L'associazione
VERDI AMBIENTE E SOCIETÀ
e GREEN CROSS ITALIA
con
L'ALTO PATRONATO DEL
PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
il patrocinio
di
Presidente del Senato
Presidente della Camera dei Deputati
Presidente del Consiglio dei Ministri
Ministero
della Pubblica Istruzione
Ministero dell'Ambiente
Ministero degli Affari Esteri
Ministero dei Beni e delle Attività Culturali
Ministero delle Politiche Agricole e Forestali
Ministero dell'Industria
in collaborazione
con
FAO
UNESCO
Federazione Internazionale Croce Rossa e Mezzaluna
Rossa
ANPA
Agenzia Nazionale di Protezione Ambientale
nel quadro
delle iniziative in corso di realizzazione a
favore della
Carta della Terra
BANDISCE
la nona edizione del Concorso annuale
IMMAGINI PER LA TERRA
per l'anno scolastico 2000-2001
riservato
agli alunni delle scuole materne, elementari,
medie e superiori, pubbliche e private, per
l'anno scolastico 2000-2001.
Questa iniziativa offre ai docenti l'occasione
di progettare percorsi educativi multidisciplinari
per approfondire le tematiche ambientali previste
dai programmi ministeriali. Il tema di questa
edizione è :
TRASH
Rifiuti e Stili di Vita
1. CLASSI E SEZIONI DI
CONCORSO
Sono istituite quattro classi di concorso:
1. alunni delle scuole materne che si esprimeranno
con il disegno e le tecniche miste tipicamente
utilizzate in questo ciclo scolastico ;
2. alunni delle scuole elementari che si esprimeranno
col disegno libero, fumetto, fotografia ;
3. alunni delle scuole medie inferiori che si
esprimeranno col disegno libero, il fumetto,
la fotografia ;
4. studenti degli istituti medi superiori che
si esprimeranno col disegno, il fumetto, la
fotografia, il video, le tecniche multimediali.
2. AMMISSIONE AL CONCORSO
Possono partecipare con lavoro individuale o
di gruppo, nelle rispettive classi di concorso,
tutti gli alunni delle scuole italiane, pubbliche
o private di ogni ordine e grado.
3. MODALITA' DI PARTECIPAZIONE
Chi deciderà di partecipare attraverso
i disegni, realizzati con qualsiasi tecnica
e materiale, potrà utilizzare fino a
5 tavole del formato massimo di cm. 50x70. Sono
ammesse le didascalie, (si consiglia comunque
l'uso di prodotti naturali e/o riciclati).
Per il fumetto si prevede che i partecipanti
utilizzino le tecniche tipiche della narrazione
fumettistica, con il solo vincolo di utilizzare
non più di 5 tavole della misura massima
di cm. 35x50.
Per la fotografia, il materiale inviato
non deve oltrepassare le 10 pose, a colori o
in bianco e nero. Sono ammesse didascalie.
Per il video la durata del filmato deve
essere compresa tra 5 e 15 minuti. Si dovrà
spedire una copia della realizzazione su cassetta
di formato VHS.
Per l'utilizzo delle tecniche multimediali,
il materiale inviato deve essere contenuto in
un unico floppy disk o Compact Disk e deve essere
eseguibile attraverso i browser più diffusi
(Internet Explorer o Netscape Navigator).
IMPORTANTE: Agli
elaborati devono essere allegati tutti i dati
che permettano l'identificazione dei partecipanti
: scuola di appartenenza, indirizzo completo,
nome e cognome del/i docente/i che ha coordinato
i lavori, materia di insegnamento, lista degli
studenti partecipanti ai lavori.
Agli insegnanti che vogliono costruire un progetto
didattico chiediamo di riempire e inviare una
specifica scheda valutativa che può essere
richiesta telefonando alla segreteria permanente
del Concorso, allo 06.36004300/64, oppure fuori
gli orari di ufficio al numero 800-866158.
Numero verde a chiamata gratuita 800-866158.
4. TERMINI DI PRESENTAZIONE
Gli elaborati devono pervenire al seguente indirizzo:
Verdi
Ambiente e Società - Green Cross Italia
Concorso "Immagini per la Terra"
Via Flaminia, 53 - 00196 Roma
Il termine ultimo di
spedizione è fissato per il 31 marzo
2001.
