TAVOLA
ROTONDA 1: ISITUZIONI ECONOMICHE INTERNAZIONALI
Moderatore: Kristin Dawkins,
Institute for Agriculture and Trade Policy
Relatori: Patrick Viveret, Centre International
Mendes Frances
Sam Fiore, JP Morgan Chase
Sessione 2: Il ruolo delle Norme Etiche nella Promozione
dello Sviluppo Sostenibile
Norme Generali:
Riconoscere i diritti umani - i trattati principali,
e quelli per la salute e l'ambiente.
Migliorare l'utilizzo delle norme esistenti, inclusi
i diritti umani.
Necessità di definire una visione dello sviluppo
sostenibile per il commercio al di fuori della WTO.
Impegno assoluto in favore della legalità.
Norme relative alla Giustizia
e alla Eliminazione della Povertà:
Garantire giustizia e riduzione della povertà
- sia internamente che tra i Paesi.
Giusta distribuzione delle ricchezze.
La povertà non è strettamente legata
al reddito.
Norme relative al Buon Governo
Rafforzare i meccanismi di inclusione e partecipazione
- democratizzare.
Promuovere a livello internazionale la Democrazia
(ogni Paese un voto), ossia garantire la piena partecipazione
di tutti i Paesi, specialmente di quelli poveri.
Garantire la partecipazione ai processi politici (e
non ridursi a dare informazioni dopo che le decisioni
sono state prese).
Inclusione e un ruolo per tutti.
Trasparenza.
Ruolo dei cittadini.
Testi interpretativi delle proposte ufficiali ai cittadini.
Rappresentanza.
Norme relative ai rapporti tra
mercati e governo/istituzioni
Perseguire un equilibrio tra pubblico e privato.
Rafforzare l'autorità della legge.
Incentivare il settore pubblico.
Promuovere investimenti socialmente responsabili da
parte delle organizzazioni.
Altre Norme:
Necessità di aggiornare il modello di sviluppo.
Promuovere e approfondire il concetto di cittadinanza
globale.
Commercio locale.
Garantire la non discriminazione (ma riconoscere e
criticare la discriminazione).
Riformare le disposizioni processuali - Separare i
ruoli di giudice e giuria; aumentare l'apertura e
la trasparenza.
Garantire il rispetto delle autorità e delle
(buone) istituzioni.
Sessione 3: Le raccomandazioni della politica per
l'azione e l'implementazione
Generali:
Implementazione della Dichiarazione del Millennio
e dell'Agenda 21.
Necessità di una tassazione internazionale
per finanziare iniziative concordate.
Porre fine al voto ponderato per le diverse organizzazioni
internazionali.
Consultazioni Interministeriali: es. coerenza all'interno
del Ministero del Commercio e delle Finanze.
Facilitare l'attività politica dei cittadini,
offrire possibilità di accesso equivalenti
a quelle delle corporazioni transnazionali.
Traghettare WTO; WB e IMF dentro il sistema di leggi
dell'ONU.
La Commissione dell'ONU insieme alle ONG devono progettare
meccanismi di coerenza.
Enfasi sulla tecnologia, sul trasferimento di conoscenze
tecnologiche per il superamento del divario in campo
digitale.
Abbracciare il Principio Cautelativo.
Rendere prioritario lo sviluppo dell'Africa in accordo
con le autorità africane.
Commercio:
Ridefinire il mandato della WTO in direzione dello
sviluppo sostenibile (abbandono dell'approccio mercantilista).
Mercati senza frontiere.
Baratto tra merci come alternativa allo scambio internazionale
convenzionale.
Per quanto riguarda la WTO DSU: modificare il commercio
di medicinali nella direzione di una riduzione dei
profitti.
Le proposte della Carta dell'Havana per HR, ILO, accordi
sulle dogane, occupazione.
Finanza:
Promuovere risparmi genuini.
Sviluppare una corte di insolvenza internazionale.
Promuovere la Tobin tax, una tassa sul trasporto aereo
ed altri sistemi di tassazione internazionali.
Diversificare le riserve di denaro contante.
Triplicare il livello minimo di rendicontazione.
Responsabilità.
Eliminare le tasse portuali.
Assistenza da parte dell'ODA e della finanza.
Le istituzioni finanziarie incaricate della valutazione
includano standards sociali e ambientali nelle loro
valutazioni.
Banca Mondiale/IMF:
Iniziativa a favore di una Rendicontazione Globale.
Iniziativa a favore di un sistema di Bancarotta Internazionale.
La questione SDR per lo sviluppo sostenibile.
Estendere il pagamento dei servizi ambientali, es.
iniziative per la spartizione delle acque.
I Pilastri Ambientali e Sociali:
Importanza di un' organizzazione ambientale globale.
Principio Cautelativo.
Iniziativa dell'UNEP nel dare direttive di governo.
Mercati per il carbone, altri costi per l'importazione.
Migliorare la misurazione delle condizioni sociali
e ambientali.
Agenzia dell'ONU per l'Energia Rinnovabile e Fondi
dell'ONU per lo Sviluppo Sostenibile.
Prezzo dell'acqua: gratis per gli usi essenziali,
a pagamento per la conservazione.
Altro:
Presentazione di petizioni da parte dei cittadini
alle autorità internazionali.
Indicatori Internazionali di Trasparenza per quanto
riguarda la corruzione.
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TAVOLA ROTONDA
2: BUSINESS E INDUSTRIA
Moderatore: Jose Maria
Figueres, World Economic Forum
Relatori: Helene Poimbeuf, APDD
Dorothy Slepyan, GCI
Sessione 1: Le sfide etiche
Sono state discusse sei tematiche
principali con le conseguenti sfide:
Universalità/Diversità: è necessario
stabilire una definizione universale di sviluppo sostenibile,
sforzandosi nel mantenimento di una certa semplicità
e di garantire il rispetto e l'integrazione dei diritti
delle minoranze e delle popolazioni locali, nella
pratica di un modello di business sostenibile. In
particolare, la riduzione della povertà deve
andare di pari passo con un aumento dell'etica nella
pratica del business, poiché le implicazioni
della povertà sulla sicurezza minacciano gli
investimenti/interessi nel business e lo sviluppo
sostenibile non è semplicemente possibile fintantoché
esiste la povertà.
