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Messaggio del Sen. Guido Pollice all’udienza
con il Signor Presidente della Repubblica GIORGIO NAPOLITANO
in occasione dell’incontro con
i vincitori del concorso nazionale Immagini per la Terra

Roma, 17 ottobre 2007 – Tenuta Presidenziale di Castelporziano

 

Illustrissimo Signor Presidente,
Onorevole Ministro dell’Ambiente Signora Prestigiacomo,
Senatrice Rita Levi Montalcini,

Ospiti Illustri, ragazzi e ragazze, vincitori e vincitrici della sedicesima edizione del concorso Immagini per la Terra.
Il tema di quest’anno: Noi Giovani Reporter del Cambiamento Climatico: le foreste.
Ciò ha permesso a migliaia di giovani di trasformarsi in giornalisti in erba producendo inchieste, reportage fotografici, testi, fumetti, giornalini scolastici monografici, ricerche e video.

L’allarme lanciato in questi anni sul cambiamento climatico ha permesso a noi tutti di renderci consapevoli di un disastro annunciato e quindi di decidere di mettere in atto tutte le misure per mitigarlo e per adattare i nostri stili di vita alle prossime condizioni ambientali.
Questo compito è assegnato soprattutto ai governi e agli scienziati.
I primi sono divisi e accampano spesso motivazioni economiche, sviluppo industriale e progresso (anche se non capisco cosa significa progresso se poi si permette di distruggere il territorio in cui viviamo, l’ecosistema Terra, la nostra “casa”.). Sembra che dimentichino anche rapporti e documenti che non provengono dalle associazioni ambientaliste ma, per esempio dal Pentagono o dalla Commissione Sterne del Governo della Gran Bretagna.
I secondi, fino a qualche anno fa sembravano divisi sull’esistenza di queste alterazioni climatiche e sulle cause. Ora, finalmente, questi equivoci sono risolti e la comunità scientifica internazionale parla con voce unica.

Presidente, Ministro,
Le foreste, i boschi, la loro protezione, il ripristino sostenibile del loro patrimonio, hanno assunto un’importanza fondamentale per le azioni di responsabilità ambientale.
Il nostro Paese insieme ad altre nazioni si è impegnato a segnalare le emissioni di gas serra e pianificare al loro riduzione.
Le foreste e i boschi sono grandi contenitori di anidride carbonica.
Noi abbiamo il diritto di conoscere esattamente le dimensioni di tali contenitori per stimare la quantità di carbonio atmosferico che foreste e boschi possono assorbire, contribuendo così allo sforzo del nostro Paese su questo terreno.
Siamo stati sempre d’accordo che le misure per difendere l’ambiente devono essere sostenibili: dal punto di vista sociale, economico e ambientale. Ma è fonte di preoccupazione che il dibattito sulle grandi questioni ambientali sia marginalizzato, in tempi di attenzione agli aspetti finanziari.
Sembrerebbe che il costo economico e ambientale dello sviluppo dissennato dello scorso secolo, che abbiamo messo sulle spalle delle generazioni future, voglia essere oggettivamente aumentato.
Come leggere diversamente l’amnesia che tanti Capi di governo dei paesi più importanti nel mondo sembrano manifestare in questi mesi, rispetto allo sviluppo sostenibile ?

Ma torniamo alle foreste:
- Nel mondo, la FAO ci dice che 300 milioni di persone vivono nelle foreste.
- Il sostentamento di oltre un miliardo e 600 milioni di persone dipende dalle foreste.
- 60 milioni di nativi vivono nelle foreste.

La distruzione delle foreste costa più della crisi economica, l’annientamento dell’ecosistema planetario fa perdere tra i 2 e i 5 triliardi di dollari, il crollo delle borse è costato “solo” 1,5 triliardi.

Dati impressionanti che ci aiutano a riflettere sulle condizioni del pianeta.
In Italia, nonostante la prevalenza montuosa, i boschi ricoprono meno del 30% del territorio (60% in montagna, 30% in collina, 10% in pianura). Sempre sul nostro paese, negli ultimi cinquant’anni ha perso gran parte del suo patrimonio boschivo per fini economici e produttivi, a ciò si deve aggiungere l’inquinamento delle acque per scopi industriali e agricoli che unitamente a altre cause hanno provocato un impatto atmosferico senza fine.
Invertire la marcia. Dobbiamo invertire la marcia, ce lo chiede la situazione, ce lo chiede il buon senso, ce lo chiedono i ragazzi delle scuole, termometro attento di ciò che sta succedendo.

E’ sicuro che la crisi economica mondiale ci ha investito, e forse ci investirà ancora di più, ma non possiamo accettare che la Ricerca Scientifica non abbia più soldi a disposizione e che l’Ambiente si veda decurtare i fondi così da non poter più intervenire con azioni forti sui temi legati all’accesso alle risorse nei paesi in via di sviluppo, alla promozione delle fonti rinnovabili di energia e alle conseguenze del cambiamento climatico.
Così come investire in sensibilizzazione dei cittadini, dei giovani in particolare, delle amministrazioni ed imprese sui temi dello sviluppo sostenibile e dell’emergenza ambientale.

Signor Presidente, Ministro,
la vocazione di GREEN CROSS è quella di porre al centro del proprio lavoro il dialogo tra le parti, interviene nella prevenzione dei conflitti legati all’uso delle risorse naturali e a fianco della comunità colpite dalle conseguenze ambientali e sociali delle guerre e di quei conflitti.
Proprio in questa azione noi incontriamo sempre tante parti di società sensibili, generose, disponibili ad impegnarsi e magari a rinunciare a piccoli privilegi. Ci sono associazioni di cittadini, amministratori locali, imprese grandi e piccole, ragazzi, ricercatori e personalità che ogni giorno danno il proprio contribuito.

Tra gli altri, in mezzo a questi ragazzi c’è Marc Tosi, 12 anni. Lo scorso luglio assieme ad altri 8 coetanei – veri e propri ambasciatori di Pace - ha partecipato ad una nostra missione scientifica e di sensibilizzazione sulle condizioni dei ghiacciai del Polo Nord. E’ un vero e proprio giovane reporter del Cambiameto climatico; noi lo ringraziamo per il coraggio che ha avuto e per l’esempio che vorrà continuare a dare.

Presidente e Ministro, anche dal versante dell’ambiente ci sono tante buone notizie che provengono dal basso e dal profondo delle nostre società . In tal senso si muoverà la nostra organizzazione e la sua mente politica, organizzativa, Elio Pacilio, con tutti i collaboratori che da sedici anni con un continuo successo di partecipazione e di coinvolgimento delle scuole italiane hanno permesso al nostro concorso-progetto di affermarsi.
Questo successo è possibile grazie anche all’autorevolezza dei patrocini istituzionali e agli sponsor economici, ma soprattutto alla benevolenza che il presidente Napolitano ci riserva e che, grazie ai suoi collaboratori, ha voluto innovare anche nelle forme rispetto a quella dei suoi predecessori.
L’ultimo auspicio è che per il prossimo anno sia possibile raccogliere il suo suggerimento e incontrarci nella sua residenza di Napoli.

Grazie Signor Presidente. Grazie Signore Ministro.

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