Fulvio Conti

La crescita delle emissioni di CO2 dimostra “la sostanziale inefficacia del Protocollo di Kyoto”, ma la sfida di produrre sufficiente energia a “costo ragionevole, rispettando l’ambiente” può comunque esser vinta. Lo ha sottolineato Fulvio Conti, AD di Enel, in un dibattito tenuto al World Energy Congress. Secondo il manager, Kyoto non funziona perché “non ha una portata globale”, in quanto i Paesi sottoscrittori dell’accordo rappresentano solo il 30% delle emissioni totali, ma anche perché “solo un paio di settori sopportano l’onere delle riduzioni delle emissioni”. In particolare, il comparto termoelettrico sopporta il 90% del costo della riduzione di CO2. In terzo luogo, ha proseguito il manager, “al trasferimento di tecnologia non è riconosciuta l’importanza che dovrebbe avere”. La migliore tecnologia disponibile, ha indicato Conti, dovrebbe, infatti, essere applicata là dove, nel mondo, l’efficienza energetica è ancora scarsa. Per il post-Kyoto, Enel suggerisce quindi una serie di misure precise: coinvolgere tutti i Paesi; fissare gli obiettivi di lungo termine ragionevoli e realizzabili; incoraggiare meccanismi flessibili; assicurare una diversificazione delle fonti. La tecnologia, ha proseguito Conti, avrà un ruolo ‘chiave’ permettendo di realizzare una maggiore efficienza energetica. In particolare, le tecniche di ‘cattura’ della CO2 “dovrebbero essere una priorità per l’Ue - ha sottolineato l’amministratore delegato – augurandosi che questa materia sia presto oggetto di direttive comunitarie che la sostengano”. In conclusione, la sfida di produrre sufficiente energia ad un costo ragionevole e nel rispetto dell’ambiente può essere vinta. L’obiettivo, ha concluso Conti, “può apparire difficile o persino impossibile ma può essere raggiunto se si adotta un approccio globale”. (Fonte: Enel.it)