|   Onu e Ong: pił informazione contro il global warming
                                    
 
 Durante  l’apertura della sessantesima conferenza annuale del dipartimento  dell’informazione pubblica dell’Onu e delle Organizzazioni non  governative, Asha-Rose Migiro ha chiesto ai partecipanti di raddoppiare gli sforzi per informare e  sensibilizzare l’opinione pubblica sul problema del riscaldamento  climatico. “Il  riscaldamento climatico – ha detto la vice segretaria generale dell’Onu – non  è solamente una sfida per le Nazioni Unite. Si tratta di una  vera sfida mondiale per i governi, il settore privato e la società  civile”.  Non a caso l’incontro  Onu-Ong quest’anno ha come tema “i  cambiamenti climatici: quel che ci riguarda tutti”. Asha-Rose Migiro ha sottolineato la posizione di avanguardia svolta dalle Ong che  permette loro di essere particolarmente attive ed efficaci ed ha  chiesto di creare un sostegno locale ed associativo importante per  ottenere risultati nel corso del  summit mondiale sul global warming che si terrà a Bali a dicembre. “Il  nostro obiettivo – ha detto la segretaria aggiunta dell’Onu – è  quello di ottenere un accordo generale nell’ambito della  Convenzione-quadro dell’Onu sui cambiamenti climatici. Occorrerà  convincere i nostri dirigenti prima del 2009”. Marjori Tiven,  commissaria per l’Onu della città di New York ha  sottolineato gli sforzi dell’amministrazione comunale per  realizzare “un Piano  destinato a legare prosperità economica e rispetto  dell’ambiente. Entro il 2030, la città di New York conterà  un milione di abitanti supplementari, una tale crescita deve tener  conto dell’impatto degli effetti del riscaldamento climatico che  renderanno più vulnerabili particolarmente le metropoli  costiere”.  Nel dicembre scorso  il sindaco di New York, Michael  Bloomberg,  ha definito un piano di sviluppo urbano verde per fare di New  York la prima città ecologica degli Usa e sono state stabilite 21 iniziative in cinque settori prioritari: terra, aria, trasporti,  acqua ed energia. Joan Kirby,  presidente del comitato esecutivo delle Ong che  lavora con il dipartimento Onu dell’informazione, ha sottolineato  la dimensione planetaria della sfida del riscaldamento climatico ed  ha insistito sulla necessità “di  politiche che rispondano a questa sfida e delle quali il segretario  generale delle Nazioni Unite ha fatto una delle priorità del  suo mandato”. Kirby ha rilevato il “carattere  ingiusto degli effetti dei cambiamenti climatici, i Paesi ricchi  hanno continuato a prosperare nel corso degli ultimi decenni, mentre  le loro emissioni di gas serra hanno dato luogo al problema al quale  facciamo ormai fronte. Mentre i Paesi poveri, domani, saranno i primi  a subire la gravità accresciuta  delle siccità, delle inondazioni, della fame e delle malattie  conseguenza del riscaldamento climatico. La crisi del Darfur è  stata descritta come la conseguenza di più di 20 anni di  siccità che hanno preceduto l’escalation del conflitto”.  Alla conferenza in corso a New York partecipano 2.506 persone provenienti da 80 Paesi e 400 rappresentano organizzazioni giovanili. Secondo il segretario della  Conferenza Jordan il summit Onu-Ong “aiuterà  a riflettere sulle ragioni del mancato progresso per quel che  riguarda la lotta contro gli effetti nefasti del riscaldamento  climatico che impegnano il futuro dell’intera comunità umana”.  (Fonte: greenreport) 
 
 
 
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