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Concorso
Cerimonia di premiazione
Concorso 1999
Cerimonia al Quirinale 1999

Messaggio del Sen. Guido Pollice,
presidente delle Associazioni Verdi Ambiente e Società e Green Cross Italia
all'udienza con il Presidente della Repubblica
OSCAR LUIGI SCALFARO
in occasione dell'incontro con una delegazione dei vincitori del concorso nazionale
Immagini per la Terra

Roma, 12 aprile 1999 - Palazzo del Quirinale

 

Signor Presidente,

lo scorso anno ci lasciammo con l'augurio di rivederci per la conclusione della settima edizione di questa iniziativa. Puntuale - e Le siamo tutti grati - è arrivata la conferma della Sua disponibilità.
Ci piace evidenziare come questa iniziativa sia nata in coincidenza con il Suo insediamento e anche per questo tenevamo molto a che potessimo rincontrarci prima della scadenza del mandato.

Abbiamo più volte ribadito come per noi sia un grande onore avere il Suo Alto Patronato. Si tratta di un significativo riconoscimento al lavoro condotto, un riconoscimento non solo all'impegno volontario ma anche un apprezzamento per i valori che cerchiamo di trasmettere in questo progetto.
Questi incontri sono stati una ulteriore conferma della Sua simpatia per il nostro lavoro e hanno instaurato - con noi e con oltre un migliaio di ragazzi che Lei ha ricevuto al Quirinale in rappresentanza degli oltre 300.000 partecipanti al progetto - un dialogo formativo denso di spunti di riflessione, capace di toccare temi impegnativi e fondamentali per la convivenza tra gli uomini e tra gli uomini e la natura.
Ogni anno sono state ricordate le difficoltà, i problemi, i drammi vissuti in questi tempi. Ci siamo però anche soffermati sulle speranze e sulle possibilità di cambiamento, sulle sensibilità e sulle conoscenze che si approfondiscono sia nel campo delle scienze che della morale.

Cerimonia al Quirinale 1999

Le varie edizioni di questo programma di educazione sono state scandite da temi specifici che hanno costituito un vero e proprio percorso formativo unitario che è stato sostenuto, condiviso e incoraggiato anche da altre grandi personalità e prestigiose istituzioni : Spadolini e Cousteau, Gorbaciov e Rita Levi-Montalcini, l'Unesco e la Fao, l'Unicef e la Croce Rossa.

Inoltre il grande archivio prodotto dalla partecipazione di centinaia di migliaia di giovani è stato oggetto di una ricerca sulle sensibilità ambientali nel mondo della scuola - affidata all'Università Statale di Milano e presentata lo scorso 22 febbraio - che verrà tradotta in una specifica pubblicazione, grazie all'impegno del Ministro dell'Ambiente che, unico tra i rappresentanti dell'esecutivo, finalmente trasforma l'apprezzamento per il nostro lavoro in un contributo concreto.

Però Signor Presidente e Signor Ministro,

per noi in questi giorni è impossibile restare silenziosi di fronte al dramma e agli orrori che si sono e si stanno consumando nei Balcani.
Sarà perché la società dell'informazione è capace di far conoscere o dimenticare tragedie - come nel caso dei popoli africani nell'area dei grandi laghi o dei conflitti decennali che insanguinano troppi paesi del vicino e lontano oriente.
Sarà per via del coinvolgimento diretto del nostro e dei Paesi del nord del mondo ; per l'estrema vicinanza geografica ; per il timore di una estensione del conflitto che può mettere su posizioni differenti e distanti l'Ovest e l'Est del mondo a dieci anni dalla caduta del Muro di Berlino.
Sarà che vedere moltitudini di esseri umani costrette all'esodo dalle proprie terre evoca nelle nostre coscienze la memoria delle deportazioni praticate dalla ferocia nazista.
Ma questa guerra ci turba forse più di altri conflitti.

Ci propone con crudezza tutte le diseguaglianze di un nuovo ordine mondiale, che può disegnarsi contrario alle aspettative di pace e progresso che solo pochi anni addietro avevano infiammato le giovani generazioni nel mondo intero e alle altre avevano fatto intravedere la fine dell'incubo della guerra fredda, della minaccia nucleare e l'inizio di un'era di cooperazione.
Cosicché troppo spesso quelli che abbiamo pensato, immaginato, come passaggi positivi verso un nuovo corso della storia - i diritti umani e la democrazia come valori irrinunciabili e universali, la riforma delle Nazioni Unite e del suo Consiglio di sicurezza, l'evoluzione democratica di Paesi leader di aree geografiche e le grandi conferenze internazionali, la nascita di una Europa politica ed economica come fattore di equilibrio internazionale - sembrano smentirsi, negarsi.

Però noi abbiamo il dovere di ragionare. Di pensare oltre la linea dell'orizzonte che la guerra rende così basso.
Lo dobbiamo a noi stessi e ai nostri padri, ma anche a questi giovani e alle generazioni future.
Dobbiamo quindi riprendere con forza e dignità il cammino e sfruttare l'opportunità che si è aperta alla fine di questo tormentato secolo, tenendo ben presente che le trasformazioni, i cambiamenti, il progresso, sono costruite su inaudite sofferenze perché alterano interessi precostituiti e consolidati.
Dobbiamo quindi continuamente riannodare i fili della speranza, affinché il futuro dell'umanità sia centrato sulla democrazia e sui diritti individuali e collettivi.

