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Un tornado

Cattivo clima al Pentagono

Un rapporto del Pentagono delinea scenari inquietanti sul fronte ambientale. La sicurezza e la pace saranno a rischio a causa del degrado dell'ambiente.
Il rapporto secretato è stato reso noto da due reporter dell'Observer.

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Nei prossimi vent' anni il cambiamento del clima potrebbe provocare una catastrofe su scala planetaria, con milioni di vittime dovute a guerre e cataclismi naturali.
Secondo un rapporto segreto tenuto nascosto dalle alte cariche della difesa statunitense, ma ottenuto dall'Observer - entro il 2020 alcune importanti città europee rischiano di essere sommerse dall'innalzamento del livello dei mari, mentre la Gran Bretagna avrà un clima "siberiano".
Inoltre in tutto il mondo si scateneranno conflitti nucleari, lunghe siccità, carestie e disordini sociali di vaste proporzioni.
Il documento avverte che una brusca alterazione del clima rischia di portare il pianeta sull'orlo dell'anarchia: le nazioni si doteranno di anni nucleari per difendere e garantire le sempre più esigue risorse alimentari, idriche ed energetiche.

È una minaccia alla stabilità globale molto più grave di quella del terrorismo, sostengono i pochi esperti che hanno letto il rapporto. "L'esistenza umana tornerà a essere condizionata dalla guerra", conclude l'analisi del Pentagono.
Il rapporto è uno schiaffo morale per l'amministrazione Bush, che ha ripetutamente negato l'esistenza stessa del cambiamento climatico. Inoltre, secondo gli esperti, metterà in difficoltà il presidente, che ha sempre ribadito che la difesa nazionale è una priorità.

Lo studio è stato commissionato dal consigliere della difesa Andrew Marshall, che nel corso degli ultimi trent'anni ha influito profondamente sugli orientamenti teorici dei militari americani. È l'uomo che di recente ha condotto un ampio esame del sistema militare statunitense in vista di una sua riforma sotto il segretario alla difesa Donald Rumsfeld.

Il cambiamento climatico "non dovrebbe essere oggetto del solo dibattito scientifico, ma una problematica rilevante per la sicurezza nazionale statunitense", dicono i due autori del rapporto: Peter Schwartz, consulente della Cia ed ex responsabile della pianificazione del gruppo Royal Dutch/Shell e Doug Randall, del Global business network, con sede in California.
Lo scenario di un'imminente catastrofe climatica "è plausibile e metterebbe a repentaglio la sicurezza degli Stati Uniti secondo modalità che andrebbero prese subito in considerazione", concludono gli autori. Già il prossimo anno, le estese inondazioni provocate dall'innalzamento dei livelli dei mari determineranno radicali cambiamenti nella vita di milioni di persone.

Un documento importante
La scorsa settimana l'amministrazione Bush è stata duramente bersagliata dalle critiche di un gruppo di autorevoli scienziati, che l'hanno accusata di scegliere le ricerche scientifiche più consone all' agenda politica a seconda dell'estro del momento e di passare sotto silenzio quelle meno gradite Jeremy Symons, ex consulente informatore dell'Ente per la protezione ambientale (Epa) ha dichiarato che l'occultamento per quattro mesi di questo rapporto è un ulteriore esempio di come la Casa Bianca tenti di far passare sotto silenzio la minaccia dell'alterazione del clima

I massimi climatologi, tuttavia, sono convinti che le conclusioni del rapporto
possono spingere Bush a riconoscere che il mutamento del clima è un fenomeno reale. Sperano inoltre che esse indurranno gli Stati Uniti a sottoscrivere accordi globali finalizzati a rallentare il riscaldamento del Pianeta.
Sir John Houghton, ex direttore generale dell'Ufficio meteorologico e primo alto funzionario a paragonare la minaccia del cambiamento climatico a quella del terrorismo, ha dichiarato: "Se il Pentagono manda questo tipo di segnali, allora il documento è veramente importante".
Bob Watson, direttore degli scienziati che lavorano per la Banca mondiale ed ex presidente del Comitato intergovernativo sul cambiamento climatico (Ipcc) ha aggiunto che le cupe previsioni del Pentagono non potranno essere ignorate. "Può Bush non tenere conto del Pentagono? Sarà difficile eludere un documento di questo tipo. È estremamente sconcertante", ha aggiunto Watson. "Dopo tutto, per Bush la difesa nazionale è la massima priorità. Il Pentagono non è un covo di gente strana, di liberal, è un organismo che in genere assume posizioni conservatrici.

