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Copertura di
ghiaccio estiva prevista tra il
2010 - 2030 ( in alto) 2040 - 2060
(al centro) 2070 - 2090 (in basso)
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L'era
del Riscaldamento
"L'artico sta subendo un cambiamento
rapido e irreversibile" lo afferma un rapporto
preparato per le otto nazioni che confinano
con la regione.
L'Arctic Climate Impact Assessment (ACIA) ha
concluso recentemente un rapporto sullo scioglimento
del ghiaccio in cui si fanno previsioni sulla
probabile scomparsa del ghiaccio artico estivo
tra il 2060 e il 2100, nel quale vengono considerati
anche i crescenti livelli di radiazioni ultraviolette
conseguenza dell'assottigliamento dello strato
d'ozono.
Il documento, discusso in un simposio scientifico
a Revjavik, dichiara che negli anni a venire
saranno seriamente minacciati gli ecosistemi
e le popolazioni della regione artica. I dati
riportati nel documento parlano chiaro: nell'
Artico le temperature medie si sono innalzate
con un tasso doppio rispetto al resto del pianeta,
il permafrost si sta scongelando, la vegetazione
si sta spostando sempre più a nord e
gli orsi polari lottano contro l'estinzione.
Un futuro più caldo cambierà radicalmente
la posizione delle piante e degli animali dell'Artico,
come le renne/caribù.
Attualmente si stima che circa 600 milioni di
uccelli si riproducano ogni anno nella regione.
Molti dei loro siti di nidificazione preferiti
nella tundra si ridurranno.Anche le previsioni
future, basate su modelli computerizzati, non
sono rosee: ci si attende, infatti, un riscaldamento
della regione tra i 4° ed i7 °C, entro
il 2100.
A sostegno dell'obiettività e della scientificità
con cui è stato condotto lo studio, nella
relazione vengono considerati anche gli eventuali
"vantaggi" di un pianeta più
caldo: alcune aree saranno, infatti, coltivabili
con più facilità, i giacimenti
di gas e carbone saranno più accessibili,
sarà possibile aprire nuove rotte marittime
e aumenterà la pescosità di alcune
aree.
Le popolazioni locali "dovranno adattarsi"
Il documento dell'ACIA, redatto da più
di 300 scienziati in 4 anni, è uno dei
più dettagliati studi sull'andamento
del riscaldamento e sullo sconvolgimento climatico
che sta cambiando una regione della Terra.
È stato commissionato dal Consiglio Artico,
forum intergovernativo formato da sei popolazioni
indigene circumpolari e dalle nazioni che possiedono
territori all'interno dell'area che è
di 30 milioni di Km2 (Canada, Danimarca, Finlandia,
Islanda, Norvegia, Russia, Svezia e USA).
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Le temperature
osservate nell'artico dal 1900 ad
oggi
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Anche
le popolazioni dell'Artico risentiranno degli
effetti del cambiamento climatico. "Dovranno
adattarsi - recita il rapporto - alle nuove
condizioni se vorranno sopravvivere". Per
questo sono già partite campagne d'informazione
rivolte alle popolazioni indigene dell'Artico.
Si tratta di comunicazioni sull'attuale situazione
del loro territorio e sulle condizioni che negli
anni a venire potrebbero dover fronteggiare.
"Gli impatti del riscaldamento globale
- ha dichiarato Robert Corell, presidente dell'ACIA
- stanno influenzando già da oggi le
popolazioni dell'Artico".
"Dobbiamo dire alla nostra gente quello
che è emerso in questo rapporto. - prosegue
Odion Sulyazandiga, dell'Associazione Russa
delle Popolazioni Indigene del Nord - Stanno
già affrontando molte sfide, ma dobbiamo
prepararli anche a questa. Inoltre dobbiamo
dire al resto del mondo che c'è bisogno
di fare qualcosa per arrestare il cambiamento
climatico, e cè bisogno farlo ora".
Secondo l'ACIA, la riduzione del ghiaccio avrà
conseguenze devastanti per orsi polari, foche,
trichechi e per le popolazioni locali che trovano
in questi animali la principale fonte di cibo.
In alcuni casi le infrastrutture dell'Artico
dovranno essere riviste: quando il permafrost
si scioglierà le fondamenta di alcuni
edifici diverranno instabili e anche strade
importanti saranno impercorribili.
Impatto globale
Ciò che il rapporto sottolinea è
la portata globale del riscaldamento: i fenomeni
che stanno sconvolgendo i poli della Terra non
sono una questione locale e l'Artico non è
solo la regione più vulnerabile ai cambiamenti
climatici, ma anche un vero e proprio regolatore
del clima del nostro pianeta.
"Quello che sta succedendo nell'Artico
ha importanti conseguenze per il resto del mondo"
Prof Terry Callaghan"
Quello che succede in quelle zone ha conseguenze
nel resto del mondo. - sostiene Terry Callaghan,
ecologista artico, tra i compilatori del rapporto
- Ci sono vaste riserve di carbone nel permafrost
e nei sedimenti oceanici e il loro riscaldamento
potrebbe aver un impatto significativo sul resto
del mondo".
Il ghiaccio del mare Artico si sta riducendo
in spessore e in estensione: i dati raccolti
dai sub mostrano, infatti, che tra il 1960 e
il 1990 il 40% dello strato di ghiaccio è
scomparso. Recenti osservazioni rivelano un
diminuzione nella velocità di scioglimento.
