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Speciale Lione

Sintesi delle Relazioni sulle Tavole Rotonde


Durante la seconda giornata dei Forum Dialoghi per la Terra, di Lione del 2002, otto tavole rotonde distinte si sono riunite contemporaneamente per dedicarsi a quattro temi:

  • Le sfide etiche nel promuovere uno sviluppo sostenibile
  • Il ruolo delle norme etiche nella promozione di uno sviluppo sostenibile
  • Le raccomandazioni della politica per l'azione e l'implementazione dello sviluppo sostenibile
  • Strategie politiche per Johannesburg e oltre

 

Le otto tavole rotonde erano così costituite:

Tavola rotonda 1: Istituzioni Economiche Internazionali
Tavola rotonda 2: Business e Industria
Tavola rotonda 3: Mezzi di Comunicazione e Informazione
Tavola rotonda 4: Parlamentari e Rappresentanti di Governo
Tavola rotonda 5: Istituzioni Internazionali
Tavola rotonda 6: Autorità Religiose e Spirituali
Tavola rotonda 7: ONG
Tavola rotonda 8: Ex Ministri degli Esteri

Questo riassunto contiene le sintesi operative dei resoconti di ciascuna Tavola rotonda.

 

TAVOLA ROTONDA 1: ISITUZIONI ECONOMICHE INTERNAZIONALI

Moderatore: Kristin Dawkins, Institute for Agriculture and Trade Policy
Relatori: Patrick Viveret, Centre International Mendes Frances
Sam Fiore, JP Morgan Chase


Sessione 2: Il ruolo delle Norme Etiche nella Promozione dello Sviluppo Sostenibile

Norme Generali:
Riconoscere i diritti umani - i trattati principali, e quelli per la salute e l'ambiente.
Migliorare l'utilizzo delle norme esistenti, inclusi i diritti umani.
Necessità di definire una visione dello sviluppo sostenibile per il commercio al di fuori della WTO.
Impegno assoluto in favore della legalità.

Norme relative alla Giustizia e alla Eliminazione della Povertà:
Garantire giustizia e riduzione della povertà - sia internamente che tra i Paesi.
Giusta distribuzione delle ricchezze.
La povertà non è strettamente legata al reddito.

Norme relative al Buon Governo
Rafforzare i meccanismi di inclusione e partecipazione - democratizzare.
Promuovere a livello internazionale la Democrazia (ogni Paese un voto), ossia garantire la piena partecipazione di tutti i Paesi, specialmente di quelli poveri.
Garantire la partecipazione ai processi politici (e non ridursi a dare informazioni dopo che le decisioni sono state prese).
Inclusione e un ruolo per tutti.
Trasparenza.
Ruolo dei cittadini.
Testi interpretativi delle proposte ufficiali ai cittadini.
Rappresentanza.

Norme relative ai rapporti tra mercati e governo/istituzioni
Perseguire un equilibrio tra pubblico e privato.
Rafforzare l'autorità della legge.
Incentivare il settore pubblico.
Promuovere investimenti socialmente responsabili da parte delle organizzazioni.

Altre Norme:
Necessità di aggiornare il modello di sviluppo.
Promuovere e approfondire il concetto di cittadinanza globale.
Commercio locale.
Garantire la non discriminazione (ma riconoscere e criticare la discriminazione).
Riformare le disposizioni processuali - Separare i ruoli di giudice e giuria; aumentare l'apertura e la trasparenza.
Garantire il rispetto delle autorità e delle (buone) istituzioni.


Sessione 3: Le raccomandazioni della politica per l'azione e l'implementazione

Generali:
Implementazione della Dichiarazione del Millennio e dell'Agenda 21.
Necessità di una tassazione internazionale per finanziare iniziative concordate.
Porre fine al voto ponderato per le diverse organizzazioni internazionali.
Consultazioni Interministeriali: es. coerenza all'interno del Ministero del Commercio e delle Finanze.
Facilitare l'attività politica dei cittadini, offrire possibilità di accesso equivalenti a quelle delle corporazioni transnazionali.
Traghettare WTO; WB e IMF dentro il sistema di leggi dell'ONU.
La Commissione dell'ONU insieme alle ONG devono progettare meccanismi di coerenza.
Enfasi sulla tecnologia, sul trasferimento di conoscenze tecnologiche per il superamento del divario in campo digitale.
Abbracciare il Principio Cautelativo.
Rendere prioritario lo sviluppo dell'Africa in accordo con le autorità africane.

Commercio:
Ridefinire il mandato della WTO in direzione dello sviluppo sostenibile (abbandono dell'approccio mercantilista).
Mercati senza frontiere.
Baratto tra merci come alternativa allo scambio internazionale convenzionale.
Per quanto riguarda la WTO DSU: modificare il commercio di medicinali nella direzione di una riduzione dei profitti.
Le proposte della Carta dell'Havana per HR, ILO, accordi sulle dogane, occupazione.

Finanza:
Promuovere risparmi genuini.
Sviluppare una corte di insolvenza internazionale.
Promuovere la Tobin tax, una tassa sul trasporto aereo ed altri sistemi di tassazione internazionali.
Diversificare le riserve di denaro contante.
Triplicare il livello minimo di rendicontazione.
Responsabilità.
Eliminare le tasse portuali.
Assistenza da parte dell'ODA e della finanza.
Le istituzioni finanziarie incaricate della valutazione includano standards sociali e ambientali nelle loro valutazioni.

Banca Mondiale/IMF:
Iniziativa a favore di una Rendicontazione Globale.
Iniziativa a favore di un sistema di Bancarotta Internazionale.
La questione SDR per lo sviluppo sostenibile.
Estendere il pagamento dei servizi ambientali, es. iniziative per la spartizione delle acque.