Trasparenza: attualmente gli impegni e le azioni di
business e industria non sono pienamente visibili
e compresi dal pubblico. La pratica del business dovrebbe
essere chiaramente presentata e comunicata al pubblico
per mezzo di verifiche e/o resoconti esterni.
Regolamentazione/Iniziative volontarie: Business e
Industria si aspettano e richiedono che venga stabilita
una cornice di regole di base da parte del governo
e della società civile, cornice che dovrebbe
provvedere a vincoli ambientali e sociali quanto monetari
su azioni e progetti di business. D'altra parte, la
regolamentazione esistente richiesta da Business e
Industria non dovrebbe opporsi o bloccare le iniziative
volontarie che consentono l'implementazione di una
buona pratica di business.
Partnership: il raggiungimento di uno sviluppo sostenibile
poggia principalmente sulla partnership operativa
di quattro tipi di attori: business, società
civile, governi e membri delle comunità accademiche
e di ricerca. Bisogna individuare le responsabilità
di ciascuno di questi quattro attori. Questo approccio
presuppone apertura alla negoziazione in ambito etico
e al raggiungimento di uno sviluppo sostenibile da
parte di chi investe. Di più, la questione
business e sviluppo sostenibile deve avere la precedenza
per garantire la cooperazione.
Istruzione/Comunicazione: è necessario uno
sforzo maggiore per istruire, comunicare e, in generale,
trasmettere una migliore comprensione dello sviluppo
sostenibile e delle possibilità per il suo
raggiungimento al grande pubblico. Un'opinione pubblica
informata potrebbe creare mercato e incentivi legati
al consumo per progetti e realizzazioni di business
sostenibile.
Ricerca/Innovazione: lo sviluppo sostenibile dovrebbe
basarsi anche su ricerca indipendente, per contribuire
a garantire che il principio cautelativo non agisca
da ostacolo nell' innovazione.
Sessione 2: Raccomandazioni della Politica sull'Azione
e l'Implementazione per Johannesburg e Oltre
Meccanismi di Regolazione Internazionale:
q C'è bisogno di integrare le norme sociali
e ambientali con le regole di organizzazione delle
istituzioni internazionali.
q Dovremmo modificare l'uso di sussidi in modo da
comprendere criteri sociali e ambientali.
q Nonostante partiamo da una storia di distribuzione
iniqua delle risorse, i mercati dovrebbero servire
per sostenere una distribuzione più equa delle
risorse essenziali.
q Sistematizzare la valutazione della politica pubblica
per quanto riguarda lo sviluppo sostenibile.
q Dovremmo promuovere un sistema di fondi etici controllati
dagli stessi investitori.
Mezzi di Implementazione per Business e Amministrazioni:
q Elaborare nuove convenzioni collettive che integrino
i principi dello sviluppo sostenibile, e rispondano
alla sfida di definire partners e principi contrattuali.
q Promozione di una eco-efficienza, ossia, attivarsi
per ottimizzare le realizzazioni finanziarie e ambientali.
q Sviluppo di codici di condotta pubblici e aggiornati
in ambito di Business e Industria.
q Sviluppare sistemi di etichettatura e certificazione
che siano verificati da coloro che investono e che
non siano legati all'auto-promozione delle compagnie.
q Ampliare il campo di applicazione della certificazione
ambientale fino a includere le amministrazioni di
governo.
q Porre i sistemi di controllo in condizioni di poter
garantire la pratica di un buon business e di seguire
il corso degli investimenti: gli investitori dovrebbero
avere un ruolo primario nella gestione di questi sistemi
di controllo.
q Diffondere dialogo e negoziazione sui codici di
condotta, sui documenti internazionali, etc...
q Conferire una dimensione di legalità agli
accordi negoziati tra business e altri settori sugli
investimenti ambientali.
q Rendere noti gli investimenti di business per raggiungere
uno sviluppo sostenibile in tutti i settori.
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TAVOLA ROTONDA
3: MEZZI DI COMUNICAZIONE E INFORMAZIONE
Moderatore: Paddy Coulter,
Green College, Oxford University
Relatori: Diana Quay, Bellagio Forum and Celine
Duret, GCI
Sessione 1: Le Sfide Etiche
Le Sfide Etiche
In che misura i mezzi di comunicazione sono controllati
e influenzati da pubblicitari e enti corporativi con
il potere di sottoscrivere buona parte di cio che
i media fanno? Spesso temiamo che i messaggi sullo
sviluppo sostenibile non passino perché ci
sono delle forze con il potere di controllo che non
vogliono che ciò accada.
Risposte e disaccordi:
q I pubblicitari non possono permettersi di cercare
di influenzare direttamente i contenuti dei mezzi
di comunicazione. Rischiano di perdere più
di quanto non accada alle imprese di comunicazione.
q Vi è stata un' enorme crescita nei servizi
d'informazione dei media sulla questione negli ultimi
trent'anni.
q La popolarità dei contenuti ambientali nei
Paesi sviluppati tende ad essere bassa e può
risultare difficile istruire su questioni complesse
un pubblico che ha altri interessi.
q Le cattive notizie possono risultare buone notizie
- nel dare informazioni su un evento negativo è
possibile stimolare un aumento di consapevolezza.
q I giornalisti hanno bisogno di essere aiutati da
fonti esterne nel promuovere lo sviluppo sostenibile
- hanno bisogno che vengano proposte loro storie "forti".
q I risultati di una ricerca dei pubblicitari in accordo
con l'UNEP suggeriscono che il miglior modo per "rompere
la catena" è attraverso il consumatore
piuttosto che attraverso i mezzi di comunicazione.
