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Jeffrey R. Immelt |
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Immelt (Presidente e CEO della General Electric): “Innovazione tecnologica per lo sviluppo di energia sostenibile nel 2030”
“Aumento degli investimenti in tecnologie, un coordinamento globale per ridurre i costi e politiche per la creazione di nuovi mercati”. Sono queste, le sfide a cui deve rispondere l’industria dell’energia per garantire una crescita sostenibile. E’ la proposta che Jeffrey R. Immelt, presidente e CEO dell’americana General Electric, ha lanciato nel suo special address al 20° Congresso Mondiale dell’Energia. Immelt indica le strategie per fronteggiare la crescita della domanda di energia da qui al 2030, l’aumento dei prezzi e le differenze tra ricchi e poveri, garantendo uno sviluppo sostenibile: “un approvvigionamento di energia più economico e differenziato e la riduzione delle emissioni di gas serra”. Per rispondere a questa sfida bisogna migliorare la produttività, l’innovazione e il ruolo della politica. Nuove risorse devono essere investite per garantire una maggiore efficienza dei prodotti, migliorare le tecnologie di conservazione dell’energia e cercare nuovi siti o sfruttare meglio i giacimenti esistenti. “Carbone e nucleare - spiega Immelt - rappresentano il 50% delle fonti di energia”. Bisogna lavorare per migliorare le tecnologie e ridurre i costi, ma sia il carbone che il nucleare civile “devono far parte della soluzione” al problema della sostenibilità. L’altra sfida è quella dell’interdipendenza. “Non può esistere l’indipendenza energetica - afferma il CEO di General Electric - bisogna servire un mercato globale”. Le compagnie devono investire nei mercati emergenti: India, Cina, e il Sud-est asiatico, dove si trovano le materie prime e la tecnologia e devono trovare accordi economici con i governi per avere certezza degli approvvigionamenti. “La sfida dell’energia - spiega Immelt - non si risolve senza la collaborazione dei governi, che devono avere un ruolo nel definire le dinamiche del mercato. Decisioni, certificazioni, autorizzazioni devono essere ammodernate e armonizzate”. “Solo attraverso la collaborazione tra industrie, politici e organizzazioni non governative” conclude Immelt, “potremo migliorare l’ambiente, l’approvvigionamento di energia e avere un buon impatto economico”. (Fonte: sito del convegno Wec)
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