Smokey Mountain Vivere in discarica
Speciali
Un piccolo "scavanger" al lavoro sulla sommità della discarica

Un gruppo di bambini scende dalla collina. Sulle spalle portano sacchi più grandi di loro, pieni di bottiglie vuote, pezzi di plastica, rottami di metallo. All'ingresso della discarica, fra le prime baracche del villaggio, li attendono i compratori per fissare il prezzo del giorno. Poco più in là, quattro o cinque uomini stanno scuoiando un cane, che poi arrostiranno passandolo alla fiamma ossidrica .
Nel raggio di qualche chilometro, dune grigie di spazzatura scendono verso il mare, lambite dall'acqua nera e putrida della baia. In questo scenario che sembra un brutto sogno, in due villaggi di baracche aggrappate al deserto di rifiuti si accalcano migliaia di persone. Questa Smokey Mountain, la principale discarica di rifiuti di Manila. Funziona dal 1953, quando una piccola isola in Manila bay, Balut Island, fu destinata a ricevere i rifiuti di una metropoli in continua crescita.
Da allora, il volto della baia non stato più lo stesso. Giorno dopo giorno, gli strati di immondizia si sono sovrapposti fino a formare una specie di dorsale collinare, che si stende per circa 30 ettari fra la baia e le bidonvilles di Navotas Malabon, uno dei quartieri pi popolosi di Manila.
Gli insediamenti di famiglie all'interno di Smokey Mountain sono cominciati verso la metà degli anni Sessanta: oggi, si calcola che nei due villaggi vivano circa tremila nuclei familiari, per una cifra totale di abitanti oscillante fra i quindici e i ventimila.

Anziani e bambini sono gli anelli deboli dell'economia di Smokey Mountain

Una strada in terra battuta, o meglio di spazzatura compressa, attraversa la discarica in tutta la sua lunghezza: ai due estremi, si ammonticchiano le baracche dei due villaggi , il Barangay 128 e il Barangay 129.
In fondo, Smokey Mountain non altro che un caso spinto all'estremo dei fenomeni di inurbamento selvaggio causato dall'estrema povertà tipici dei paesi in via di sviluppo, di cui Manila stessa un esempio da manuale. Navotas Malabon, il quartiere dove si trova la discarica, una parte di Tondo, la più grande zona di slums di tutta l'Asia. In Tondo, decine di migliaia di persone vivono in baracche senz'acqua e senza luce, appena migliori di quelle di Smokey Mountain.
Addentrandosi nei vicoli di questo piccolo mondo di spazzatura si ha l'impressione di vivere una saison aux enfers da incubo . Si cammina sopra una polta grigiastra di rifiuti, respirando un odore acre che quasi stordisce. La gente vive ammassata in baracche costruite con materiali di recupero , dove lo spazio a disposizione in media di due o tre metri quadrati. Alcune cercano di sembrare case, sfoggiando patetiche staccionate tirate su con reti da materasso a proteggere un tentativo di orto.
I sentieri che corrono fra le capanne si trasformano ogni volta che piove in fiumiciattoli neri e untuosi, dove sguazzano insieme bambini cenciosi, polli scheletrici e qualche maiale.
Fogne, acqua corrente e luce elettrica sono beni irraggiungibili. Queste migliaia di disperati hanno trovato in Smokey Mountain una e di sussistenza, probabilmente l'unica possibile, e forse non peggiore di tante altre.

Sulla sommità della montagna, gli scavengers lavorano tra l'incessante attività delle ruspe che spianano la montagna

