PROGRAMMI
CARTA DELLA TERRA
EDUCAZIONE
ACQUA
Petizione
Progetti
 
Water for Peace
 
Speciale acqua
ENERGIE
GUERRE
INVIA UN COMMENTO
SEGNALA LA PAGINA
STAMPA LA PAGINA
SCARICA IN RTF -->
GREEN CROSS.NET
INDIETRO

 

 

SPECIALE ACQUA
ACQUA > SPECIALE ACQUA > 2003 ANNO DELL'ACQUA > ACQUA: MOSTRA FOTOGRAFICA DI M. GOLDWATER

Indice dei contenuti
L'acqua da Johannesburg a Kyoto
2003 anno dell'acqua
 
 
Acqua: mostra fotografica di M. Goldwater
 
Concorso
I numeri dell'acqua
Gli accordi per l'acqua
Acqua per la pace
A scuola di acqua
I links dell'acqua
La politica dell'acqua
Le notizie dell'acqua
La scienza per l'acqua
Hanno detto dell'acqua
La cultura dell'acqua
Le dighe e l'acqua
   
Speciale Goldwater

Acqua per la Pace

Mikhail Gorbaciov
Presidente Green Cross lnternational



Al pari della religione e dell 'ideologia l' acqua ha il potere di muovere milioni di persone e fin dagli albori della civiltà l'uomo si è sempre spostato nel territorio per insediarvisi vicino.
Si sposta se l' acqua scarseggia e se abbonda. Si mette in viaggio verso l' acqua, scrive, canta e balla per l'acqua. Per l'acqua si combatte e dell'acqua tutti hanno bisogno, sotto ogni cielo, ogni giorno.

Serve per bere, cucinare, lavare, per il cibo, per l'igiene, per l'industria, l'energia, i trasporti, i rituali, per divertirsi, per vivere. E non siamo solo noi essere umani ad averne bisogno, la sopravvivenza di tutti gli esseri viventi dipende dall ' acqua.

acqua
Il libro della mostra " ACQUA"

Ma oggi ci troviamo sull'orlo di una crisi globale dell'acqua. Le due eredità più importanti del ventesimo secolo - l' aumento della popolazione e lo sviluppo tecnologico - hanno avuto,
in termini di risorse idriche, un alto costo. Rispetto a vent'anni fa il numero di persone che oggigiorno non hanno accesso all'acqua potabile è aumentato. Un numero sempre maggiore di fonti di acqua potabile si esauriscono e vengono contaminate. Le tecnologie moderne ci hanno permesso di imbrigliare buona parte dell ' acqua mondiale per la produzione di energia, per l'industria e l'irrigazione - ma spesso a un prezzo sociale e ambientale terribile - e nel frattempo molte pratiche tradizionali di conservazione idrica sono state abbandonate. La crisi idrica esiste su scala globale, ma le soluzioni vanno quasi sempre sviluppate e realizzate a livello locale, e sempre con l' ottica che non si tratti di una sostanza da dare per scontata ne di un patrimonio esclusivo d'una ristretta minoranza.

L' acqua è l' elemento singolo più importante, necessario a garantire il diritto umano universale
a "uno standard di vita adeguato per la salute e il benessere proprio e della propria famiglia " (articolo 25 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani). Senza accesso all'acqua pulita, la salute e il benessere non sono soltanto messi gravemente a repentaglio, diventano impossibili: è un fatto incontestabile che chi vive senza un accesso affidabile all'acqua conduce un' esistenza misera e degradata, con poche possibilità di un futuro migliore per se e per i propri figli.

Riconosciamo dunque che l'accesso all'acqua pulita è un diritto umano universale e accettiamo la responsabilità che ne deriva, quella cioè di garantire l 'infondatezza della previsione di un mondo in cui, fra venticinque anni, l' emergenza acqua riguarderà due persone su tre.

Non limitiamoci ad affermare che tutti hanno diritto all 'acqua e diamo a questa convinzione l'importanza che merita con un emendamento della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani che inserisca esplicitamente l' acqua fra tali diritti. Dobbiarmo affrontare la minaccia di una catastrofica crisi idrica e sventare queste lugubri previsioni amministrando le risorse naturali con uno spirito nuovo. Non farlo sarebbe un crimine e per tale crimine la storia giudicherà severamente le generazioni attuali. Perciò dobbiamo incanalare in questa direzione tutte le forze a nostra disposizione. Il continuo aumento della popolazione mondiale non dovrebbe essere considerato soltanto una delle cause della crisi idrica ma anche la fonte per una sua soluzione. Solo la solidarietà e la volontà umana 'possono pennetterci di affrontare una sfida di queste dimensioni e devono provenire da svariati settori. Ci vuole collaborazione nei governi internazionali e locali, occorre solidarietà fra i settori privati dell'economia ed è indispensabile da parte dei governi la volontà politica di collaborare in buona fede con gli Stati confinanti e con le proprie popolazioni: anche i gruppi spesso marginali come le donne e gli indigeni devono avere
una voce, le informazioni e i mezzi per utilizzare l'acqua.

Senza la sicurezza idrica, la stabilità sociale, economica e nazionale risulta in pericolo, in misura maggiore là dove l' acqua scorre lungo confini contesi, e diventa cruciale dove esiste "un ' emergenza acqua" in regioni con tensioni religiose, territoriali o etniche. In alcuni casi, come fra India e Pakistan riguardo al fiume Indo, il successo della collaborazione nella gestione delle risorse idriche dimostra che persino Stati con rapporti difficili possono cooperare. In altri casi, invece, non sono ancora state colte le possibilità date da un corso d'acqua comune di migliorare i rapporti territoriali. Ne è un esempio il Medio Oriente, e in particolare la valle del fiume Giordano, condiviso da Israele, dal popolo palestinese, da Giordania, Siria e Libano.