Per eventuali ritardi, farà fede il
timbro postale di spedizione. In ogni
caso non verranno presi in considerazione gli
elaborati che saranno recapitati oltre la data
del 10 aprile 2001.
5. ESAME DEI LAVORI PERVENUTI
Gli elaborati verranno esaminati da Commissioni
composte da esperti scelti dall'Associazione
Verdi Ambiente e Società e da Green Cross
Italia.
I giudizi delle Commissioni esaminatrici sono
insindacabili.
6. PREMIAZIONE NAZIONALE
La cerimonia di premiazione dei vincitori italiani
si svolgerà entro il 30 settembre 2001.
Tutte le informazioni per la partecipazione
ad essa saranno tempestivamente comunicate agli
interessati.
Saranno assegnati 12 premi
:
3 premi per le Scuole materne,
3 premi per le Scuole elementari,
3 premi per le Scuole medie,
3 premi per le Scuole superiori.
E' istituito un Primo
premio assoluto del valore di 2.500 Euro
(pari a circa 5.000.000 di lire) che sarà
assegnato al miglior lavoro pervenuto e che
dovrà essere destinato dai vincitori,
o dal vincitore, a uno specifico progetto ambientale
riguardante il proprio territorio e possibilmente
legato al tema annuale del concorso.
Tutti i restanti 11 premi
consistono in Lire 1.000.000 (un milione).
I vincitori dovranno destinare le vincite a
progetti di difesa e recupero ambientale, riguardanti
il proprio territorio e possibilmente legati
al tema annuale del concorso.
I vincitori delle scuole
elementari, medie e superiori vengono ammessi
alla selezione internazionale.
I lavori premiati saranno ospitati sul sito
internet ufficiale del Concorso.
Tutti i lavori inviati non verranno restituiti.
A ciascun vincitore verrà consegnato
un diploma.
Alcune delle opere selezionate potranno essere
oggetto di pubblicazione, in forma tradizionale
e/o digitale, di cui si darà preventiva
notizia agli interessati.
7. Premiazione internazionale
I lavori risultati vincitori saranno ammessi
alla selezione internazionale e verranno giudicati
da una apposita giuria. La giuria proclamerà
nove vincitori internazionali che saranno premiati
entro il mese di novembre 2001, in occasione
della presentazione della successiva edizione
del concorso.
8. Il tema: "Trash.
Rifiuti e stili di vita"
8.1. Progettare, produrre,
usare e riutilizzare
La conoscenza e la comprensione degli equilibri
dinamici che governano gli ecosistemi in cui
si sviluppa la vita, e la stessa sopravvivenza
dell'umanità, hanno comportato, e dovrebbero
sempre di più comportare, un attento
esame delle cause che determinano situazioni
di criticità.
Gli scienziati e la parte più attenta
e sensibile della società, hanno individuato
da decenni non solo l'insorgenza di nuovi fenomeni
ambientali su scala mondiale, in grado di modificare
gli equilibri dell'ecosistema Terra che consentono
la vita della specie umana, ma anche la necessità
di agire per tempo per affrontare in modo risolutivo
le cause che generano quelle criticità.
I "rifiuti" costituiscono senz'ombra
di dubbio una delle emergenze ambientali su
cui si è focalizzata - o si è
"dovuta" focalizzare - l'attenzione
sociale; sia per la loro stretta connessione
con le varie forme d'inquinamento, sia per le
loro modalità di produzione, che li hanno
fatto assurgere a problema globale e locale.
Gli effetti negativi della produzione locale
di una merce, infatti, possono andare oltre
un ristretto ambito territoriale e avere ripercussioni
su altre parti del pianeta.
L'incremento demografico, i modelli di sviluppo
economico, nonché abitudini e stili di
vita dominanti, sono gli elementi principali
dell'insorgere di questo fenomeno.
