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WWF: “E’ il più alto riconoscimento che la causa ambientale abbia mai avuto nella storia”

Per il WWF, il Nobel per l’ambiente assegnato ad Al Gore e soprattutto all’IPCC (Comitato Intergovernativo per i mutamenti climatici dell’Onu) rende giustizia al rigore scientifico, alla serietà dei dati e alla vera emergenza che l’uomo oggi deve affrontare: i cambiamenti climatici. I premi di oggi così legati ai grandi temi dell’ambiente ricordano quello, sempre per la Pace, assegnato nel 2004 all’ambientalista keniana Wangari Maathai  e più addietro nel 1995 ai 3 scienziati, Paul Crutzen, Mario Molina e Sherwood Rowland, che vinsero il Nobel per la chimica in seguito alle scoperte sull’assottigliamento dello strato di ozono nell’atmosfera, ovvero, ad un fenomeno legato all’impatto dell’attività umana sull’ambiente. “E’ il più alto riconoscimento che la causa ambientale abbia mai avuto nella storia. Il messaggio che arriva da questo doppio premio è che esiste un allarme ambientale che riguarda anche la pace nel mondo. Pace, clima e ambiente, infatti, sono un tutt’uno. Quando intere comunità dei paesi più poveri vengono colpite a causa dei cambiamenti climatici nell’economia, negli equilibri sociali, si aprono in maniera devastante aree di conflitto per le quali poi è difficile trovare rimedio - questo il commento di Michele Candotti, segretario generale del WWF Italia – Ma è soprattutto il Nobel assegnato all’IPCC che ci entusiasma: 2.500 scienziati che per anni  hanno lavorato nella raccolta e revisione dei dati più avanzati sulle trasformazioni climatiche della Terra e sugli impatti provocati dalle attività umane. Il lavoro della comunità scientifica internazionale è stato riconosciuto insieme alla grave crisi ambientale ormai in atto. L’evolversi di questi fenomeni ha conseguenze drammatiche sulla vita di milioni di persone e arriva a compromettere gli equilibri mondiali, dando origine a possibili conflitti per l’accaparramento delle risorse naturali. Il doppio riconoscimento ora dovrà stimolare i Governi di tutto il mondo a mettere in atto da subito tutte quelle politiche di mitigazione dei gas serra e di adattamento ai cambiamenti climatici attraverso uno sforzo congiunto: dare un mandato per un accordo globale al prossimo Summit di Bali è  un dovere verso l’umanità. Chi rimane sordo a questi appelli e a queste testimonianze ormai consolidate a livello internazionale fa un atto di vero sabotaggio culturale, politico ed economico: sono sabotatori del futuro della terra e dell’umanità”. Il WWF ricorda che l’IPCC ha sempre divulgato allarmi in base a dati mediati e certi nella comunità scientifica. Il fatto che oggi abbiano denunciato con tanta drammaticità i rischi che corriamo è il segno che la situazione è davvero grave e va affrontata con urgenza. Questo evento è stato preceduto da un appuntamento che suona come ‘premonitore’: il Summit di Potsdam, organizzato dal prestigioso Potsdam Insititute for Climate Impact Research, in collaborazione con il WWF. Fortemente voluto dalla premier tedesca, Angela Merkel,  ha riunito i più illustri scienziati del mondo, tra cui 15 Nobel,  che hanno dato un messaggio chiarissimo: la scienza è capace di sfidare il clima ma è necessario agire subito, attraverso un impegno comune che coinvolga tutti i paesi. Anche da Potsdam è venuto l’appello perché la prossima Conferenza delle Parti della Convenzione quadro sui mutamenti climatici che avrà luogo a Bali in dicembre non si limiti ad essere un salotto di discussioni. Il Memorandum di Potsdam verrà consegnato proprio in questa occasione. (Fonte: WWF)

 

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