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Armi di distruzione di massa


Green Cross riunisce 50 esperti internazionali al Palazzo delle Nazioni Unite ed esorta i governi ad intraprendere azioni contro le minacce biotecnologiche.

Ginevra, 8 novembre. Si è tenuta presso il Palazzo delle Nazioni Unite a Ginevra, il 7 Novembre, una tavola rotonda sulle strategie da sviluppare per un trattato globale sulla biosicurezza. L’evento, organizzato da Green Cross International e dalle sue affiliate russa, svizzera e americana e sponsorizzato dall’ufficio delle Nazioni Unite a Ginevra, ha radunato oltre 50 esperti ed osservatori.

Le varietà di applicazioni sviluppate dalla scienza potrebbero in futuro essere di grande beneficio per l’umanità, ma potrebbero anche essere utilizzate per fini ostili: per esempio, come armi di distruzione di massa “i tradizionali agenti biologici di natura bellica, come l’antrace ed il vaiolo - dice Paul Walker, direttore del Legacy Programm di Global Green Usa - rappresentano ancora la principale minaccia”.

Le società, così come i loro governi, dovranno considerare tali minacce ed intraprendere azioni per prevenire l’uso della scienza biotecnologica per fini ostili. “Occorre implementare in maniera più efficace la Convenzione sulle Armi Biologiche (BWC) a livello nazionale, ma facendo anche in modo che i meccanismi di regolazione non frenino la crescita della industria biotecnologica” ha sottolineato così Massod Khan, Presidente della Sesta Conferenza sulla Revisione del BWC ed ambasciatore del Pakistan alle Nazioni Unite a Ginevra.

La Convenzione sulle Armi Biologiche, entrata in forze nel 1975 ed adottata per contrastare le minacce collegate alla biosicurezza e alle armi di distruzione di massa, rappresentò il primo trattato multilaterale per il disarmo, che mise a bando un’intera categoria di armi. Il trattato proibisce lo sviluppo, la produzione, l’acquisizione, il trasferimento, l’accumulo e l’uso di armi tossiche e biologiche e costituisce un elemento chiave negli sforzi internazionali.

La BWC è una convenzione importante che ha registrato diversi successi e dalla cui continuità dipende la sicurezza internazionale. “Dobbiamo lavorare intensamente per renderla più efficace. E per far questo, bisogna farsi trovare pronti ai trend contemporanei, alle minacce, alle sfide e alle opportunità” –  ha continuato  l’ambasciatore Massod Khan.

I partecipanti, inclusi esperti nel campo della sicurezza biologica, salute pubblica, non proliferazione delle armi biologiche - hanno discusso sui modi per rafforzare il regime di non proliferazione, inclusa la Convenzione sulle Armi Biologiche. L’attenzione è stata focalizzata su come coordinare gli sforzi per prepararsi alla biosicurezza e alla sicurezza globale pubblica. “Dato lo stretto legame tra un ambiente sano e sicuro, e  le minacce provenienti dalla natura e dalle attività umane, è saggio tenere sotto osservazione quattro elementi: -  gli stati politicamente instabili, la diffusione di materiali di distruzione di massa, il terrorismo, - il crimine internazionale organizzato. Allo stesso tempo va condotta un'azione di monitoraggio  interdisciplinare verso l’insorgenza di nuove patologie e specifiche anormalità delle condizioni ambientali” ha concluso Alexander Likhotal, presidente di Green Cross International.

La tavola rotonda ha rappresentato una piattaforma unica per un dialogo internazionale sui migliori e positivi approcci alla biosicurezza globale. Le conclusioni di questo dialogo saranno disponibili alla Sesta Conferenza sulla Revisione della Convenzione sulle Armi Biologiche, che si terrà a Ginevra dal 20 Novembre all’8 Dicembre 2006.

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