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Concorso
Cerimonia di premiazione
Concorso 1997

Cerimonia al Quirinale 1997

Messaggio del Sen. Guido Pollice,
presidente dell'Associazione Verdi Ambiente e Società
all'udienza con il Presidente della Repubblica,On. Oscar Luigi Scalfaro,
in occasione della premiazione delle scuole vincitrici
la quinta edizione del concorso nazionale annuale
Un Racconto e un'Imma+gine per l'Ambiente anno scolastico 96-97


Roma, 16 giugno 1997 Palazzo del Quirinale


Signor Presidente,

con grande piacere ci ritroviamo suoi ospiti anche quest'anno, per la tradizionale udienza che conclude non solo la specifica quinta edizione del concorso nazionale Un Racconto e un'Immagine per l'Ambiente, ma anche, nel complesso, il primo ciclo di questa nostra esperienza di educazione ambientale.

In questi anni la sua sensibilità ci ha accompagnato, le parole di incoraggiamento ci hanno aiutato e sono state per noi utili strumenti nei momenti di difficoltà e di affaticamento. Perché, condurre questo progetto, restando fedeli allo spirito di volontariato e solidarietà, senza un sostegno diretto delle amministrazioni interessate, è stato molto difficile.

Ma veniamo ai dati complessivi di partecipazione che sono, ai nostri occhi, motivo di soddisfazione: si avvicinano ai 250.000 gli studenti che vi hanno lavorato, a quasi 10.000 le scuole che hanno risposto all'appello, a decine di migliaia i lavori che, nelle varie edizioni, hanno partecipato alle varie sezioni in cui è articolato il concorso stesso.

Non solo, uno dei princìpi che informano questa nostra esperienza, la destinazione delle somme di denaro dei premi a microprogetti ambientali decisi dai vincitori, ha permesso l'avvio o il contributo ad oltre 100 progetti locali attraverso la distribuzione di parecchie centinaia di milioni di lire e la dotazione di apparati informatici multimediali, non obsoleti, a 40 scuole.

Cerimonia al Quirinale 1997

Signor Presidente,lei oramai ci conosce bene, non devo certo tornare a rappresentarle le nostre speranze e i nostri timori per quelle contraddizioni ed ambivalenze che segnano la nostra epoca, che rappresentammo l'anno scorso e che in questi dodici mesi non sono mutate.
Si allarga il fossato tra rappresentati e rappresentanti, tra paesi ricchi e poveri, e all'interno degli uni e degli altri assistiamo ad odiose emarginazioni ed intollerabili esclusioni. Tutto ciò mentre, solo pochi anni addietro, Capi di Stato e di governo, di praticamente tutte le nazioni, si impegnavano solennemente per politiche positive per ambiente, sviluppo e giustizia sociale.

Presidente, i cinque anni di questa iniziativa coincidono con i cinque anni dalla sua elezione e con i cinque anni dall'Earth Summit di Rio. Di qui a pochi giorni l'assemblea generale delle Nazioni Unite sarà dedicata ai problemi dell'ambiente e dello sviluppo. Alla valutazione delle cose che sono andate e di quelle che non sono andate.

Lunga è la battaglia per convincere che, per assicurare un futuro durevole alle specie di questo pianeta, è necessario rilanciare i principi etici della solidarietà. Avere coraggio e recuperare la forza delle utopie possibili. Pensare a medio e lungo periodo, e non essere guidati dalle meschine convenienze dell'oggi.
Sappiamo che bisogna essere credibili per le cose che si fanno, ed allora le tre convenzioni internazionali ratificate, biodiversità, clima e lotta alla desertificazione, come informano e informeranno l'azione di tutti i ministeri, la programmazione e l'uso delle risorse ?

Presidente questa nostra comunità deve avere più coraggio, essere conseguente agli impegni che prende. È mia speranza che il Governo italiano nel rappresentarci alle Nazioni Unite si assuma e ci rimandi un segnale di maggiore consapevolezza dei problemi ambientali e di sviluppo.

Presidente, i ragazzi che qui vede, una selezione degli oltre 500 studenti che hanno contribuito a realizzare i lavori vincenti, sono anche quelli che proprio oggi osservano i compagni delle classi superiori affrontare le prime prove d'esame: ne scrutano le ansie e le paure. Soprattutto per alcuni, i più giovani, sono l'inizio di un lungo cammino di verifiche che inducono nei loro genitori le consuete domande sulla pertinenza degli studi per il futuro dei propri figli.

Sono molte le polemiche che si rincorrono, da decenni, sulle riforme del sistema formativo, ed anche lei ne ebbe diretta esperienza. Alfine sembra che proprio durante il suo settennato si possa giungere ad una sospirata conclusione ed avviare la riforma. Approfittando di questa occasione mi permetto di indirizzare agli educatori presenti ed anche ai ragazzi alcune sollecitazioni.

