Il Dossier sugli
OGM L'INQUINAMENTO
INTENZIONALE DA OGM IN SEMENTI, DERIVATI ALIMENTARI, E MATERIA PRIMA AGRICOLA
L'INQUINAMENTO
DA OGM in sementi, derivati alimentari e materia prima agricola è ormai
un punto di insanabile controversia che contrappone in ogni parte del pianeta
l'opinione pubblica, il mondo agricolo e buona parte dell'industria agro-alimentare
alle multinazionali produttrici di OGM. LA
RIGOROSA SEGREGAZIONE dei prodotti derivati da OGM da quelli naturali è
la proposta di buon senso che le industrie produttrici di OGM non intendono accettare
né in nome del PRINCIPIO DI PRECAUZIONE né della salvaguardia del
diritto alla LIBERTA' DI SCELTA del consumatore, dell'agricoltore e dell'imprenditore
agro-alimentare. L'INQUINAMENTO
DA OGM delle sementi, dei derivati alimentari e della materia prima agricola appare
sempre più come il prodotto di una strategia commerciale, operata dalle
multinazionali produttrici di OGM, al fine di determinare una progressiva irreversibilità
dell'inquinamento delle filiere, vista la generalizzata avversità dei consumatori
nei confronti del prodotto OGM. LA
VIOLAZIONE DELLA NORMA. A questo punto non resta che stare ad osservare come le
multinazionali degli OGM se la potranno cavare avendo i nostri tecnici scoperto
che nessuno degli OGM commercializzati è classificato con il necessario
CODICE DOGANALE ARMONIZZATO, senza il quale nessuna merce può essere lecitamente
esportata, importata e trasportata in lungo e in largo per il mondo.
COS'E' E A COSA SERVE IL CODICE DOGANALE Il
CODICE DOGANALE è lo strumento indispensabile per la gestione degli scambi
commerciali internazionali, ed è nato dall'esigenza di individuare in modo
univoco ed agevole il complesso delle merci oggetto di negoziazione sul mercato
mondiale. (Un elenco delle merci accompagnate da codice doganale è consultabile
al sito http://w.w.w.globus.camcom.it/intranet/Informazio1/Tuttidog.txt.cvt.htm).
IL CODICE DOGANALE denomina le merci che debbono essere univocamente definite
in modo da evitare sinonimie o omonimie che possano creare difficoltà nelle
transazioni commerciali, soprattutto internazionali.
IL CODICE DOGANALE codifica e classifica le merci, attraverso una razionale valutazione
delle loro caratteristiche intrinseche, con una nomenclatura comune accettata
a livello internazionale.
IL
CODICE DOGANALE INTERNAZIONALE
IL CODICE DOGANALE INTERNAZIONALE ha richiesto un lavoro di grande complessità,
iniziato già nel secolo scorso, che si è evoluto di pari passo al
rapido progredire della tecnologia e degli scambi verificatasi negli ultimi anni;
IL CODICE DOGANALE
INTERNAZIONALE è assicurato da un sistema "armonizzato" (S.A.)
di classificazione delle merci ed è attualmente gestito e continuamente
aggiornato in sede di WTO, dall'Organizzazione Mondiale Doganale (OMD). IL
CODICE DOGANALE ARMONIZZATO è caratterizzato da un sistema di codificazione,
che è di fatto un ammodernamento approfondito a quattro cifre già
esistente, ma comporta sottovoci a sei cifre (proprio per tenere conto delle altre
nomenclature quali CTCI, NIMEXE, tariffe doganali USA, IATA, ecc.). IL
CODICE DOGANALE ARMONIZZATO "S.A. 123456", a titolo di esempio, indica
il capitolo, le posizioni e le sottoposizioni del sistema armonizzato (2 cifre:
capitolo; 4 cifre: voce; 6 cifre: sottovoce). IL
CODICE DOGANALE ARMONIZZATO consente tuttavia ad ogni singolo Stato la facoltà
di aggiungere alle sei cifre internazionalmente condivise altre due cifre (settima
e ottava) per la gestione interna delle tariffe doganali. LA
NORMATIVA DOGANALE EUROPEA IL
CODICE DOGANALE EUROPEO è disciplinato dal Regolamento (CEE) n.2658/87
del 23 luglio 1987, relativo alla nomenclatura tariffaria e statistica ed alla
tariffa doganale comune, successivamente modificato dal Regolamento CE 2204/99
e dal Regolamento CE 1230/2001. Inoltre il codice doganale UE è disciplinato
dai regolamenti comunitari relativi alla Politica Agricola Comune, nonché
da quelli riguardanti i particolari regimi tariffari. IL
CODICE DOGANALE EUROPEO è gestito e aggiornato annualmente dal COMITATO
DEL CODICE DOGANALE, sezione nomenclatura tariffaria e statistica, con sede a
Lussemburgo. ESEMPI
DI CODICI DOGANALI UE: SEMENTI, DERIVATI ALIMENTARI E MATERIE PRIME AGRICOLE
Il Codice Doganale Europeo, nel concreto esempio relativo a sementi, derivati
alimentari e materie prime agricole, è al punto dettagliato da differenziare
la natura stessa dei diversi ibridi destinati alla semina.
