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Onu, New York
13° Commissione per lo Sviluppo Sostenibile: consenso senza precedenti sullo sviluppo globale

Nei temi portanti del meeting le chiavi per un mondo migliore: acqua, sanità e bisogni umani

Si è tenuta New York, dal 11 aprile al 21, la tredicesima sessione della Commissione delle Nazioni Unite sullo Sviluppo Sostenibile (CSD-13) (11-22 Aprile 2005) per decidere le misure da adottare per accelerare il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo globale. E' la prima "Sessione Politica" nel segno del nuovo ciclo di lavoro stabilito nella CSD-11 e ha visto la partecipazione di 75 ministri di vari settori (finanza, commercio, sviluppo, pianificazione, ambiente, acqua, salute) e delle rappresentanze dei 5 continenti della Terra.
Gli obiettivi cardine della CSD-13 sono stati acqua, sanità e bisogni umani.
"Questi tre punti racchiudono la silenziosa crisi umanitaria del mondo moderno" ha dichiarato all'apertura della Sessione Josè Antonio Ocampo, sottosegretario Generale per gli Affari Economici e Sociali.

Un "momento di riunione" per lo sviluppo globale
Si è trattato di un incontro chiave che ha visto tutti i paesi del mondo uniti nel tentativo di integrare le tre dimensioni dello sviluppo sostenibile: crescita economica, sviluppo sociale e sicurezza ambientale.
Il segretario Generale delle Nazioni Unite Kofi Annan ha, infatti, descritto l'incontro come un vero e proprio "momento di riunione" intorno all'agenda per lo sviluppo globale.
"Siamo di fronte ad un consenso senza precedenti sul fatto che maggiori investimenti nello sviluppo sono un imperativo per tutti noi, per il nostro benessere, la nostra sicurezza, la nostra vera libertà" ha dichiarato Annan sottolineando i segnali positivi lanciati da Europa, Giappone e altri stati sul tema dello sviluppo sostenibile. La Banca Mondiale e il Fondo Monetario Internazionale (IMF), per esempio, hanno promesso di duplicare entro 5 anni l'Assistenza Ufficiale allo Sviluppo (ODA).

JoAnne Disano, Direttore della Divisione per lo Sviluppo Sostenibile, Mikhail Gorbachev, presidente di Green Cross International e Josè Antonio Ocampo, Sottosegreatario 
                                        Generale per gli Affari Economici e Sociali
JoAnne Disano, Direttore della Divisione per lo Sviluppo Sostenibile, Mikhail Gorbachev, presidente di Green Cross International e
Josè Antonio Ocampo,
Sottosegreatario Generale per gli Affari Economici e Sociali

Le cinque facce della Terra
Le rappresentanze dei 5 continenti hanno esposto la propria situazione e prospettive sulle tematiche portanti della sessione. La delegazione africana ha sottolineato il bisogno di un approccio flessibile e integrato che bilanci le esigenze rurali e urbane: la mancanza di acqua e la scarsa copertura sanitaria in una società post-guerriglia e tormentata dall'HIV rendono, infatti, difficile il raggiungimento degli MDGs. Il problema acqua è all'ordine del giorno anche in Asia Orientale dove sono necessarie riforme e incentivi per sostenere l'espansione demografica, agricola e industriale. Il mondo arabo ha bisogno di tecnologie idriche, riforme sociali per i poveri e rafforzamento dell'organizzazione sanitaria e l'America latina, travolta dall'espansione demografica, soffre il problema acqua e sanità soprattutto nelle periferie delle città dove sorgono gli slum.
Oggi un miliardo di persone, per lo più residenti nei paesi in via di sviluppo, non ha accesso adeguato all'acqua potabile, servizio che, invece, è garantito e scontato nei paesi sviluppati. Proprio per questa ragione Europa e Stati Uniti devono adottare politiche che valorizzino l'acqua e ne permettano una ridistribuzione globale ed equa.
Fornire acqua e servizi sanitari a coloro che ne sono privi, rendere più efficienti la distribuzione e l'uso dell'acqua, migliorare le abitazioni, i servizi e le possibilità di lavoro per i poveri sono pertanto gli obbiettivi principali della 13^ CSD.

Acqua: fonte di vita
Nelle aree rurali dei paesi in via di sviluppo, dove un terzo della popolazione soffre il problema della sete, donne e bambini spesso devono percorrere miglia a piedi per raggiungere l'acqua. Nelle zone urbane, l'espansione demografica e lo sviluppo economico incrementano la richiesta idrica a un ritmo più veloce di quello sostenibile da sistemi municipali. Nei prossimi 50 anni è atteso un aumento della popolazione da 6 a 9 miliardi ed è presumibile che questa marea umana si concentri nelle città dei paesi in via di sviluppo e soprattutto negli slum, dove attualmente vive il 32% della popolazione urbana mondiale. Abitazioni fatiscenti, sovraffollamento, insicurezza e mancanza di servizi basilari come acqua potabile, sanità, trasporti e sicurezza sono all'ordine del giorno in questi agglomerati di miseria e povertà.

