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Clima Pazzo
Clima Pazzo

Clima pazzo, serve un guardaroba monostagione. Industria moda preoccupata dal calo delle vendite

Un guardaroba per tutte le stagioni, con capi che si possono adottare tutto l’anno, seguendo gli imprevedibili cambiamenti climatici. Sarà questa la nuova sfida degli stilisti se il surriscaldamento globale della terra continuerà ad influire sul clima e a determinare fenomeni meteorologici inaspettati durante le varie stagioni. Non ci saranno, o meglio non ci potranno più essere, le collezioni autunno/inverno o primavera/estate perché, negli ultimi anni, abbiamo avuto ampia dimostrazione di come sia possibile trovarsi a tremare ad agosto con un abito di lino e ad avere caldo a novembre con il cappotto. L’allarme da parte dell’industria della moda è partito dagli Stati Uniti, dove gli stilisti, come riferisce il Daily Telegraph, si sono rivolti ai climatologi per avere consigli su cosa produrre e quando produrlo. Anche i manager della Gran Bretagna e dell’Italia, che da poco hanno presentato le loro collezioni per la prossima primavera/estate, sono preoccupati. “Dobbiamo renderci conto che tutto il sistema sta cambiando - ha detto Beppe Modenese, fondatore delle sfilate milanesi, al giornale - e accettare che tra estate e inverno non c’è poi questa grande differenza”. La soluzione potrebbe essere proprio quella di presentare gli stessi abiti, con gli stessi tessuti, per tutti mesi dell’anno. Tuttavia, “non si possono proporre sempre gli stessi capi - ha sottolineato Modenese - perché la gente non è pronta a comprare vestiti da una stagione all’altra con gli stessi tessuti e lo stesso peso”. Un’industria che basa i suoi redditi proprio sulla stagionalità, come quella della moda, sta già avvertendo i primi colpi. Soprattutto ora che l’autunno tarda a decollare, considerando che la collezione invernale è quella più redditizia. In Gran Bretagna ci sono insolitamente 20 gradi centigradi, dopo un’estate al contrario fredda e piovosa, e i commercianti non vedono l’ora che le temperature si abbassino e convincano la gente a rinnovare maglioni e giacche. “Questo tempo caldo si somma ad una tendenza già al ribasso negli acquisti”, ha commentato Richard Perks, analista del commercio al dettaglio per l’agenzia Mintel. (Fonte: Il Messaggero)

 

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