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Conseguenze dell'esplosione e della fusione del reattore nucleare
di Chernobyl. Trentuno vigili del fuoco morirono per cercare di
controllare l'unità 4

Un contributo al disarmo mondiale:
il "Global Legacy Program"

Green cross lancia il suo programma per superare
l' eredità della guerra fredda.


A sostegno del progetto di disarmo mondiale, firmato nel 2002 dalle nazioni del G8, Green Cross ha stabilito il suo "Global Legacy Program" suddiviso nei due progetti "Legacy of the Cold War" e Social, Medical Assistance and Educational Program" (Socmed).



Il programma, nato dalla collaborazione tra Green Cross Svizzera, Global Green USA e Green Cross Russia, promuove dal 1997 l'opera di distruzione dell'arsenale di armi risalente alla Guerra Fredda e punta al superamento dei danni successivi ai disastri industriali e militari nell'Europa dell'Est, negli Stati Uniti e in Vietnam.

L'obiettivo principale è migliorare la qualità della vita delle persone contaminate da sostanze chimiche, radioattive o d'altro tipo, e promuovere uno sviluppo sostenibile nelle aree del progetto.

In particolare, il Social, Medical Assistance and Educational Program è diretto a portare assistenza sociale ai bambini, ai giovani e alle famiglie residenti nelle aree contaminate. Le attività sociali includono assistenza medica e misure preventive, educazione ecologica, sostegno psicologico e supporto dell'iniziativa privata.

Il programma è partito nel 1999 con Campi di Terapia e Educazione Sanitaria in tre regioni deposito di armi chimiche (Udmurtya, Penza, Kurgan). Per la prima volta, nel 2000, un gruppo di bambini dell'area di Chernobyl è stato mandato in Campi di Terapia e Educazione Sanitaria in Bielorussia.

Dal 2002, Green Cross Russia ha portato avanti le seguenti attività:
- Monitoraggio della condizione sanitaria a Penza
- Campi di Terapia e Educazione Sanitaria
- Trattamento medico
- Corsi per diventare insegnanti nei Campi

Stati che hanno abbandonato i programmi di armi chimiche
Prima della Chemical Weapons Convention, in varie parti del mondo si costruivano armi chimiche. Ora molte nazioni, Stati Uniti, Regno Unito, Francia, Canada, Germania, Italia, Giappone, Russia e altri stati della vecchia Unione Sovietica, Sud Africa, Sud Corea, la Repubblica Federale di Yugoslavia, Libia e Iraq, hanno messo fine a questi programmi bellici e stanno distruggendo i loro arsenali.

IL PROGRAMMA SOCMED NELLE REGIONI DELLA RUSSIA COLPITE DA IMPATTO AMBIENTALE MILITARE E CONTAMINATE DA RADIATTIVO
Il disastro di Chernobyl e la regione del Briansk
L'esplosione del reattore al Chernobyl Power Plant il 26 Aprile del 1986, ha determinato la contaminazione su larga scala della Russia. Accanto alle immediate perdite umane, l'incidente ha avuto un forte impatto sulla salute di centinaia di migliaia persone nei decenni successivi. I costi della decontaminazione e della ripresa economica hanno imposto un pesante fardello sugli affari internazionali russi.

La popolazione colpita continua ad affrontare sofferenze enormi in termini di salute, condizioni sociali e opportunità economiche: mamme e bambini, stanno affrontando condizioni di vita sempre più difficili.
Depressione, incertezza sul futuro e incapacità di trovare soluzioni all'attuale situazione, determinano il crollo economico e morale delle comunità.
I depositi di armamenti chimici.

Alcune importanti nazioni che non hanno aderto al CWC
Egitto, Iraq, Israele, Nord Corea e Siria
Altri programmi possibili:
Alcuni documenti indicano che Cuba,
l' Etiopia, Myanmar, l'Arabia Saudita,
il Sud Corea, Taiwan e il Vietnam potrebbero essere interessate nello sviluppo di programmi di armi chimiche, ma le prove sono insufficienti.
Possibili armamenti chimici:
Si crede che Cina, Egitto, Iran, Israele, Nord Corea e Siria abbiano diverse quantità di armi chimiche non dichiarate.
Possibili o sospetti programmi di ricerca di armi chimiche:
Il Sudan potrebbe essere interessato nello stabilire programmi di ricerca di armi chimiche, l'India si è impegnata a porre fine al suo programma e a distruggere i suoi armamenti chimici, ma questo non è ancora stato fatto completamente. Il Pakistan potrebbe avere i mezzi per produrre armi chimiche ma ancora non ha cominciato.
www.ceip.org