Sotto il profilo quantitativo sicuramente la
massa di rifiuti è direttamente proporzionale
alla ricchezza di una popolazione, sotto il
profilo qualitativo (uso dei beni) è
tipico delle società industrializzate
l'acquisto indiscriminato di beni di consumo,
anche indotto ed esasperato dalle tecniche pubblicitarie
sempre più sofisticate, che fanno apparire
come reali bisogni fittizi allo scopo di allargare
continuamente la produzione.
Accanto a queste considerazioni, però,
ne va aggiunta un'altra altrettanto importante:
un sistema economico così congegnato
ha insita in sé una profonda debolezza
e/o miopia: quella di produrre merci senza preoccuparsi,
nella maggior parte dei casi, del loro riutilizzo
o recupero dopo l'uso.
Un approccio culturale diverso potrebbe delineare
un percorso di fruizione dei beni che spinga
l'uomo a un prelievo più attento delle
risorse che non possono essere rinnovate dalla
natura e alla progettazione di prodotti che
siano, con l'ausilio delle moderne tecnologie
e di interventi legislativi, capaci di diventare
di nuovo beni.
8.2. "In Natura
nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si
trasforma"
In natura non si producono rifiuti: tutto ciò
che è residuo di qualsiasi attività
animale viene trasformato e riutilizzato a qualche
fine. Un esempio: gli animali, nelle loro atti-vità
per procurarsi il cibo, producono residui organici,
che a terra sono sottoposti a macerazione e
vanno ad arricchire la sostanza organica necessaria
a far crescere nuo-ve piante.
Al contrario, ogni attività umana produce
rifiuti, cioè, "cose" che rifiutiamo,
in quanto non sappiamo riconoscerne un valore
di utilità o la possibilità di
un riutilizzo. La stessa parola "rifiuto"
è stata inventata - in questa accezione
- nel momento in cui è stata avvertita
l'indispensabilità di allontanare da
noi (rifiutare) qualcosa che occupa spazio,
non serve più a niente: insomma, qualcosa
che ci procura fastidi e, soprattutto, di cui
non vogliamo occuparci. Si tratta di una impostazione
che nasce e si sviluppa princi-palmente all'interno
delle società industriali, nelle quali
progrediscono comportamenti volti a un consumo
ipertrofico basato sulla filosofia dell'usa&getta.
È qui che i rifiuti di-ventano un problema
davvero preoccupante.
Qualche esempio può aiutare a comprenderne
i motivi: rifiuti si producono nello scar-tare
una caramella, mondare l'insalata, bere una
bottiglia di vino, friggere una cotolet-ta,
mangiare le merendine, scolarsi una lattina
di qualcosa, costruire un'automobile, innalzare
un palazzo, scavare una galleria, cucire un
vestito, cambiare un computer, fumare una sigaretta,
acquistare un cd, una lavatrice, un lampadario.
In ciascuna di queste attività abbiamo
a che fare con oggetti, per la cui fabbricazione
sono utilizzate determinate materie prime, una
parte delle quali è destinata a diventa-re
rifiuto. Riguardo alle attività che abbiamo
appena elencato, si verifica una produzio-ne
di rifiuti di carta, materia organica, vetro,
olio vegetale, carta e cartone, alluminio, materiali
ferrosi insieme a plastiche, vernici e altro,
detriti, tubazioni, terra, fili elettrici e
altro, materiali inerti, tessuti, plastiche,
metalli pregiati e altro, legno e carta, plasti-ca,
cartone, polistirolo, plastiche.
Queste materie, se tornano alle industrie, possono
sostituire le materie prime e, per esempio,
richiedono basse quantità di energia
per essere lavorate. E i rifiuti non an-drebbero
ad alimentare le discariche e ad occupare il
territorio.
8.3. Rifiuti: da emergenza
ambientale a risorse per un futuro sostenibile
Come possiamo intervenire per tentare di risolvere
questi problemi? Certamente dif-fondendo le
conoscenze sugli effetti negativi dei rifiuti
sull'ambiente, ma anche occu-pandoci di come
i nostri rifiuti sono trattati. È dai
cittadini che può nascere una nuova e
sana cultura dei rifiuti, attraverso due tipi
di attività: stimolo verso i nostri ammini-stratori
e adozione di alcuni comportamenti quotidiani
quali l'adesione ai programmi di raccolta differenziata,
l'acquisto di prodotti confezionati con imballaggi
ridotti e realiz-zati con materiali riciclabili,
le scelte di beni che offrono la garanzia di
durare nel tem-po e che siano convenientemente
riparabili in caso di guasti, la riduzione dell'acquisto
di rifiuti pericolosi.