I Pilastri Ambientali e Sociali:
Importanza di un' organizzazione ambientale globale.
Principio Cautelativo.
Iniziativa dell'UNEP nel dare direttive di governo.
Mercati per il carbone, altri costi per l'importazione.
Migliorare la misurazione delle condizioni sociali e ambientali.
Agenzia dell'ONU per l'Energia Rinnovabile e Fondi dell'ONU per lo Sviluppo Sostenibile.
Prezzo dell'acqua: gratis per gli usi essenziali, a pagamento per la conservazione.

Altro:
Presentazione di petizioni da parte dei cittadini alle autorità internazionali.
Indicatori Internazionali di Trasparenza per quanto riguarda la corruzione.

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TAVOLA ROTONDA 2: BUSINESS E INDUSTRIA

Moderatore: Jose Maria Figueres, World Economic Forum
Relatori: Helene Poimbeuf, APDD
Dorothy Slepyan, GCI

Sessione 1: Le sfide etiche

Sono state discusse sei tematiche principali con le conseguenti sfide:

Universalità/Diversità: è necessario stabilire una definizione universale di sviluppo sostenibile, sforzandosi nel mantenimento di una certa semplicità e di garantire il rispetto e l'integrazione dei diritti delle minoranze e delle popolazioni locali, nella pratica di un modello di business sostenibile. In particolare, la riduzione della povertà deve andare di pari passo con un aumento dell'etica nella pratica del business, poiché le implicazioni della povertà sulla sicurezza minacciano gli investimenti/interessi nel business e lo sviluppo sostenibile non è semplicemente possibile fintantoché esiste la povertà.
Trasparenza: attualmente gli impegni e le azioni di business e industria non sono pienamente visibili e compresi dal pubblico. La pratica del business dovrebbe essere chiaramente presentata e comunicata al pubblico per mezzo di verifiche e/o resoconti esterni.
Regolamentazione/Iniziative volontarie: Business e Industria si aspettano e richiedono che venga stabilita una cornice di regole di base da parte del governo e della società civile, cornice che dovrebbe provvedere a vincoli ambientali e sociali quanto monetari su azioni e progetti di business. D'altra parte, la regolamentazione esistente richiesta da Business e Industria non dovrebbe opporsi o bloccare le iniziative volontarie che consentono l'implementazione di una buona pratica di business.
Partnership: il raggiungimento di uno sviluppo sostenibile poggia principalmente sulla partnership operativa di quattro tipi di attori: business, società civile, governi e membri delle comunità accademiche e di ricerca. Bisogna individuare le responsabilità di ciascuno di questi quattro attori. Questo approccio presuppone apertura alla negoziazione in ambito etico e al raggiungimento di uno sviluppo sostenibile da parte di chi investe. Di più, la questione business e sviluppo sostenibile deve avere la precedenza per garantire la cooperazione.
Istruzione/Comunicazione: è necessario uno sforzo maggiore per istruire, comunicare e, in generale, trasmettere una migliore comprensione dello sviluppo sostenibile e delle possibilità per il suo raggiungimento al grande pubblico. Un'opinione pubblica informata potrebbe creare mercato e incentivi legati al consumo per progetti e realizzazioni di business sostenibile.
Ricerca/Innovazione: lo sviluppo sostenibile dovrebbe basarsi anche su ricerca indipendente, per contribuire a garantire che il principio cautelativo non agisca da ostacolo nell' innovazione.


Sessione 2: Raccomandazioni della Politica sull'Azione e l'Implementazione per Johannesburg e Oltre

Meccanismi di Regolazione Internazionale:
q C'è bisogno di integrare le norme sociali e ambientali con le regole di organizzazione delle istituzioni internazionali.
q Dovremmo modificare l'uso di sussidi in modo da comprendere criteri sociali e ambientali.
q Nonostante partiamo da una storia di distribuzione iniqua delle risorse, i mercati dovrebbero servire per sostenere una distribuzione più equa delle risorse essenziali.
q Sistematizzare la valutazione della politica pubblica per quanto riguarda lo sviluppo sostenibile.
q Dovremmo promuovere un sistema di fondi etici controllati dagli stessi investitori.

Mezzi di Implementazione per Business e Amministrazioni:
q Elaborare nuove convenzioni collettive che integrino i principi dello sviluppo sostenibile, e rispondano alla sfida di definire partners e principi contrattuali.
q Promozione di una eco-efficienza, ossia, attivarsi per ottimizzare le realizzazioni finanziarie e ambientali.
q Sviluppo di codici di condotta pubblici e aggiornati in ambito di Business e Industria.
q Sviluppare sistemi di etichettatura e certificazione che siano verificati da coloro che investono e che non siano legati all'auto-promozione delle compagnie.
q Ampliare il campo di applicazione della certificazione ambientale fino a includere le amministrazioni di governo.
q Porre i sistemi di controllo in condizioni di poter garantire la pratica di un buon business e di seguire il corso degli investimenti: gli investitori dovrebbero avere un ruolo primario nella gestione di questi sistemi di controllo.
q Diffondere dialogo e negoziazione sui codici di condotta, sui documenti internazionali, etc...
q Conferire una dimensione di legalità agli accordi negoziati tra business e altri settori sugli investimenti ambientali.
q Rendere noti gli investimenti di business per raggiungere uno sviluppo sostenibile in tutti i settori.

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TAVOLA ROTONDA 3: MEZZI DI COMUNICAZIONE E INFORMAZIONE

Moderatore: Paddy Coulter, Green College, Oxford University
Relatori: Diana Quay, Bellagio Forum and Celine Duret, GCI


Sessione 1: Le Sfide Etiche

Le Sfide Etiche
In che misura i mezzi di comunicazione sono controllati e influenzati da pubblicitari e enti corporativi con il potere di sottoscrivere buona parte di cio che i media fanno? Spesso temiamo che i messaggi sullo sviluppo sostenibile non passino perché ci sono delle forze con il potere di controllo che non vogliono che ciò accada.