Alcuni scienziati individuano la causa del rallentamento
nell'Oscillazione Artica, fenomeno climatico
naturale che impedisce il flusso di acque calde
nella regione.
Ma neanche questo, secondo il professor Peter
Wadhams, esperto di ghiacci polari, sarà
sufficiente a salvaguardare la stabilità
dell'Oceano Artico. Il ghiaccio estivo sembra
destinato a scomparire entro la seconda metà
del nostro secolo e i livelli del mare continueranno
ad innalzarsi.
La vita sulla terra potrebbe cambiare e le città
più grandi del pianeta, come Londra e
altri agglomerati costieri, potrebbero essere
minacciati dalle inondazioni.
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Gli orsi polari
utilizzano piattaforme di ghiaccio
per cacciare le foche
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D'altronde
i rapporti che si instaureranno tra gli eventi
naturali, più o meno noti, non sono del
tutto prevedibili. E' per questo che gli scienziati
basano le loro previsioni su modelli affetti
da considerevoli margini di incertezza. Il ghiaccio
ad esempio ha un ruolo importante nel riflettere
indietro la luce solare: col suo scioglimento
la Terra assorbirà più energia
e il tasso di riscaldamento subirà un
incremento non ancora quantificabile.
Parallelamente anche i raggi ultravioletti che
raggiungono la superficie artica stanno aumentando.
Il trattato di Montreal ha da poco bandito le
sostanze dannose per l'ozono, come i CFC, ma
saranno necessarie decine di anni per migliorare
la situazione dell'atmosfera polare.
Da tutto ciò appare chiaro che il riscaldamento
globale, oltre ad un forte impatto ambientale,
avrà anche importanti costi sociali.
Secondo l'ACIA i giovani dell'Artico riceveranno
una dose di radiazioni ultraviolette del 30%
superiore a quella ricevuta dalle generazioni
precedenti. I rischi per la salute sono: aumento
dei cancri della pelle e dei disordini del sistema
immunitario.
Prospettive future
Il simposio di Revjavik ha messo l'accento sulla
la fragilità e sulla precarietà
dell'ecosistema artico, ma ha sottolineato soprattutto
la necessità di incentivare le campagne
di informazione per gli abitanti del polo. Tutelare
le popolazioni della regione è una necessità
urgente, e si spera nell'intervento delle organizzazioni
politiche, in primis quelle delle nazioni dell'ACIA.
"Prima di tutto chiediamo un intervento
per rallentare il cambiamento climatico",
dichiara infatti Geir Tommy Pedersen, del Saami
Council.
Tuttavia, i gruppi che sostengono le campagne
temono proprio che l'allarme lanciato nel rapporto
venga ignorato dagli stati del Consiglio Artico.
Gli Stati Uniti, per esempio, hanno recentemente
ribadito la loro opposizione al protocollo di
Kyoto per diminuire le emissioni di CO2,
principale gas serra che secondo molti scienziati
è responsabile del riscaldamento del
pianeta.
"La grande fusione è cominciata",
ha detto Nicola Saltman, leader del programma
cambiamento climatico del WWF.
Ora che gli scienziati hanno presentato il loro
rapporto si aspetta che le organizzazioni politiche
internazionali si riuniscano e decidano il futuro
dell'Artico.
Valentina Robbiati
LINK DI APPROFONDIMENTO:

http://www.amap.no/acia/index.html
I
punti principali del rapporto |
- Le temperature
medie invernali sono aumentate
di 3-4 C (4-7F) negli ultimi 50
anni in Alaska, Canada occidentale
e Russia orientale. Modelli al
computer prevedono un incremento
di 4-7 °C (7-13F) nei prossimi
100 anni.
- Dati e osservazioni
recenti mostrano che il ghiaccio
del mare Artico si sta assottigliando
velocemente. Modelli al computer
prevedono che almeno il 50% del
ghiaccio estivo scomparirà
antro il 2100, e ci sono alcune
simulazioni che mostrano persino
una completa scomparsa per la
fine del secolo.
- L'Oceano Artico
potrebbe rimanere senza ghiaccio
in estate, e probabilmente gli
orsi polari e alcune specie marine
rischieranno l'estinzione.
- La scomparsa
di alcune specie animali comporterà
elevate difficoltà per
le popolazioni locali che cacciano
cibo sul ghiaccio.
- I 4 milioni
di abitanti dell'Artico dovranno
cambiare il loro stile di vita
se la tendenza al riscaldamento
globale proseguirà velocemente.
- L'agricoltura
sarà più facile
in alcune aree. Il permafrost,
infatti, si ritirerà; acque
più calde renderanno probabilmente
più produttive le aree
pescose.
- Il riscaldamento
della Groenlandia porterà
ad una fusione del Greenland Ice
Sheet, contribuendo all'innalzamento
del livello globale del mare.
- I cambiamenti
del clima artico sono sfide per
la salute e la sicurezza alimentare
di alcune popolazioni indigene
e minacciano la sopravvivenza
di alcune culture.
- Nei prossimi
100 anni ci si aspetta un'accelerazione
del cambiamento climatico, si
avranno cambiamenti fisici, ecologici,
sociali ed economici. La relazione
ha documentato che molti di questi
cambiamenti sono già cominciati.
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