 | La
compagnia di "Solo" Acqua |  | |
L'acqua sulla scena A La Thuile, in Valle d'Aosta
una rappresentazione sull'acqua. Tra i testi quelli di Green Cross.
Uno spettacolo
teatrale dall'acqua e per l'acqua, questo il progetto che il Centro Alessandro
Milano di Dolonne (Courmayeur) sta portando avanti in questi giorni in Valle d'Aosta.
Il progetto, intitolato "Solo" Acqua, si articola in uno spettacolo teatrale composto
da tre parti. La prima introduce le problematiche legate alle risorse idriche
trattando i dati, le problematiche ed i drammi connessi alla gestione dell'acqua
a livello globale. La seconda è tratta da "Michele Lu Lanzone" di Franca Rame
e Dario Fo, e racconta la storia di un sindacalista siciliano ucciso dalla mafia
per aver aperto una sorgente d'acqua indispensabile allo sviluppo agricolo di
una vallata. La terza parte è composta dall' ultima, giornata de "Il racconto
del Vajont" di Marco Paolini e Gabriele Vacis, che racconta le ore immediatamente
precedenti al disastro che nel 1963 fece oltre 2000 morti. L'approccio
a 360 gradi ai problemi idrici e l'aggancio a livello locale, con le due parti
finali che spostano l'asse dell'attenzione dello spettatore su esperienze vicine
sia a livello geografico, sia temporale, costituiscono un corpo unico che avvince
e tiene desta l'attenzione in maniera precisa ed efficace.
 | Un
momento dello spettacolo "Solo" Acqua |  | | Utilizzare
storie di uomini e montagne, violati entrambi dalla violenza della mafia i primi
e dalla violenza della tecnologia, in una regione che ha fatto della montagna
una vocazione, come la Valle d'Aosta, assume un carattere particolare che vuole
essere sia di avvertimento verso i rischi dello sfruttamento insostenibile del
territorio e della montagna e di consapevolezza del ruolo che l'uomo deve avere
verso la natura: quello del rispetto tra pari. Attraverso il
lavoro teatrale "Solo" Acqua, i ragazzi delle scuole di Courmayeur, hanno voluto
indicarci la via che è necessario seguire per uno sviluppo sostenibile: quello
dell'instaurazione di un rapporto tra uomo e natura "inter pares". Perché dai
conflitti sia per le risorse, sia con l'ambiente non possono che uscire sconfitte,
dove i primi sconfitti sono proprio coloro che innescano questi conflitti: gli
uomini. Sergio Ferraris
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