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Romano Prodi

Prodi (Presidente del Consiglio): “Il clima č diventato problema a dimensione mondiale”

Quello dei cambiamenti climatici “è diventato un problema a dimensione mondiale e non più parziale”. Lo ha affermato il Presidente del Consiglio, Romano Prodi, incontrando a Palazzo Chigi una trentina di scienziati italiani del Comitato intergovernativo delle Nazioni Unite per i cambiamenti climatici (Ipcc) che ha ricevuto il premio Nobel per la pace. L’incontro, al quale sono stati ammessi anche i giornalisti, non è stato solo un momento per ringraziare gli scienziati del lavoro svolto, ha sottolineato Prodi, ma anche per spronare ad “andare ulteriormente avanti con la ricerca e dare al Post Kyoto strumenti scientifici”. Strumenti che però, secondo il premier, devono essere affiancati con “strumenti di produzione”. Occorre aprire, ha detto Prodi, “un altro capitolo, quello dell’ambiente come opportunità di sviluppo e stiamo lavorando in questo senso con Alfonso (riferito al ministro dell’Ambiente, Pecoraro Scanio, ndr.) e il ministro Bersani. “Il clima - ha aggiunto - interessa tutti. Occorre attivare la cooperazione internazionale. Adesso c’è una coscienza generale. Tutti sono d’accordo sulla priorità”, anche se non ancora sulla soluzione. Il premier Prodi ha quindi sottolineato come “il cambiamento politico è stato grosso” e ha ricordato l’isolamento del passato dell’Unione Europea in particolare sul Protocollo di Kyoto. “Da un lato c’erano gli scienziati dall’altra i governi. Noi come europei, anche senza basi certe, che poi sono arrivate, applicavamo il principio di precauzione”. “Poi - ha proseguito il premier – l’ultimo giorno del mio mandato come presidente della Commissione europea, è arrivata la ratifica del Protocollo da parte di Putin, come aveva promesso”. Un sì della Russia al trattato taglia emissioni “più come dono politico”, ha detto Prodi riferendo che il presidente Putin gli aveva confessato di avere la Duma contro. Poi c’è stato, ha ricordato ancora il Presidente del Consiglio un periodo in cui sembrava di tornare indietro. Quindi una nuova spinta. Ma il lavoro, ha sottolineato, è ancora tanto. “Ieri il Parlamento europeo ha lavorato con profonda contraddizione”, ha detto Prodi. “L’aspetto politico - ha aggiunto - è ancora contraddistinto da forte complessità. Il dibattito è ancora lunghissimo e ancora più duro di Kyoto e assume un significato diverso quando le aziende hanno un nome e un cognome”, in riferimento al mondo dell’industria e dell’auto. “Il discorso è spezzettato in tante decisioni concrete e quindi - ha proseguito Prodi durissimo”. Ma gli impegni, ha concluso riferendosi all’Italia e al traguardo 2012 del protocollo di Kyoto, “vanno rispettati”. (Fonte: ANSA)




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