Professione: scavanger
Il loro mestiere fare lo scavenger: vivono rovistando nell'immondizia e vendendo quello che trovano. Non si tratta semplicemente di sopravvivere cercando qualcosa da mangiare fra i rifiuti, come accade in situazioni simili in altre bidonvilles del terzo mondo.
In realtà, intorno alla discarica ruota un sistema economico abbastanza complesso, basato su un riciclaggio dei rifiuti urbani molto particolare, di cui Smokey Mountain con i suoi scavengers solo il punto d'inizio.
L'area di Metromanila - l'insieme di Manila e del suo hinterland - con i suoi 9 milioni di abitanti, produce circa 4.500 tonnellate di rifiuti solidi urbani al giorno, secondo dati del Department of Environment and Natural Resources relativi al 1988. Di queste, circa 3400 vanno a finire nelle discariche, mentre il resto viene semplicemente buttato per strada o, nelle molte fogne a cielo aperto.
Il Solid Waste Management Program (programma di gestione del rifiuto solido) sotto la responsabilità della Metro Manila Commission, che ne delega la gestione pratica ad unita locali, gli Environmental Sanitation Centers (ESC, Centri di Igiene Ambientale). Non viene praticato nessun tipo di separazione a monte dei rifiuti; gli ESC provvedono semplicemente a raccogliere quanto viene buttato fuori dalle case - pi frequentemente in certi quartieri, quasi mai in altri - e a depositare il tutto nelle discariche. Smokey Mountain assorbe da sola il 40/50% di questa produzione.
Ogni giorno, centinaia di camion entrano in Smokey Mountain e si arrampicano fra le sue colline di spazzatura compressa, fino a raggiungere il centro della discarica, una sorta di altopiano formato dall'azione incessante dei bulldozer che comprimono i mucchi scaricati dai camion. In questo piccolo Tibet di spazzatura resta ancora in piedi una vecchia chiesa sconsacrata, dove gli scavengers aspettano l'arrivo di materiale fresco.
Ogni volta che un camion carico fa il suo ingresso nella discarica, corrono a circondarlo, per non perdere la prima raccolta - la più ricca - e cercando di battere sul tempo i bulldozer che sono pronti a spianare i rifiuti appena depositati. Gli scavengers lavorano sotto il sole impietoso o la pioggia battente del monsone rovistando nei cumuli di spazzatura con un lungo uncino di ferro.
Raccolgono plastica, carta, cartone, bottiglie di vetro, lattine, metalli vecchi. I diversi materiali vengono separati e raccolti in sacchi che sono poi portati a spalla giù nei due villaggi.
Li inizia un'altra fase del ciclo economico dei rifiuti: esiste infatti una catena piuttosto complessa di compratori e rivenditori che inizia con i piccoli scavengers e termina poi in una vera e propria industria. Lo scavenger rivende la propria raccolta ad un piccolo compratore, il quale poi a sua volta lo rivende ad un compratore più grande. Ovviamente, il prezzo cambia e lievita attraverso tutte queste diverse mediazioni.

