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                              |  Le prospettive del geotermico 
 
 L’energia  geotermica potrebbe soddisfare una buona percentuale della domanda di energia  elettrica statunitense se si riuscissero ad abbattere gli ostacoli normativi e  i limiti tecnologici esistenti. A sostenerlo è Alexander Karsner del  settore efficienza energetica e fonti rinnovabili del Department of  Energy (DoE) degli Stati Uniti. Secondo Karsner il potenziale del geotermico negli  USA potrebbe facilmente coprire il 10-20% del fabbisogno energetico,  anche se prima di raggiungere un quinto della produzione di energia  elettrica sfruttando il calore imprigionato nel sottosuolo dovranno  probabilmente passare ancora 50 anni. A far crescere l’interesse  per il geotermico, come per altre fonti rinnovabili quali eolico, solare, e  biomassa, è anche il progressivo e inesorabile aumento dei prezzi del greggio.  Negli ultimi anni il potenziale è notevolmente cresciuto fino a raggiungere  l’attuale capacità produttiva – confrontabile, per capirsi, a quella di due centrali nucleari - e i presupposti sono positivi, soprattutto se si  confermassero anche per il futuro gli incentivi alla produzione attualmente  vigenti. È probabile che vengano prorogati al loro scadere nel 2008, ma quello  che urge è una politica di agevolazioni che consentano una pianificazione di  più lungo respiro. Quello normativo resta tuttora il fattore più limitante. “Fino  ad oggi i crediti d’imposta hanno avuto una periodicità tale da  costringere a restare in apnea ogni 24 mesi. È difficile far progredire nel  lungo periodo l’industria per il domestico quando si è soggetti ad una  normativa lacunosa e di breve periodo. Se si potesse contare su agevolazioni  costanti, nel giro di un decennio la produzione potrebbe raddoppiare o  addirittura triplicare”. Oggi la potenza installata negli Stati  Uniti è di 3.500 MW (2.492 MW solo in California), quanto basta per  alimentare circa 3 milioni di abitazioni, e sono in via di realizzazione  impianti geotermici tali da raddoppiare la capacità. “Tutto il  sottosuolo degli Stati Uniti”, sostiene Karsner, “potrebbe essere  sfruttato per produrre energia geotermica. Resta da capire come raggiungere e  utilizzare quel calore”. Altri ostacoli all’espansione del settore  da superare riguardano la carenza di manodopera qualificata e la scarsa  capacità produttiva di impianti geotermici per il domestico. (Fonte: Reuters)
 
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