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Mikhail Gorbaciov, promotore
de La Carta della Terra |
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La
versione finale de La Carta della Terra è
stata pubblicata nel marzo 2000 dalla Commissione
per La Carta della Terra. Una sintetica illustrazione
delle origini del documento e del contesto storico
nel quale è maturato è utile a
spiegarne lo scopo ed il significato. L'esposizione
che segue fornisce un quadro delle tappe significative,
delle attività e degli eventi principali
che hanno informato il processo di elaborazione
de La Carta della Terra.
I. Precedenti storici,
1945-1994
Quando
nel 1945 fu creata l'Organizzazione delle Nazioni
Unite, il suo programma per la sicurezza mondiale
poneva l'accento sui diritti umani, sulla pace
e sullo sviluppo socio-economico equo. Nessun
cenno veniva fatto all'ambiente come questione
d'interesse comune. Durante i primi venticinque
anni, le Nazioni Unite dedicarono scarsa attenzione
al benessere ambientale; ma le cose cambiarono
a seguito della Conferenza sull'ambiente umano
tenutasi a Stoccolma nel 1972, cosicchè
dall'inizio degli anni settanta la sicurezza
ambientale divenne il quarto punto d'interesse
principale dell'O.N.U. La Dichiarazione di Stoccolma
ha costituito un punto di partenza per le nazioni
del mondo che hanno adottato nel tempo oltre
settanta dichiarazioni, carte e trattati per
cercare di costruire un'alleanza globale che
protegga l'ambiente e integri conservazione
e sviluppo. Negli ultimi trent'anni, inoltre,
un gran numero di organizzazioni non governative
ha redatto e fatto circolare almeno 200 dichiarazioni
e trattati dei popoli che affrontano questioni
di ambiente, di sviluppo e di giustizia sociale.
Specialmente nell'ultimo decennio, alcuni di
questi documenti e relazioni internazionali
ad essi collegati riflettono una crescente presa
di coscienza dell'interdipendenza esistente
tra questioni ambientali, economiche e sociali
dell'umanità e della necessità
di soluzioni integrate. La pietra miliare nel
processo di sviluppo di un'etica ambientale
globale è la Carta Mondiale per la Natura,
adottata dall'Assemblea Generale delle Nazioni
Unite nel 1982.
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Si
tratta della prima dichiarazione intergovernativa
che afferma il rispetto della natura come principio
fondamentale di tutela ambientale e contiene una visione
progressista delle strategie e delle politiche necessarie
per realizzare il benessere ambientale. In essa, tuttavia,
non sono approfonditi a sufficienza i legami tra degrado
ambientale e problemi quali la povertà e lo
sviluppo umano equo; inoltre essa è stata redatta
prima che venisse formulato il concetto di sviluppo
sostenibile dalla Commissione mondiale sull'ambiente
e lo sviluppo delle Nazioni Unite (UNWCED) nel rapporto
"Il nostro futuro comune" (Our common future)
(1987). Fu la UNWCED a lanciare la proposta che portò
ai primi tentativi di creazione di una Carta della
Terra invitando in quel rapporto alla creazione di
"una dichiarazione universale" sotto forma
di "una nuova carta" al fine di "consolidare
ed estendere principi legali rilevanti", creando
"nuove norme necessarie per mantenere i mezzi
di sostentamento e la vita sul pianeta che condividiamo"
e "per guidare i comportamenti delle nazioni
durante la transizione verso uno sviluppo sostenibile".
Raccomandò
inoltre che la nuova carta fosse "successivamente
ampliata per diventare una Convenzione, stabilendo
i diritti sovrani e le responsabilità reciproche
di tutte le nazioni riguardo alla tutela ambientale
e allo sviluppo sostenibile"
(nota 1). La Conferenza delle Nazioni
Unite sull'ambiente e lo sviluppo (UNCED), l'Earth
Summit tenutosi a Rio de Janeiro nel 1992, raccolsero
la sfida di stilare La Carta della Terra. Vari governi
presentarono le loro raccomandazioni, molte Organizzazioni
Non Governative, tra cui gruppi che rappresentavano
le principali fedi religiose, si interessarono attivamente;
tuttavia i tempi non erano ancora maturi. A Rio fu
stilata una Carta della Terra delle ONG, ma gli sforzi
per crearne una delle Nazioni Unite furono abbandonati.
