 |
Emissioni da un impianto chimico
in Boemia |  | Moda
negazionista? No grazie 100 scienziati italiani contro
la tendenza a negare l'emergenza ambientale.
Più di un centinaio
di scienziati e studiosi italiani delle più prestigiose università
scendono in campo per denunciare la "moda di negare" i rischi dell'effetto
serra, delle biotecnologie, e della proliferazione delle infrastrutture e ribadire
la validità del principio di precauzione. L'appello è promosso dalla
Società Italiana di Ecologia (SIE) ed è firmato fra gli altri da
Amalia Virzo, Professore di Ecologia dell'Università di Napoli Federico
II e da Marino Gatto, Professore di Ecologia Applicata al Politecnico di Milano,
rispettivamente presidente e vicepresidente della Società Italiana di Ecologia. La
polemica
In particolare gli studiosi contestano la moda diffusasi negli ultimi anni in
ambienti accademici e scientifici di negare l'esistenza delle emergenze ambientali
del nostro pianeta, in reazione alle esagerazioni di alcuni movimenti ambientalisti.
Se da un lato è vero che alcune associazioni ambientaliste in passato abbiano
lanciato allarmi senza un sufficiente supporto scientifico, necessario per confutare
a pieno le loro tesi, dall'altro non è possibile prendere ad esempio pochi
casi per invalidare tutto il complesso di segnali ambientali che tendono, anche
secondo il grosso della comunità scientifica invariabilmente verso il rosso. Non
solo le associazioni Non
sono solo alcune associazioni ambientaliste le cause di quest'atteggiamento di
parte della comunità scientifica. Gli scienziati che aderiscono all'appello,
infatti, contestano la visione scientifica parziale, la tendenza alla semplificazione
dei loro colleghi "negazionisti" e le convinzioni di questi ultimi che
alcuni grandi problemi dell'umanità come la fame ed il degrado ambientale,
possano essere risolti dal solo progresso in determinate aree della scienza e
della tecnologia. Solo il progresso equilibrato, ed in tutti i settori scientifici
e tecnologici, unito ad una parallela adozione di politiche sociali e di conservazione
della natura a livello planetario potranno, secondo gli "antinegazionisti",
portare ad un reale miglioramento delle condizioni di vita complessive sul nostro
pianeta per tutte le specie viventi. Punto per punto
L'appello degli scienziati
non è generico e ribatte punto per punto ai "negazionisti" su
tutti i temi caldi di questi anni. Si parte dall'effetto serra, le cui cause
"artificiali" e i cui effetti sono stati spesso fonte di aspri dibattiti
negli ultimi anni per arrivare all'impatto delle nuove infrastrutture, passando
attraverso le biotecnologie ed il principio di precauzione, più volte messo
sul banco degli imputati come freno al progresso scientifico e tecnologico.
Una riflessione ed
una polemica, anche se ragionata a tutto campo, una presa di posizione scomoda,
questa dei cento scienziati italiani, un documento sul quale, qualunque idea si
abbia, riflettere. Sergio Ferraris
|