Sessione 2: Il ruolo delle
Norme Etiche
Le sfide Principali:
q Con la progressiva "sordità" di
un crescente numero di media, il nostro compito si
fa molto più faticoso.
q Lo Sviluppo Sostenibile non è stato chiaramente
definito. Questo rende le cose difficili per i giornalisti.
Risposte:
q Il ruolo dei giornalisti è essere testimoni
e offrire evidenze, non di dirigere le scelte della
gente.
q I giornalisti hanno bisogno di quattro condizioni
in cui operare:
- libertà di accesso all'informazione
- libertà di espressione
- una propria etica professionale
- un'editoria che sia indipendente
Se queste condizioni non sussistono, le norme etiche
non possono essere applicate.
q I mezzi di comunicazione non stanno divulgando le
conseguenze delle attività non sostenibili
con sufficiente enfasi.
Conclusioni della Sessione:
q Abbiamo bisogno di norme e standards etici? No,
se fosse chiaramente definito il concetto di sviluppo
sostenibile.
q I media non possono essere forzati, devono essere
persuasi.
q Ci sarebbe la possibilità di un maggior servizio
informativo se gli eventi fossero presentati nel modo
ottimale.
Sessioni 3 e 4: Raccomandazioni
della Politica e Strategie per Johannesburg e Oltre
In queste sessioni c'è
stata una profonda divergenza di vedute tra coloro
i quali sentivano che soltanto attraverso la disposizione
di limiti si otterrebbe l'opportunità di persuadere
i media a dare di più e a rispettare questa
agenda, e coloro i quali, particolarmente le persone
più giovani, si sentivano estremamente frustrati
da questi vincoli. Tuttavia, nonostante questa divisione,
le proposte seguenti di azioni concrete e politiche
sono state adottate dalla maggioranza dei partecipanti:
q Chiedere a personaggi carismatici
e di potere (come Gorbaciov, ma sono state fatte anche
altre proposte) di invitare a pranzo grandi editori
e proprietari di mezzi di comunicazione, per aumentare
il loro interesse nella questione.
q Promuovere training per i giornalisti sulla questione,
ma non limitati agli specialisti di tematiche ambientali,
piuttosto per i giornalisti a tutto campo così
che possano mettere in evidenza le connessioni tra
i loro argomenti e lo sviluppo sostenibile.
q Chiedere a Gorbaciov di portare a Johannesburg una
proposta in cui ogni Paese partecipante metta a disposizione
un budget per la realizzazione comune di un agenzia
di informazione internazionale sulla questione, con
un minimo di dieci anni di investimento, che dovrebbe
rivolgersi in particolare ai bambini e ad un pubblico
globale più ampio.
q Invitare le imprese dei mezzi di comunicazione ad
ampliare i loro codici di condotta esistenti fino
ad includere come riferimento il riportare notizie
sulla questione dello sviluppo sostenibile.
q Fare in modo che il forum su i Dialoghi per la Terra
scriva al Gruppo PISA chiedendo loro di introdurre
l'argomento della consapevolezza sullo sviluppo sostenibile
nella loro prossima indagine informativa a livello
europeo.
q Rendere obbligatorio per le compagnie iscriversi
all'indice di sviluppo sostenibile del Dow Jones,
il che dovrebbe condurre ad una rendicontazione automatica
da parte dei media delle quotazioni sull'indice di
quelle compagnie.
q È vitale rendere più ampio l'utilizzo
dei nuovi media, in modo particolare poiché
essi danno ai cittadini la possibilità di interagire.
q Utilizzare eventi a livello mondiale per promuovere
messaggi concisi sullo sviluppo sostenibile (es.:
alle Olimpiadi o al Campionato Mondiale di Calcio).
q Ridurre il divario tra il mondo ricco e quello povero
aumentando i livelli di aiuto offerti dai governi.
q Incoraggiare le imprese dei mezzi di comunicazione
ad invitare persone giovani ad agire come "reporters
ambientali" della questione poiché essi
potrebbero portare nuove prospettive.
q Incoraggiare i managers appena insediati a rendere
le loro stazioni di lavoro il più possibile
compatibili con l'ambiente e con un consumo sostenibile.
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TAVOLA
ROTONDA 4: PARLAMENTARI E RAPPRESENTANTI DI GOVERNO
Moderatore: Anders Wijkman,
MEP
Relatori: Georges Cavalier, and Anne Hammill,
IISD
Sessioni 1 e 2: Le Sfide Etiche e il Ruolo delle
Norme Etiche
Ostacoli all'implementazione
La visione predominante ha affermato che la questione
non riguarda tanto l'etica e i valori - solidarietà,
tutela dell'ambiente, protezione dei diritti umani,
etc... - , in quanto essi sono già espressi
in costituzioni esistenti e in accordi internazionali
come la Carta della Terra. La questione è allora
rendere operativi queste norme etiche e questi valori,
implementandoli. C'è un enorme divario tra
concettualizzazione e pratica, e ciò costituisce
la sfida reale.
Ci sono un certo numero di ostacoli
che si frappongono alla traduzione delle idee in azione.
Questi includono:
q Mancanza di una cornice globale
entro la quale tradurre un'etica globale, in cui abbiamo
articolato vincoli e responsabilità globali
in materia ambientale e sociale. Da una parte, qualcuno
potrebbe argomentare che esiste una cornice globale,
ma che non si tratta di quella giusta - e.g.: la WTO.
La WTO è l'unica struttura di governo globale
con un potere reale perché può imporre
sanzioni. L'ONU, d'altra parte, non può costringere
i governi ad accondiscendere.
q Mancanza di informazione e di comprensione dei termini
della questione, il che può condurre a:
- Una disconnessione tra causa ed effetto: la gente
non è consapevole di come le proprie azioni
quotidiane inflenzano l'ambiente e la società
sia a breve che a lungo termine.