L'accordo fu invece raggiunto sulla Dichiarazione
di Rio, che costituisce un documento prezioso, ma
che non contiene la visione etica fondante per una
Carta della Terra. Sebbene esprima una comprensione
maggiore dei collegamenti esistenti tra tematiche
ambientali, sociali ed economiche rispetto alla Carta
Mondiale per la Natura del 1982, la Dichiarazione
non ne riafferma invece la forte etica ambientale.
II. L'iniziativa de La
Carta della Terra, 1994-2000
Nel
1994 fu varata una nuova iniziativa per La Carta della
Terra sotto la guida di Maurice Strong - ex segretario
generale della Conferenza di Stoccolma e dell'UNCED
e presidente del neo costituito Earth Council - e
di Mikhail Gorbaciov, presidente di Green Cross International.
L'Earth Council era stato creato per proseguire il
lavoro incompiuto dell'UNCED e per promuovere la realizzazione
di Agenda 21, il piano d'azione dell'Earth Summit.
Jim MacNeill, ex segretario generale della UNWCED,
e Ruud Lubbers, primo ministro dei Paesi Bassi, furono
determinanti nel favorire l'attuazione del nuovo progetto
de La Carta della Terra.
L'ambasciatore
algerino Mohamed Sahnoun svolse la funzione di direttore
esecutivo del progetto durante la fase iniziale. Nel
corso del 1995 e del 1996, fu portata avanti un'ampia
ricerca nei campi del diritto internazionale, della
scienza, della religione, dell'etica, della conservazione
ambientale e dello sviluppo sostenibile, per la preparazione
della bozza de la Carta della Terra. L'Earth Council
e varie organizzazioni associate condussero consultazioni
in tutto il mondo, al fine di promuovere il dialogo
globale sui valori comuni e di precisare l'emergente
consenso mondiale riguardo ai principi di tutela ambientale
e di stili di vita sostenibili. Il processo di consultazione
iniziò con una conferenza internazionale al
Palazzo della Pace dell'Aja nel maggio 1995 a cui
parteciparono rappresentanti di trenta paesi e di
oltre settanta organizzazioni. Fu preparato uno studio
di oltre cinquanta principi di diritto internazionale
dal titolo Principi di protezione ambientale e sviluppo
sostenibile: riassunto e valutazione (1996), che fu
fatto circolare tra i partecipanti al processo di
consultazione.
All'inizio
del 1997, l'Earth Council e Green Cross International
istituirono la Commissione per La Carta della Terra.
I cinque co-presidenti e i membri della Commissione
furono scelti in modo da rappresentare le principali
regioni del mondo: Kamla Chowdhry per l'Asia e il
Pacifico, Mikhail Gorbaciov per l'Europa; Mercedes
Sosa per l'America Latina e i Caraibi, Maurice F.
Strong per il Nord America e Amadou Toumani Touré
per l'Africa e il Medio Oriente. Il segretariato della
Commissione fu stabilito presso l'Earth Council in
Costa Rica, sotto la guida del direttore esecutivo
dell'Earth Council, Maximo Kalaw delle Filippine.
Steven Rockefeller, professore di religione ed etica
presso il Middlebury College degli Stati Uniti, che
aveva preparato il Riassunto e valutazione del 1996,
fu invitato a dirigere il processo di redazione e
fu istituito un comitato internazionale di stesura.
All'inizio della stesura, era stato raggiunto già
un accordo generale su un insieme di criteri da seguire
per La Carta della Terra.
Era stato stabilito, infatti, che La Carta dovesse
essere: una dichiarazione di principi etici fondamentali
per la conservazione dell'ambiente e lo sviluppo sostenibile;
che tali principi dovessero essere di significato
duraturo, ampiamente condivisi dai popoli di ogni
razza, cultura, religione e tradizione ideologica;
relativamente breve e concisa; un documento con una
prospettiva olistica e una visione etica e spirituale;
redatta in un linguaggio ispiratore, chiaro, estremamente
valido e comprensibile in tutte le lingue; una dichiarazione
che aggiungesse nuovi e significativi valori a quello
che era già stato espresso in documenti attinenti.
