PROGRAMMI
CARTA DELLA TERRA
EDUCAZIONE
ACQUA
ENERGIE
GUERRE
INVIA UN COMMENTO
SEGNALA LA PAGINA
STAMPA LA PAGINA
GREEN CROSS.NET
INDIETRO

 

 

Area nucleare di Yongbyon
Corea del Nord: nuova minaccia nucleare

La Corea del Nord ha riattivato il suo programma di armi atomiche: sul filo del rasoio il dialogo con gli Stati Uniti.


La Corea del Nord ha per la prima volta ufficialmente dichiarato di possedere un arsenale nucleare.
In passato, la nazione asiatica aveva dichiarato di essere in grado e in diritto di produrre armi nucleari, ma aveva sempre negato lo svolgimento di attività del genere nel proprio territorio. Solo in un incontro informale del 2003, aveva ammesso di possedere almeno una bomba atomica.
L'8 e il 9 settembre scorsi, due misteriose esplosioni in un impianto idroelettrico hanno rafforzato il sospetto che la Corea del Nord svolgesse test nucleari: 4000 metri cubi di terra e di roccia sono saltati nella deflagrazione e una nube a fungo di 4 Km ha raggiunto il confine cinese.

"Le trattative delle sei nazioni"
Dal 2003, gli USA, le due Coree, la Russia, la Cina e il Giappone si sono riuniti 3 volte nelle "trattative delle sei nazioni" per tentare di convincere la Corea del Nord a smantellare il proprio arsenale atomico in cambio di sostegno economico e diplomatico. La Cina, unico grande alleato rimasto alla Corea, è il paese che ha ospitato questi incontri. La quarta riunione, prevista per lo scorso settembre, è saltata: la Corea si è rifiutata, infatti, di prendervi parte adducendo come motivo "l'ostilità della politica americana".

Le preoccupazioni della comunità internazionale
Il Segretario di Stato Americano Condoleezza Rice ha invitato la Corea del Nord a riconsiderare la decisione di abbandonare le trattative dei sei paesi per non rischiare un ulteriore isolamento.
Secondo la Rice, se la Corea del Nord abbandonasse le negoziazioni "sprofonderebbe nell'isolamento, perché tutti i membri della comunità internazionale, soprattutto le nazioni confinanti, credono fermamente che la Corea del Nord debba smantellare i suoi arsenali nucleari per trovare stabilità nazionale.
Dall'inizio della guerra fredda ciò che accade in Corea è quasi sconosciuto al resto del mondo e ora il ripristino del programma nucleare coreano tiene in tensione molti stati. Le cinque nazioni della trattativa (Giappone, Cina, Corea del Sud, USA e Russia) stanno pressando in questi giorni la Corea del Nord affinché freni le sue ambizioni nucleari.
L'arsenale nucleare nazionale è necessario per l'autodifesa e per tener testa agli evidenti tentativi operati da Bush per isolare e soffocare la Repubblica Democratica di Korea (DPKR) ha dichiarato il Ministro degli esteri coreano.

La situazione coreana
In Corea del Nord la minaccia del nucleare si scontra, però, con l'estrema povertà. Da più di mezzo secolo il regime comunista impedisce la modernizzazione del paese e l'apertura agli investimenti esteri. L'inesistenza di solide basi economiche, una drammatica crisi agricola, la mancanza di libertà politiche e diritti civili determinano il grave ritardo socio-economico della Corea del Nord non solo rispetto all'occidente, ma agli stessi paesi asiatici. Secondo il World Food Program, il paese produce il 70% del proprio fabbisogno agricolo, ma per il restante 30% dipende dagli aiuti internazionali: 250mila sono le vittime della carestia degli ultimi anni. La minaccia delle armi nucleari è l'unica, discutibile, leva di pressione politica internazionale rimasta al paese: basti pensare che gli Stati Uniti hanno proposto aiuti in petrolio e in denaro in cambio della cessazione del programma nucleare.

Bombardieri B52 statunitensi in decollo
nella base nella Corea del Sud

USA-Corea del Nord: un dialogo difficile
Tre anni fa Bush additò la Corea del Nord come membro dell'"asse del diavolo" insieme a Iran e Iraq. Oggi il presidente americano parla di trattative in corso e fa riferimento ad un fuoco di potere e progresso che "raggiungerà gli angoli più bui del nostro mondo".
La Corea del Nord è, però, tutt'altro che convinta della bontà delle parole di Bush: secondo i coreani, gli USA vogliono coinvolgere il mondo intero in un "mare di fiamme di guerra".

L'atteggiamento interventista e le numerose operazioni militari condotte da Bush in campo internazionale sono, d'altronde, poco rassicuranti. Le volontà degli USA influenzano pesantemente la politica del nostro pianeta e il recente attacco all'Iraq assieme alle sanguinose vicende del Medio Oriente fanno temere soluzioni tutt'altro che diplomatiche.
Abbiamo voluto noi le "trattative delle 6 nazioni", ma ora siamo costretti a sospendere la nostra partecipazione per un periodo di tempo indefinito, fino al momento in cui non avremo identificato una ragione per partecipare alle negoziazioni e non ci saranno condizioni flessibili e un clima che faccia supporre la buona riuscita delle trattative - ha dichiarato il ministro degli esteri coreano - Gli USA hanno svelato la loro intenzione di destabilizzare il sistema politico della DPKR ad ogni costo, minacciandola con il nucleare. Questo ci costringe a mantenere l'arsenale di armi nucleari per proteggere l'ideologia, la libertà e le democrazia scelte dalla gente del nostro paese >>.
La speranza di una trattativa futura Pyongyang già lo scorso agosto aveva chiesto agli USA la firma di un patto di non aggressione e la promessa di aiuto energetico in cambio dello smantellamento del proprio arsenale. Da parte loro gli Stati Uniti si dichiarano ansiosi di risolvere questa situazione di stallo; resta, comunque, la preoccupante certezza che la Corea del Nord rappresenti una mina vagante capace di ricattare il mondo intero con il potere del nucleare. In questi giorni anche le rappresentanze di altre nazioni stanno tentando i convincere la Corea del Nord a ritornare sulla propria decisione. Le possibilità di un ritorno ai tavoli delle trattative non sono del tutto escluse.