Risposte e disaccordi:
q I pubblicitari non possono permettersi di cercare di influenzare direttamente i contenuti dei mezzi di comunicazione. Rischiano di perdere più di quanto non accada alle imprese di comunicazione.
q Vi è stata un' enorme crescita nei servizi d'informazione dei media sulla questione negli ultimi trent'anni.
q La popolarità dei contenuti ambientali nei Paesi sviluppati tende ad essere bassa e può risultare difficile istruire su questioni complesse un pubblico che ha altri interessi.
q Le cattive notizie possono risultare buone notizie - nel dare informazioni su un evento negativo è possibile stimolare un aumento di consapevolezza.
q I giornalisti hanno bisogno di essere aiutati da fonti esterne nel promuovere lo sviluppo sostenibile - hanno bisogno che vengano proposte loro storie "forti".
q I risultati di una ricerca dei pubblicitari in accordo con l'UNEP suggeriscono che il miglior modo per "rompere la catena" è attraverso il consumatore piuttosto che attraverso i mezzi di comunicazione.

Sessione 2: Il ruolo delle Norme Etiche

Le sfide Principali:
q Con la progressiva "sordità" di un crescente numero di media, il nostro compito si fa molto più faticoso.
q Lo Sviluppo Sostenibile non è stato chiaramente definito. Questo rende le cose difficili per i giornalisti.

Risposte:
q Il ruolo dei giornalisti è essere testimoni e offrire evidenze, non di dirigere le scelte della gente.
q I giornalisti hanno bisogno di quattro condizioni in cui operare:
- libertà di accesso all'informazione
- libertà di espressione
- una propria etica professionale
- un'editoria che sia indipendente
Se queste condizioni non sussistono, le norme etiche non possono essere applicate.
q I mezzi di comunicazione non stanno divulgando le conseguenze delle attività non sostenibili con sufficiente enfasi.

Conclusioni della Sessione:
q Abbiamo bisogno di norme e standards etici? No, se fosse chiaramente definito il concetto di sviluppo sostenibile.
q I media non possono essere forzati, devono essere persuasi.
q Ci sarebbe la possibilità di un maggior servizio informativo se gli eventi fossero presentati nel modo ottimale.

Sessioni 3 e 4: Raccomandazioni della Politica e Strategie per Johannesburg e Oltre

In queste sessioni c'è stata una profonda divergenza di vedute tra coloro i quali sentivano che soltanto attraverso la disposizione di limiti si otterrebbe l'opportunità di persuadere i media a dare di più e a rispettare questa agenda, e coloro i quali, particolarmente le persone più giovani, si sentivano estremamente frustrati da questi vincoli. Tuttavia, nonostante questa divisione, le proposte seguenti di azioni concrete e politiche sono state adottate dalla maggioranza dei partecipanti:

q Chiedere a personaggi carismatici e di potere (come Gorbaciov, ma sono state fatte anche altre proposte) di invitare a pranzo grandi editori e proprietari di mezzi di comunicazione, per aumentare il loro interesse nella questione.
q Promuovere training per i giornalisti sulla questione, ma non limitati agli specialisti di tematiche ambientali, piuttosto per i giornalisti a tutto campo così che possano mettere in evidenza le connessioni tra i loro argomenti e lo sviluppo sostenibile.
q Chiedere a Gorbaciov di portare a Johannesburg una proposta in cui ogni Paese partecipante metta a disposizione un budget per la realizzazione comune di un agenzia di informazione internazionale sulla questione, con un minimo di dieci anni di investimento, che dovrebbe rivolgersi in particolare ai bambini e ad un pubblico globale più ampio.
q Invitare le imprese dei mezzi di comunicazione ad ampliare i loro codici di condotta esistenti fino ad includere come riferimento il riportare notizie sulla questione dello sviluppo sostenibile.
q Fare in modo che il forum su i Dialoghi per la Terra scriva al Gruppo PISA chiedendo loro di introdurre l'argomento della consapevolezza sullo sviluppo sostenibile nella loro prossima indagine informativa a livello europeo.
q Rendere obbligatorio per le compagnie iscriversi all'indice di sviluppo sostenibile del Dow Jones, il che dovrebbe condurre ad una rendicontazione automatica da parte dei media delle quotazioni sull'indice di quelle compagnie.
q È vitale rendere più ampio l'utilizzo dei nuovi media, in modo particolare poiché essi danno ai cittadini la possibilità di interagire.
q Utilizzare eventi a livello mondiale per promuovere messaggi concisi sullo sviluppo sostenibile (es.: alle Olimpiadi o al Campionato Mondiale di Calcio).
q Ridurre il divario tra il mondo ricco e quello povero aumentando i livelli di aiuto offerti dai governi.
q Incoraggiare le imprese dei mezzi di comunicazione ad invitare persone giovani ad agire come "reporters ambientali" della questione poiché essi potrebbero portare nuove prospettive.
q Incoraggiare i managers appena insediati a rendere le loro stazioni di lavoro il più possibile compatibili con l'ambiente e con un consumo sostenibile.

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TAVOLA ROTONDA 4: PARLAMENTARI E RAPPRESENTANTI DI GOVERNO

Moderatore: Anders Wijkman, MEP
Relatori: Georges Cavalier, and Anne Hammill, IISD


Sessioni 1 e 2: Le Sfide Etiche e il Ruolo delle Norme Etiche

Ostacoli all'implementazione
La visione predominante ha affermato che la questione non riguarda tanto l'etica e i valori - solidarietà, tutela dell'ambiente, protezione dei diritti umani, etc... - , in quanto essi sono già espressi in costituzioni esistenti e in accordi internazionali come la Carta della Terra. La questione è allora rendere operativi queste norme etiche e questi valori, implementandoli. C'è un enorme divario tra concettualizzazione e pratica, e ciò costituisce la sfida reale.

