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Acqua per la Pace L'acqua. Non per tutti...
Unire
le forze per allontanare i Conflitti legati all'Acqua questo il programma comune
dell'UNESCO e di Green Cross International.
Parigi,
Mikhail Gorbaciov, Presidente di Green Cross International, e Koichiro
Matsuura, Direttore Generale dell'UNESCO, hanno firmato un accordo biennale finalizzato
ad unire le forze per contribuire ad allontanare potenziali conflitti legati alle
risorse d'acqua nel mondo, in modo particolare nei 261 bacini di fiume che si
estendono attraverso più di un paese. Poiché la richiesta di acqua
continua ad aumentare e l'acqua diventa sempre più scarsa, entrambe le
organizzazioni riconoscono che la possibilità di conflitti a causa di questa
risorsa condivisa possa diventare una minaccia alla pace, ma condividono la convinzione
che l'acqua sia anche un potente veicolo naturale di cooperazione.
L'accordo richiederà
il confronto dei risultati di due approcci complementari alla sicurezza mondiale
in tema di acqua. Mentre l'Unesco continuerà a sviluppare strumenti informativi
diretti ai leader ed ai governi attraverso il suo progetto "Dal Conflitto
Potenziale alla Cooperazione Potenziale (PC-->CP) ", GCI coinvolgerà
la società civile, le autorità locali e il settore privato con il
suo progetto Water for Peace (Acqua per la Pace). "Abbiamo gli stessi obiettivi
e finalità, " ha detto Matsuura, "ma possiamo farci ascoltare
da pubblici diversi."
Il programma accorpato di "PC-->CP: Water
for Peace" è stato ufficiosamente annunciato a governi ed esperti
internazionali sull'acqua in un workshop congiunto di UNESCO e GCI alla Conferenza
Internazionale sull'Acqua Potabile di Bonn. L'iniziativa congiunta implicherà
lo studio dei casi dei maggiori bacini di fiume condivisi.
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Un
pozzo in Etiopia |
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L'UNESCO
focalizzerà la propria attenzione sui bacini dei fiumi Reno, Aral, Incomati,
Mekong, Giordano, Danubio e Colombia. Lo studio di questi casi analizzerà
i meccanismi di cooperazione sviluppati tra gli stati coinvolti. Nel frattempo
GCI percorrerà i bacini dei fiumi Giordano, Volga, Okavango, Danubio, Volta
e Parana-Plata. Il lavoro sul campo di GCI utilizzerà questionari nelle
lingue locali, per raccogliere informazioni sulle questioni legate all'acqua,
ed in alcuni casi (ad esempio per il Danubio) produrrà manuali e volantini
per aumentare la comprensione sulle possibili cause di un conflitto. Il programma
congiunto ha la fortuna di avere il contributo e i suggerimenti di molti degli
esperti più autorevoli del mondo in questioni di sicurezza legata all'acqua,
e GCI beneficerà della gestione diretta dei progetti sui sei bacini da
parte dei partners regionali, incluse le organizzazioni nazionali di Green Cross
presenti in Argentina, Brasile, Burkina Faso, Costa d'Avorio, Ungheria, Romania
e Russia.
L'iniziativa congiunta UNESCO/GCI contribuirà alla stesura del primo World
Water Development Report (Resoconto Mondiale sullo Sviluppo dell'Acqua), del World
Water Assessment Programme (WWAP, Programma Mondiale di Valutazione dell'Acqua),
atteso per il Terzo Forum Mondiale sull'Acqua di Kyoto, a marzo del 2003. WWAP
è una risposta congiunta di 23 Agenzie ONU, per affrontare le problematiche
definite dai ministri durante il Secondo Forum Mondiale sull'Acqua tenutosi a
L'Aja nel 2000.
La
conferenza
UNESCO e Green Cross terranno anche una Conferenza Internazionale
alcuni mesi prima del Terzo Forum Mondiale sull'Acqua, all'Institute for Water
Education IHE-Delft nei Paesi Bassi a Novembre del 2002. Gli obiettivi di questa
conferenza saranno: riflettere sui risultati del WSSD e sul suo impatto sulla
gestione sostenibile dei bacini idrici transnazionali; presentare i primi risultati
del programma (Acqua per la Pace); presentare pratiche valide e dare indicazioni
per la gestione cooperativa dell'acqua; ed offrire uno spazio per il dibattito
sulle questioni legate alla sicurezza internazionale in tema d'acqua.
Il progetto
" PC->CP: Water for Peace" spera di contribuire a modificare gli
equilibri a favore della cooperazione, ed in direzione opposta ai potenziali conflitti,
rinforzando così un'antica tendenza delle nazioni e dei popoli rivieraschi
a trovare soluzioni pacifiche alle controversie legate all'acqua. "Nonostante
la potenzialità di guerre a causa dei bacini condivisi", ha detto
Matsuura, "la storia dimostra che i conflitti per l'acqua non tendono a esacerbarsi.
Piuttosto, portano le persone a trovare soluzioni comuni".