SEMENTE FARINA SEMOLA OLIO MANGIME LECITINA SOIA 1201.0010. 1208.1000.
1507.1090. 2304.0000. 2923.2000. GRANTURCO * vedi sotto 1102.2010. 1103.1310.
1515.2190. 2302.1010. 1102.2090. 1103.1390. 2302.1090. COLZA 1205.0010.
1514.1090. COTONE 1207.2010. RISO 1006.1010.
* Granturco per semina A: ibrido: _ibrido doppio 1005.1011. _ibrido
a tre vie 1005.1013. _ibrido semplice 1005.1015.
GLI OGM NON HANNO CODICI DOGANALI IDENTIFICATIVI
INCREDIBILE MA VERO, nessuna delle molteplici specie di OGM commercializzate
dispone di un Codice Doganale che le possa distinguere, sul piano fiscale, da
sementi o da materia prima agricola di origine naturale.
PER
TANTO GLI OGM, allo stato attuale, costituiscono una categoria merceologica "clandestina"
e che, in quanto tale, circolano per il pianeta in modo surrettizio e che pongono
per tanto le Dogane di ogni Paese di fronte all'obbligo di impedire l'evidente
elusione non consentendo l'esportazione, l'importazione e il trasporto di OGM
e loro derivati. UN
ESEMPIO CONCRETO: al porto di Genova (ma potrebbe essere un qualsiasi altro scalo
dei Paesi UE) giunge un carico di sementi di mais ibrido a tre vie il cui codice
doganale obbligatoriamente indicato nei documenti di trasporto sarà 1005.1013.,
ma dalle analisi effettuate il carico risulta contaminato da mais OGM, diciamo
della specie MON 810. L'AUTORITA'
DOGANALE non trovando alcun riscontro di codice attribuito al mais OGM (e che
quindi non può essere contrassegnato nei documenti di trasporto) ha l'obbligo
di respingere al mittente il carico poiché alterato da materia prima che
elude le disposizioni in materia doganale internazionalmente condivise. IL
CARICO E' RESPINTO non solo dunque ai sensi della moratoria alla commercializzazione
e coltivazione di OGM in vigore nei Paesi Ue, ma a priori per l'elusione della
normativa doganale internazionalmente condivisa. ANALOGAMENTE
un carico di farina di soia naturale destinata all'alimentazione umana, contrassegnata
dal codice doganale 1208.1000, contaminata da soia OGM, diciamo della specie Roundup
Ready, dovrà essere respinto dall'autorità doganale per elusione
della normativa doganale internazionalmente condivisa.
ELUSIONE DOGANALE: LA PAROLA
ALLE ISTITUZIONI IL
BLOCCO IMMEDIATO delle importazioni e del trasporto di sementi, derivati alimentari
e materie prime agricole contaminate da OGM, è l'immediata misura che chiediamo
intraprendano le Autorità nazionali di governo e la Commissione UE. SIAMO
CONSAPEVOLI delle possibili gravi ripercussioni che il legittimo provvedimento
potrebbe determinare sull'intera filiera agro-alimentare del Paese. Chiediamo
dunque che, a livello nazionale e comunitario, vengano attivate dalle istituzioni
di Governo procedure legali risarcitorie nei confronti delle aziende titolari
dei prodotti OGM responsabili dell'inquinamento degli stock di merci in importazione. L'ATTIVAZIONE
COORDINATA delle Istituzioni tecniche di controllo e di diagnostica è la
misura immediata che ci attendiamo dalle istituzioni di Governo, al fine di monitorare
tutti, nessuno escluso, i carichi di sementi, derivati alimentari e materie prime
agricole in ingresso nei porti e nei principali valichi del Paese, al fine di
accertare l'eventuale contaminazione da OGM e disporne l'immediato respingimento
ai Paese di provenienza. LA
PUBBLICAZIONE SUI SITI INTERNET dei competenti Ministeri della Salute, dell'Agricoltura,
dell'Ambiente e delle Finanze, dei monitoraggi effettuati ai porti e ai valichi
di frontiera, aggiornati in tempo reale, costituisce una legittima richiesta di
garanzia che le istituzioni, giunti a questo punto, debbono all'opinione pubblica.
