PROGRAMMI
CARTA DELLA TERRA
EDUCAZIONE
ACQUA
ENERGIE
GUERRE
INVIA UN COMMENTO
SEGNALA LA PAGINA
STAMPA LA PAGINA
GREEN CROSS.NET
INDIETRO

 

 

News
Walter Wetroni e Mikhail Gorbaciov durante il Summit
Walter Wetroni e Mikhail Gorbaciov durante il Summit

Nobel: è di scena l'acqua


L'incontro annuale dei Nobel per la Pace ha avuto quest'anno come grande attrice protagonista la più preziosa delle risorse: l'acqua.

Si è svolto, a Roma, il 19 ed il 20 di ottobre, sotto il patrocinio del Comune di Roma e del sindaco di Roma Walter Veltroni, il terzo summit dei Premi Nobel per la Pace, organizzato dalla Fondazione Gorbaciov.
L'appuntamento, durante il quale i Premi Nobel della Pace di tutto il mondo si ritrovano per discutere dei problemi del pianeta, quest'anno è stato dedicato, in larga parte ai possibili conflitti legati alla scarsità d'acqua.
Durante la prima giornata l'intervento di punta è stato quello di Mikhail Gorbaciov, presidente e fondatore di Green Cross International, che ha fatto il punto sul dopo Johannesburg.

La fine di Johannesburg
"Il documento finale di Johannesburg" ha affermato Gorbaciov " è, pur nella sua genericità, un punto d'inizio. Successe la stessa cosa con il Summit di Rio" ha continuato il premier " perché, anche allora il documento finale non rispettò le aspettative che si erano create, ma nonostante questo, negli anni a seguire furono fatti passi da gigante sotto al profilo delle politiche ambientali."
Altro punto toccato da Mikhail Gorbaciov è stato quello della globalizzazione. Gorbaciov ha affermato, infatti, che negli ultimi anni del secolo scorso si è mancata l'occasione storica, rappresentata dalla fine della guerra fredda. Le risorse liberate in quell'occasione non si sono tradotte in investimenti sul futuro del pianeta ma sono confluite, in parte, nel processo di liberalizzazione del commercio mondiale, che lasciato a se stesso non tiene conto dei fattori ambientali e sociali.
Altra stoccata Gorbaciov l'ha data al modello economico attualmente imperante a livello mondiale.
"Il modello basato sul consumo" ha affermato il presidente di Green Cross International" non ha vinto, come non ha vinto quello basato sul totalitarismo comunista. La nostra civiltà, è oggi affetta da tre grandi problemi. Il primo è quello della guerra che può diventare ingestibile a causa del terrorismo e delle risposte militari al terrorismo. È necessario per scongiurare questo pericolo, che porta all'instabilità permanente del quadro mondiale, un nuovo ordine planetario che faccia della stabilità la propria parola d'ordine e non sia limitato ad una visione regionale come la politica internazionale odierna, che si impone attraverso la violenza."

 

Mikhail Gorbaciov
Mikhail Gorbaciov

Poveri e povertà
"La povertà è il secondo grande problema." ha affermato il Presidente Gorbaciov "Si parla di oltre un miliardo di individui che vivono con un dollaro al giorno o meno. La povertà è una tragedia costante della nostra epoca che può alimentare focolai di destabilizzazione e non è episodica.
Il terzo grande problema è rappresentato dalla crisi ecologica ed ambientale. Oggi come oggi, infatti, siamo al punto di volta, superato il quale non sarà possibile tornare indietro nel recupero degli ecosistemi. Per evitare di oltrepassare questo limite" ha continuato Gorbaciov " è necessario che si sviluppi una gestione politica e generale dei processi ecologici, senza i quali la strada segnata sarà quella dei conflitti diffusi e generalizzati su tutto il pianeta, che già oggi aumentano pericolosamente d'intensità. Per questo non è possibile" ha concluso il Presidente" che ci sia un'unica potenza mondiale a dettare le regole per tutti, come nel caso dell'Iraq, ed è necessario aumentare il peso dell'Europa, sempre all'interno dell'organizzazione delle Nazioni Unite, per bilanciare la politica mondiale."

Successivamente è stata la Premio Nobel Rigoberta Menchù a puntare il dito verso le politiche finanziarie internazionali.
"l'America Latina" ha affermato la Menchù "si trova a subire gli effetti degli organismi finanziari internazionali che sono fondamentalmente antidemocratici, in quanto non elettivi. È necessario che si aprano degli spazi di partecipazione anche ai popoli indigeni del mondo su risorse vitali come ad esempio l'acqua".
"La riforma delle istituzioni politiche ed economiche internazionali è" ha continuato Rigoberta Menchù" improcrastinabile, perché la situazione è ormai tale, che non è più possibile il fatto che queste istituzioni coprano gli interessi delle multinazionali e delle mafie (sono le parole esatte N.d.R.) economiche corporative. Le organizzazioni non governative hanno chiesto a Johannesburg una corresponsabilità partecipativa nella gestione delle politiche ambientali."