Mantenete sempre viva la vostra curiosità, accrescete il vostro spirito critico e propositivo, così come avete dimostrato nei lavori che ci avete inviato. Fate tesoro dell'approccio multidisciplinare e collettivo, del piacere di cooperare con gli altri per raggiungere degli obiettivi fissati, questo metodo vi tornerà utile qualsiasi sarà la strada che prenderete.
Insistete per apprendere le lingue straniere ma non dimenticate le vostre radici, anzi scavate con senso critico la storia, vedrete che la miscela che ne potrà derivare vi allargherà gli orizzonti. Pretendete di apprendere l'uso del computer e delle nuove tecnologie e tenete sempre presente che sono strumenti, meglio utensili, che devono servire per migliorare le vostre conoscenze.

Fate pure il vostro giardino a scuola ma fatevi condurre nei parchi e pretendete di conoscere il vostro territorio, quello protetto e quello offeso. Siate pronti ad essere autonomi e flessibili, ma pretendete una solida conoscenza di base, un ancoraggio a valori fondanti e universali. Chiedete di imparare a conoscere.

Cerimonia al Quirinale 1997

E veniamo al futuro delle nostre imprese.
Intanto, signor Presidente, tenendo fede a quanto promesso lo scorso anno abbiamo affidato, all'Università di Milano, un imponente lavoro di ricerca sui materiali di questo quinquennio, affinché se ne avvantaggino tutti gli operatori del settore, ministeri competenti inclusi. Si tratta di ricavare un profilo delle sensibilità ambientali che abbiamo incontrato nel mondo della scuola a partire dal nostro osservatorio. Ancora una volta abbiamo forzato i tempi, convinti che cammin facendo troveremo le risorse necessarie. A partire da questo verificheremo la disponibilità a costruire un vero e proprio osservatorio permanente su questi problemi : siamo determinati a farlo.

L'esperienza che qui concludiamo ha trovato molti amici in tanti continenti. Ci è stato chiesto di mettere a disposizione l'esperienza accumulata in questi anni per contribuire a realizzare un programma internazionale di educazione ambientale, a sostegno di quella che vuole essere la nuova Carta dei diritti dell'uomo per il XXI secolo: la Carta della Terra. Abbiamo voluto raccogliere questa sfida e fin da domani saremo al lavoro affinché l'esperienza del concorso diventi internazionale !

All'alba del nuovo millennio alla nostra generazione, che ha tanto accelerato il degrado del pianeta mettendo a rischio la possibilità di sopravvivenza della propria specie, spetta almeno il compito di lasciare in eredità la consapevolezza di questi errori, un codice nuovo ed almeno qualche episodio significativo per modificare la realtà presente.

Per condurre la nostra azione abbiamo bisogno di tutte le risorse possibili (tra l'altro abbiamo dimostrato di non dissiparle); di confermare quelle che ci sono da sempre vicine; di convincere a non ridurle per chi avesse questa tentazione (si tratta sempre di cifre talmente contenute !) ; di incoraggiare i nuovi amici ad impegnarsi direttamente e con generosità ; di persuadere i rappresentanti dei Ministeri a non essere solo una sigla, un titolo di coda ma, se condividono questo nostro lavoro, ad impegnarsi direttamente per sostenerlo.

Cerimonia al Quirinale 1997

A tutti gli studenti, qui simbolicamente rappresentati, un grazie per aver creduto al progetto. Agli educatori un Bravo! Perché continuano con abnegazione, tra tante difficoltà, un lavoro spesso non valorizzato.
Lavoro non meno improbo per coloro i quali quest'anno e negli anni precedenti hanno permesso la realizzazione del concorso, Elio Pacilio direttore del progetto, Giuliana Colaprete responsabile della scuola e Cristina de Martino della segreteria permanente.
Grazie al Ministro Ronchi, che ci sostiene per ora con la sua presenza.
Per gli enti economici, grazie al Dr. Cesare Geronzi, qui rappresentato dal Dr. Fabrizio Fasani, e poi un grazie all'Ing. Cimoli, rappresentato dal Dr. Roberto Spingardi e dalla Dr.ssa Daniela Scurti, grazie anche al Dr. Marco Zanichelli e al Dr. Fedele Confalonieri, al Dr. Sergio Piccini e all'Avv. Vittorio Emanuele Orlando, ed ancora all'Ing. Vito Gamberale e al Dr. Valerio Bernardi che con qualità di impegno diverso hanno contribuito alla riuscita dell'iniziativa.
Siamo particolarmente orgogliosi del fatto che tante istituzioni ci hanno creduto e appoggiato. Come la FAO, grazie signora Sisto di essere con noi, l'UNESCO, anche a lei Professor Giachino, l'UNICEF, anche a voi un grazie signora Costantini, la CROCE ROSSA, grazie Mariapia Garavaglia. Un saluto particolare all'Ingegner Charrier che assieme al proprio saluto ci porta quello di Mikhail Gorbaciov presidente della Green Cross International.
Al Professor Gaetano Gifuni e al Professor Damiano Nocilla, oltre le scuse per averli assillati e un ringraziamento per averci guidato e confortato in una navigazione accidentata, rivolgo un affettuoso segno di stima ed affetto.

A lei Signor Presidente, il mio ringraziamento più sentito per quello che sta facendo per questa iniziativa ed un doveroso grazie a nome ti tutti.

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