I rifiuti freschi, la ricchezza degli scavangers

28 chili per un dollaro
Il piccolo scavenger rivende un chilo di plastica per 1 peso , e un chilo di bottiglie per circa 40 centavos (un dollaro usa al cambio legale equivale a circa 28 pesos). Lungo la strada, fermiamo Ollia, 36 anni, da 20 a Smokey Mountain, e le facciamo qualche domanda sul suo lavoro.
Con le sue due figlie, otto e dieci anni, riesce a mettere insieme circa 25 pesos per una giornata di lavoro che comincia alle quattro della mattina e termina con il calare del sole; in media, il guadagno giornaliero di 10/20 pesos per gli adulti e di 5 per i bambini. Gli scavengers come Ollia hanno contatti solo con lo small buyer, il piccolo compratore che trovano nel villaggio, quello che pesa i loro sacchi e li paga secondo il prezzo del giorno. Per capire un po' di pi sul ciclo economico di Smokey Mountain andiamo a parlare con il il barangay captain del villaggio 128.
Il "barangay" la più piccola unità politico- amministrativa. Ogni barangay ha un proprio consiglio, e un sindaco, il "barangay captain", eletto dalla popolazione; molto spesso, nelle zone rurali o comunque depresse, il barangay captain una vera autorità, che può fare il bello e il cattivo tempo. Barangay Captain Romero sembra appartenere proprio a questa categoria. E' giovane, vestito alla moda tutto in jeans, e ingioiellato a profusione con varie catenine e anelli d'oro.
Anche la sua baracca, come tutte le altre, sorge sulla spazzatura, ma reca segni indubitabili di ricchezza e potere quali lo stereo, la televisione e l'immancabile pistola, che ogni barangay captain ha diritto a portare. Davanti alla baracca troneggia nella piazzetta fangosa una jeep color argento.
Captain Romero ci riceve semi sdraiato su un divano in un incredibile salottino, ; ai suoi piedi una ragazza che gli fa manicure e un paio di cani, rigorosamente rognosi come tutta la popolazione canina di Smokey Mountain. Del resto, per un cane piuttosto conveniente avere la rogna, visto che il sistema migliore per non finire arrosto. Barangay captain Romero egli stesso uno dei big buyers pi importanti, ed perci in grado di spiegarci con una certa esattezza come funziona il meccanismo economico del riciclo.
I big buyers sono il terzo anello della catena, dopo gli scavangers e i piccoli compratori. I grandi compratori acquistano dai piccoli ad un prezzo all'incirca doppio rispetto a quello pagato allo scavengers, per poi rivendere a propria volta a fabbriche ed industrie. Il vetro rotto viene acquistato dalla S.M. Corporation, una delle maggiori società di Manila, se non di tutto il paese; i metalli invece vengono acquistati in massa da dei commercianti di Taiwan, i quali si sono specializzati proprio in questo riciclaggio.
Tra l'altro,sembra che una volta riciclato il metallo, il prodotto finito venga poi esportato nuovamente nelle Filippine. La plastica viene divisa per colore, ed anch'essa venduta ai soliti taiwanesi. Non possibile sapere niente di preciso su come avvengano effettivamente questi procedimenti di riciclaggio; la voce comune che sia nelle Filippine che a Taiwan esistano degli impianti nei quali i diversi materiali vengono trattati.
Secondo le nostre ricerche,né le agenzie governative né tantomeno le ONG hanno accesso a queste informazioni, che sembrano dunque essere una faccenda riservata fra piccoli compratori e intermediari che agiscono nella discarica e ditte private. Nessuno si mai preoccupato di informare gli abitanti di Smokey Mountain sul livello di tossici dei rifiuti. Barangay Captain Romero si mostrato molto sorpreso di sapere che le batterie scariche potevano essere pericolose; di norma, le pile usate vengono bruciate, perché nessuno le vuole comprare.
A Smokey Mountain arrivano anche i sacchi rossi degli ospedali, che finiscono ugualmente bruciati. Le bottigliette di medicinali usate sono fra gli articoli da riciclo pi ambiti, e sono semplicemente vuotate al suolo; i pezzetti di plastica troppo piccoli per essere raccolti, sono lasciati a bruciare.
Sapere con precisione come operino Smokey Mountain e le altre discariche molto difficile. Secondo i di ONG in Manila, alcune discariche, fra le quali Smokey Mountain, sarebbero di proprietà del governo ma in pratica controllate e gestite da privati - i cui nomi sono naturalmente ben taciuti - dotati di buone connessioni con gli alti gradi della Metro Manila Authority, dalla quale riceverebbero regolari pagamenti per la loro opera di gestione.