Ci sono un certo numero di ostacoli che si frappongono alla traduzione delle idee in azione. Questi includono:

q Mancanza di una cornice globale entro la quale tradurre un'etica globale, in cui abbiamo articolato vincoli e responsabilità globali in materia ambientale e sociale. Da una parte, qualcuno potrebbe argomentare che esiste una cornice globale, ma che non si tratta di quella giusta - e.g.: la WTO. La WTO è l'unica struttura di governo globale con un potere reale perché può imporre sanzioni. L'ONU, d'altra parte, non può costringere i governi ad accondiscendere.
q Mancanza di informazione e di comprensione dei termini della questione, il che può condurre a:
- Una disconnessione tra causa ed effetto: la gente non è consapevole di come le proprie azioni quotidiane inflenzano l'ambiente e la società sia a breve che a lungo termine.
- Sfiducia e esitazione riguardo all'efficacia e alla legittimità di strutture e processi globali, come la WTO e la Carta della Terra.
q Mancanza di indici di sostenibilità - c'è tuttora bisogno di un accurato registro dei processi e delle tendenze ambientali e sociali sul quale basare le politiche.
q Il focus è sui processi a breve termine, anziché su quelli a lungo termine. I politici si preoccupano di essere rieletti ogni 2-4- anni e l'economia è soggetta alle immediate tendenze di mercato.
q Incentivi perversi - sussidi e altri incentivi che incoraggiano comportamenti distruttivi da un punto di vista ambientale e che sono socialmente ingiusti.
q L'attuale metodo di valutazione, in cui la ricchezza è misurata in flussi piuttosto che in risorse e in cui i servizi ecologici non sono presi in considerazione.
q I mezzi di comunicazione non assolvono alle proprie responsabilità, dal momento che non aiutano la gente a comprendere la complessità della sostenibilità.
q Regimi corrotti e dittatoriali - perché dovrebbero sentirsi coinvolti?
q Responsabilità: molti politici focalizzano i loro sforzi sulla difesa degli interessi parziali del loro elettorato, e non pensano a considerazioni più ampie. A vantaggio di chi sono eletti i funzionari politici?Per l'elettorato locale o per la comunità più ampia, globale, o per entrambi? Come possiamo conciliare questi due livelli?
q Mancanza di competenze da parte delle autorità locali.


Sessioni 3 e 4: Raccomandazioni della Politica e Strategie per Johannesburg

q Un Accordo Globale dovrebbe essere siglato tra il Nord e il Sud attraverso un sistema di co-finanziamento, ossia un contratto globale dove si incoraggino i Paesi del sud a elevare gli standards ambientali e sociali in cambio di assistenza finanziaria per essere in grado di sollevare questi standards. Nell'ambito di questo co-finanziamento aumentare le tasse globali sul kerosene, sulle transazioni finanziarie e sul commercio di esportazioni, tasse imposte da oltre un certo numero di anni così che industria e società possano adattarsi di conseguenza.
q Stabilire un Parlamento Mondiale, creando un forum per la riflessione e il dibattito, dove sia possibile fare investimenti concreti con date/scadenze reali e cifre reali, dove possano essere sviluppate leggi internazionali sull'ambiente.
q Stabilire una Corte Mondiale per l'Ambiente, basata su una cornice giuridica internazionale di leggi rafforzabili. Questa corte deve avere potere e giurisdizione per imporre sanzioni.
q Riformare i sistemi scolastici che promuovono tutt'ora una visione riduttiva e limitata del mondo. Dobbiamo aumentare la comprensione della complessità dei problemi sociali e ambientali, il che implicherà necessariamente la realizzazione di curricula formativi multi/interdisciplinari.
q Occuparsi del Divario in ambito Digitale promuovendo un accesso universale ad Internet. Premesso che tale accesso non è più importante dell'accesso al cibo o all'acqua, c'è una tendenza a considerare le risorse high tech come qualcosa che i poveri otterranno solo quando saranno soddisfatti tutti i loro bisogni di base. Tuttavia, dobbiamo esplorare le sinergie tra rivoluzione ICT e sviluppo. Le nuove tecnologie possono essere usate come leva per lo sviluppo e l'accesso universale costituisce un pre-requisito per un mondo più equo, come emerge chiaramente dal fatto che conoscenza e informazione risultano i fattori più importanti di produzione. I Paesi senza spazio per ICT verranno ulteriormente marginalizzati.
q Promuovere l'assistenza allo sviluppo globale (ODA), la riduzione del debito, così come il sostegno ai beni pubblici globali. Dobbiamo lavorare su due binari paralleli:
- L'imperativo morale di assistere i Paesi nell'eliminazione della povertà e nella promozione dello sviluppo economico e sociale.
- La comprensione che problemi come le epidemie, il degrado ambientale, la povertà su larga scala, la criminalità e il terrorismo etc... necessitano di un'azione comune - alquanto indipendente dall'agenda ODA - al fine di garantire un pianeta vivibile e sicuro per tutti.
q È necessario facilitare il trasferimento di tecnologie valide da un punto di vista ambientale, in particolare rispetto a l'energia, i trasporti, la gestione dei rifiuti, l'acqua etc... C'è bisogno di un'istituzione come GEF per promuovere la cooperazione su tecnologie eco-compatibili. Un passaggio responsabile di tecnologie richiederà pure una riforma delle Agenzie di Credito per l'Export, in quanto le ECA mobilitano billioni di dollari ogni anno con prestiti a basso interesse ma senza adeguate linee guida ambientali e climatiche.
q C'è bisogno di riformare la WTO - un sistema che cerca oggi di imporre una cornice simmetrica ad un mondo asimmetrico. Sono necessarie leggi e politiche basate su una giusta discriminazione, in cui le regole siano influenzate a favore delle parti più deboli.
q Incoraggiare l'applicazione del principio di tassazione in relazione al grado di inquinamento. Parallelamente sono necessarie norme e standards rigidi per promuovere una razionalizzazione dell'energia e delle risorse, e porre un freno ai modelli di consumo.
q Promuovere pratiche di consumo etiche.
q Riformare i sistemi di rendicontazione nazionale prendendo in considerazione il valore del capitale sociale, naturale e umano.
q Sviluppare codici professionali etici che guidino tutti i professionisti - siano essi medici, avvocati, scienziati, ricercatori di bio-tecnologie - con principi etici che sostengano i diritti umani e l'equità ambientale.

