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Lombardia: Carugate fa scuola nel solare termico



Nel solare termico obbligatorio è la cittadina di Carugate a tenere alto il nome dell’Italia. L’esperienza del centro lombardo, insieme a quelle successive di altri comuni limitrofi, è l’unica sul territorio nazionale in cui si è imposto per legge il solare termico. Anche se circoscritta, rimane una tra le poche iniziative di questo genere. L’Estif (la Federazione europea dell’industria del solare termico) che ha realizzato uno studio per valutare come l’uso obbligatorio dell’energia solare termica influisca sullo sviluppo del settore, si è basato sui dati di sei realtà, tra cui quella italiana. Pionieri dell’idea di imporre per legge lo sfruttamento dell’energia solare sono stati gli israeliani. L’obbligo risale all’80 ed ha avuto un tale successo che oggi più del 90% del mercato solare termico è costituito da impianti costruiti su base volontaria. Si tratta di pannelli installati su edifici già esistenti o di sistemi di portata superiore a quella prevista per legge. Vari fattori, tra cui l’economia di scala della produzione, hanno permesso di ridurre nel corso degli anni i costi degli impianti, ammortizzati dopo tre quattro anni, e di far sì che la gente consideri il sistema solare termico un normale componente degli edifici. Sul fronte europeo la prima città che ha imposto il solare obbligatorio è stata Barcellona. Con un’ordinanza del 2000 si è stabilito che, nei nuovi edifici e in quelli ristrutturati, una certa percentuale di acqua calda per uso domestico sia prodotta con il solare termico. L’applicazione ha comportato, scrive l’Estif, un aumento consistente nell’uso dell’energia solare stimolando anche un mercato volontario. L’obbligo ha assunto ancora maggior respiro nel 2006 con una revisione dell’ordinanza originale. L’esperienza di Barcellona è stata seguita da quella di Madrid e di decine di altri comuni spagnoli con amministrazioni di diversi colori politici fino a culminare in una normativa di carattere nazionale: il nuovo codice edilizio tecnico spagnolo (Cte). Il Cte, adottato nel marzo 2006, va ben oltre ciò che stabilisce la direttiva comunitaria sulle prestazioni energetiche degli edifici. Impone l’obbligo di produrre dal 30 al 70 per cento di acqua calda per uso domestico con l’energia solare termica. L’applicazione della norma, che scatta al momento dell’autorizzazione a costruire, diventerà operativa solo tra uno, due anni. L’impatto del Cte potrà quindi essere valutato, secondo l’Estif, a partire dal 2008. Mettendo a frutto l’esperienza spagnola anche i portoghesi hanno rivisto il loro regolamento edilizio per includervi l’obbligo di installare sistemi solari termici o altre forme di energia rinnovabile che permettono un risparmio energetico equivalente. L’obbligo si estende solo a certe categorie di edifici così si applica solo agli immobili con il tetto orientato da sud-est a sud-ovest. Il sistema deve avere una dimensione minima di 1 metro quadrato per ogni persona che occupa l’immobile. Alcune autorità locali irlandesi hanno introdotto a partire dal 2005 standard energetici per gli immobili. I nuovi stabili devono essere costruiti in modo da avere una maggior efficienza energetica, con un taglio nei consumi dal 40% al 60%, e avere, obbligatoriamente, un contributo in energia rinnovabile per il potenziale termico. L’esperienza tedesca per ora è costituita solo dalla città di Vellmar, dove l’installazione del sistema solare termico è una condizione preliminare per l’autorizzazione a costruire in una nuova area di sviluppo. Il governo Federale tedesco e lo stato del Badern-Wurttemberg stanno però discutendo l’introduzione di un obbligo per il calore rinnovabile. (Fonte: ANSA)


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