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Speciale Lione
Gorbaciov introduce il Forum, 21 02 2002
Ambiente e politica: un rapporto possibile

di Giulietto Chiesa

Lione: 22, 02, 2002

 

 

 

 

A dieci anni dal summit di Rio e a pochi mesi dal summit di Johannesburg, ma anche nello stesso mese di Porto Alegre-2 e cinque mesi dopo l`11 settembre : il dibattito sullo stato del pianeta si sta facendo al tempo stesso più ravvicinato e concreto ; si sente ormai acuta non solo l`urgenza dei problemi ma anche la necessità di sottrarre ai grandi potentati del mondo il monopolio delle soluzioni.

Il " Dialogo per la Terra ", promosso a Lione da Green Cross International e dal governo francese ha tracciato un bilancio preoccupato della situazione del mondo. Mikhail Gorbaciov (nella sua veste di presidente di Green Cross) e Lionel Jospin, premier di Francia, hanno dovuto constatare che, nell`ultimo decennio , la salute della Terra e dei suoi abitanti è peggiorata; che due miliardi e mezzo di individui non hanno una decente acqua potabile ; che il 75% dei quasi 50 milioni di decessi annuali è il prodotto delle pessime condizioni ambientali ; che l`80% della morbilità deriva da acque inquinate ; che alla fine di questo secolo il riscaldamento dell`atmosfera sarà - a seconda dei modelli di valutazione - tra 1,4 e 5,8 gradi centigradi. Ma anche l`ipotesi minore sarà comunque catastrofica.

Si calcola che, nei prossimi, i decenni, le civiltà umane saranno investite da un fenomeno del tutto nuovo, per carattere e dimensioni : i " rifugiati ambientali ". Se i trend attuali non saranno invertiti, dovremo calcolarne sull`ordine di 150 milioni. Al confronto gli attuali 30 milioni circa di rifugiati per cause di guerra o economiche appariranno quasi un`inezia

Il primo ministro francese è venuto con un grande discorso, che per tematiche e scelte è apparso rivolto al movimento di Porto Alegre, ben più che ai circoli della grande finanza mondiale. La libertà di commercio " non dev' essere sistematicamente privilegiata a detrimento dell`ambiente ", ha detto. Ancora più duro il commento sull`esito della riunione di Doha del WTO : " Le regole commerciali non riconoscono che le merci e ignorano le condizioni sociali e ambientali in cui sono prodotte le merci " . Non si può accettare che " siano privatizzate tutte le risorse naturali ".

Le proposte di Jospin hanno fatto da sponda a quelle che Gorbaciov aveva illustrato in apertura : bisogna costruire un sistema di sicurezza collettiva anche in campo ecologico, un " Consiglio di Sicurezza economica ", istituzioni sovranazionali capaci di definire e imporre limiti. Per esempio quello alla liberalizzazione nel campo della salute pubblica.

Bacchettata sulle dita anche a George Bush, le cui proposte per il dopo Kyoyo sono state definite seccamente come " lontane dall`altezza della posta in gioco ", che comporta gli stessi equilibri planetari . Invito anche alla grandi multinazionali a " farsi carico " dei problemi sociali e ambientali che creano con la loro produzione di merci.

La Francia di Jospin si mette alla testa del movimento ecologico e Jospin (con Gorbaciov) strizza l`occhio ai new global. Ma le questioni tattiche questa volta, forse, c`entrano relativamente. Il quadro emerso a Lione appare estremamente deteriorato e tale da imporre una svolta drastica dei modi con cui la comunità internazionale ha fin`ora affrontato le grandi sfide ambientali, prima tra tutte quella dell`acqua. Jospin e Gorbaciov - con la sponsorizzazione significativa (tra gli altri) di Vivendi Environnement - mettono sul tappeto del tavolo di Johannesburg la proposta di " riempire il vuoto esistente nel sistema mondiale " e di avviare una nuova filosofia della sopravvivenza della civiltà, che è un altro modo di definire uno " sviluppo durevole ", ovvero uno " sviluppo sostenibile ".

 

 

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