Due miliardi di persone minacciate da inondazioni
L'acqua
se gestita male può essere una nemica. I rischi vengono sia dalle acque
dolci, sia da quelle salate.
Sono
oltre due miliardi di persone sono minacciate dal pericolo di inondazioni e che
ne subiranno in qualche maniera gli effetti entro il 2050. Gran parte di questi
disastri saranno dovuti per cause legate ai mutamento climatico e alla cattiva
gestione delle acque. Questa stima è stata diffusa da alcuni esperti dell'Università
delle Nazioni Unite a Bonn, Unu.
Oggi
un miliardo di persone, un sesto della popolazione mondiale, sono minacciate dall'acqua
alta, fenomeno che mostra i propri effetti specialmente in Asia e in Sud America.
In assenza di
adeguate contromisure, nel giro di pochi anni il numero delle persone potenzialmente
in pericolo potrebbe raddoppiare: ''fino al 2050 il numero delle vittime potenziali
dovute al cambiamento del clima, disboscamento, aumento del livello dell'acqua
del mare e all'esplosione della popolazione raddoppierà in tutto il mondo
a causa di devastanti catastrofi di inondazione ad almeno due miliardi'', hanno
ammonito gli esperti.
Un
nuovo istituto della Unu metterà a punto delle raccomandazioni per contrastare
queste minacce della sicurezza per l'uomo.
Secondo
l'Unu ogni anno le persone che muoiono a seguito delle cause dirette ed indirette
delle inondazioni sono circa 520 milioni.
Un
peggioramento della situazione viene anche dall'aumento della popolazione che
porterà nel, 2050, a dieci miliardi il numero degli abitanti del pianeta
ed aumenterà, secondo gli esperti, la pressione a vivere e a lavorare in
aree e regioni minacciate da alluvioni.
Da
un lato i riscaldamento globale sta aumentando il livello di mari e oceani sia
a causa della dilatazione termica, sia per lo scioglimento dei ghiacci, mentre
dall'altro la sempre peggiore gestione dei bacini fluviali sta modificando in
maniera grave i delicati sistemi idrogeologici di territori sempre più
vasti.
Sergio Ferraris