ELUSIONE
DOGANALE: LA PAROLA ALLA MAGISTRATURA
Sarà ora la Magistratura a verificare se possa essere configurata anche
l'ipotesi di violazione in frode della normativa fiscale. In particolare,
all'interno della UE, dopo l'abolizione delle dogane, la circolazione intracomunitaria
dei prodotti viene regolata da norme che impongono una tariffa doganale alla quale
vengono rapportati e commisurati i dazi. L'inesistenza dei codici doganali
impedisce il collegamento tra prodotto, tariffa e dazio e dunque, di fatto, concreta
l'elusione fiscale. Inoltre impedisce l'identificazione dell'OGM, occultato
nel prodotto catalogato con il proprio, peculiare codice doganale identificativo.
Tale illecito comportamento integra ipotesi di reato sussumibili nella normativa
italiana del "Testo Unico delle Disposizioni legislative in materia doganale",
il D.P.R. 23.I.1973 n. 43, come modificata e innovata dalla normativa comunitaria.
Per il combinato disposto di tali leggi la fattispecie di chi viola la normativa
fiscale doganale appare rientrare nella ipotesi del CONTRABBANDO DOGANALE VERSO
PAESI TERZI, quantomeno "quod poenam". Dunque i prodotti che transitano
dai Paesi Terzi verso la UE che non dispongano di codice doganale, appaiono catalogabili
quali merci di contrabbando.
UNA VERTENZA INTERNAZIONALE PER ASSEGNARE I CODICI DOGANALI AGLI OGM
ALLA LUCE DEI
FATTI nessuno dei prodotti OGM (siano essi sementi, derivati alimentari o materia
prima agricola) può essere dunque lecitamente esportato, importato e trasportato
sin tanto che anche i prodotti OGM non disporranno del necessario codice doganale
e le sottoscritte associazioni sono sin d'ora impegnate affinché le Autorità
Doganali provvedano a prevenire ogni possibile elusione delle norme. CONTEMPORANEAMENTE
le sottoscritte associazioni sono sin d'ora impegnate a esercitare ogni pressione
affinché il COMITATO DEL CODICE DOGANALE EUROPEO assegni quanto prima il
necessario CODICE DOGANALE a ciascun OGM autorizzato alla commercializzazione
nei Paesi UE. IL
TRAGUARDO dell'assegnazione del codice doganale agli OGM è per noi un obiettivo
irrinunciabile poiché attraverso lo strumento doganale si otterrà
finalmente non solo il ripristino della legalità, ma anche l'affermazione
di quel buon senso che è sin qui mancato alle multinazionali produttrici
di OGM. LA SEGREGAZIONE
dei prodotti agricoli e agro-alimentari OGM, dai prodotti agricoli e agro-alimentari
di origine naturale, verrà a questo punto sottolineata dalla distinzione
dei codici doganali, che obbligherà le multinazionali ad organizzare stoccaggi
e trasporti di OGM rigorosamente separati dai prodotti di origine naturale.
CODICE DOGANALE OGM GIA' IN DISCUSSIONE AL COMITATO DEL CODICE
DOGANALE UE
NELLA
SESSIONE 2001 ( febbraio e dicembre) il Comitato del Codice Doganale UE ha affrontato,
su sollecitazione della Direzione delle Dogane italiane, la necessità di
assegnare anche agli OGM il necessario codice doganale, rinviando però
qualsiasi decisione di fronte allo "scoglio" della rintracciabilità
diagnostica degli OGM LE
DIFFICOLTA' DIAGNOSTICHE, lo ribadiamo per l'ennesima volta, non sono più
un problema, visto che l'analisi qualitativa del DNA dei prodotti sementieri e
alimentari è stata validata dal Centro Comune di Ricerche di Ispra (EUR
19676 EN 2000). INOLTRE
E' IL BREVETTO, che le multinazionali hanno a tutti costi voluto a protezione
delle invenzioni biotecnologiche, il presupposto giuridico che rende inequivocabile
la distinzione merceologica fra (ad esempio) un mais OGM ed un mais di origine
naturale. Non certo noi, che a questo principio ci siamo da sempre nettamente
opposti, bensì le multinazionali hanno preteso che le invenzioni biotecnologiche
fossero tutelate dal diritto brevettale che definisce i prodotti protetti come
"unici e originali". E' proprio in seguito alla definizione giuridica
di "unicità" e di "originalità" che i prodotti
OGM non possono che essere considerati come categoria merceologica in tutto distinta
da prodotti di origine naturale ed è perciò che necessitano di un
Codice Doganale adeguato alle proprie caratteristiche di "unicità"
e di "originalità". PERTANTO,
la richiesta avanzata di una convocazione straordinaria del Comitato del Codice
Doganale UE, al fine di assegnare con procedura d'urgenza i codici doganali agli
OGM, ci sembra il minimo che l'istituzione europea possa fare per adempiere ai
propri doveri.
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