- Sfiducia e esitazione riguardo all'efficacia e alla
legittimità di strutture e processi globali,
come la WTO e la Carta della Terra.
q Mancanza di indici di sostenibilità - c'è
tuttora bisogno di un accurato registro dei processi
e delle tendenze ambientali e sociali sul quale basare
le politiche.
q Il focus è sui processi a breve termine,
anziché su quelli a lungo termine. I politici
si preoccupano di essere rieletti ogni 2-4- anni e
l'economia è soggetta alle immediate tendenze
di mercato.
q Incentivi perversi - sussidi e altri incentivi che
incoraggiano comportamenti distruttivi da un punto
di vista ambientale e che sono socialmente ingiusti.
q L'attuale metodo di valutazione, in cui la ricchezza
è misurata in flussi piuttosto che in risorse
e in cui i servizi ecologici non sono presi in considerazione.
q I mezzi di comunicazione non assolvono alle proprie
responsabilità, dal momento che non aiutano
la gente a comprendere la complessità della
sostenibilità.
q Regimi corrotti e dittatoriali - perché dovrebbero
sentirsi coinvolti?
q Responsabilità: molti politici focalizzano
i loro sforzi sulla difesa degli interessi parziali
del loro elettorato, e non pensano a considerazioni
più ampie. A vantaggio di chi sono eletti i
funzionari politici?Per l'elettorato locale o per
la comunità più ampia, globale, o per
entrambi? Come possiamo conciliare questi due livelli?
q Mancanza di competenze da parte delle autorità
locali.
Sessioni 3 e 4: Raccomandazioni della Politica
e Strategie per Johannesburg
q Un Accordo Globale dovrebbe
essere siglato tra il Nord e il Sud attraverso un
sistema di co-finanziamento, ossia un contratto globale
dove si incoraggino i Paesi del sud a elevare gli
standards ambientali e sociali in cambio di assistenza
finanziaria per essere in grado di sollevare questi
standards. Nell'ambito di questo co-finanziamento
aumentare le tasse globali sul kerosene, sulle transazioni
finanziarie e sul commercio di esportazioni, tasse
imposte da oltre un certo numero di anni così
che industria e società possano adattarsi di
conseguenza.
q Stabilire un Parlamento Mondiale, creando un forum
per la riflessione e il dibattito, dove sia possibile
fare investimenti concreti con date/scadenze reali
e cifre reali, dove possano essere sviluppate leggi
internazionali sull'ambiente.
q Stabilire una Corte Mondiale per l'Ambiente, basata
su una cornice giuridica internazionale di leggi rafforzabili.
Questa corte deve avere potere e giurisdizione per
imporre sanzioni.
q Riformare i sistemi scolastici che promuovono tutt'ora
una visione riduttiva e limitata del mondo. Dobbiamo
aumentare la comprensione della complessità
dei problemi sociali e ambientali, il che implicherà
necessariamente la realizzazione di curricula formativi
multi/interdisciplinari.
q Occuparsi del Divario in ambito Digitale promuovendo
un accesso universale ad Internet. Premesso che tale
accesso non è più importante dell'accesso
al cibo o all'acqua, c'è una tendenza a considerare
le risorse high tech come qualcosa che i poveri otterranno
solo quando saranno soddisfatti tutti i loro bisogni
di base. Tuttavia, dobbiamo esplorare le sinergie
tra rivoluzione ICT e sviluppo. Le nuove tecnologie
possono essere usate come leva per lo sviluppo e l'accesso
universale costituisce un pre-requisito per un mondo
più equo, come emerge chiaramente dal fatto
che conoscenza e informazione risultano i fattori
più importanti di produzione. I Paesi senza
spazio per ICT verranno ulteriormente marginalizzati.
q Promuovere l'assistenza allo sviluppo globale (ODA),
la riduzione del debito, così come il sostegno
ai beni pubblici globali. Dobbiamo lavorare su due
binari paralleli:
- L'imperativo morale di assistere i Paesi nell'eliminazione
della povertà e nella promozione dello sviluppo
economico e sociale.
- La comprensione che problemi come le epidemie, il
degrado ambientale, la povertà su larga scala,
la criminalità e il terrorismo etc... necessitano
di un'azione comune - alquanto indipendente dall'agenda
ODA - al fine di garantire un pianeta vivibile e sicuro
per tutti.
q È necessario facilitare il trasferimento
di tecnologie valide da un punto di vista ambientale,
in particolare rispetto a l'energia, i trasporti,
la gestione dei rifiuti, l'acqua etc... C'è
bisogno di un'istituzione come GEF per promuovere
la cooperazione su tecnologie eco-compatibili. Un
passaggio responsabile di tecnologie richiederà
pure una riforma delle Agenzie di Credito per l'Export,
in quanto le ECA mobilitano billioni di dollari ogni
anno con prestiti a basso interesse ma senza adeguate
linee guida ambientali e climatiche.
q C'è bisogno di riformare la WTO - un sistema
che cerca oggi di imporre una cornice simmetrica ad
un mondo asimmetrico. Sono necessarie leggi e politiche
basate su una giusta discriminazione, in cui le regole
siano influenzate a favore delle parti più
deboli.
q Incoraggiare l'applicazione del principio di tassazione
in relazione al grado di inquinamento. Parallelamente
sono necessarie norme e standards rigidi per promuovere
una razionalizzazione dell'energia e delle risorse,
e porre un freno ai modelli di consumo.
q Promuovere pratiche di consumo etiche.
q Riformare i sistemi di rendicontazione nazionale
prendendo in considerazione il valore del capitale
sociale, naturale e umano.
q Sviluppare codici professionali etici che guidino
tutti i professionisti - siano essi medici, avvocati,
scienziati, ricercatori di bio-tecnologie - con principi
etici che sostengano i diritti umani e l'equità
ambientale.
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TAVOLA
ROTONDA 5: ISTITUZIONI INTERNAZIONALI
Moderatore: Julia Marton-Lefevre,
LEAD International
Relatori: Jacques Varet, BRGM and Jeanette
Tantillo, GCI
L'etica
L'etica non è l'anello mancante, ma piuttosto
un fondamento da cui dipendono aspetti legali, istituzionali
e altri ancora dello sviluppo sostenibile. Infatti
il riconoscimento di un certo numero di valori universali
tanto importanti quanto i diritti umani esiste già:
la soddisfazione dei bisogni umani di base di cibo,
riparo, acqua, aria pulita, salute, e istruzione...