Rifiuti di tutti i tipi vengono selezionati e catalogati per il riciclaggio

Inquinamento e povertà
Non semplice valutare l'impatto ambientale complessivo che la discarica sta avendo sull'ambiente circostante.
Pur essendo sotto la responsabilità della Metro Manila Authority, Smokey Mountain in realtà praticamente abbandonata a sè stessa. Ufficialmente, a Smokey Mountain e nelle altre 8 discariche della città dovrebbe andare a finire solo il rifiuto solido urbano, mentre sarebbe assolutamente proibito lo scarico di rifiuti chimici e tossici, di liquami e di materiale proveniente da allevamenti di polli o di bestiame. Visto il quadro generale, non improbabile che le cose vadano in realtà in maniera ben diversa. I problemi del controllo dei rifiuti cominciano gi dal momento della raccolta . Questa fase di competenza dei vari Environmental Sanitation Centers, i quali per, data i loro limitati mezzi tecnici, devono spesso ricorrere a ditte private per il trasporto e per le stesse operazioni di raccolta.
Questo stato di cose un humus ideale per la corruzione, sia delle ditte impegnate nella raccolta sia dei funzionari degli ESC. Inoltre, toccherebbe agli stessi raccoglitori scartare i materiali proibiti prima di sottoporsi all'ispezione presso i sanitation Center; l'ispezione viene condotta - quando accade - basandosi sull'aspetto o l'odore dei rifiuti, senza strumenti tecnici specifici. Sembra inoltre che in molti casi le ditte private prendano accordi indipendenti con coloro che controllano la discarica sui quali gli ESC non hanno alcun controllo. In queste condizioni, non per niente inverosimile che qualche camion contenente rifiuti chimici o genericamente tossici si sia arrampicato insieme agli altri su per le colline di Smokey Mountain, ed in effetti girellando per la scarica si incontrano spesso bidoni di provenienza enigmatica.
Del resto, l'impatto sull'ambiente circostante si vede e si tocca. Durante la stagione delle piogge, da giugno a ottobre, Balut Island si trasforma in una palude di fango nero e oleoso; il percolato si infiltra nel terreno per scaricarsi poi direttamente nella baia e nelle falde acquifere. Il vento porta con sè ceneri e gas metano, mentre l'odore nauseabondo si fa sentire nel raggio di chilometri, investendo tutta l'area di Navotas con i suoi settantasettemila abitanti, le cui condizioni di vita già di per sè tragiche non sono certo alleviate dalla vicinanza della discarica.
Navotas era in passato, e tenta ancora di essere, una zona di pesca; i piccoli villaggi di pescatori inglobati poi nella periferia urbana stentano per a sopravvivere, a causa dell'inquinamento che ha ridotto la baia ad una condizione di degrado quasi totale. Almeno una volta l'anno si ripete il fenomeno della bad water, l'acqua avvelenata che uccide il poco pesce ormai rimasto, e durante il monsone il mare si copre di spazzatura galleggiante proveniente dalla discarica.
Il fiume Malabon ormai completamente morto, sia per gli scarichi industriali che per le infiltrazioni provenienti dalla discarica. Attualmente allo studio un piano di risanamento di tutta l'area di Navotas - Malabon finanziato dalla cooperazione internazionale; il contributo maggiore dovrebbe venire dal Giappone, ed in parte anche dall'Italia.

Cesta, arpione e, per i più fortunati, stivali, i "ferri" del mestiere degli scavangers

"Un'organizzazione"...
Smokey Mountain presenta non pochi lati oscuri anche se considerata come sistema sociale.
Una volta, attorno alle sue collinette d'immondizia circolavano dicerie truci. Una fra le più diffuse la dipinge controllata dalla malavita e covo di gangsters; secondo altri invece per tutti gli anni settanta stata rifugio di guerriglieri urbani.
Ancora oggi, del resto - e questa di sicuro non leggenda - fra la plastica e i vetri rotti di Smokey Mountain si trovano a volte anche i corpi di desapparecidos politici o di morti per criminalità comune. A parte le leggende pi o meno fosche, resta il dato di fatto che tutto il sistema economico di Smokey Mountain si basa essenzialmente sullo sfruttamento degli scavengers da parte dei piccoli e grandi compratori. Le organizzazioni sindacali di Navotas tentano da molto tempo di organizzare gli scavengers . I risultati sono tutt'altro che soddisfacenti; sempre secondo i di ONG locali, gli abitanti di Smokey Mountain sono vittime di fenomeni di caporalato controllato dai big buyers e da boss locali.
I sindacalisti di Navotas che abbiamo incontrato ci hanno lasciato capire che questo stato di cose legato alle intimidazioni di vigilantes. Le bande paramilitari private, che rappresentano in tutte le Filippine il pi terribile e diffuso strumento di repressione. I due barangay captains, hanno escluso con decisione che qualcosa del genere possa esistere nel territorio di loro competenza; la gente del posto comprensibilmente poco incline a fare molte confidenze su questo punto, e quindi non si possono fare che ipotesi e illazioni.