Se il cambiamento climatico rappresenta una minaccia per la sicurezza nazionale e l'economia, ha il dovere di intervenire. Ci sono due soggetti a cui l'amministrazione Bush tende a dar retta: la lobby del petrolio e il Pentagono".
"Da una parte c'è il presidente secondo cui il riscaldamento globale è una frottola; dall'altra, oltre il fiume Potomac, c'è il Pentagono che si prepara alle guerre del clima. Se Bush ignora anche il suo governo su questo argomento c' è veramente da avere paura", ha osservato Rob Gueterbock di Greenpeace.
Già ora, secondo Randall e Schwartz, il pianeta ospita una popolazione più numerosa di quella che può sostenere. Gli autori dello studio richiamano inoltre l'attenzione sul fatto che 8.200 anni fa le mutate condizioni climatiche compromisero i raccolti agricoli su larga scala, provocarono carestie, epidemie e migrazioni di massa delle popolazioni: tutti eventi che potrebbero ripetersi entro breve.


Randall ha dichiarato all'Observer che le potenziali ricadute di un repentino cambiamento del
clima seminerebbero il caos a livello globale. "È una faccenda poco allegra", ha ammesso. "Si tratta di una minaccia alla sicurezza nazionale senza precedenti, perchè non c'è un nemico contro cui puntare le armi e noi non possiamo controllare in alcun modo la catastrofe". Randall ha aggiunto che potrebbe essere già troppo tardi per impedirla. "Non sappiamo con precisione a che punto del processo ci troviamo", ha detto. "Per alcuni paesi il cambiamento climatico avrà conseguenze incredibili. Ovviamente varrebbe la pena di ridurre l'uso di combustibili fossili".


Secondo Watson, gli scenari prospettati dal rapporto sono così drammatici che potrebbero avere un peso decisivo nelle elezioni americane. John Kerry, il candidato democratico in testa alle primarie, riconosce che il cambiamento climatico è un problema reale. Gli scienziati delusi dalla posizione di Bush hanno avvertito che si adopereranno perché Kerry usi nella sua campagna il rapporto del Pentagono. Il fatto che dietro alle clamorose prese di posizione del rapporto ci sia Marshall contribuirà alla causa di Kerry. Marshall, che ha 82 anni, è una leggenda al Pentagono: dirige l'Ufficio di valutazione di rete ( Ona), un comitato di esperti che redige rapporti segreti sulle possibili minacce alla sicurezza nazionale.

Mark Townsend e Paul Harris, The Observer

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Gli scienziati accusano Bush di distorcere i fatti


L'amministrazione Bush ha deliberatamente e sistematicamente distorto, manipolato e censurato a fini politici il lavoro degli scienziati e delle agenzie federali. L'accusa arriva da oltre sessanta scienziati, tra cui venti premi Nobel, che hanno sottoscritto un rapporto di 46 pagine e una lettera aperta. L'iniziativa è stata organizzata dalla Union of concerned scientists (www.ucsusa.org) - un'organizzazione indipendente con sede a Cambridge, nel Massachusetts -, ma molti dei firmatari non ne fanno parte.
In particolare il rapporto rimprovera all'amministrazione Bush di avere:

  • ordinato di modificare una sezione della relazione sull'ambiente 2003 dell'Ente statunitense per la protezione ambientale dedicata al riscaldamento globale. Alla fine l'intera sezione è stata eliminata;
  • sostituito una scheda informativa sull'uso corretto dei preservativi, compilata dai centri per il controllo e la prevenzione delle malattie (Cdc), con un avvertimento che dava risalto alle percentuali di fallimento dei profilattici;
  • ignorato le indicazioni degli esperti in materiali nucleari del dipartimento per l'energia secondo cui i tubi di alluminio trovati in Iraq non erano adatti alla costruzione di armi nucleari;
  • stabilito verifiche politiche per i comitati consultivi scientifici. In un caso, gli esperti di sanità pubblica sono stati rimossi da un comitato consultivo dei Cdc sul piombo e sostituiti con dei ricercatori che avevano legami finanziari con l'industria del piombo;
  • censurato la scoperta di un microbiologo del dipartimento per l'agricoltura secondo cui dei batteri potenzialmente nocivi aleggiano nell'aria intorno ai grandi allevamenti di maiali;
  • escluso alcuni scienziati che avevano ottenuto fondi federali dai comitati consultivi regolatori mentre ha consentito la nomina di scienziati di industrie attive in mercati controllati.

Philadelphia Inquirer

 

 
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