Nell'arido Medio Oriente l'acqua rappresenta fin dall'antichità una questione di sicurezza fondamentale. Benché esistano accordi, sia tra Israele e Giordania sia tra Israele e l' Autorità Palestinese, che includono clausole sull'acqua, la distribuzione, l'uso e i diritti alle risorse idriche sempre più scarse di questa regione instabile restano questioni potenziahnente esplosive anche se nelle tradizionali trattative di pace il problema viene di solito messo in secondo piano o nascosto. Nel 2000 ho guidato una delegazione nella regione e abbiamo incontrato il primo ministro Ehud Barak, il presidente Yasser Arafat e il re Abdullah di Giordania, che si sono impegnati a collaborare con Green Cross International e i nostri partner negli Stati Uniti, il Centro per la pace e la cooperazione nel Medio Oriente, per trovare soluzioni alla sempre più grave crisi idrica dell'area. Il lavoro continua e attuahnente ci occupiamo del programma internazionale Acqua per la pace. Le soluzioni esistono e dovrebbero venire elaborate in collaborazione con tutti i potenti della Terra.

I tre leader hanno riconosciuto esplicitamente che non possono esserci soluzioni unilaterali , al problema idrico, questione che valica più confini, e ciò è vero sia in Medio Oriente, sia per i corsi d'acqua che scorrono fra gli Stati Uniti e i Paesi confinanti. Si dovrebbe costituire una gestione congiunta basata su un sistema di effettiva interdipendenza in tutti i 261 bacini internazionali sparsi nel mondo, un raggruppamento teso a uno sforzo comune anziche la restrizione delle singole sovranità nazionali.

Un conflitto armato fra Stati per l' acqua è improbabile, tuttavia bisogna ricordare che esistono altri tipi di conflitti nelle regioni afflitte dal problema dell'emergenza idrica. Esistono scontri interni fra gruppi etnici, regioni, utenti e persino piccole comunità, scatenati proprio dal problema dell'acqua. Una cooperazione tra Stati e governi è essenziale alla ricerca di soluzioni idriche regionali, e dove tali soluzioni non siano facilmente disponibili occorre un sostegno e una mediazione internazionale neutrale.

Ma vere e proprie battaglie per l' acqua si profilano al nostro orizzonte se non si intensificheranno gli sforzi per impedire conflitti in regioni con emergenze idriche come l' Asia centrale, il confine Messico-Stati Uniti', il Sahel e il Medio Oriente.

Tuttavia, nella maggior parte dei casi, le soluzioni pratiche sono locali e riflettono la natura specifica, geografica e culturale dell'uso dell'acqua. Il periodo del dopoguerra-guerra fredda, quando lo slogan ""grande è bello" spingeva alla costruzione di 45.000 grandi dighe in tutto il mondo, è finito. Questa sconsiderata manomissione della natura ha lasciato un ' eredità terribile, anche nel mio paese, dove migliaia di acri di terreno fertile sono andati perduti e le catastrofi causate dall 'uomo provocano sofferenze incommensurabili, come nella regione del lago Aral. Dovremmo dare il via a una nuova era, in cui si dia la precedenza agli interessi sociali e ambientali e si mettano in questione i vantaggi di grandi opere come le dighe.

Gli Stati Uniti, la seconda nazione del mondo per numero di dighe dopo la Cina, stanno già aprendo brecce in molte dighe e permettono al salmone di nuotare di nuovo liberamente; altrove, soprattutto nel mondo in via di sviluppo, il problema è come fornire irrigazione, energia e controllo delle inondazioni - ora affidati alle dighe - con iniziative di dimensioni minori, come la raccolta dell ' acqua piovana e una gestione efficiente della domanda.

Il nocciolo del problema è il valore che attribuiamo ai diversi usi dell ' acqua. Di nuovo, non esiste un programma attuabile universalmente, ma è chiaro che nessuna delle due posizioni estreme, una a favore dell ' acqua disponibile per tutti gratuitamente e l' altra che promuove una politica dei prezzi a costo totale per tutti i rifornimenti idrici, è auspicabile.

Dobbiamo ricordare che il valore e il prezzo dell ' acqua sono due cose diverse; è una sostanza
il cui uso deve essere ottimizzato con efficienza, ma in quanto necessità assoluta per ogni forma di vita sulla Terra dev' essere disponibile per il sostentamento di tutti, inclusi gli eco sistemi naturali. Questo rende la politica dei prezzi dell ' acqua e dei servizi idrici una questione complessa.

Ci troviamo insomma di fronte a un' enorme sfida.

Per fortuna abbiamo un passato costellato di grandi sfide risolte usando l'immaginazione e la nostra straordinaria capacità di adattamento, e migliaia di persone di talento in tutto il mondo sono già mobilitate allo scopo di conservare l'acqua per le generazioni future. Durante il nostro cammino sarà inevitabile scontrarsi con crisi e conflitti. Per essere sicuri che stiamo andando nella direzione giusta dobbiamo ricorrere alla nostra conoscenza e alla nostra esperienza, nonche alle istituzioni per stare al passo con il progresso scientifico e tecnologico e imparare a diventare buoni vicini e bravi ospiti dell'ambiente naturale. L'uomo si è sempre mosso per l'acqua, ora dobbiamo mobilitarci per salvarla.

Leggi i testi di M. Gorbaciov e K. Annan
Acqua per la Pace
di Mikhail Gorbaciov
Presidente Green Cross International
Terre aride e terre piovose
di Kofi Annan
Segretario generale dell´Onu

Indietro

 

 
Indietro
Torna su