Già attraverso queste azioni, che in
Italia si stanno lentamente affermando, è
possibile offrire un'alternativa all'attuale
gestione dei rifiuti, e trasformarli da emergenza
am-bientale a risorse per un futuro pulito per
coloro che abiteranno il nostro pianeta, le
generazioni future.
Proprio dall'Articolo
7 della Carta della Terra possiamo
trarre alcune indicazioni e moti-vazioni per
modificare atteggiamenti e comportamenti attual
"7. Adottare
modelli di consumo, produzione, e riproduzione
che rispet-tino e salvaguardino le capacità
rigenerative della Terra, i diritti umani
e il benessere delle comunità.
a. Ridurre, riutilizzare
e riciclare i materiali utilizzati nei sistemi
di produzione e consumo, e assicurarsi che i
rifiuti residui possano essere assimilati dai
sistemi ecologici.
b. Agire con moderazione ed efficienza nell'utilizzare
l'energia e affidarsi sempre di più alle
fonti rinnovabili, quali il sole e il vento.
c. Promuovere lo sviluppo, l'adozione e il giusto
trasferimento di tecnologie ambientalmente corrette.
d. Internalizzare gli interi costi ambientali
e sociali delle merci e dei servizi nei prezzi
di vendita, e dare la possibilità ai
consumatori di identificare i prodotti che soddisfano
i più alti standard sociali e ambientali.
e. Assicurare l'accesso universale all'assistenza
sanitaria, che
f. incoraggia la salute riproduttiva il concepimento
responsabile.
g. Adottare stili di vita che enfatizzino la
qualità della vita e la suf-ficienza
materiale in un mondo di risorse finite".
9. Sezione speciale ZERO/RUP
9.1. Verso l'eliminazione
dei rifiuti urbani pericolosi.
Il tema di questa sezione è dedicato
ai rifiuti urbani pericolosi (Rup), cioè
medicinali scaduti, siringhe, bombolette spray,
pile, batterie al piombo, lampadine, inchiostri
per stampanti, componenti elettronici, neon,
tubi catodici, contenitori di solventi, pesticidi
ecc
Questi oggetti, che usiamo quotidianamente e
che sono destinati a divenire RUP, con-tengono
materiali e sostanze chimiche altamente inquinanti.
Di solito, sono raccolti in-sieme ai rifiuti
normali e conferiti nelle discariche, dove rilasciano
sostanze tossiche che, disperdendosi nell'ambiente
circostante, lo inquinano attraverso processi
chimico-fisico incontrollabili.
Nelle discariche, infatti, queste componenti
pericolose non sono più separabili dagli
al-tri rifiuti: ecco perché tali rifiuti
dovrebbero sempre essere raccolti separatamente
e inviati a specifici trattamenti, al riciclo
e a particolari forme di smaltimento.
L'associazione Verdi Ambiente e Società
ha ottenuto dalla Comunità europea il
cofinanziamento Life-Ambiente per il progetto
"ZERO/RUP - Verso l'eliminazione dei rifiuti
urbani pericolosi nelle città italiane.
Il progetto è realizzato insieme alle
aziende d'igiene urbana aderenti a Federambiente,
agli esercizi commerciali aderenti a Confesercenti,
alle farmacie comunali aderenti ad Assofarm
e ai cittadini; si realizza nelle seguenti città:
Bari, Benevento, Bologna, Brescia, Catania,
Colleferro, Cremona, Empoli, Ferrara, Firenze,
Genova, Imola, L'Aquila, Livorno, Macerata,
Milano, Padova, Palermo, Pesaro, Potenza, Prato,
Ravenna, Rimini, Roma, Savona, Sondrio, Sorrento,
Spoleto, Terni, Torino, Venezia.