Cerimonia al Quirinale 1999

Una grande azione deve riguardare l'Europa. Perché questa non può e non deve arrestare il proprio cammino di Unione federale basata sui principi della sussidiarietà e della solidarietà. Una Unione che dovrà essere ben cosciente che in questo secolo ha avuto oltre 75 milioni di vittime nei conflitti militari europei ; che dall'Atlantico agli Urali almeno 60 milioni di persone fanno parte di minoranze nazionali spesso pacifiche altre volte inquiete, esplosive.
Potrà diventare un gigante politico capace di esportare e investire sui valori appena ricordati, sulla cooperazione, sullo scambio di merci e conoscenze ? Il ruolo che l'Europa potrebbe giocare può cambiare e determinare i destini dell'Umanità in questo scorcio di millennio. Sarà capace di incamminarsi in questo corridoio di civiltà ?

Ognuno deve fare la propria parte, a seconda delle capacità delle possibilità e dei compiti che gli spettano.
Noi Signor Presidente e Signor Ministro cerchiamo di fare la nostra parte.
Il nostro impegno, come Lei sa, è rivolto ai grandi problemi ambientali. Su questo terreno abbiamo deciso di dedicare il nostro tempo, le nostre risorse e le nostre capacità.

Sappiamo che è assolutamente impensabile dividere ambiente e pace. Che quando prevale la guerra questa non è intelligente, chirurgica e altre amenità che abbiamo riascoltato in questi drammatici giorni.
La guerra è la più grande catastrofe ecologica. Annienta ogni forma di vita, distrugge i luoghi, devasta l'arte e l'ambiente, compromette in modo irreversibile il rapporto con i viventi.
E in questa fase di transizione ogni conflitto può degenerare in modo drammatico.
Per questo i conflitti bisogna prevenirli sempre, con il dialogo e l'azione di mediazione degli interessi.

Anche per questo siamo impegnati
¨ per la verifica degli accordi di smantellamento degli arsenali chimici in Russia - attraverso l'assistenza educativa, sanitaria alle popolazioni interessate ;
¨ all'assistenza per le vittime della catastrofe di Cernobyl - nella Bielorussia con un intenso programma sanitario ed educativo indirizzato ai ragazzi ;
¨ all'aiuto al governo del Kuwait per lo studio delle conseguenze ambientali della guerra del Golfo - con particolare attenzione allo stato delle riserve d'acqua dolce ;
¨ alla prevenzione dei conflitti derivati dalla gestione delle risorse idriche - è in corso di organizzazione, per la fine del mese di Giugno, un importante Forum ad Amman che vede la presenza di Giordania, Israele e Palestina attraverso le più alte istituzioni di quei Paesi ;
¨ sul terreno dell'educazione - e questa iniziativa è un piccolo passo che però viene replicato in altri 12 paesi ;
¨ sul delicato campo delle invenzioni biotecnologiche - con una specifica attenzione alle applicazioni in agricoltura, per vigilare sui pericoli derivati dalle speculazioni dei grandi gruppi e per la difesa di quei valori che prescindono ogni interesse economico ;
¨ per recuperare alla collettività un bene abbandonato da decenni, una piccola Isola nella Laguna veneziana, per farlo diventare un centro internazionale di studio e di scambio culturale - perché anche così si contribuisce a costruire una cultura della pace e della conoscenza.

Cerimonia al Quirinale1999

Signor Presidente, mi permetta di ringraziare tutti quanti hanno partecipato a questa impresa. Prima di tutto questi ragazzi e i loro professori che in qualche modo rappresentano i 300.000 che hanno partecipato all'iniziativa. Le istituzioni tutte, le presidenze del Senato e della Camera, la presidenza del Consiglio. I ministri dell'Ambiente e della Pubblica Istruzione in primo luogo ma anche quelli degli Esteri, dei Beni Culturali, delle Politiche Agricole, dell'Industria e della Solidarietà sociale. Le Organizzazioni internazionali, l'UNESCO, la FAO, l'UNICEF, la CROCE ROSSA. L'Agenzia nazionale per la protezione dell'ambiente e i rappresentanti degli enti economici che ci permettono di realizzare questo progetto. Sopra tutti la Banca di Roma ma anche le Ferrovie dello Stato, l'Alitalia, il Gruppo Mediaste e la Castalia Ecolmar.

Presidente nel ringraziare Lei, e il Segretario Generale Gaetano Gifuni, mi permetta di ricordarLe che qualche mese addietro - nell'incontro con Gorbaciov e la Professoressa Montalcini - ci disse che, apprezzando il nostro impegno, da semplice cittadino avrebbe continuato a manifestarci la Sua simpatie e incoraggiamento.
Non sappiamo se Lei a breve sarà davvero solo un semplice cittadino, noi però la prendiamo in parola e ci permetteremo di chiedere il Suo punto di vista, il Suo aiuto e consiglio nel proseguo del nostro lavoro ; perché crediamo di averne bisogno noi e perché crediamo che anche questi ragazzi continueranno ad ascoltarla.

Signor Presidente grazie e ... arrivederci.

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