L'infanzia è sempre negata a Smokey Mountain

"L'intervento" dello stato
L'intervento governativo su Smokey Mountain non si rivelato molto efficace. Nel 1982 buona parte della popolazione stata trasferita a Bulilan, a circa trenta chilometri da Manila. Nel giro di un anno tre quarti erano già tornati; avrebbero dovuto pagare un affitto mensile per una terra arida e rocciosa, e per loro non c'era lavoro. Meglio la spazzatura della fame completa.Smokey Mountain non ha una scuola n tantomeno un presidio medico; di tanto in tanto, qualche missione medica fa una veloce comparsa, distribuisce qualche medicina e se ne va. Captain Romero dice che il suo villaggio dipende per i medicinali da un congressman suo amico,che di tanto in tanto organizza distribuzioni di medicinali e viveri: in cambio di cosa si può immaginare.
Sembra che non esistano statistiche attendibili sulla mortalità infantile o sulle condizioni sanitarie in generale. Non ci sono fenomeni epidemici talmente eclatanti da catturare l'attenzione pubblica. Alcuni sostengono che gli abitanti di Smokey Mountain si sono ormai adattati alle proprie condizioni di vita, chiamando in causa addirittura il principio di selezione naturale. Secondo altre i invece il tasso di mortalità sarebbe addirittura doppio o triplo della media di Metro Manila. Dal Captain del Barangay 129 veniamo a sapere che il Department of Social Welfare ha recentemente varato un programma di formazione e di microfinanziamenti che dovrebbe coinvolgere alcune centinaia di famiglie per promuovere la costituzione di piccole imprese a gestione familiare .



Gli interventi: pubblico e privato
Se l'intervento pubblico non un granché, in compenso a Smokey Mountain esiste una parrocchia, diretta da un dinamico sacerdote dalla fama contraddittoria. Sembra che attraverso il suo ordine la Societas Verbi Divini, la parrocchia gestisca un flusso d' aiuti finanziari di tutto rispetto, provenienti da ricche famiglie di Manila o da donatori europei e americani.

Una piccola "scavanger" al lavoro sulla sommità della discarica

Father Ben non era presente al momento della nostra visita: siamo stati per ricevuti da un arcigno vice parroco, che ci ha illustrato l'opera sociale della parrocchia - un day-care center e una fabbrica di vestiti - specificando chiaro e tondo che queste infrastrutture sarebbero servite solo ed esclusivamente per i "buoni cattolici". Quasi ogni anno si sente parlare di progetti per chiudere Smokey Mountain e trasferirla da qualche altra parte. Nel 1988 la Presidential Task Force on Solid Waste, che ha formulato ed approvato il Solid Waste management Plan, un piano di riorganizzazione della gestione dei rifiuti solidi. Il SWMP prevede la chiusura di 7 delle discariche esistenti a cielo aperto, l'apertura di due discariche controllate e la costruzione di strutture intermedie dove il rifiuto dovrebbe essere raccolto prima di arrivare alla destinazione definitiva.
Questo piano il frutto di uno studio condotto nel 1981 dalla NORCONSULT, una ditta di consulenze che lavora principalmente su commissione della World Bank. Nel quadro generale di questa ristrutturazione compreso anche l'impiego di 100 camion compattatori donati dal Giappone a titolo di aiuto allo sviluppo. Il solid waste management plan non da alcuna indicazione di i alternative di reddito per le migliaia di persone che vivono attualmente nella discarica, e che vedrebbero stritolata dai camion giapponesi la loro unica e di sopravvivenza.
Le popolazioni delle zone scelte per l'apertura delle discariche controllate, Carmona nella provincia di Cavite e San Mateo a Rizal, hanno prontamente reagito contro questo progetto, promuovendo proteste e raccolte di firme contro il trasferimento delle discariche; dal canto suo, la gente di Smokey Mountain ha fatto l'esatto contrario, organizzando una petizione perchè la discarica rimanga in funzione. Comunque, il piano di ristrutturazione rimasto per il momento lettera morta. Smokey Mountain continua quindi ad esistere, fra abbandono e precarietà, forte dei suoi quasi quaranta anni e di tutti i suoi lati oscuri. E continua non solo ad esistere, ma anche ad espandersi, come del resto in espansione il suo giro d'affari, fondato su miseria, sfruttamento ed oppressione.

Sergio Ferraris

 



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