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TAVOLA ROTONDA 5: ISTITUZIONI INTERNAZIONALI

Moderatore: Julia Marton-Lefevre, LEAD International
Relatori: Jacques Varet, BRGM and Jeanette Tantillo, GCI


L'etica
L'etica non è l'anello mancante, ma piuttosto un fondamento da cui dipendono aspetti legali, istituzionali e altri ancora dello sviluppo sostenibile. Infatti il riconoscimento di un certo numero di valori universali tanto importanti quanto i diritti umani esiste già: la soddisfazione dei bisogni umani di base di cibo, riparo, acqua, aria pulita, salute, e istruzione... Spesso è risultato che molti di questi valori universali dipendono dalla disponibilità di risorse naturali che vengono solitamente indicate nella categoria dei "beni pubblici".

La questione principale non sta nel fatto se abbiamo valori sufficienti (o sufficientemente buoni), ma nel come possiamo tradurli in termini di integrazione nella politica e nella pratica pubbliche. C'è spesso un conflitto fatale tra l'influenza degli interessi personali e degli ideali che le istituzioni di interesse pubblico perseguono.

Queste contraddizioni sono state ritrovate nelle Nazioni Unite e in altre istituzioni di governo globale che riflettono la realtà di questi problemi anche a livello degli Stati. Ci sono valori conflittuali nei testi di base che costituiscono il fondamento dell'agenda dello sviluppo sostenibile. Ossia l' "Agenda 21" riconosce troppa importanza all'economia di mercato per garantire la redistribuzione delle ricchezze, quando l'economia stessa è cieca alle considerazioni etiche.

Governo
E' necessario costruire una cornice globale che non dipenda unicamente dallo Stato e dal suo governo. Tutti i soggetti in gioco devono essere rappresentati o almeno avere una chance per essere ascoltati, in modo particolare i nove settori sociali elencati nell'Agenda 21 tra cui le NGO, le donne, le popolazioni locali, gli scienziati, il mondo del business... Vi sono alcune organizzazioni dell'ONU che hanno reso possibile che ciò accadesse, tra queste: l'Alto Commissariato per i Diritti Umani dell'ONU.

Un buon Governo deve far propri i seguenti principi:
q Trasparenza (settore pubblico e business)
q Partecipazione (non solo per le elezioni)
q Coerenza (approccio olistico)
q Responsabilità
q Efficienza (fare di più con meno)

Un grosso ostacolo sta nel fatto che la maggior parte delle istituzioni globali non hanno capacità di imposizione, la quale rimane principalmente entro la sfera dei governi nazionali. Tuttavia, vi sono alcuni regimi internazionali, che hanno forti mecanismi di imposizione, come quelli ritrovabili negli ambiti del commercio e dei crimini di guerra internazionali, o che possono emergere dal Protocollo di Kyoto. Non è comunque il caso dello sviluppo sostenibile.

Si tratta di un compito complicato, in quanto i diversi livelli di organizzazione sociale che vanno dalle comunità locali alle regioni e agli stati devono trovare modalità di espressione delle loro priorità, il che richiede la presenza di reti efficaci. Nonostante le nuove tecnologie come internet possano giocare un ruolo essenziale, le disparità esistenti nell'accesso a queste tecnologie stanno esacerbando le disuguaglianze.
Sussidiarietà
Alcuni partecipanti ritenevano che il modello dell'Unione Europea, che combina la rappresentanza di Stati e cittadini con il rispetto per la diversità culturale e linguistica dei suoi Membri, potrebbe diventare un punto di riferimento per un sistema globale, mentre altri ritenevano che ciò sarà più visibile dopo l'esperienza dell'ampliamento. Anche il termine "sussidiarietà" non ha generato consenso in riferimento alla descrizione di un sistema che opera "dal basso verso l'alto". È stato suggerito invece che un nuovo termine, "super-sussidiarietà", potrebbe meglio riflettere la direzione di influenza che, proveniente dal governo locale, procede verso l'alto quando si rende necessario. In ogni caso, uno sviluppo sostenibile deve basarsi sulla partecipazione a tutti i livelli: locale, nazionale e globale. Si può ritrovare la stessa frammentazione di responsabilità a livello locale, a livello dei ministri di governo e a livello internazionale: troppo spesso isolati tra loro, ignorano la necessità della coerenza.

Organizzazioni Internazionali
Non è possibile raggiungere in modo soddisfacente uno sviluppo sostenibile entro la cornice attuale del sistema dell'ONU senza che si verifichino riforme significative. In primo luogo, non possiamo più limitarci ad una Commissione per lo Sviluppo Sostenibile che sia sottofinanziata e che non abbia influenza sugli altri programmi e istituzioni internazionali.
Non serve una nuova istituzione del tipo di una Organizzazione Mondiale per l'Ambiente, ma piuttosto bisognerebbe predisporre un corpo flessibile, transettoriale, incaricato di integrare lo sviluppo sostenibile con tutti i settori dell'ONU, all'interno dell'ufficio del Segretario Generale.
Questo nuovo organo dovrebbe avere la capacità di agire come "cane da guardia" per tutti gli organi dell'ONU, e ottenere strumenti efficaci per offrire riscontri e resoconti, operare verifiche e ingaggiare esperti esterni. Dovrebbe inoltre essere in grado di decidere e avere potere di imporre decisioni internazionali.

