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Il delta della discordia
Un tratto del Danubio
Il delta della discordia

La costruzione di un canale navigabile sviluppa tensioni tra Romania e Ucraina.
Sotto tiro uno dei fiumi più importanti per l'Europa:
il Danubio.


L' ecosistema del delta del Danubio è a rischio a causa del canale Bystroye, che l'Ucraina ha cominciato a costruire al fine di assicurarsi un collegamento navigabile tra il Danubio stesso e il Mar Nero.
Questo ambiente e' unico al mondo e per questo è stato posto sotto la tutela dell'Unesco nel 1991.
Vi hanno il loro habitat circa 280 specie di uccelli, fra cui il 70% della popolazione mondiale del pellicano bianco e la metà di quella del cormorano pigmeo. Si tratta di una delle più giovani terre d'Europa poiché cominciò a formarsi circa seimila anni fa e continua ad espandersi verso il mare per circa 40 metri all'anno. Il delta ha una superficie di circa 4.178 km quadrati composti da paludi, acquitrini, dune emergenti, cordoni sabbiosi di origine fluviale e marittima, piccoli laghi, canali e isole. L'80% del delta si trova in territorio romeno. Con l'aiuto dell'Unesco, e l'opera del famoso esploratore subacqueo francese Jacques Cousteau, nell'agosto del 1990 l'intero delta fu dichiarato Riserva della Biosfera per decreto del governo di Bucarest. Nel delta del Danubio trovano posto il 98% della fauna acquatica dell'Europa con oltre 3.400 specie, molte delle quali uniche al mondo. Ci sono decine di specie di mammiferi, 300 specie di uccelli, sette di rettili, otto di anfibi, più di 160 specie di pesci. Tra le specie di maggior valore si trovano le grandi colonie di pellicano bianco, il 70% della popolazione mondiale, e il pellicano riccio, il lupo di palude, e il cormorano pigmeo ,metà della popolazione mondiale risiede nel delta. La flora è altrettanto ricca. Più di 1.150 le specie di piante presenti. Oggi nel delta esistono 187 zone strettamente protette, al fine di conservare il processo naturale di evoluzione della fauna e della flora specifiche. Il Danubio sbocca nel Mar Nero con il suo vastissimo delta di 4.300 chilometri quadrati al confine tra Romania e Ucraina ed e' navigabile da Ratisbona (Germania) fino alla foce per quasi 2.400 chilometri.

Il canale
Il nuovo canale navigabile Bystroye sul versante ucraino del Delta del Danubio, una volta completato misurerà tre chilometri di lunghezza e 7,2 metri di profondità. Permetterà all'Ucraina un accesso navigabile tra il mare e il Danubio, il fiume che collega la Germania con il Mar Nero ed e' il secondo d'Europa dopo il Volga.
L'Ucraina in passato utilizzava il canale Prorva per l'accesso al Danubio, diventato impraticabile nel 1997 a 40 anni dalla sua costruzione. Oggi le navi ucraine per arrivare al Mar Nero devono passare a pagamento attraverso la Romania. Il braccio Sulina nel Delta romeno, tra Tulcea e Sulina, è l'unico navigabile per navi di grandi dimensioni fra i tre bracci del Danubio. Gli altri sono Sfantu Gheorghe al sud e Chilia a nord, sul confine con l'Ucraina. Il canale Bystroye è parte del braccio Chilia.
Con il nuovo canale navigabile, nel quale l'Ucraina prevede il passaggio di mille navi all'anno, entreranno nelle casse della tesoreria di Kiev circa 50 milioni di dollari. Questo interesse economico che ha indotto il Ministro degli Esteri ucraino, Kuchma, ad ignorare le preoccupazioni espresse dal presidente della Commissione europea Romano Prodi durante il vertice Ue-Ucraina dell'8 luglio e le due lettere della Commissaria europea all'ambiente, Margot Wallstrom.

Le preoccupazioni europee
L'Unione Europea si è detta "preoccupata per l'apertura di un canale navigabile che rischia di deturpare il delta del Danubio, un ricco ma fragile ecosistema umido la cui difesa giustifica un attrito fra la Commissione europea e l'Ucraina".
E', infatti, Kiev ad aver voluto la creazione del canale Bystroye, sul versante ucraino del delta del grande fiume europeo che una volta completato aprirà una profonda ferita in un habitat unico al mondo.
Attraverso un portavoce e un comunicato ufficiale, l'esecutivo UE ha espresso ''profondo rammarico'' e ''preoccupazione'' perché il canale viene costruito senza un adeguato studio di impatto ambientale e senza curarsi delle conseguenze per l'ecosistema del delta del Danubio, quando questa zona di circa 4.300 chilometri quadrati è' protetta dall'Unesco attraverso una convenzione internazionale sulla tutela della zone umide.
La Commissione si è per ora limitata a rivolgere un appello all'Ucraina affinché sospenda la costruzione del canale fin quando non sarà eseguito lo studio di impatto ambientale. Il ministero degli esteri ucraino le ha risposto che non esiste alcuna ragione di preoccupazione.

Il delta del Danubio visto dal satellite

Bruxelles per ora ha solo ventilato, senza precisarle, ripercussioni molto concrete nei rapporti fra Ue e Ucraina, potenza nucleare e controversa dal punto di vista del rispetto dei diritti civili ma che dopo l'allargamento ad est dell'Unione europea e' diventata confinante con tre suoi Paesi. Ugualmente preoccupata è la Romania, futuro membro Ue dal 2007 e interessata da circa l'80% dell'estensione del delta.
Bucarest, infatti, teme una variazione nel livello delle acque a causa del canale e ha già registrato prime manifestazioni di protesta degli ambientalisti.

Sergio Ferraris

 

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