Valentina Robbiati

 

Links:
http://www.kedo.org/
http://edition.cnn.com/

 


Cronologia dello sviluppo delle armi nucleari i Corea del Nord
1993: la Corea del Nord afferma che ha abbandonato il Nuclear Nonproliferation Treaty. Più tardi ritornerà sulla sua decisione.

1994: Corea del Nord e USA firmano un accordo. La Corea del Nord si impegna a congelare e eventualmente smantellare il proprio programma nucleare in cambio di aiuti internazionali per costruire due reattori nucleari per la produzione di energia.

1998 - 31 agosto: la Corea del Nord bombarda il Giappone e l'Oceano Pacifico, dimostrando che può colpire qualsiasi parte del territorio giapponese.

1999: 13 settembre: la Corea del Nord promette di congelare le testate nucleari a lungo raggio 17 settembre: il presidente americano Clinton diminuisce le sanzioni economico contro la Corea del Nord

2000: Luglio: La Corea del Nord minaccia di ricominciare il suo programma nucleare se Washington non ripagherà la perdita di elettricità causata dal ritardo nella costruzione degli impianti

2001: Giugno: La Corea del Nord avverte che riconsidererà la sua decisione sulle tesate missilistiche se l'amministrazione di Bush non ripristinerà i contatti volti a normalizzare le relazioni Luglio: il Dipartimento di Stato riporta che la Corea del Nord sta portando avanti lo sviluppo dei missili a lungo raggio Dicembre: Bush dichiara che l'Iraq e la Corea del Nord saranno ritenute "responsabili" se sviluppano armi di distruzione di massa da usare "per terrorizzare le nazioni"

2002: 29 Gennaio: Bush definise Iraq, Iran e Corea del Nord un "asse del diavolo" 4 Ottobre: una delegazione di ispezione americana dichiara che la Corea del Nord ha un secondo programma segreto di armi nucleari - a base di uranio arricchito - che viola l'accordo del 1994. La Corea del Nord nega. 11 Novembre: USA, Giappone e Corea del Sud bloccano i rifornimenti di petrolio promessi con l'accordo del 1994 alla Corea del Nord 12 Dicembre: la Corea del Nord riattiva gli impianti di Yongbyon congelati col trattato con gli USA del 1994 14 Dicembre: l'Agenzia delle Nazioni Unite delle Energia Atomica Internazionale invita la Corea a ritrattare la sua decisione di riattivare gli impianti nucleari e a rispettare gli impegni del Nuclear Nonproliferation Treaty

2003: 10 Gennaio: la Corea si ritira dal Nuclear Nonproliferation Treaty 3 Febbraio: il segretario americano alla Difesa Donald Rumsfeld firma l'ordine dei preparativi per l'invio di 24 bombardieri nel Pacifico 5 Febbraio: l'Agenzia ufficiale delle notizie della Corea del Nord dichiara che il paese ha riattivato i suoi impianti nucleari. 18 Febbraio: l'esercito della popolazione della Corea del Nord minaccia di abbandonare l'armistizio della guerra coreana del 1953 se gli USA continua la sua opera di costruzione militare nella regione 24 Febbraio: la Corea del Nord testa un missile terra-nave nel mare tra la penisola coreana e il Giappone 10 Marzo: la Corea del Nord testa un altro missile antinave nel Mare del Giappone e Pyongyang dichiara che si opporrà ai mandati di ispezione nucleare 12 Aprile: La Corea del Nord continua a chiedere una confronto faccia a faccia con Washington, dichiarando si pronta a qualsiasi tipo di dialogo se gli USA sono pronti ad un netto cambio di politica. 9 Giugno: la Corea del Nord porta su un altro livello la guerra di parole con gli USA, sostenendo che ha bisogno di armi nucleari per distruggere l'ostile politica di Washington 1 Agosto: la Corea del Nord annuncia che prenderà parte alle "trattative delle 6 nazioni" per discutere la crisi nucleare. Non viene fissata nessuna sede né data per l'incontro 12 Agosto: Washingoton annuncia che le "trattative delle 6 nazioni" avranno luogo on Beijing, Cina, il 27 agosto. USA, Corea del Nord e del Sud, Giappone e Russia parteciperanno all'incontro 18 Agosto: la Corea del Nord ribadisce la richiesta che Washington firmi un patto di non aggressione con la Corea del Nord, e dichiara che non smantellerà il suo piano nucleare se gli Stati Uniti non abbandoneranno la loro "politica ostile" verso Pyongyang.



La Newsletter
iscriviti

 

 
Indietro
Torna su
 
home