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Emissioni di gas serra |
 | | Kyoto:
problemi e obiettivi
Ridurre
le emissioni ma come? Ecco quali sono gli obiettivi del protocollo per la difesa
dell'atmosfera.
La ratifica dell'accordo di Kyoto da parte del governo russo farà
entrare in vigore a livello mondiale il protocollo con il quale 160 paesi,
nel 1997, decisero di avviare un piano di azione comune per fermare il continuo
aumento della temperatura del pianeta terra, ritenuto catastrofico. Il piano
non era mai entrato in azione perché non aveva ottenuto la ratifica dalle
nazioni industrializzate che emettono complessivamente più del 55% dell'anidride
carbonica. Oggi, con la firma di Putin, quel limite è stato raggiunto:
la Russia, infatti, porta in dote il 17,4% delle emissioni, e il totale di emissioni
dei Paesi aderenti arriva così al 61,6%. La decisione della Russia era
decisiva per le sorti del protocollo di Kyoto, dopo che nel 2001 gli Usa, che
producono il 36,1% di emissioni, decisero di non aderire al trattato. In pratica
se la Russia avesse continuato a dire di no, l'accordo di Kyoto sarebbe rimasto
inattivo, e a poco sarebbe servita l'adesione già ottenuta da parte di
125 Stati, tra i quali ci sono tutti gli stati membri dell'UE. Il Protocollo di
Kyoto sui cambiamenti climatici è un accordo internazionale raggiunto
l' 11 dicembre del 1997 nella città giapponese al termine di un dibattito
molto acceso fra i rappresentanti di 160 nazioni di tutti i continenti. L'accordo
stabilì precisi obiettivi per la riduzione, da parte dei paesi industrializzati
e di quelli a economia di transizione (come l'Est europeo), delle emissioni dei
gas considerati responsabili dell'effetto serra.
Quali sono i gas imputati
dell' effetto serra? Eccoli.
CO2: anidride carbonica,
il gas che esce soprattutto dai camini delle industrie, quelle di trasformazione
e produzione energetica in testa, e dagli scappamenti delle auto. CH4:
metano, le emissioni di questo gas provengono dal settore agricolo, soprattutto
dalle deiezioni animali ed anche dalle discariche dei rifiuti. N2O:
protossido di azoto, anche per questo gas sono responsabili l'agricoltura,
il settore energetico e i trasporti. PF: perfluorocarburo, questa
sostanza e' un clorocarburo utilizzato per la refrigerazione. HFC:
idrofluorocarburo, uno dei principali sostituti dei Cfc, i gas responsabili
dell' assottigliamento dello strato di ozono, utilizzato per refrigerazione e
condizionamento. SF6: esafluoruro di zolfo, un prodotto
chimico usato in vari comparti industriali.
In termini generali l'accordo
prevede una riduzione media del 5,2% delle emissioni per i principali paesi industrializzati.
In base all'accordo gli obiettivi di riduzione per i gas a effetto serra
sono stati indicati in misura dell'8% per l'Ue (6,5% per
l' Italia), del 7% per gli Usa e del 6% per il Giappone.
Questi livelli di riduzione devono essere raggiunti nel periodo 2008-1012, avendo
come base i livelli di emissione rilevati del 1990.
Secondo i dati dell'Agenzia
europea dell'Ambiente l'anidride carbonica, il gas maggiormente responsabile dell'effetto
serra, è in costante crescita: 150 anni il suo valore era 250 ppm (parti
per milione), nel 2000 era di 360 ppm e tra 50 anni si arriverà a 500 ppm.
Nello stesso periodo le temperature della terra sono aumentate di un grado
centigrado, attualmente crescono a un ritmo di 0,1 gradi a decennio e i livelli
dei mari si sono innalzati di 20 centimetri. In Europa si producono ogni anno
più di 35 miliardi di tonnellate di CO2, di cui 4 miliardi provengono dai
paesi dell' Unione. L' Agenzia europea prevede che nel 2050 le attuali emissioni
raddoppieranno su scala planetaria in assenza di adeguate politiche di riduzione.
Per la diminuzione delle emissioni, il Protocollo individua come prioritari
alcuni settori: l'energia, intesa sia come combustione di combustibili fossili
nella produzione e utilizzazione dell'energia, sia come emissioni non controllate
di fonti energetiche di origine fossile; i processi industriali, intesi come quelli
esistenti nella industria chimica, nell' industria metallurgica, nella produzione
di prodotti minerali; l'agricoltura e la zootecnia; i rifiuti. Sergio
Ferraris LINKS
DI APPROFONDIMENTO:

Il
Protocollo di Kyoto Convenzione quadro delle
Nazioni Unite sui cambiamenti climatici. Per la riduzione dei gas di serra Il
protocollo di Kyoto (11 dicembre 1977)
Il Protocollo
di Kyoto e l'Italia IL PROTOCOLLO DI KYOTO, I
MECCANISMI FLESSIBILI E GLI EFFETTI ATTESI SUL SISTEMA ENERGETICO NAZIONALE
- Sintesi della ricerca A cura dell'Osservatorio
sulla politica energetica Fondazione Einaudi
L'effetto serra rallenterà
la Terra L'eccesso di anidride carbonica avrà degli effetti sulla
rotazione del Pianeta ...
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