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Una centrale nucleare
Nuovo allarme UE sulla sicurezza nucleare

La Commissione europea insiste per stabilire norme comuni per la sicurezza degli impianti e dei rifiuti nucleari nel vecchio continente.

Dopo la risposta negativa incassata alcuni mesi fa, da Gran Bretagna e Germania, la commissaria Ue all' energia, Loyola De Palacio, ha presentato oggi due nuove ipotesi di direttive che riapriranno il dibattito sulla gestione di siti e scorie nucleari. Il nuovo affondo di Bruxelles vuole superare l'opposizione dei paesi più ostili, stemperando alcuni dei punti maggiormente controversi che sono legati alla fissazione per ogni stato membro di una scadenza temporale entro la quale rendere concreto gli impegni presi in materia di sicurezza e in relazione allo smantellamento degli impianti.

Gli impianti
Per quanto riguarda la sicurezza delle centrali le proposte ruotano attorno al fatto che la responsabilità della sicurezza delle installazioni nucleari sia di chi le gestisce e alle autorità nazionali di controllo, le quali saranno obbligate a presentare periodicamente, ad uno speciale comitato di controllo creato nell'ambito della Commissione, una serie di rapporti periodici. Bruxelles a sua volta elaborerà per il Parlamento europeo un testo di sintesi basato sui rapporti nazionali. Per la De Palacio si tratta di un pacchetto di misure fondamentali per disporre di norme e regole comuni vincolanti per tutti i paesi e per tutte le installazioni nucleari, non solo quelle per la produzione energia elettrica ma anche, per esempio, i reattori utilizzati nei centri di ricerca.

Le scorie
La gestione dei rifiuti nucleari è, secondo la De Palacio, uno dei problemi più urgenti e va affrontato subito. In base alla proposta dell'esecutivo Ue ogni paese avrà l'obbligo di definire un programma per la gestione definitiva dei rifiuti, scegliendo tra le opzioni possibili, quali interramento in profondità o altre, quelle che ritiene piu' adeguate. Il programma di gestione dovrà essere accompagnato da un calendario preciso. Ciascuno stato dovrà presentare il proprio programma di gestione nazionale, basato sui singoli sistemi e sulle eventuali soluzioni possibili, e manterrà un ampio margine per stabilire il proprio calendario. "In materia di rifiuti nucleari - ha affermato la De Palacio - lasciamo la scelta delle modalita' ai governi. Ogni stato però deve presentare un piano di gestione accompagnato da un calendario delle scadenze. Anche per questi aspetti ci sarà un comitato di esame che sarà incaricato di procedere ai controlli sull'applicazione delle misure e del calendario prestabilito".

La data di presentazione
Nonostante fissi obblighi chiari e verificabili per i 25 Stati membri, la nuova iniziativa di Bruxelles, che dovrà ora essere sottoposta all'approvazione dei governi Ue, non contiene una data limite entro la quale gli stati membri saranno chiamati a presentare i propri programmi nazionali ed i propri calendari. In pratica non esistono scadenze per gli obblighi introdotti, elemento che ha destato le perplessità delle principali organizzazioni ambientaliste e del gruppo politico dei Verdi al Parlamento europeo.
"Mi sarebbe piaciuto poter introdurre un calendario chiaro per la presentazione dei piani da parte dei governi - ha detto la De Palacio - ma così facendo la proposta non avrebbe avuto nessuna possibilità di passare, dato che i paesi che hanno affondato le precedenti proposte (in particolare Germania, Gran Bretagna, Svezia e Finlandia) hanno ribadito recentemente la propria opposizione ad ogni scadenza".
Riconoscendo che non si tratta della soluzione ottimale, la commissaria ha comunque tenuto a sottolineare che la proposta rappresenta, allo stato dei fatti, il miglior compromesso possibile. In questo modo viene percorsa l'unica strada normativa praticabile dal governo europeo: la possibilità di richiamare i 25 paesi membri al rispetto dei propri obblighi, ricorrendo, se fosse necessario, alla Corte di giustizia Ue di Lussemburgo.



Sergio Ferraris



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