"Questa
e' l'Europa
che sognavo"
M. Gorbaciov
Presidente fondatore di Green Cross International
L'Ex Cortina di Ferro
diventa un Parco per l'Europa,
dalla Finlandia al Mar Adriatico.
Come
è noto, Mikhail Gorbaciov, attraverso
l'associazione Green Cross International, è
fervido promotore di iniziative per la tutela
dell'ambiente. Del suo impegno, che coinvolge
i politici di tutto il mondo, si è avuta
una dimo strazione nella conferenza del World
Political Forum, che si è tenuta al Lingotto
di Torino, il 19 maggio scorso, nella quale,
insieme a decine di personalità che hanno
favorito la fine della guerra fredda, si è
rivolto alle nuove generazio ni e ai politici
con proposte e suggerimenti per che non si ritorni
a ripetere gli errori che han no funestato il
nostro passato. Per Gorbaciov è stato
naturale, dunque, aderire con entusiasmo alla
proposta di un gruppo di ecologisti tedeschi
di trasformare la ex «cor tina di ferro»
in uri'area naturalistica protetta.
Mr
Gorbaciov, perche ha spinto il progetto di trasformare
la Cortina di ferro in un parco dalla Finlandia
al Mar Adriatico ?
Durante una recente conferenza sull'ambiente
in Germania so no rimasto colpito da una serie
di dati che il Ministero del l'ambiente tedesco
aveva diffuso sul territorio che era stato in
teressato dalla Cortina di Ferro. La Germania
occidentale e quella orientale sono state separate
per decenni da una frontie ra lunga oltre 1300
chilometri, rappresentata da una striscia molto
larga che è stata preservata dai danni
ambientali tipici degli insediamenti umani.
Nessuno poteva violare la Cortina di Ferro e
il risultato di questo isolamento è stata
una straordina ria proliferazione della flora
e della fauna Europea in una ma niera che non
aveva precedenti da secoli. Dall'inizio dell'erain
dustriale, infatti, nessun territorio europeo
era stato preservato in questa maniera assoluta.
In questa zona hanno trovato rifu gio, negli
ultimi quaranta anni del secolo scorso, decine
di spe cie di animali, uccelli, alberi ed insetti
che in altre zone d'Europa, a causa dell'inquinamento,
quasi non esistono più. La ricchezza
e la varietà di questo territorio stretto
e lungo, che attraversa tutta l'Europa, rappresentano
un'occasione unica per tutelare la biodiversità
del vecchio continente ed è una prova
delle possibilità di recupero che gli
ecosistemi hanno quando la natura viene lasciata
in pace e le viene offerta la possibilità
di seguire il suo corso senza interferenze.
Pensa
che sarà possibile realizzarla e come?
Alla conferenza partecipavano i rappresentanti
di 23 paesi eu ropei e tutti hanno dimostrato
interesse verso l'iniziativa. Alcuni paesi stanno
già lavorando attivamente. I finlandesi
hanno iniziato un'opera di cooperazione con
la Russia per pro teggere le foreste della Karelia
lungo la frontiera. Alcune zone come quelle
del Bacino dell'Elba sono già delle isole
apprezza te dai naturalisti e al confine tra
Austria e Repubblica Ceca il parco transfrontaliero
che interessa la ex cortina di ferro è
già una realtà. Si tratta di amalgamare
in una visione unitaria una serie di progetti
che esistono già nei fatti.
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Un'idea nata nel 1989,
dall'anno della caduta del muro di Berlino
venne lanciato un programma di conservazione
per creare riserve naturali dove fino
a quel momento esisteva il confine fra
i due "blocchi"
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Lei
ha detto che "i politici sono in ritardo
rispetto alle chia mate ecologiche.
Come ricorda la politica dell'URSS in ma
teria di conservazione, quando era leader dell'Unione
Sovie tica? E come vede la stessa nelle repubbliche
dell'exURSS?
La tutela dell'ambiente nei primi anni ottanta
era ai primi pas si, sia ad est, sia ad ovest.
Acquisire una consa pevolezza ecologica è,
infatti, un processo lungo e complesso, specialmente
da parte di classi po litiche impegnate in conflitti
come quello della guerra fredda. Se il complesso
industriale dipen de dallo sforzo bellico, come
è successo dopo la seconda guerra mondiale,
è chiaro che l'ambien te non può
essere tutelato al pieno. 11 nucleare è
un esempio di ciò. Sia a ovest, sia a
est ci sono stati incidenti gravissimi come
quello di Three Miles Island e Chemobyl. La
tecnologia nuclea re civile, si era evoluta
fino ad allora, con una stretta dipendenza da
quella militare, non tenen do in debito conto
le conseguenze ambientali di tali scelte. I.:e
redità di ciò la viviamo ancora
oggi. Gli arsenali delle grandi potenze sono
pieni di armamenti che i mutamenti geopoliti
ci hanno reso obsoleti, ma che non hanno perso
la loro peri colosità.. Questo vale per
le armi nucleari, ma anche per quelle batteriologiche
e chimiche, che rappresentano, e rap presenteranno
nel futuro, un grande pericolo per l'ambiente.
Più in generale la politica mondiale
ha dei grandi ritardi sul fronte delle politiche
ambientali. Ad est ci sono problemi di ri sorse
per il risanamento e la tutela dell'ambiente,
mentre ad o vest le scelte politiche sono dettate,
ancora oggi, da tentativi di egemonia geopolitica
a livello globale, come se la Cortina di Ferro
non fosse mai caduta. Al mondo della politica,
inoltre, oggi manca sempre di più una
dimensione etica globale. La caduta delle ideologie
contrappo ste, non ha visto sorgere una dimensione
etica tesa a risolvere le grandi questioni ambientali
che opprimono il pianeta.
Perche'
ha scelto di promuovere un'organizzazione ambientalista
come Green Cross lnternational?
Nel 1992 dopo il Summit di Rio mi sono accorto
che durante quell'appuntamento c'erano due mondi
che non si parlavano, quello dei movimenti e
quello della grande politica internazio nale,
e che non esisteva un'organizzazione che facesse
da pon te tra questi due soggetti. Mi sono reso
conto che per imbocca re la strada dello sviluppo
sostenibile, e risolvere i problemi am bientali,
era necessario trovare un punto di dialogo tra
i soggetti più diversi. Ritengo che sia
necessario un cambiamento della politica in
senso etico, in maniera che si estendano i diritti
fon damentali a tutti gli esseri umani e che
gli stessi abbiano dei precisi doveri verso
la Terra. Per fare ciò è necessario
che siano le opinioni pubbliche dei paesi del
nord del mondo a premere per un cambiamento
ed a costringere le proprie classi politiche
ad agire verso un cambiamento orientato alla
sostenibilità. I giornali italiani hanno
chiamato il progetto Green Belt «Gorby
Park». Ma lei trova veramente il tempo
di visitare un parco o una riserva naturale?
E in finale, che cosa rap presenta una riserva
naturale, per un uomo come lei che ha cambiato
il destino di migliaia di persone? Sì
riesco a trovare del tempo per visitare parchi
e riserve natu rali, come quest'estate nel sud
Italia. Le riserve naturali sono per me un punto
d'inizio e non d'arrivo. Rappresentano un e
sempio di come dovrebbe essere il corretto rapporto
tra l'uomo e la Terra. Sono l'espressione più
evidente del patrimonio che potremmo perdere
se non agiamo in fretta e la loro bellezza de
ve essere per tutti lo stimolo a preservare
l'ambiente dove vi viamo per noi e per le generazioni
future.
M.
Gorbaciov
Presidente fondatore di Green Cross International
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