Prossimamente in Agenda: Monterrey e Johannesburg
I partecipanti hanno rilevato che i preparativi per la Conferenza di Monterrey sullo sviluppo finanziario non sono stati soddisfacenti. Contrariamente alle promesse fatte a Rio, i governi sono distanti dal raggiungere l'obiettivo dello 0.7% del GNP per gli aiuti allo sviluppo. Il documento di Monterrey ad oggi manca di qualsiasi impegno concreto per superare questo serio deificit.
In queste condizioni appare possibile che, se nessun cambiamento significativo si concretizzerà, la Conferenza di Johannesburg non otterrà risultati migliori. C'è ancora la speranza, tuttavia, che tra adesso e Settembre, la società civile divenga maggiormente interessata a queste questioni, sollecitando un cambiamento a livello dei governi. C'è la speranza che i Dialoghi per la Terra, tenutisi a Lione, contribuiscano ad una nuova consapevolezza, dal momento che c'è ancora tempo per prevenire un fallimento a Johannesburg.

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TAVOLA ROTONDA 6: AUTORITÀ RELIGIOSE E SPIRITUALI

Moderatore: Mary-Evelyn Tucker, Bucknell University
Relatori: Rick Clugston and Peter Corcoran, Center for Respect of Life
and Environment

Sessioni 1 e 2: Le sfide etiche e il Ruolo delle Norme Etiche

Problemi:
q Le religioni sono arrivate in ritardo a mettere a fuoco questioni critiche.
q Le religioni hanno il loro lato oscuro.
q Il fondamentalismo e il fanatismo mal contenuto complicano la scena mondiale.
q Le religioni in passato sono state tendenzialmente:
- isolate dalle questioni critiche
- discrimatorie nelle relazioni tra di loro
- estraniate dalle altre istituzioni.

Opportunità:
q Le religioni offrono autorità morale e principi etici.
q Le religioni hanno potere istituzionale e possono assumere un ruolo di leadership.
q Insieme, le religioni offrono un'alternativa percorribile al materialismo e al consumismo.
q Le religioni segnalano racconti densi di significato e danno coerenza e direzione.
q Il dialogo interreligioso sta andando forte nel mondo moderno.

Dal momento che le religioni mondiali stanno entrando nell'era dell'ecologia, le loro orbite di compassione, rispetto e attenzione si stanno ampliando fino ad abbracciare l'intera comunità terrestre. Parte del nostro compito consiste nel modulare il nostro interesse dall'avere di più all'essere di più e al fare di piu.

Nell'indagine sui rapporti delle religioni mondiali con l'ecologia (intrapresa all'Università di Harvard per il progetto di Forum su Religione e Ecologia), sono emersi cinque principi condivisi. Ognuno è profondamente intriso dei contenuti presenti nella Carta del Terra. Essi sono:
q Riverenza per la Terra e il Cosmo.
q Rispetto per la molteplicità di specie.
q Misura nell'utilizzo delle risorse naturali.
q Ridistribuzione delle ricchezze e delle risorse.
q Responsabilità nei confronti delle generazioni future e della vita della comunità.


Sessioni 3 e 4: Raccomandazioni della Politica e Strategie per portare avanti le norme etiche dell'Agenda

La commissione si è appellata con forza a cinque aree chiave per la collaborazione tra religione e le altre istituzioni con funzioni di guida (business, istruzione, mezzi di comunicazione, società civile, etc…).

q L'acqua, come tutte le risorse della Terra, è sacra e non può essere mercificata. Deve essere pura e disponibile per tutti.
q L'istruzione a tutti i livelli deve occuparsi della storia delle religioni mondiali, del dialogo e della cooperazione interreligiosa passati e contemporanei, e dell'impegno creativo delle religioni mondiali a favore della pace, della giustizia e della sostenibilità nel mondo moderno.
q I sistemi economici umani devono essere rivisti per sostenere le diversità biologiche e culturali, la giustizia sociale e lo sviluppo spirituale. Tutto ciò deve essere intrapreso con un profondo impegno verso "le prossime sette generazioni".
q È necessario che i media a livello mondiale siano più consapevoli e di sostegno a questi interessi e alle iniziative che se ne occupano. È stata avanzata una proposta operativa che implica la creazione di un canale televisivo mondiale dedicato a questioni di interesse planetario.

Un resoconto più completo, che includa altri suggerimenti concreti, sarà portato all'incontro di Johannesburg come risposta al richiamo del Segretario Generale "di dar luogo ad una nuova etica di conservazione e amministrazione globale". Oltre che Johannesburg, delle riunioni di questa commissione sarà informata l'attività di impegno globale del Parlamento delle religioni Mondiali.

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TAVOLA ROTONDA 7: ONG

Moderatore: Franz van Haren, Earth Council and Ben Lefetey, Fondation
Rene Dumont
Relatori: Yveline Nicholas, Collectif Jo'Burg and Mirian Vilela, Earth Council


Sessione 1: Ostacoli

q Abbiamo avuto subito molte controversie, a cominciare dalla logica della sostenibilità in contrapposizione alla logica della globalizzazione.
q I mezzi di comunicazione stanno avendo un impatto negativo (in particolare nella direzione sbagliata dei modelli di consumo e di mancanza di consapevolezza).
q C'è una frammentazione eccessiva in quella che dovrebbe essere un'agenda con approccio olistico.
q La cultura dei consumatori è troppo orientata all'ingordigia e i mezzi di comunicazione non stanno dando aiuto.
q Culto della crescita economica.
q Corruzione (a livello locale e di governo).
q Non possiamo avere norme etiche esclusivamente individuali o di gruppo, ma abbiamo bisogno di norme etiche universali.
q Le norme etiche sono l'anello mancante.
q Non sollecitando sufficientemente la consapevolezza, i programmi non danno sostegno all'istruzione.
q Indebolimento dello Stato.
q Mancanza di coerenza (tra teoria e pratica e tra le diverse proposte e agende nazionali, internazionali e locali) e eccessiva frammentazione di sforzi.
q Mancanza di volontà politica.
q Insufficiente capacità di offrire riscontri ( o di senso della responsabilità) da parte dei membri della corporazione.
q Insufficiente senso di responsabilità condivisa.