Spesso è risultato che molti di questi valori
universali dipendono dalla disponibilità di
risorse naturali che vengono solitamente indicate
nella categoria dei "beni pubblici".
La questione principale non sta
nel fatto se abbiamo valori sufficienti (o sufficientemente
buoni), ma nel come possiamo tradurli in termini di
integrazione nella politica e nella pratica pubbliche.
C'è spesso un conflitto fatale tra l'influenza
degli interessi personali e degli ideali che le istituzioni
di interesse pubblico perseguono.
Queste contraddizioni sono state
ritrovate nelle Nazioni Unite e in altre istituzioni
di governo globale che riflettono la realtà
di questi problemi anche a livello degli Stati. Ci
sono valori conflittuali nei testi di base che costituiscono
il fondamento dell'agenda dello sviluppo sostenibile.
Ossia l' "Agenda 21" riconosce troppa importanza
all'economia di mercato per garantire la redistribuzione
delle ricchezze, quando l'economia stessa è
cieca alle considerazioni etiche.
Governo
E' necessario costruire una cornice globale che non
dipenda unicamente dallo Stato e dal suo governo.
Tutti i soggetti in gioco devono essere rappresentati
o almeno avere una chance per essere ascoltati, in
modo particolare i nove settori sociali elencati nell'Agenda
21 tra cui le NGO, le donne, le popolazioni locali,
gli scienziati, il mondo del business... Vi sono alcune
organizzazioni dell'ONU che hanno reso possibile che
ciò accadesse, tra queste: l'Alto Commissariato
per i Diritti Umani dell'ONU.
Un buon Governo deve far propri
i seguenti principi:
q Trasparenza (settore pubblico e business)
q Partecipazione (non solo per le elezioni)
q Coerenza (approccio olistico)
q Responsabilità
q Efficienza (fare di più con meno)
Un grosso ostacolo sta nel fatto
che la maggior parte delle istituzioni globali non
hanno capacità di imposizione, la quale rimane
principalmente entro la sfera dei governi nazionali.
Tuttavia, vi sono alcuni regimi internazionali, che
hanno forti mecanismi di imposizione, come quelli
ritrovabili negli ambiti del commercio e dei crimini
di guerra internazionali, o che possono emergere dal
Protocollo di Kyoto. Non è comunque il caso
dello sviluppo sostenibile.
Si tratta di un compito complicato,
in quanto i diversi livelli di organizzazione sociale
che vanno dalle comunità locali alle regioni
e agli stati devono trovare modalità di espressione
delle loro priorità, il che richiede la presenza
di reti efficaci. Nonostante le nuove tecnologie come
internet possano giocare un ruolo essenziale, le disparità
esistenti nell'accesso a queste tecnologie stanno
esacerbando le disuguaglianze.
Sussidiarietà
Alcuni partecipanti ritenevano che il modello dell'Unione
Europea, che combina la rappresentanza di Stati e
cittadini con il rispetto per la diversità
culturale e linguistica dei suoi Membri, potrebbe
diventare un punto di riferimento per un sistema globale,
mentre altri ritenevano che ciò sarà
più visibile dopo l'esperienza dell'ampliamento.
Anche il termine "sussidiarietà"
non ha generato consenso in riferimento alla descrizione
di un sistema che opera "dal basso verso l'alto".
È stato suggerito invece che un nuovo termine,
"super-sussidiarietà", potrebbe meglio
riflettere la direzione di influenza che, proveniente
dal governo locale, procede verso l'alto quando si
rende necessario. In ogni caso, uno sviluppo sostenibile
deve basarsi sulla partecipazione a tutti i livelli:
locale, nazionale e globale. Si può ritrovare
la stessa frammentazione di responsabilità
a livello locale, a livello dei ministri di governo
e a livello internazionale: troppo spesso isolati
tra loro, ignorano la necessità della coerenza.
Organizzazioni Internazionali
Non è possibile raggiungere in modo soddisfacente
uno sviluppo sostenibile entro la cornice attuale
del sistema dell'ONU senza che si verifichino riforme
significative. In primo luogo, non possiamo più
limitarci ad una Commissione per lo Sviluppo Sostenibile
che sia sottofinanziata e che non abbia influenza
sugli altri programmi e istituzioni internazionali.
Non serve una nuova istituzione del tipo di una Organizzazione
Mondiale per l'Ambiente, ma piuttosto bisognerebbe
predisporre un corpo flessibile, transettoriale, incaricato
di integrare lo sviluppo sostenibile con tutti i settori
dell'ONU, all'interno dell'ufficio del Segretario
Generale.
Questo nuovo organo dovrebbe avere la capacità
di agire come "cane da guardia" per tutti
gli organi dell'ONU, e ottenere strumenti efficaci
per offrire riscontri e resoconti, operare verifiche
e ingaggiare esperti esterni. Dovrebbe inoltre essere
in grado di decidere e avere potere di imporre decisioni
internazionali.
Prossimamente in Agenda: Monterrey
e Johannesburg
I partecipanti hanno rilevato che i preparativi per
la Conferenza di Monterrey sullo sviluppo finanziario
non sono stati soddisfacenti. Contrariamente alle
promesse fatte a Rio, i governi sono distanti dal
raggiungere l'obiettivo dello 0.7% del GNP per gli
aiuti allo sviluppo. Il documento di Monterrey ad
oggi manca di qualsiasi impegno concreto per superare
questo serio deificit.
In queste condizioni appare possibile che, se nessun
cambiamento significativo si concretizzerà,
la Conferenza di Johannesburg non otterrà risultati
migliori. C'è ancora la speranza, tuttavia,
che tra adesso e Settembre, la società civile
divenga maggiormente interessata a queste questioni,
sollecitando un cambiamento a livello dei governi.
C'è la speranza che i Dialoghi per la Terra,
tenutisi a Lione, contribuiscano ad una nuova consapevolezza,
dal momento che c'è ancora tempo per prevenire
un fallimento a Johannesburg.
