte glaciali, e gran parte del resto
è presente sotto forma di umidità
del terreno, oppure si trova in profonde
falde acquifere sotterranee sotto forma
di acque freatiche inaccessibili. Può
essere utilizzato dall'uomo meno dell'un
per cento delle risorse mondiali di acqua
dolce.
- Le
aree di scarsità e di difficoltà
idriche sono in crescita, particolarmente
nel Nord Africa e nell'Asia occidentale.
Nel corso dei prossimi due decenni, infatti,
si prevede che il mondo avrà bisogno
del 17 per cento di acqua in più
per la coltivazione dei prodotti agricoli
necessari a sfamare le popolazioni in crescita
dei paesi in via di sviluppo, e che di conseguenza
l'impiego complessivo delle risorse idriche
registrerà un incremento pari al
40 per cento. Nel corso di questo secolo
un terzo delle nazioni - che si trovano
in regioni sottoposte a difficoltà
idriche -potrebbe dover affrontare delle
gravi carenze nella disponibilità
di acqua e, entro il 2025, due terzi della
popolazione mondiale vivrà probabilmente
in nazioni che affronteranno moderate o
gravi insufficienze idriche.
-
Le
risorse di acqua dolce sono distribuite
in maniera estremamente disuguale. Le
zone aride e semi aride del pianeta, che
costituiscono il 40 per cento della massa
terrestre, infatti, ricevono solamente
il due per cento delle precipitazioni
globali.
-
L'irrigazione agricola pesa per circa
il 70 per cento sui consumi di acqua,
e fino al 90 per cento nelle zone aride
dei tropici. A partire dal 1960, i consumi
idrici per l'irrigazione sono aumentati
di oltre il 60 per cento.
- Al
tasso di investimento corrente, l'accesso
universale all'acqua potabile non potrà
ragionevolmente essere raggiunto prima del
2050 in Africa, del 2025 in Asia e del 2040
in America Latina e nei Caraibi. Complessivamente,
per queste tre regioni, che ospitano l'82,5
per cento della popolazione mondiale, l'accesso
nel corso degli anni '90 è passato
dal 72 al 78 per cento della popolazione
totale, laddove gli impianti fognari sono
cresciuti dal 42 al 52 per cento.
- Nei
paesi in via di sviluppo, fra il 90 e il
95 per cento delle acque di scolo e il 70
per cento delle scorie industriali vengono
scaricate nelle acque, dove inquinano le
risorse idriche disponibili, senza ricevere
alcun trattamento.
-
Alla
fine dell'anno 2000 il 94 per cento circa
degli abitanti delle città aveva
accesso all'acqua potabile, mentre questo
tasso era solamente del 71 per cento per
quel che riguardava gli abitanti delle
campagne. Per gli impianti fognari, invece,
la differenza era persino maggiore, dal
momento che risultava coperto l'85 per
cento della popolazione urbana, mentre
nelle aree rurali solamente il 36 per
cento della popolazione disponeva di impianti
fognari adeguati.
-
Nel
corso degli anni '90, all'interno dei
paesi in via di sviluppo, circa 835 milioni
di persone hanno ottenuto l'accesso a
un'acqua potabile di migliore qualità,
mentre circa 784 milioni sono stati collegati
ad impianti fognari. Con l'aumentare delle
migrazioni verso le aree urbane, però,
il numero degli abitanti delle città
che non dispongono di un accesso a fonti
di acqua potabile è comunque aumentato
di circa 61 milioni.
Che cosa dev'essere fatto
I Governi, i ministri e gli esperti idrici
riunitisi in occasione della Conferenza Internazionale
sulle Acque Dolci (Bonn, Germania, Dicembre
2001) hanno previsto che, allo scopo di raggiungere
l'Obiettivo di Sviluppo del Millennio di dimezzare
entro il 2015 la percentuale di persone che
in tutto il mondo non hanno accesso all'acqua
potabile, oltre che di conseguire l'obiettivo
di dimezzare, sempre entro il 2015, il numero
delle persone che non dispongono di impianti
fognari, sarebbero necessari i seguenti provvedimenti:
- 1,6
miliardi di persone in più avranno
bisogno di accedere a servizi e infrastrutture
adeguati per la fornitura di acqua potabile.
-
2,2 miliardi di persone avranno bisogno
di sistemi fognari migliori e di conoscenze
igieniche più approfondite.
-
E' necessario un investimento complessivo
per tutte le forme di infrastrutture collegate
all'acqua che raggiunga 180 miliardi di
dollari. Si stima che gli attuali livelli
di investimento ammontino invece a 70-80
miliardi di dollari. Peraltro, per soddisfare
le necessità delle popolazioni per
quanto concerne l'acqua potabile e gli impianti
fognari, l'investimento necessario è
più vicino a 23 miliardi di dollari
all'anno, notevolmente più elevato
rispetto al livello corrente di 16 miliardi
di dollari annui.
Sul
tavolo, per il Vertice di Johannesburg, ci
sono numerose proposte per delle iniziative
che soddisfino l'Obiettivo del Millennio di
accrescere l'accesso all'acqua potabile e
per raggiungere un tale obiettivo che permetta
di disporre di sistemi fognari migliori.
Inoltre,
fra le proposte che vengono esaminate per il
Vertice di Johannesburg, ci sono i modi per
mobilitare a tutti i livelli le risorse finanziarie
nazionali e internazionali necessarie alle infrastrutture
e ai servizi per l'acqua e gli impianti fognari,
per il trasferimento di tecnologie, conoscenze
e costruzione delle capacità, e per garantire
che tali infrastrutture e servizi soddisfino
le necessità dei poveri e quelle delle
donne. Altre proposte sono relative a come migliorare
l'impiego efficiente delle risorse idriche e
all'adozione di meccanismi per l'allocazione
che bilancino la necessità di preservare
o ripristinare l'integrità ecologica,
con le esigenze nazionali, industriali e agricole,
dell'uomo.
Inoltre, sono in
fase di svolgimento i preparativi per l'Anno
Internazionale dell'Acqua Dolce, nel 2003,
che allargherà la pubblica consapevolezza
sulla necessità di agire, e durante
il quale verrà lanciata una nuova campagna
internazionale chiamata WASH - Acqua, Fognature
e Igiene per tutti (Water, Sanitation and
Hygiene for all) - che dovrà mobilitare
in tutto il mondo il supporto e l'iniziativa
politica in favore di questi obiettivi.
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