Sessione 2: Il ruolo dei Principi Etici Fondamentali e dei Valori

q Ci aiutano a rivedere gli stili di vita e ad avere una guida per il bene comune.
q Rafforzano il senso di responsabilità di tutti.
q L'istruzione è un punto chiave e deve diventare una priorità, ma c'è bisogno che sia un'istruzione significativa per la gente, adeguata alle necessità della comunità e del Paese.
q Garantire che i beni pubblici rimangano nelle mani dell'amministrazione pubblica e non siano privatizzati. I governi locali e nazionali dovrebbero impegnarsi molto di più affinché i beni pubblici siano protetti.
q I principi dovrebbero applicare la regola dell'etica di base. La regola d'oro dovrebbe essere applicata anche all'ambiente (i Paesi del Nord stanno facendo ciò che essi non vogliono che gli altri facciano).
q Equità.
q Aumentare la trasparenza.

Sessione 3: Raccomandazioni della Politica.

C'è bisogno di continuare a lavorare per l'aumento della consapevolezza attraverso l'istruzione.
Le sfide:
q Garantire la capacità di offrire riscontri e un senso di responsabilità dei membri della corporazione.
q Sollevare la volontà politica di lavorare sotto patterns etici comuni.
q Garantire l'accesso all'informazione e all'istruzione per tutti.

Lotta alla corruzione, corruzione a livello locale e di governo. Garantire la trasparenza:
q Abbandonare la percezione e l'approccio della frammentazione.
q La realizzazione di opere pubbliche dovrebbe essere trasparente.
q Creazione di un fondo per l'energia sostenibile o di un'Agenzia Internazionale per l'Energia.
q Richiamo all'utilizzo della Carta della Terra, come guida ad un senso di responsabilità, e al suo studio in quanto cornice per questioni differenti.
q Necessità di presentare la nozione di sostenibilità ad un pubblico più ampio.
q Dobbiamo occuparci dei diritti del lavoro (sicurezza sociale), dei diritti economici, sociali e culturali.
q I diritti globali di cui dobbiamo occuparci:
- Aumentare gli aiuti alle nazioni, rafforzare le alleanze a tutti i livelli.
- Ottenere la cancellazione del debito.
- Avere indici reali della sostenibilità.
- La ratifica della convenzione sui Cambiamenti Climatici è una questione urgente di sicurezza ambientale.
- Mantenimento degli impegni presi nel trattato di non proliferazione nucleare in modo da ottenere l'abolizione delle armi nucleari e fare causa comune con il movimento per la pace, la sicurezza e il disarmo.
- Creare un codice di responsabilità che faccia da guida per la capacità di trasparenza dei membri del popolo globale.


Sessione 4: Strategie Politiche per Johannesburg

q Rafforzare la partnership, ma prima di entrare in partnership è necessario accordarsi su un'etica di base comune; la partnership ha bisogno di un terreno comune.
q Dobbiamo lavorare creando una coalizione, come la coalizione del movimento ambientalista con il movimento per il disarmo.
q Sostenere le piccole imprese.
q Promuovere un fondo internazionale per lo sviluppo sostenibile, per l'eliminazione della povertà, per la capacità di produzione di acqua e energia.
q Coscienza pubblica - Non possiamo raggiungere la sostenibilità senza una strategia concreta per stimolare la consapevolezza del grande pubblico.
q Integrare l'Habitat (l'abitazione sostenibile) come una priorità per ottenere l'applicazione di tecnologie di materiali naturali e ecologici nel settore edilizio.

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TAVOLA ROTONDA 8: MINISTRI DEGLI ESTERI

Moderatore: Alexander Bessmertnykh, World Council of Former
Foreign Ministers
Relatori: Fiona Curtin, Green Cross International and Lea Sebastien


Introduzione
Il problema principale dello sviluppo sostenibile negli ultimi decenni è stato che questo campo si è distaccato dalle discussioni a livello globale sulla sicurezza e le relazioni internazionali. Esso ha sviluppato un suo proprio linguaggio, i suoi gruppi, esperti, scienziati - e, sebbene esso costituisca una questione di sicurezza, manca spesso un rapporto con gli altri aspetti che hanno a che fare con le minacce internazionali, le tensioni, il controllo delle armi etc…

Il mondo non raggiungerà mai uno sviluppo sostenibile in una situazione di grave instabilità globale, poiché gli sforzi in questa direzione continueranno ad essere minati e iperinfluenzati da preoccupazioni circa la sicurezza. Perciò, questa discussione si è concentrata su cosa può essere fatto per stabilizzare il mondo, al fine di creare quel setting politico internazionale in cui lo sviluppo sostenibile può ricevere l'attenzione che merita.

Allo stesso tempo, uno sviluppo sostenibile e la protezione dell'ambiente risultano essere di per sé strumenti per la creazione di un mondo più sicuro, e, quando essi verranno riconosciuti come tali, gli sforzi internazionali a sostegno della sostenibilità si intensificheranno immediatamente. Viviamo in un mondo instabile, imprevedibile e spesso crudele, perciò abbiamo bisogno di coalizioni globali. Una percezione unificata della minaccia che le tendenze attuali pongono alla sicurezza globale dovrebbe persuadere i governi della necessità di una potente coalizione globale a sostegno dello sviluppo sostenibile.

La tragedia degli attacchi terroristici dell'11 settembre dovrebbe fortificare questa risoluzione, piuttosto che distrarci da essa.


L'etica è l'anello mancante?
I principi etici di base e i valori che hanno governato la nostra condotta per millenni sono assolutamente essenziali se siamo intenzionati a goderci un mondo più sostenibile e equo.
Emergono due visioni divergenti per quanto riguarda il ruolo dei principi etici nel prendere decisioni a livello nazionale:
q I principi etici dovrebbero essere la base delle decisioni politiche, e perciò c'è bisogno di rimodellare i valori stabiliti per adattarci alle nuove sfide cui andiamo incontro, incluse le minacce all'ambiente, alla sicurezza e al wellfare.
q Le decisioni politiche dovrebbero essere soggette al governo della legge, non dei principi etici. I principi etici sono soggettivi e possono essere distorti. Proprio come ci siamo evoluti da un sistema governato dagli interessi individuali attraverso lo sviluppo di leggi nazionali, adesso abbiamo bisogno di leggi internazionali per governare un mondo dominato dagli interessi nazionali.