Copertura di approviggionamento d'acqua attuale e obiettivi futuri:
Copertura di approviggionamento d'acqua attuale e obiettivi futuri:
Tenendo conto della crescita prevista della popolazione mondiale, centrare gli obiettivi del Millennio richiederà il rifornimento di acqua ad un ulteriore miliardo e mezzo di persone entro il 2015, in altre parole 100 milioni di persone all'anno (274,00o ogni giorno)

Un pianeta assetato
"Dobbiamo ottenere la disponibilità universale dell'acqua e dell'assistenza sanitaria di base - non farlo è un'offesa alla nostra civiltà, una violazione dei nostri diritti umani e della nostra moralità" ha dichiarato al meeting di New York Mikhail Gorbaciov, portavoce di Green Cross International.
Nel prossimo decennio un altro miliardo e mezzo di persone avrà bisogno di acqua potabile e sarà necessario garantire un'assistenza sanitaria di base quasi ad altri 2 miliardi di individui.
Il settore agricolo usa il 70% dell'acqua pura mondiale, ma la produttività di questo settore rimane bassa. Per questo dal 2025, 1,8 miliardi di persone vivranno in regioni completamente prive di acqua, tra queste Nord-Africa, Asia Occidentale, e buona parte dell'Asia Orientale e Meridionale.
"Occorre un'azione politica forte che si traduca in ragionevoli afflussi di risorse verso le nazioni povere e nell'incremento della mobilizzazione delle risorse locali - ha dichiarato Ocampo - anche nel migliore dei mondi possibili, il capitale sarà sempre scarso nelle nazioni più povere, e un suo effettivo investimento sarà critico".

Mikhail Gorbachev, Presidente dell'Associazione Green Cross
Mikhail Gorbachev, Presidente dell'Associazione Green Cross International

Il divario tra paesi industrializzati e in via di sviluppo
Migliorare la sanità rimane una delle sfide più grandi per i paesi in via di sviluppo: 2,6 miliardi di persone erano prive di adeguata assistenza sanitaria nel 2002. Di queste, 932 milioni vivono in Sud-Africa, 756 milioni in Africa dell'Est e 478 milioni in Africa. Le malattie legate al problema acqua e sanità rappresentano i più grandi killer nei paesi in via di sviluppo. Colera, tifo e molti altri parassiti trovano in queste regioni l'habitat più adatto per proliferare.
L'ostacolo maggiore al raggiungimento degli obiettivi per lo sviluppo globale è rappresentato dalla risorsa economica: risanare il mondo costa tanto e spesso i paesi industrializzati preferiscono fare investimenti più redditizi.
Secondo Kofi Annan, la percentuale di persone che entro il 2015 sarà senza acqua potabile e assistenza sanitaria imporrà il raddoppio delle cifre attualmente investite (30 miliardi di $ l'anno) e ci vorranno 5 miliardi di $ l'anno per migliorare le condizioni di vita di almeno 100 milioni di abitanti delle slum entro il 2020.

La necessità della cooperazione internazionale
Il progresso sullo sviluppo sostenibile richiede lo sforzo concentrato di tutti i settori della società, compresi i governi, le associazioni non governative (NGOs) e il mondo degli affari. Solo l'effettiva collaborazione di queste istituzioni consentirà di trasformare gli obiettivi in benefici reali e concreti per le comunità. Un risultato significativo del Summit Mondiale sullo Sviluppo Sostenibile, tenuto a Johannesburg nel 2002, è stato il lancio di più di 200 collaborazioni per lo sviluppo sostenibile. Attualmente sono 300 le collaborazioni registrate dalla Commissione per lo Sviluppo Sostenibile che lavorano su un ampio range di obiettivi.
"Con coraggio e libertà nei mesi prossimi, daremo alla causa dello sviluppo la spinta necessaria per fare la differenza nei decenni a venire - è il proposito di Annan - La sfida, ora, è trovare il giusto mix tra azione locale e assistenza internazionale. Paesi sviluppati e in via di sviluppo devono assumersi diversamente le proprie responsabilità".

Valentina Robbiati


LA PICTURE GALLERY

La storia del CSD

Nel 1992, più di 100 capi di stato si incontrarono a Rio de Janeiro, Brasile, per la Conferenza delle Nazioni Unite su Ambiente e Sviluppo (UNCED), nota anche come Summit della Terra.
I leaders riuniti firmarono la Convenzione sul Cambiamento Climatico e la Convenzione sulla Diversità Biologica; e adottarono l'Agenda 21, un piano di 300 pagine per ottener elo sviluppo sostenibile nel 21 secolo.
La Commissione delle Nazioni Unite per lo Sviluppo Sostenibile (CSD) nacque nel Dicembre del 1992 per assicurare il proseguimento dell'UNCED e per monitorare e favorire gli accordi del Summit della Terra a livello locale, regionale e internazionale. Il CSD è una commissione funzionale del Consiglio Economico e Sociale delle Nazioni Unite (ECOSOC), con 53 membri. Una ricapitolazione quinquennale dei progressi fatti dal Summit della Terra ha avuto luogo nel 1997 in una sessione speciale dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, ed è stata seguita da una ricapitolazione decennale al Summit Mondiale sullo Sviluppo Sostenibile.
Nell'11 sessione del CSD (CSD-11), tenuta a NewYork dal 28 Aprile al 9 Maggio 2003), è stato deciso il programma futuro e l'organizzazione del lavoro della Commissione. E' stato stabilito che il programma di lavoro pluriennale dopo il 2003 sarà organizzato su 7 cicli biennali, in cui ogni ciclo sarà concentrato su raggruppamenti tematici selezionati.



 

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