 

L'intervento del Sindaco di Roma Walter Weltroni

Water For Peace dalla Regione Emilia Romagna
Il Presidente della Regione Emilia Romagna, Vasco Errani, ha affermato che gli indicatori dello stato del pianeta sono, negli ultimi dieci anni, peggiorati ed è necessario, se si vuole migliorare la situazione ed invertire le tendenze negative, democraticizzare il processo di globalizzazione, partendo dalle realtà locali che si devono organizzare in rete per mettere a confronto pratiche ed esperienze tese a realizzare lo sviluppo sostenibile.
A questo proposito Errani ha annunciato l'intenzione di costituire un grande momento di riflessione internazionale sull'acqua, l'anno prossimo, attraverso la realizzazione di un forum mondiale organizzato con la partecipazione di Green Cross.
"L'acqua è un diritto che non può trovare una soluzione solo attraverso il mercato" ha affermato il Presidente della Regione Emilia Romagna " ed è necessario i processi di gestioni di questa risorsa siano amministrati da un governo pubblico dell'acqua, in maniera di evitare chiusure autoreferenziali, tipiche dell'economia di mercato lasciata a se stessa, che porterebbero a conflitti e non alla risoluzione dei problemi".

Il tema della seconda giornata è stata l'acqua vista da differenti prospettive ed angolazioni
Il moderatore del dibattito, Riccardo Petrella, ha immediatamente ribadito la necessità di ribaltare l'ottica dalla quale si considera l'acqua oggi.
"È necessario" ha detto Petrella" smettere di considerare esclusivamente l'acqua come fonte di problemi, per passare ad una concezione della stessa come un bene regolato dal diritto ed inteso come un diritto".
"Reputo scandaloso" ha continuato Petrella "il risultato di Johannesburg, dove l'obbiettivo fissato per il 2015 è il dimezzamento di coloro i quali hanno accesso all'acqua potabile, mentre l'obiettivo di una gestione sostenibile della risorsa si allontana sempre più nel tempo".
Petrella ha ricordato, nel suo intervento, alcuni indicatori che sono, oggi come oggi sul rosso fisso.
"La disponibilità di acqua potabile per persona è diminuita negli ultimi cinque anni da 8000 m3 a 5800 m3, i silent river, ossia i fiumi che non arrivano più al mare sono in aumento" ha affermato Petrella" e molti comuni italiani avranno, tra quindici anni, problemi molto gravi sul fronte dell'approvvigionamento idrico".

Fulvio Vento, Presidente di Acea, ha portato acqua, è il caso di dirlo, all'approccio aziendale sostenibile alla risorsa.
L'inversione degli indicatori tendenziali negativi è possibile, secondo Vento, solo se gli investimenti passeranno dagli attuali 70 miliardi di dollari l'anno a 180 miliardi di dollari e se la gestione del ciclo idrico sarà fatta in maniera industriale su larga scala.
Naturalmente questa gestione non può essere realizzata mercificando la risorsa, ossia l'acqua.
In questo quadro, sempre secondo Presidente di Acea, è necessario fare una netta distinzione tra proprietà, che deve essere pubblica, dell'acqua e la gestione della risorsa, che deve essere privata e competitiva, in maniera di trovare un equilibrio tra istanze sociali e redditività.

Di analogo tono l'intervento di Andrea Lolli, Presidente di Federgasacqua, che ha puntato il dito sull'organizzazione generale delle città che è responsabile di una cattiva gestione della risorsa.
"È necessario segmentare l'approccio al problema tra sud e nord del mondo. "ha affermato Lolli" Nei paesi industrializzati, infatti, è necessario razionalizzare e difendere dai danni dell'uomo, quali la dispersione e l'inquinamento, il patrimonio idrico. Nel sud del mondo, invece, si tratta di costruire le infrastrutture primarie come la captazione e la distribuzione".
Per questa ragione non è possibile, secondo Lolli, compiere una politica di "full cost" nei paesi del sud del mondo, mentre si dovrà farlo nei paesi industrializzati per poi ridistribuire le risorse a livello planetario; e la ridistribuzione di queste risorse può avvenire solo attraverso l'azione politica indirizzata in un preciso quadro di riferimento.

 

Walter Weltroni, Mikhail Gorbaciov, Rigoberta Menchu'
Walter Weltroni, Mikhail Gorbaciov, Rigoberta Menchù

L'importanza dell'istruzione
Breve ma incisivo l'intervento del Premio Nobel, Professoressa Rita Levi Montalcini, che ha affermato con forza il ruolo centrale che hanno le donne, nei paesi del terzo mondo, nella gestione della risorsa acqua, spesso con costi umani altissimi.
"C'è una grande necessità di alfabetizzazione ed istruzione delle donne, che sono il punto centrale delle microeconomie" ha affermato la Professoressa Rita Levi Montalcini " proprio perché le risorse essenziali come l'acqua non solo vengano conservate, ma gestite e sviluppate al meglio".

 

Riccardo Petrella ha concluso la mattinata con due dati.
30000 persone al giorno muoiono per problemi legati all'acqua e di queste 6000 sono bambini: c'è da riflettere, magari senza attendere il 2015.

Sergio Ferraris

 

Indietro
Torna su