Il processo verso uno sviluppo sostenibile necessita di strategie politiche ragionate con una speciale accortezza e di rispetto per i principi universali. I documenti fondati su principi etici significativi, come la Carta della Terra, offrono linee guida molto utili ai governi. Tuttavia, c'è bisogno che le urgenti questioni di tutela ambientale siano affrontate in una prospettiva maggiormente orientata all'azione e che siano operate pressioni maggiori nei confronti di chi prende decisioni.

C'è stato accordo sul fatto che i valori etici non dovrebbero essere imposti su un gruppo o Paese da un altro. Non c'è un modello di democrazia o giustizia, e i valori umani universali devono essere adattati ad ogni popolo e cultura specifica.

Esiste anche il pericolo che i principi etici siano applicati arbitrariamente, dove e quando essi si conciliano con interessi nazionali. Essi possono essere usati come alibi per il coinvolgimento di Stati o organizzazioni in altre regioni.

Problemi e Sfide:
q Predominanza di interessi nazionali.
q Gli Stati che hanno il potere di contribuire al miglioramento della situazione globale sono spesso quelli che non entrano nel dialogo e che applicano doppi standards.
q Preo-ccupazione per la prosperità economica e materiale.C'è bisogno di un'umanizzazione delle politiche.
q Una regolazione inadeguata e non democratica dell'economia globale - causa di una globalizzazione incontrollata, con altri aspetti tipici - ecco i costi di questa prosperità e della creazione di enormi diseguaglianze. Molte istituzioni e gruppi che regolano l'economia mondiale (G8, OECD, etc…) sono auto-referenziali e mancano di legittimazione, e tuttavia le decisioni che prendono influenza tutti. Non c'è qualcosa di simile ad una gestione democratica, o re-distribuzione, a livello di economia internazionale, e grandi imprese private esercitano il loro potere sempre crescente ampiamente non controllate.
q In tutto il mondo, la gente sta accumulando rabbia e frustrazione nei confronti di povertà, esclusione, e disoccupazione, così come successe sotto la colonializzazione, ma, a differenza che nella colonializzazione, qui non è visibile una fonte chiaramente definita, nè perciò una soluzione, di questa frustrazione, e di conseguenza essa può manifestarsi sotto forme estreme, irrazionali e violente.
q L'erosione del potere dello Stato così come molti altri problemi (disagio, terrorismo, immigrazione, distruzione ambientale) trascendono i confini nazionali e le capacità di soluzione - si è creato un vuoto di potere centrale e molteplici centri di potere al di fuori, al di sotto e attraverso il livello dello Stato.
q Le organizzazioni internazionali che furono create per aiutare il mondo, spesso sono finite nelle mani di coloro che vogliono modellare il mondo secondo la loro visione. Adesso c'è bisogno di una valutazione onesta e di una ristrutturazione.
q Fallimento nel cogliere opportunità. La fine della Guerra Fredda è stata un'opportunità, ma i miglioramenti non avvengono automaticamente. Il periodo di transizione che è seguito non ha prodotto i risultati che molti speravano, in modo particolare per quanto riguarda lo sviluppo sostenibile, poiché non c'era una chiara struttura di implementazione. L'11 settembre è un altro punto di svolta, e combattere il terrorismo di per sé non è sufficiente. Abbiamo bisogno di uno sguardo più profondo e pragmatico.
q C'è bisogno di un nuovo ordine mondiale, in risposta a nuove circostanze e minacce - e alle loro radici - e di promuovere genuinamente interessi comuni (pace, diritti umani, istruzione, ricchezza, un ambiente sicuro). Siamo di fronte ad un bivio tra integrazione e disintegrazione. Si tratta di una scelta che è già stata affrontata in diverse regioni e contesti. L'Europa post-bellica scelse l'integrazione, la Yugoslavia la disintegrazione. Il terrorismo è praticato da persone che hanno scelto la disintegrazione. I popoli, i governi e le istituzioni del mondo devono scegliere l'integrazione - sia tra che all'interno degli Stati.
q Molte parole e idee, non abbastanza azione e implementazione: abbiamo bisogno di consenso su una strategia politica e di meccanismi corretti per passare dalla coesistenza alla cooperazione.

Proposte
Al fine di colmare i divari che ci impediscono di raggiungere il nostro obiettivo di uno sviluppo sostenibile, devono essere individuati e integrati i ruoli e le responsabilità di tutti i centri di potere. Il ruolo in cambiamento dello Stato, l'interconnessione tra Stati e regioni, il bisogno pressante di affrontare problemi sovra-nazionali più efficacemente e equamente, e il crescente coinvolgimento di gruppi della società civile, richiedono più dialogo e creatività nel prendere decisioni.
I Ministri di Governo (Affari Esteri, Commercio, Ambiente) in modo particolare hanno bisogno di pensare oltre i confini prima chiari di Stato e regione che essi rappresentano.

Se i valori etici diventano in modo crescente base delle politiche internazionali riguardanti le risorse naturali e lo sviluppo, essi devono rispettare la diversità delle culture e non essere usati come pretesto per perseguire interessi puramente nazionali.

Il sistema attuale di regolazione economico/commerciale internazionale deve essere completamente riformato, con piena consapevolezza dei legami tra economia, ambiente e sicurezza. Potrebbe essere disposto un Consiglio per la Sicurezza delle Nazioni Unite incaricato di questioni economiche. C'è bisogno di rivedere il problema critico dello sviluppo del debito dei Paesi e di concordare soluzioni umane.

I più importanti architetti di questi Dialoghi per la Terra dovrebbero formare una Commissione di Azione Politica per esplorare oltre queste tematiche e fare pressione diretta sugli organizzatori e delegati del Summit Mondiale di Johannesburg sullo Sviluppo Sostenibile.

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