Biocarburanti:
che svolte stanno maturando?
La
stretta energetica, causata dalla concomitanza delle crisi
legate al prezzo del petrolio e a quella - piu' dubbia
ma sicuramente complessa - relativa alle forniture di gas
naturale russo, ha fornito l'occasione per amplificare annunci
e prese di posizione sul tema energia. Una particolare attenzione
è riservata ai biocarburanti.
Mariann Fischer Boel, Commissaria europea per l'Agricoltura,
ha indicato nella produzione di materie agricole a fini
energetici una delle opzioni capace di determinare vantaggi
multipli.
Attraverso l'utilizzo massiccio di biodisel e bioetanolo
in Europa, si favorirebbero gli agricoltori di quei paesi
che devono riconvertire la propria produzione bieticola
e saccarifera; si offrirebbe una opportunita' economica
a paesi in via di sviluppo; si ridurrebbe la dipendenza
dalle importazioni di derivati di fonti fossili; si contribuirebbe
in maniera significativa alla riduzione delle emissioni
di gas ad effetto serra.
Inoltre, l'energia consumata in Europa da materie agricole
arriva solo all'1,4% e la superficie coltivata a questo
scopo e' di circa due milioni di ettari. La Direttiva
europea prevede di arrivare, entro il 2010 al 5,75% di energia
consumata da biocarburanti, per questo obiettivo si stima
di dover impegnare circa 17 milioni di ettari.
L'industria privata ha dato segnali. Alla recente fiera
dell'auto di Detroit, Volkswagen ha annunciato che
entro la fine d'aprile prendera' la decisione
definitiva sul progetto di produzione di un carburante alternativo
al petrolio attraverso prodotti agricoli di scarto. Grazie
alla collaborazione con Shell e la Iogen, società
biotecnologia canadese specializzata nella produzione di
biocarburanti di seconda generazione (di cui Shell e'
detentore di una significativa quota), VW ritiene di essere
in grado di far entrare in funzione un impianto di produzione
entro il 2007.
Ancora, Shell ha di recente acquisito una importante partecipazione
nella Choren di Freiberg, in cui troviamo ancora VW, impresa
molto dinamica e con qualcosa di piu' che un occhio
puntato verso la Cina. Questa impresa, a partire da scarti
agricoli, legno e altre materie organiche ha sviluppato
un carburante sintetico, Sundiesel.
Tutto cio' rappresenta solo una parte, e neanche preponderante,
di quanto si va movendo.
Per la parte pubblica molte domande rimangono ancora aperte
sulla sostenibilita' e praticabilita' degli obiettivi.
A titolo d'esempio la proposta Ue quanto tiene conto di
dover ricoprire circa il 4% di tutto il territorio dell'Europa
dei 25? Quale e' la reale resa per ettaro? Quale e'
il costo reale, economico e ambientale, dei processi d'utilizzo
delle materie prime, a cominciare dall'acqua?
Per la parte privata, il futuro e' gia' cominciato,
ma il mondo politico del nostro paese, nel suo complesso,
non sembra dare segnali di voler guidare o indirizzare i
processi. Di guardare "oltre il giardino" e in
una logica di sistema europeo.
Anche da questi limiti trova spazio il declino di un paese.
di Elio Pacilio
Vicepresidente esecutivo Green Cross Italia