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Speciale Lione
Il Sindaco di Urbino Massimo Galuzzi
Il testo dell'intervento del Sindaco di Urbino, Massimo Galuzzi al forum: "Dialoghi per la Terra".

Lione: 22, 02, 2002

 

 

Sono molto onorato dall'invito che mi è stato rivolto per partecipare al forum "Dialoghi per la Terra".
Ricopro il ruolo di sindaco di Urbino, piccola città dell'Italia centrale con una grande storia.
Urbino è la città di Raffaello Sanzio e di Piero della Francesca, ha una storia illustre nel campo dell'arte, dell'architettura, della cultura umanistica e scientifica, è considerata la culla del Rinascimento Italiano.
Durante il Rinascimento i maggiori artisti vi giunsero per lavorare alla Corte di Federico da Montefeltro, Duca di Urbino.
Nel medesimo periodo, nel Cinquecento, fu fondata l'Università, una delle più antiche e prestigiose Università italiane, istituzione che oggi conta circa 22.000 studenti e 11 Facoltà.
La Pubblica Amministrazione, in questi anni, ha sempre cercato di lavorare per garantire uno sviluppo al passo con i tempi, sempre però rispettando il grande patrimonio che ci è stato tramandato dal passato.
Oggi Urbino è ritenuta un simbolo dell'equilibrio fra arte, cultura, ambiente e attività moderne.

Nel 1998 l'UNESCO ha dichiarato l'intero centro storico della città "Patrimonio Mondiale dell'Umanità" e all'inizio del 2001 la città ha aderito al Progetto Agenda 21 ed alla "Carta delle Città europee per uno sviluppo durevole e sostenibile" elaborata ad Aalborg.
La nostra città, con varie istituzioni pubbliche e private, ha costituito un'area pilota di ricerca e sperimentazione per mettere a sistema e valorizzare Ambiente, Beni Culturali e Tipicità.
Lo strumento di concertazione politica e istituzionale è stato sottoscritto a Urbino il 31 ottobre 2000 dalle massime autorità del territorio alla presenza del Ministro dei Beni e Attività Culturali del Governo italiano.
Urbino propone il tema dell'identità quale valore per la costruzione di un sistema produttivo fondato sulla qualità della vita nel territorio.
Al nostro progetto hanno già aderito la Commissione Nazionale Italiana UNESCO, oltre 50 città e siti del mondo dichiarati "Patrimonio Mondiale" dall'UNESCO .

Il 2001 è stato per noi un anno estremamente significativo.
Nel momento in cui il processo di globalizzazione ha assunto un carattere più evidente e al tempo stesso preoccupante, abbiamo potuto constatare quanto fosse importante proseguire il cammino che avevamo intrapreso, ed abbiamo ritenuto necessario aprire la nostra esperienza ad uno scenario più ampio.
Il 2 luglio 2001 la città di Urbino ha ospitato per l'Italia la presentazione della Carta della Terra da parte di Mikhail Gorbaciov, Premio Nobel per la Pace e Presidente di Green Cross International.
L'Italia, tante Istituzioni e tanta gente hanno potuto conoscere i principi ed i valori sui cui si fonda la Carta della Terra.

Alla cerimonia hanno preso parte Rita Levi Montalcini, Premio Nobel per la Medicina e Presidente Onorario di Green Cross Italia, ospiti internazionali provenienti dalla Federazione delle Repubbliche Russe e dal Giappone, presidenti di Regioni e Province italiane, sindaci di varie città, rappresentanti di diverse istituzioni civili e religiose oltre a importanti esponenti del mondo economico italiano.
La manifestazione si è svolta sotto l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana, Carlo Azeglio Ciampi.
Nella medesima giornata di inizio luglio è stata lanciata la Dichiarazione di Urbino, attraverso la quale i rappresentanti diretti dei cittadini e delle istituzioni di base della Repubblica Italiana (Comuni, Province e Regioni), hanno dichiarato di aver preso visione del Progetto "Carta della Terra" e hanno fatto propri i principi in essa contenuti, adottandoli come fondamento di un'etica nuova da porre a base del governo dello sviluppo delle rispettive comunità.
Ancora oggi stanno giungendo ad Urbino ed alla sede di Roma di Green Cross Italia le comunicazioni ufficiali di adesione alla Carta della Terra.
Abbiamo ritenuto significativo che proprio da una piccola città e proprio da enti che nel nostro paese sono i più vicini ai cittadini sia partito un messaggio rivolto alle istituzioni, ai governanti ed a tutta la cittadinanza.

Abbiamo chiesto ad ognuno di impegnarsi per dare forza ad un progetto etico, morale e politico che guardi alla realtà mondiale in tutti i suoi molteplici aspetti.
Siamo convinti che solo rispettando la comunità vivente, l'integrità ambientale, perseguendo la giustizia sociale ed economica, salvaguardando i principi della democrazia e della non violenza, si sarà in grado di eliminare tensioni e conflitti, fare emergere le ragioni della convivenza e guardare con speranza al futuro.
È questo il chiaro messaggio contenuto nella Carta della Terra. I fatti dell'11 settembre 2001 hanno reso drammaticamente chiaro che viviamo in una comunità di "piccole dimensioni".
Non è più possibile pensare che esistano tragedie e problematiche che non ci riguardano, che non influenzano la vita quotidiana di ogni persona.
Il mondo è ormai globale, ma si deve fare in modo che siano globalizzati i diritti, le soluzioni dei problemi, le possibilità di vita, di speranza, di futuro.
Come sindaco di una piccola città dalla grande storia, come esponente di un piccolo territorio che ha fatto del rispetto della libertà il proprio emblema, mi sto impegnando su questi temi perché sono convinto che tutti debbano prendere coscienza dei problemi che hanno generato il disequilibrio economico e sociale fra le diverse parti del mondo.
E sono convinto che una mobilitazione pacifica e responsabile da parte di tutte le popolazioni e delle istituzioni pubbliche territoriali diffuse, se promossa su larga scala, può avere una forza dirompente in grado di intervenire, di condizionare, di modificare e poi di determinare le scelte politiche che costruiscono i destini del mondo.
Ogni realtà può portare avanti un'azione, anche piccola che, tuttavia, messa insieme a tante altre azioni, può avere la grande funzione di contribuire a cambiare le cose che in questo nostro mondo debbono essere cambiate.

Nei giorni scorsi ho scritto al sindaco di Lione, nostro gentile Ospite, pensando che se ogni città, nel proprio Paese, fa sentire con forza la propria voce, tante città e tanti Paesi potranno dare una più forte speranza ai popoli di poter costruire un futuro migliore.
La nostra piccola città, ricordando la propria antica storia, ha chiamato il suo progetto "Urbino città del Nuovo Rinascimento".
Il Rinascimento è il periodo storico in cui si ebbe un rinnovarsi, un rifiorire delle arti, del sapere, della cultura, della civiltà ed il passaggio fra il Medio Evo e l'Età Moderna.
E' forse necessario che anche oggi l'arte, l'ambiente, le risorse dell'umanità, la pace, i principi etici, la tolleranza fra gli uomini e la cooperazione fra i popoli possano diventare un "Nuovo Rinascimento" per una nuova civiltà.
Per la civiltà delle donne e degli uomini del futuro.


MASSIMO GALUZZI
Sindaco di Urbino

 

 

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