Si tratta di una iniziativa
che vuole contribuire a diminuire la quantità
dei Rup nelle discariche e a riciclarne
le componenti utili, ma anche a sensibilizzare
i cittadini alla costruzione e alla salvaguardia
di un ambiente più vivibile. La collaborazione
è indicata come elemento fondamentale
per la soluzione del problema ed è espressa
nello slogan C'è un pericolo nei tuoi
rifiuti: aiutaci ad eliminarlo, che accompagna
la campagna di sensibilizzazione del progetto.
9.2. Modalità
di partecipazione e premiazione
Possono partecipare gli studenti delle scuole
medie e delle scuole superiori delle città
inserite nell'elenco soprariportato inviando
disegni, fumetti, fotografie, video e CD con
le modalità di partecipazione descritte
ai numeri 3 e 4 del presente bando.
Per questa sezione speciale saranno selezionati
3 elaborati delle scuole medie e 3 delle scuole
superiori che riceveranno un premio speciale
offerto da Federambiente.
10. La Carta della Terra
11. NOTA INFORMATIVA
AI SENSI DELLA LEGGE 675/96 (PRIVACY)
I dati acquisiti sono utilizzati esclusivamente
dalle Associazioni Verdi Ambiente e Società
e Green Cross Italia per lo svolgimento e l'analisi
del Concorso. Il mancato conferimento dei predetti
dati avrà come conseguenza l'impossibilità
di dare corso all'attribuzione dei premi. Come
noto, Vi competono tutti i diritti previsti
dall'articolo 13 della legge 675/96 e quindi
potete accedere ai Vostri dati chiedendone la
correzione e, ricorrendone gli estremi, la cancellazione
o il blocco.
SCHEDA INFORMATIVA -
RIFIUTI IN ITALIA
I rapporti redatti dall'Osservatorio
Nazionale sui Rifiuti e dall'Agenzia Nazio-nale
per la Protezione dell'Ambiente (ANPA) indicano
in circa 82 milioni di tonnellate la quantità
totale dei rifiuti che si producono in Italia
ogni anno. Ventisette milioni di tonnellate
di questi rifiuti provengono dalle case. La
me-dia di 1,2 chilogrammi per cittadino al giorno
non si discosta molto da quella degli altri
paesi europei. Nel 1999, 4 milioni di tonnellate
sono state deposita-te dai cittadini nei cassonetti
della raccolta differenziata, mentre qualcosa
in più è stato incenerito, con
o senza produzione di energia. Circa 17 milioni
di tonnellate di rifiuti sono finiti nelle discariche
disseminate sul territorio italia-no. Con un
problema: quelle illegali sono circa 20 volte
di più delle discariche autorizzate,
costruite a regola d'arte e controllate. I problemi
di inquinamento del suolo e delle falde acquifere,
unitamente alla forte presenza della malavi-ta
organizzata, hanno prodotto nel meridione la
dichiarazione dello stato di emergenza in Campania,
Puglia, Calabria e Sicilia.
La legge italiana (Decreto legislativo 5 febbraio
1997, n.22), derivata dalle di-rettive comunitarie,
indica che è necessario ridurre la pericolosità
e la produ-zione di rifiuti, aumentare i quantitativi
di rifiuti da avviare a riciclo tramite le raccolte
differenziate, incenerire sempre con recupero
di energia, portare in discarica tutto ciò
che resta da queste operazioni. Per le raccolte
differenziate la legge pone obiettivi minimi
da raggiungere obbligatoriamente: entro il 2003
il 35% della produzione di rifiuti dovrà
essere raccolta differenziata-mente. Oggi l'Italia
viaggia a tre velocità: il nord del paese
si attesta intorno al 22%, il centro intorno
all'8%, mentre il sud rimane ancora a livelli
troppo bassi.
La legge italiana, inoltre, affida importanti
competenze alle amministrazioni regionali e
ancor più a quelle provinciali, che sono
in grado di individuare sul territorio le soluzioni
migliori per bloccare i problemi causati da
una scorretta gestione dei rifiuti. I rifiuti
in discarica, per esempio, producono sostanze
che intaccano gli strati di ozono e gas che
alimentano l'aumento delle temperatu-re, ma
possono essere anche causa di inquinamenti del
terreno e, comunque, ogni discarica in più
significa una porzione di territorio occupata
dai rifiuti e dunque non usufruibile.
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