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Tokio Kanoh
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I giganti asiatici tra efficienza energetica e accesso alle fonti

Come garantire la crescita economica nei paesi in via di sviluppo nel rispetto della sostenibilità ambientale? È stato il tema di una tavola rotonda, moderata da Roger Munnings, presidente del Global Energy and Natural Resources Practice di KPMG, nell’ambito del 20° Congresso Mondiale dell’Energia. Ha aperto il dibattito Tokio Kanoh, presidente della Commissione Economia e Industria del Senato in Giappone, dichiarando al resto della platea che “migliorare l’efficienza energetica è il modo più rapido e più economico per ridurre le emissioni dei gas serra”. Kanoh ha detto che gli altri paesi dovrebbero seguire il modello giapponese nel quale il risparmio energetico e la riduzione dei consumi rappresentano gli obiettivi centrali. Ha aggiunto che il Giappone vanta il più basso rapporto tra consumi energetici e PIL rispetto al resto del mondo. D’altro canto, T. Shankaralingam, presidente e amministratore delegato della NTPC, in India, ha affermato che una delle priorità dell’India è quella di dare a 600 milioni di persone l’accesso a fonti di elettricità. “Le nostre priorità sono la crescita economica, la sicurezza energetica e l’ambiente. Siamo preoccupati per il cambiamento climatico ma allo stesso tempo sentiamo il bisogno di assicurare uno sviluppo equo nel mondo. Non vogliamo che ci sia negata la nostra opportunità di crescita”, ha affermato Shankaralingam. Riconoscendo i problemi dell’India, Milton Cateling, Chief Executive del World Coal Institute ha affermato: “Il carbone è una fonte di energia disponibile e poco costosa; è la povertà il nemico peggiore per l’ambiente”. Da più parti è stata sollevata preoccupazione sulla scarsità di risorse umane registrata nel settore petrolifero e del gas e sul potenziale impatto sui programmi di ricerca e sviluppo, in particolare nell’area delle nuove tecnologie.
Nello Uccelletti, CEO di Technip Italia, ha segnalato che l’aumento della domanda di petrolio e gas produrrà investimenti pari a 420 miliardi di dollari nel periodo compreso tra il 2006 e il 2010 su scala mondiale in numerosi progetti innovativi che faranno emergere in molti paesi una carenza di risorse umane. Tra i partecipanti c’è stato consenso sulla necessità di condividere tra i paesi industrializzati e i paesi in via di sviluppo le nuove tecnologie e la proprietà intellettuale per poter migliorare l’efficienza energetica su scala mondiale. Jean Lemierre, presidente della Bank for Reconstruction and Development, ha affermato: “L’efficienza energetica è determinante perché permette di ottenere facilmente dei benefici e si basa sulla condivisione delle tecnologie e su uno sviluppo equo”. D’altra parte ha sottolineato che “l’efficienza energetica non è una priorità politica per molti paesi eccetto il Giappone”. Alla domanda se il Giappone sarebbe disposto a condividere le tecnologie innovative nel settore dell’energia con l’India, Kanoh ha risposto: “Tra gli Stati Uniti, la Cina, il Giappone e l’Indonesia ci sono stati molti incontri su questo tema. Ci sono state esperienze di collaborazione e cooperazione. Lavoriamo insieme per condividere i risultati della ricerca. È il modo di lavorare in Asia”. Shankaralingam ha detto: “Noi vogliamo sfruttare le tecnologie se è possibile ottenerle. Ma la situazione non si può risolvere solo sulla base delle leggi del mercato. Il problema è come condividere la proprietà intellettuale”. In conclusione, i delegati hanno detto in quale settore sperano ci sia un cambiamento nei prossimi anni. Lamierre e Shankaralingam, hanno puntato sull’efficienza energetica, Uccelletti ha chiesto maggiori investimenti nei biocarburanti, Kanoh ha sottolineato lo sviluppo di tecnologie per ridurre le emissioni di CO2. Cateling ha detto ai delegati presenti: “Spero che i governi spendano tanto quanto suggeriscono i loro discorsi sui cambiamenti climatici”. (Fonte: sito del convegno Wec)


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