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TAVOLA
ROTONDA 6: AUTORITÀ RELIGIOSE E SPIRITUALI
Moderatore: Mary-Evelyn
Tucker, Bucknell University
Relatori: Rick Clugston and Peter Corcoran,
Center for Respect of Life
and Environment
Sessioni 1 e 2: Le sfide etiche
e il Ruolo delle Norme Etiche
Problemi:
q Le religioni sono arrivate in ritardo a mettere
a fuoco questioni critiche.
q Le religioni hanno il loro lato oscuro.
q Il fondamentalismo e il fanatismo mal contenuto
complicano la scena mondiale.
q Le religioni in passato sono state tendenzialmente:
- isolate dalle questioni critiche
- discrimatorie nelle relazioni tra di loro
- estraniate dalle altre istituzioni.
Opportunità:
q Le religioni offrono autorità morale e principi
etici.
q Le religioni hanno potere istituzionale e possono
assumere un ruolo di leadership.
q Insieme, le religioni offrono un'alternativa percorribile
al materialismo e al consumismo.
q Le religioni segnalano racconti densi di significato
e danno coerenza e direzione.
q Il dialogo interreligioso sta andando forte nel
mondo moderno.
Dal momento che le religioni mondiali
stanno entrando nell'era dell'ecologia, le loro orbite
di compassione, rispetto e attenzione si stanno ampliando
fino ad abbracciare l'intera comunità terrestre.
Parte del nostro compito consiste nel modulare il
nostro interesse dall'avere di più all'essere
di più e al fare di piu.
Nell'indagine sui rapporti delle
religioni mondiali con l'ecologia (intrapresa all'Università
di Harvard per il progetto di Forum su Religione e
Ecologia), sono emersi cinque principi condivisi.
Ognuno è profondamente intriso dei contenuti
presenti nella Carta del Terra. Essi sono:
q Riverenza per la Terra e il Cosmo.
q Rispetto per la molteplicità di specie.
q Misura nell'utilizzo delle risorse naturali.
q Ridistribuzione delle ricchezze e delle risorse.
q Responsabilità nei confronti delle generazioni
future e della vita della comunità.
Sessioni 3 e 4: Raccomandazioni della Politica
e Strategie per portare avanti le norme etiche dell'Agenda
La commissione si è appellata
con forza a cinque aree chiave per la collaborazione
tra religione e le altre istituzioni con funzioni
di guida (business, istruzione, mezzi di comunicazione,
società civile, etc
).
q L'acqua, come tutte le risorse
della Terra, è sacra e non può essere
mercificata. Deve essere pura e disponibile per tutti.
q L'istruzione a tutti i livelli deve occuparsi della
storia delle religioni mondiali, del dialogo e della
cooperazione interreligiosa passati e contemporanei,
e dell'impegno creativo delle religioni mondiali a
favore della pace, della giustizia e della sostenibilità
nel mondo moderno.
q I sistemi economici umani devono essere rivisti
per sostenere le diversità biologiche e culturali,
la giustizia sociale e lo sviluppo spirituale. Tutto
ciò deve essere intrapreso con un profondo
impegno verso "le prossime sette generazioni".
q È necessario che i media a livello mondiale
siano più consapevoli e di sostegno a questi
interessi e alle iniziative che se ne occupano. È
stata avanzata una proposta operativa che implica
la creazione di un canale televisivo mondiale dedicato
a questioni di interesse planetario.
Un resoconto più completo,
che includa altri suggerimenti concreti, sarà
portato all'incontro di Johannesburg come risposta
al richiamo del Segretario Generale "di dar luogo
ad una nuova etica di conservazione e amministrazione
globale". Oltre che Johannesburg, delle riunioni
di questa commissione sarà informata l'attività
di impegno globale del Parlamento delle religioni
Mondiali.
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TAVOLA ROTONDA
7: ONG
Moderatore: Franz van Haren,
Earth Council and Ben Lefetey, Fondation
Rene Dumont
Relatori: Yveline Nicholas, Collectif Jo'Burg
and Mirian Vilela, Earth Council
Sessione 1: Ostacoli
q Abbiamo avuto subito molte controversie,
a cominciare dalla logica della sostenibilità
in contrapposizione alla logica della globalizzazione.
q I mezzi di comunicazione stanno avendo un impatto
negativo (in particolare nella direzione sbagliata
dei modelli di consumo e di mancanza di consapevolezza).
q C'è una frammentazione eccessiva in quella
che dovrebbe essere un'agenda con approccio olistico.
q La cultura dei consumatori è troppo orientata
all'ingordigia e i mezzi di comunicazione non stanno
dando aiuto.
q Culto della crescita economica.
q Corruzione (a livello locale e di governo).
q Non possiamo avere norme etiche esclusivamente individuali
o di gruppo, ma abbiamo bisogno di norme etiche universali.
q Le norme etiche sono l'anello mancante.
q Non sollecitando sufficientemente la consapevolezza,
i programmi non danno sostegno all'istruzione.
q Indebolimento dello Stato.
q Mancanza di coerenza (tra teoria e pratica e tra
le diverse proposte e agende nazionali, internazionali
e locali) e eccessiva frammentazione di sforzi.
q Mancanza di volontà politica.
q Insufficiente capacità di offrire riscontri
( o di senso della responsabilità) da parte
dei membri della corporazione.
q Insufficiente senso di responsabilità condivisa.
Sessione 2: Il ruolo dei Principi Etici Fondamentali
e dei Valori
q Ci aiutano a rivedere gli stili
di vita e ad avere una guida per il bene comune.
q Rafforzano il senso di responsabilità di
tutti.
q L'istruzione è un punto chiave e deve diventare
una priorità, ma c'è bisogno che sia
un'istruzione significativa per la gente, adeguata
alle necessità della comunità e del
Paese.
q Garantire che i beni pubblici rimangano nelle mani
dell'amministrazione pubblica e non siano privatizzati.
