Biomasse ed energie
alternative: il carburante dello sviluppo sostenibile
A lanciare il messaggio
è la FAO alla 19° sessione Commissione
Agricoltura. Nel settore agricolo e forestale
le chiavi per combattere la fame e la povertà
nel mondo.
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2005
L'energia è uno dei motori per lo sviluppo
dell'umanità e dai suoi servizi dipendono
la maggior parte delle attività umane.
Gli attuali sistemi energetici sono inadeguati
alle esigenze della popolazione mondiale, specialmente
nei paesi dove lo sviluppo è ancora un
traguardo da raggiungere. Nelle aree rurali
dei paesi non industrializzati, in cui la fonte
principale d'energia è rappresentata
da risorse in esaurimento, come il legname e
la biomassa, è necessario promuovere
progetti mirati alla diversificazione qualitativa
e quantitativa delle risorse e al miglioramento
dell'energia commerciale. Nell'Africa subsahariana,
per esempio, il 90% della popolazione ancora
non ha accesso all'elettricità e altri
due miliardi di persone dei paesi in via di
sviluppo non hanno accesso a servizi energetici
di prima necessità. Di fronte a questo
quadro, è sempre più chiara l'importanza
della bioenergia come fattore chiave per il
raggiungimento di alcuni degli Obiettivi di
Sviluppo del Millennio (MDGs).
Bioenergia: un potenziale sottovalutato
"Agricoltura e settore forestale - in particolare
- potrebbero rappresentare due importanti fonti
d'energia per sradicare la povertà estrema
e la fame e assicurare lo sviluppo sostenibile"
scrive la FAO nel rapporto presentato alla 19^
sessione della Commissione Agricoltura (Roma,
13-16 aprile 2005).
La bioenergia comprende legname e biomassa,
colture energetiche (come la canna da zucchero,
il sorgo) e residui agricoli e forestali utili
per produrre calore, etanolo, biodiesel, bioelettricità
e biogas.
Il ruolo potenziale della bioenergia è
stato preso in considerazione più seriamente
nell'ultimo decennio da quando si sono sollevati
i problemi ambientali e quelli legati al costo
e alla sostenibilità delle attuali fonti
energetiche. Il riscaldamento globale, per esempio,
potrebbe avere profondi effetti anche sull'agricoltura
e sulla sicurezza alimentare: si prevedono cicli
più corti per le coltivazioni, profonde
modifiche nell'agricoltura costiera e alterazioni
nelle relazioni tra gli organismi degli ecosistemi
rurali.
"Le nazioni devono muoversi verso sistemi
energetici più sostenibili basati su
risorse come la biomassa, l'energia solare ed
eolica - aveva dichiarato già un anno
fa Gustavo Best, coordinatore FAO, in occasione
della Conferenza Internazionale sulle Energie
Rinnovabili (Bonn, 1-4 giugno 2004) - la produzione
e l'uso di bioenergia è fondamentale
anche per sconfiggere la povertà e la
fame. Può ridurre il degrado ambientale
e aiutare a controllare il cambiamento climatico".
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La
bioenergia è prodotta secondo un
ciclo. L'uso sostenibile di flussi energetici
naturali mima i cicli ecologici della Terra
e minimizza le emissioni di sostanze inquinanti
nell'atmosfera, nei fiumi e negli oceani.
La maggior parte del carbonio per produrre
energia viene fornito dall'atmosfera dove
successivamente ritorna. I nutrienti per
creare bioenergia sono presi dal suolo e
poi vi ritornano. I residui da una parte
del ciclo vanno a costituire le risorse
al successivo stadio del ciclo.
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La
situazione energetica mondiale
I passi fatti per sviluppare e adottare nuovi
sistemi energetici sono, però, ancora
troppo pochi. La più importante fonte
energetica mondiale è, infatti, ancora
rappresentata dai combustibili fossili, principali
responsabili delle emissioni di gas serra. Nella
classifica delle fonti energetiche il petrolio
occupa il primo posto fornendo più del
35% dell'energia commerciale primaria, seguono
il carbone con il 23% e il gas naturale con
il 21%.
L'energia delle biomasse e quella delle foreste
forniscono invece solo il 15 e il 9% dell'energia
mondiale, ma queste percentuali salgono al 90
e all'80% in alcuni paesi in via di sviluppo
e considerevoli quantità di combustibili
fossili potrebbero essere sostituiti dalla bioenergia.
In questa battaglia contro fame e povertà,
lo sviluppo dell'agricoltura è basilare
e la FAO ha assunto la guida del lavoro della
comunità internazionale in questo settore.
L'importanza dell'agricoltura
"L'agricoltura è il primo interfaccia
tra umanità e ambiente - si legge nel
documento FAO - già l'11% delle terre
del Pianeta sono abitate dagli uomini e usate
per l'agricoltura e la pastorizia, senza contare
l'enorme impatto sulla riserva di pesce mondiale".
Le funzioni dell'agricoltura sono essenziali
per lo sviluppo sostenibile e l'impiego di tecnologie
agricole "ecologiche" rappresenta
la chiave per una gestione ambientale produttiva
che conservi, però, la rinnovabilità
della risorsa naturale di base.
"Non c'è agenda che riduca la povertà,
abolisca la fame o tuteli l'ambiente senza un'agricoltura
che unisca le esigenza dei poveri e delle popolazioni
rurali" continua il documento.
Il ruolo della FAO
L'impegno della FAO nei vari aspetti dello sviluppo
della bioenergia è consolidato da più
di 20 anni di esperienza in cui assistenza ha
fornito assistenza tecnica ai Paesi Membri per
convertire la biomassa in energia e attuare
piani e programmi internazionali. In Cina, per
esempio, la FAO lavora con la Shenyang Agricultural
University per sviluppare nuove varietà
di sorgo e tecnologie per produrre etanolo e
sostituire il gasolio. Anche in Nepal promuove
la produzione di biogas come combustibile per
cucinare, mentre in Brasile sta sviluppando
l'integrazione della bioenergia con la conservazione
dell'agricoltura.
Bioenergia: non solo benefici ambientali
L'uso della biomassa come energia non solo consentirebbe
di arginare la crisi energetica mondiale, ma
genererebbe un benefico circolo di investimenti
e affari nelle aree rurali.
"In realtà, tra le varie opzioni
di bioenergia, la bioelettricità è
quella che offre le migliori prospettive occupazionali.
Infatti può creare molti più posti
di lavoro di quanto non faccia la produzione
di elettricità con fonti di energia convenzionali,
e con un costo di investimento più basso
per posto generato" si legge nel documento.
La nascita di piccole e medie imprese per la
produzione, la preparazione, il trasporto, il
commercio e l'utilizzo di biocarburanti rappresenta,
per esempio, un'importante possibilità
per creare nuovi e numerosi posti di lavoro.
Secondo la FAO, gli obiettivi a breve termine
previsti per USA ed Europa nel campo della bioenergia
(sostituire il 13% dei combustibili fossili
con biocombustibili) sono realizzabili con le
terre coltivate a disposizione.
Il passaggio dall'era del petrolio a quella
bioenergetica porterebbe, infatti, grossi benefici
non solo alle popolazioni dei paesi in via di
sviluppo, ma a tutto il mondo allontanando la
minaccia di un collasso ambientale planetario.
Valentina Robbiati
Links:
http://www.fao.org
http://www.ieabioenergy.com
http://www.e-gazette.it
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