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SPECIALE ACQUA

ACQUA > SPECIALE ACQUA > L'ACQUA DA JOHANNESBURG A KYOTO > LE CONCLUSIONI DELL'UNIONE EUROPEA A JOHANNESBURG
Indice dei contenuti
L'acqua da Johannesburg a Kyoto
 
L'agenda di Kyoto
Le premesse di Kyoto
Il Documento preparatorio al World Water Forum (PDF)
Il documento preparatorio di Johannesburg
Il piano d'attuazione per l'acqua di Johannesburg
L'Europa per l'acqua (PDF)
Le conclusioni dell'Unione Europea a Johannesburg
  
La desertificazione
I numeri dell'acqua
Gli accordi per l'acqua
Acqua per la pace
A scuola di acqua
I links dell'acqua
La politica dell'acqua
Le notizie dell'acqua
La scienza per l'acqua
Hanno detto dell'acqua
La cultura dell'acqua
Le dighe e l'acqua
  

L'acqua da Johannesburg a Kyoto

UE /VERTICE DI JOHANNESBURG:
i risultati ottenuti non sono trascurabili, ritiene l'Unione europea - Bisogna concretizzarli


Bruxelles, 04/09/2002 (Agence Europe) - Il bilancio del secondo Vertice della Terra, sebbene criticato dalle organizzazioni ambientali per l'assenza di ambizioni, è ritenuto positivo dall'Unione europea.
La dichiarazione finale e il piano di azione adottati mercoledì a Johannesburg da circa 200 paesi, certamente non contengono gli obiettivi cifrati e i calendari di attuazione che i negoziatori europei avevano dichiarato di volere, ma i principali impegni sottoscritti (cfr. EUROPE di ieri, pag. 9), i 200 progetti di partnership che sono nati, e la garanzia che il Protocollo di Kyoto potrà entrare in vigore con le ratifiche assicurate di Russia e Cina, costituiscono per l'UE progressi promettenti.
"Credo che possiamo essere soddisfatti dei risultati.

Ci siamo messi d'accordo su un piano di azione e abbiamo stabilito una serie di principi per lo sviluppo sostenibile. Abbiamo concluso un pacchetto globale e partnership a favore del libero scambio e di un maggior accesso ai mercati, di un aumento di aiuto allo sviluppo. Abbiamo preso un impegno per il buon governo e degli impegni per un migliore ambiente. In tutte queste questioni, l'Unione ha svolto un ruolo cruciale" dichiara Anders Fogh Rasmussen, presidente del Consiglio europeo in un comunicato.

Per la Commissione europea, il presidente Romano Prodi dal canto suo vuole essere pragmatico: "Siamo venuti a Johannesburg per lanciare un patto Nord Sud che sposi i risultati delle conferenze di Doha e di Monterrey. Mi congratulo del rilancio della multilateralità che accorda allo sviluppo sostenibile il ruolo che gli spetta nell'agenda globale. Naturalmente non possiamo rallegrarci di tutto ma i risultati raggiunti ci mettono nella buona direzione. Ottenere un risultato è importante ma se non è attuato, questo risultato non significa niente. L'Unione europea svolgerà un ruolo di capofila nell'attuazione dei risultati di Johanesburg perché siamo determinati a lottare contro la povertà con il commercio e l'aiuto preservando l'ambiente. Il mondo merita che ci rimbocchiamo le maniche per questo compito".

Se gli europei non sono riusciti a ottenere un obiettivo cifrato per la parte delle energie rinnovabili nel consumo mondiale, l'UE è risoluta a non rimanere a questo stadio. A Johannesburg, la Commissione europea ha annunciato tramite Margot Wallstrom, commissaria per l'Ambiente, l'intenzione di formare una coalizione di paesi e regioni di buona volontà che si sono impegnati ad aumentare l'utilizzazione di energie rinnovabili determinandosi obiettivi quantificabili e un calendario preciso. "Paesi d'Africa, d'America Latina, dei Caraibi si sono mostrati interessati e avremo dei contatti con altri paesi nei giorni futuri. Sono molto felice che l'idea di formare detta coalizione (…) susciti tanto interesse" ha dichiarato la commissaria che ha aggiunto: "Il vertice ha dimostrato che l'energia, come l'acqua sono fattori essenziali di sviluppo ma perché lo sviluppo sia sostenibile, l'energia deve essere pulita.

La maggiore utilizzazione delle energie rinnovabili pulite presenterà numerosi vantaggi per i paesi ricchi come per i paesi poveri, poiché permetterà anche di ridurre le emissioni che provocano i cambiamenti climatici e migliorare la salute dei milioni di abitanti dei paesi in via di sviluppo esposti al fumo dei forni a legna".

Garantire il controllo del Vertice significherà anche per l'UE dare consistenza alle iniziative, che ha annunciato per aiutare i paesi in via di sviluppo nel settore dell'energia (vedi EUROPE di ieri), ma anche dell'acqua. Intitolata "Acqua per la vita" quest'ultima iniziativa è stata firmata tra il presidente nigeriano Obasanjo, il ministro sudafricano dell'Acqua e delle Foreste, Ronny Kasrils, il ministro danese per l'Ambiente, Hans Christian Schmidt e Romano Prodi. Mobilitando molteplici attori pubblici e privati, si prefigge in un primo tempo di migliorare l'efficacia dell'aiuto finanziario europeo attualmente stanziato a progetti di miglioramento della gestione transfrontaliera dell'acqua in Africa, poi a mobilitare fondi supplementari.

Aumentando i trasferimenti di conoscenze, la ricerca e la cooperazione scientifica, l'Unione aiuterà i suoi partner a elaborare entro il 2005 dei piani di gestione integrata delle risorse idriche. I ministri dell'Ambiente dei paesi africani hanno già annunciato la creazione d'un Consiglio intergovernativo permanente per l'acqua. Prodi ha commentato: "La crisi mondiale dell'acqua costituisce una grossa minaccia per il nostro pianeta e il futuro dei nostri figli. Con i nostri soci, ci siamo impegnati a raggiungere gli obiettivi fissati dal vertice della Terra per ridurre di metà per il 2015 il numero di persone che non hanno accesso all'acqua potabile e agli impianti di risanamento. L'Unione investe già 1,4 miliardi di euro l'anno in questo settore tramite l'aiuto allo sviluppo. Siamo disposti ad aumentare queste risorse finanziarie negli anni futuri". Rasmussen ha aggiunto: "La crisi dell'acqua è una crisi di gestione. Questa iniziativa si prefigge di promuovere degli accordi di migliore gestione e trasparenza creando partnership solide tra i governi, la società civile e il settore privato". A questa iniziativa dell'UE ha risposto l'iniziativa americana "Acqua per i poveri" che dovrebbe usufruire di 1 miliardo di euro in tre anni.


 
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