La Russia ha ereditato dall'Unione Sovietica l'arsenale chimico più grande del mondo, in totale 40000 tonnellate sono immagazzinate in 7 località:
- Gorny, Kambarka: contengono 7520 tonnellate di agenti blister
- Shchuch'yr, Kizner, Maradikova, Leonidovka, Pochep: possiedono 32480 tonnellate di gas nervino nell'artiglieria, nelle bombe d'aviazione e nei carri armati spray. Pochep è il deposito più grande. Custodisce il 18,8% di tutte le armi chimiche russe, pari a oltre 7500 tonnellate di gas tossici. Si tratta soprattutto di bombe per aereo e testate per missili al nervino.
"L'ultimo carico di armi chimiche è giunto a Pochep all'inizio degli anni '90 - dichiara il telegiornale bielorusso - La rosa dei venti dimostra implacabilmente che se succedesse qualcosa con l'arsenale, Dio ce ne scampi, la nube tossica si muoverebbe direttamente verso l'Europa occidentale"
In questo distretto il mancato sviluppo di infrastrutture sociali e industriali determina una continua riduzione degli standard di vita di molte famiglie. Il tasso di fertilità sta crollando, quello di mortalità è in costante aumento e la popolazione non segue uno stile di vita salutare. Medici, insegnanti e politici sanno che la politica sulla maternità e sull'infanzia deve cambiare e con alcune iniziative stanno cercando di invertire le tendenze negative.


L'intervento di Green Cross
Il 21 marzo del 1997, la Russia ha approvato il Programma Federale per la Distruzione delle Armi Chimiche.
Per ridurre i costi del piano di smantellamento la Russia renderà operativi tre dei sette impianti previsti.
Il disarmo degli armamenti chimici si rivela più complesso del previsto: la scelta di tecnologie di smantellamento sicure per la popolazione, i costi enormi, la mancanza di documenti legali, le questioni di impatto ambientale e le preoccupazioni sanitarie aumentano la difficoltà dell'operazione.
In risposta a queste esigenze, Green Cross ha lanciato il suo "Global Legacy Program".

Il programma Socmed: principi e progetti
Il programma Socmed (Social Medical Care and Education), che fa parte del Global Legacy Program, nasce dalla collaborazione tra Green Cross Svizzera, le organizzazioni Green Cross bielorusse, ucraine, russe e il partner vietnamita Vietcot.
L'obiettivo principale è offrire assistenza alle parti più colpite della popolazione delle aree contaminate, specialmente bambini, adolescenti e giovani mamme.
L'assistenza medica è il caposaldo del programma: il benessere di ogni persona è curato in tutti i suoi aspetti: medico, psicologico e sociale. Obiettivi del programma sono il miglioramento dei servizi di salute pubblica e delle strutture sociali anche attraverso corsi di educazione sanitaria.
Vivere e crescere in un ambiente sano è un diritto sancito nella Dichiarazione sui Diritti Umani dell'ONU: Socmed vuole aiutare le persone che vivono nelle aree contaminate a riconquistare i propri diritti e a riprendere il controllo della propria vita e del proprio futuro.
E' necessario rafforzare le strutture locali coinvolgendo le autorità del posto nelle attività previste. Informazione, educazione e preparazione sono le chiavi per trasmettere il sapere e rendere le persone capaci di risolvere i propri problemi
Il programma è suddiviso in vari progetti:
- Monitoraggio medico e sociale: offre protezione sociale e assistenza medica a specifici gruppi della comunità
- Madre e figlio: tutela i diritti dell'infanzia e della maternità
- Campi di riabilitazione e educazione ecologica: mira alla realizzazione di campi estivi e invernali per i bambini provenienti dalle zone limitrofe ai depositi di armi chimiche e da località radiattivamente contaminate
- Preparazione per gli insegnanti: prevede l'istituzione di corsi di competenza ecologico-pedagogico rivolti ai futuri insegnanti
- Informazione e pubblicazione: l'obiettivo è far conoscere le attività e i risultati del programma attraverso pubblicazioni, filmati, seminari e dossier.
Nel distretto di Pochep, in cui la situazione è complicata dalla presenza di molti bambini orfani o con situazioni familiari complesse, è in corso anche un progetto di accoglienza e protezione per i minori senza famiglia. I loro genitori, spesso alcolizzati, non hanno i mezzi per mantenerli e per questo li abbandonano.
Quando arrivano, i bambini sono in condizioni penose, mostrano un carattere aggressivo e spesso hanno sofferenze fisiche. Hanno bisogno di poche cose per essere felici: cibo, vestiti, qualche giocattolo e tanto calore umano.
Miglioramento e controllo della salute degli orfani, assistenza medica e psicologica, allestimento di campi di terapia, socializzazione tra bambini e preparazione per un futuro indipendente sono gli obiettivi principali del progetto.
Le promesse dell'Occidente
Nel 2002 i paesi del G8 hanno deciso di stanziare 20 miliardi di dollari per la distruzione della testate nucleari e chimiche russe. Solo Usa e Giappone hanno stanziato i fondi, ma il Congresso Usa ha poi congelato i suoi 147 milioni di dollari perché Mosca non avrebbe fornito un "censimento completo e accurato" delle armi chimiche.
Anche gli stanziamenti di Giappone ( 200 milioni USD) e Francia (750 milioni USD) non sono mai stati resi operativi.
L'Italia, in base all'accordo firmato nel 2003 tra Berlusconi e Putin, dovrebbe destinare 720 milioni (USD) per la rottamazione dei sottomarini nucleari russi e per la distruzione delle testate chimiche.
Ma le modalità dell'assistenza non sono ancora definite: bisogna provvedere alle "attività ispettive" e non è ancora chiaro se l'intervento presupponga un semplice contributo o una forma di partecipazione più diretta.
L'intesa sancita in sede G8 tra Italia e Russia, ad oggi, non è ancora partita.