I governi locali e nazionali dovrebbero impegnarsi
molto di più affinché i beni pubblici
siano protetti.
q I principi dovrebbero applicare la regola dell'etica
di base. La regola d'oro dovrebbe essere applicata
anche all'ambiente (i Paesi del Nord stanno facendo
ciò che essi non vogliono che gli altri facciano).
q Equità.
q Aumentare la trasparenza.
Sessione 3: Raccomandazioni
della Politica.
C'è bisogno di continuare
a lavorare per l'aumento della consapevolezza attraverso
l'istruzione.
Le sfide:
q Garantire la capacità di offrire riscontri
e un senso di responsabilità dei membri della
corporazione.
q Sollevare la volontà politica di lavorare
sotto patterns etici comuni.
q Garantire l'accesso all'informazione e all'istruzione
per tutti.
Lotta alla corruzione, corruzione
a livello locale e di governo. Garantire la trasparenza:
q Abbandonare la percezione e l'approccio della frammentazione.
q La realizzazione di opere pubbliche dovrebbe essere
trasparente.
q Creazione di un fondo per l'energia sostenibile
o di un'Agenzia Internazionale per l'Energia.
q Richiamo all'utilizzo della Carta della Terra, come
guida ad un senso di responsabilità, e al suo
studio in quanto cornice per questioni differenti.
q Necessità di presentare la nozione di sostenibilità
ad un pubblico più ampio.
q Dobbiamo occuparci dei diritti del lavoro (sicurezza
sociale), dei diritti economici, sociali e culturali.
q I diritti globali di cui dobbiamo occuparci:
- Aumentare gli aiuti alle nazioni, rafforzare le
alleanze a tutti i livelli.
- Ottenere la cancellazione del debito.
- Avere indici reali della sostenibilità.
- La ratifica della convenzione sui Cambiamenti Climatici
è una questione urgente di sicurezza ambientale.
- Mantenimento degli impegni presi nel trattato di
non proliferazione nucleare in modo da ottenere l'abolizione
delle armi nucleari e fare causa comune con il movimento
per la pace, la sicurezza e il disarmo.
- Creare un codice di responsabilità che faccia
da guida per la capacità di trasparenza dei
membri del popolo globale.
Sessione 4: Strategie Politiche per Johannesburg
q Rafforzare la partnership, ma
prima di entrare in partnership è necessario
accordarsi su un'etica di base comune; la partnership
ha bisogno di un terreno comune.
q Dobbiamo lavorare creando una coalizione, come la
coalizione del movimento ambientalista con il movimento
per il disarmo.
q Sostenere le piccole imprese.
q Promuovere un fondo internazionale per lo sviluppo
sostenibile, per l'eliminazione della povertà,
per la capacità di produzione di acqua e energia.
q Coscienza pubblica - Non possiamo raggiungere la
sostenibilità senza una strategia concreta
per stimolare la consapevolezza del grande pubblico.
q Integrare l'Habitat (l'abitazione sostenibile) come
una priorità per ottenere l'applicazione di
tecnologie di materiali naturali e ecologici nel settore
edilizio.
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TAVOLA
ROTONDA 8: MINISTRI DEGLI ESTERI
Moderatore: Alexander Bessmertnykh,
World Council of Former
Foreign Ministers
Relatori: Fiona Curtin, Green Cross International
and Lea Sebastien
Introduzione
Il problema principale dello sviluppo sostenibile
negli ultimi decenni è stato che questo campo
si è distaccato dalle discussioni a livello
globale sulla sicurezza e le relazioni internazionali.
Esso ha sviluppato un suo proprio linguaggio, i suoi
gruppi, esperti, scienziati - e, sebbene esso costituisca
una questione di sicurezza, manca spesso un rapporto
con gli altri aspetti che hanno a che fare con le
minacce internazionali, le tensioni, il controllo
delle armi etc
Il mondo non raggiungerà
mai uno sviluppo sostenibile in una situazione di
grave instabilità globale, poiché gli
sforzi in questa direzione continueranno ad essere
minati e iperinfluenzati da preoccupazioni circa la
sicurezza. Perciò, questa discussione si è
concentrata su cosa può essere fatto per stabilizzare
il mondo, al fine di creare quel setting politico
internazionale in cui lo sviluppo sostenibile può
ricevere l'attenzione che merita.
Allo stesso tempo, uno sviluppo
sostenibile e la protezione dell'ambiente risultano
essere di per sé strumenti per la creazione
di un mondo più sicuro, e, quando essi verranno
riconosciuti come tali, gli sforzi internazionali
a sostegno della sostenibilità si intensificheranno
immediatamente. Viviamo in un mondo instabile, imprevedibile
e spesso crudele, perciò abbiamo bisogno di
coalizioni globali. Una percezione unificata della
minaccia che le tendenze attuali pongono alla sicurezza
globale dovrebbe persuadere i governi della necessità
di una potente coalizione globale a sostegno dello
sviluppo sostenibile.
La tragedia degli attacchi terroristici
dell'11 settembre dovrebbe fortificare questa risoluzione,
piuttosto che distrarci da essa.
L'etica è l'anello mancante?
I principi etici di base e i valori che hanno governato
la nostra condotta per millenni sono assolutamente
essenziali se siamo intenzionati a goderci un mondo
più sostenibile e equo.
Emergono due visioni divergenti per quanto riguarda
il ruolo dei principi etici nel prendere decisioni
a livello nazionale:
q I principi etici dovrebbero essere la base delle
decisioni politiche, e perciò c'è bisogno
di rimodellare i valori stabiliti per adattarci alle
nuove sfide cui andiamo incontro, incluse le minacce
all'ambiente, alla sicurezza e al wellfare.
q Le decisioni politiche dovrebbero essere soggette
al governo della legge, non dei principi etici. I
principi etici sono soggettivi e possono essere distorti.
Proprio come ci siamo evoluti da un sistema governato
dagli interessi individuali attraverso lo sviluppo
di leggi nazionali, adesso abbiamo bisogno di leggi
internazionali per governare un mondo dominato dagli
interessi nazionali.