Valentina Robbiati


Per approfondire Chemical Weapons Convention (CWC):

http://www.greencrossitalia.it/ita/guerre/guerre.htm
http://www.greencross.ch/it/progetti.html
http://www.opcw.org
http://www.fas.org
http://www.cwc.org

L' ITALIA E IL PARTENARIATO PER IL DISARMO NUCLEARE E CHIMICO
Green Cross Italia chiama a discutere a Roma presso la Biblioteca del Senato esperti internazionali e nazionali
L'Agenda dei lavori
Il Comunicato stampa
LA STRADA DEL DISARMO NUCLEARE: UN DIFFICILE PERCORSO INTERNAZIONALE
Ad una decina di anni dalla caduta dell'Unione Sovietica (1991), la Russia sta ancora tentando di stabilizzare un'economia di mercato moderna e il suo tasso di crescita non raggiunge i livelli dell'Occidente.
La forte dipendenza dalle esportazioni, soprattutto di petrolio, gas naturale, metalli e legno (l'8% delle esportazioni) rende la Russia vulnerabile alle oscillazioni dei prezzi mondiali.
L'agricoltura russa è in stallo: l'incertezza dei diritti dei proprietari terrieri scoraggia qualsiasi investimento o ristrutturazione nel settore.
Le tendenze demografiche sono negative: bassi tassi di crescita e l'aggravarsi della situazione sanitaria - compreso l'aumento dei casi di AIDS - hanno determinato un crollo della popolazione del 2% dal 1992.
La basi industriali sono in rovina e vanno rimpiazzate o modernizzate per raggiungere una crescita economica sostenibile.
I capitali e i cervelli russi fuggono spesso all'estero e ci sono ampie sacche di corruzione nel paese.
Nelle basi russe ci sono circa 180 sottomarini nucleari in disarmo, si calcola che il combustibile nucleare sia stato tolto solo da una trentina, nei quali comunque restano da smantellare i reattori. I russi hanno dichiarato di avere 20 mila tonnellate di testate chimiche depositate in sette magazzini. L'80% è composto da gas nervino, ma ci sono anche scorte di altre sostanze tossiche.
"Quando da noi durante la guerra costruivano sommergibili nessuno pensava che prima o poi si sarebbero dovuti distruggere. - sostiene Alexey V. Yablokov, delegato Onu problemi atomici - Lo scopo era solo quello di costruirne il maggior numero possibile".

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