Il processo verso uno sviluppo
sostenibile necessita di strategie politiche ragionate
con una speciale accortezza e di rispetto per i principi
universali. I documenti fondati su principi etici
significativi, come la Carta della Terra, offrono
linee guida molto utili ai governi. Tuttavia, c'è
bisogno che le urgenti questioni di tutela ambientale
siano affrontate in una prospettiva maggiormente orientata
all'azione e che siano operate pressioni maggiori
nei confronti di chi prende decisioni.
C'è stato accordo sul fatto
che i valori etici non dovrebbero essere imposti su
un gruppo o Paese da un altro. Non c'è un modello
di democrazia o giustizia, e i valori umani universali
devono essere adattati ad ogni popolo e cultura specifica.
Esiste anche il pericolo che i
principi etici siano applicati arbitrariamente, dove
e quando essi si conciliano con interessi nazionali.
Essi possono essere usati come alibi per il coinvolgimento
di Stati o organizzazioni in altre regioni.
Problemi e Sfide:
q Predominanza di interessi nazionali.
q Gli Stati che hanno il potere di contribuire al
miglioramento della situazione globale sono spesso
quelli che non entrano nel dialogo e che applicano
doppi standards.
q Preo-ccupazione per la prosperità economica
e materiale.C'è bisogno di un'umanizzazione
delle politiche.
q Una regolazione inadeguata e non democratica dell'economia
globale - causa di una globalizzazione incontrollata,
con altri aspetti tipici - ecco i costi di questa
prosperità e della creazione di enormi diseguaglianze.
Molte istituzioni e gruppi che regolano l'economia
mondiale (G8, OECD, etc
) sono auto-referenziali
e mancano di legittimazione, e tuttavia le decisioni
che prendono influenza tutti. Non c'è qualcosa
di simile ad una gestione democratica, o re-distribuzione,
a livello di economia internazionale, e grandi imprese
private esercitano il loro potere sempre crescente
ampiamente non controllate.
q In tutto il mondo, la gente sta accumulando rabbia
e frustrazione nei confronti di povertà, esclusione,
e disoccupazione, così come successe sotto
la colonializzazione, ma, a differenza che nella colonializzazione,
qui non è visibile una fonte chiaramente definita,
nè perciò una soluzione, di questa frustrazione,
e di conseguenza essa può manifestarsi sotto
forme estreme, irrazionali e violente.
q L'erosione del potere dello Stato così come
molti altri problemi (disagio, terrorismo, immigrazione,
distruzione ambientale) trascendono i confini nazionali
e le capacità di soluzione - si è creato
un vuoto di potere centrale e molteplici centri di
potere al di fuori, al di sotto e attraverso il livello
dello Stato.
q Le organizzazioni internazionali che furono create
per aiutare il mondo, spesso sono finite nelle mani
di coloro che vogliono modellare il mondo secondo
la loro visione. Adesso c'è bisogno di una
valutazione onesta e di una ristrutturazione.
q Fallimento nel cogliere opportunità. La fine
della Guerra Fredda è stata un'opportunità,
ma i miglioramenti non avvengono automaticamente.
Il periodo di transizione che è seguito non
ha prodotto i risultati che molti speravano, in modo
particolare per quanto riguarda lo sviluppo sostenibile,
poiché non c'era una chiara struttura di implementazione.
L'11 settembre è un altro punto di svolta,
e combattere il terrorismo di per sé non è
sufficiente. Abbiamo bisogno di uno sguardo più
profondo e pragmatico.
q C'è bisogno di un nuovo ordine mondiale,
in risposta a nuove circostanze e minacce - e alle
loro radici - e di promuovere genuinamente interessi
comuni (pace, diritti umani, istruzione, ricchezza,
un ambiente sicuro). Siamo di fronte ad un bivio tra
integrazione e disintegrazione. Si tratta di una scelta
che è già stata affrontata in diverse
regioni e contesti. L'Europa post-bellica scelse l'integrazione,
la Yugoslavia la disintegrazione. Il terrorismo è
praticato da persone che hanno scelto la disintegrazione.
I popoli, i governi e le istituzioni del mondo devono
scegliere l'integrazione - sia tra che all'interno
degli Stati.
q Molte parole e idee, non abbastanza azione e implementazione:
abbiamo bisogno di consenso su una strategia politica
e di meccanismi corretti per passare dalla coesistenza
alla cooperazione.
Proposte
Al fine di colmare i divari che ci impediscono di
raggiungere il nostro obiettivo di uno sviluppo sostenibile,
devono essere individuati e integrati i ruoli e le
responsabilità di tutti i centri di potere.
Il ruolo in cambiamento dello Stato, l'interconnessione
tra Stati e regioni, il bisogno pressante di affrontare
problemi sovra-nazionali più efficacemente
e equamente, e il crescente coinvolgimento di gruppi
della società civile, richiedono più
dialogo e creatività nel prendere decisioni.
I Ministri di Governo (Affari Esteri, Commercio, Ambiente)
in modo particolare hanno bisogno di pensare oltre
i confini prima chiari di Stato e regione che essi
rappresentano.
Se i valori etici diventano in
modo crescente base delle politiche internazionali
riguardanti le risorse naturali e lo sviluppo, essi
devono rispettare la diversità delle culture
e non essere usati come pretesto per perseguire interessi
puramente nazionali.
Il sistema attuale di regolazione
economico/commerciale internazionale deve essere completamente
riformato, con piena consapevolezza dei legami tra
economia, ambiente e sicurezza. Potrebbe essere disposto
un Consiglio per la Sicurezza delle Nazioni Unite
incaricato di questioni economiche. C'è bisogno
di rivedere il problema critico dello sviluppo del
debito dei Paesi e di concordare soluzioni umane.
I più importanti architetti
di questi Dialoghi per la Terra dovrebbero formare
una Commissione di Azione Politica per esplorare oltre
queste tematiche e fare pressione diretta sugli organizzatori
e delegati del Summit Mondiale di Johannesburg sullo
Sviluppo Sostenibile.
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