Nel marzo 1997, la Commissione divulgò una
bozza di riferimento (Benchmark Draft) a conclusione
del Forum Rio+5 tenutosi a Rio de Janeiro. Tale Forum,
organizzato dall'Earth Council quale parte di un esame
mondiale dei progressi compiuti verso uno sviluppo
sostenibile a partire dall'Earth Summit di Rio, riunì
oltre 500 rappresentanti di Organizzazioni Non Governative
e di consigli nazionali per lo sviluppo sostenibile.
Durante
i sei giorni del Forum si tennero intense consultazioni
sul testo de La Carta della Terra. La bozza di riferimento,
che conteneva un breve preambolo, diciotto principi
e una conclusione, fornì una nuova base per
il dialogo internazionale in atto su di essa. Tra
il 1997 e il 1998, in tutte le regioni del mondo si
tennero numerose conferenze e riunioni sui valori
comuni e sul testo della bozza di riferimento e l'Earth
Council creò un sito web della Carta della
Terra (www.earthcharter.org).
Nel marzo 1998 Mikhail Gorbaciov ospitò una
riunione di tre giorni su La Carta della Terra per
i rappresentanti della Russia e dell'Europa e del
Drafting Committee. In aprile Gorbaciov partecipò
a un Forum de La Carta della Terra per i paesi del
Pacific Rim a Kyoto in Giappone. Nello stesso mese
si tenne una conferenza speciale sul documento e sui
diritti umani presso il Boston Research Center for
the 21st Century negli Stati Uniti. Ad essa fece seguito,
alcuni mesi dopo, una conferenza sui fondamenti scientifici
de La Carta della Terra, ospitata dall'Hastings Center,
organizzazione statunitense specializzata in etica
biomedica e ambientale.
Il documento fu presentato e discusso in una serie
di conferenze sulla religione e l'ecologia presso
il Centro per lo studio delle religioni mondiali dell'università
di Harvard. Furono istituiti dei comitati nazionali
de La Carta della Terra in trentacinque paesi differenti.
Nel dicembre 1998 i rappresentanti di ventiquattro
comitati nazionali si riunirono per l'Earth Charter
Continental Congress of the Americas, della durata
di sei giorni, a Cuiabà, nel Mato Grosso in
Brasile. Alcuni gruppi stilarono le Carte della Terra
nazionali e regionali come parte del loro contributo
al processo di consultazione e al movimento della
Carta della Terra. Commenti e raccomandazioni su come
migliorarne il testo furono inviati al Drafting Committee,
che durante il 1998 fece circolare versioni revisionate
per ricevere ulteriori commenti. A poco a poco prendeva
forma la seconda bozza di riferimento (Benchmark Draft
II). All'inizio del 1999, si tenne una speciale riunione
internazionale di stesura presso il Pocantico Conference
Center del Rockefeller Brothers Fund nei dintorni
di New York, per portare a termine il lavoro sulla
seconda bozza di riferimento. A questa riunione parteciparono
rappresentanti provenienti da Argentina, Australia,
Brasile, Canada, Costa Rica, Germania, Filippine,
Pakistan, Russia e Stati Uniti, con il contributo
di membri da India, Kenya e Paesi Bassi. In aprile
la Commissione per La Carta della Terra divulgò
formalmente la seconda bozza di riferimento. Il numero
dei principi fondamentali era stato ridotto a sedici,
ma erano stati aggiunti cinquantacinque principi di
supporto e il documento si era allungato a oltre quattro
pagine.
La Commissione invitò al proseguimento del
processo di consultazione internazionale per tutto
il 1999. Una conferenza via Internet sul nuovo testo,
durata due settimane e organizzata dall'Earth Council,
attrasse partecipanti da 78 paesi e 300 università.
Negli undici mesi successivi furono eseguite numerose
traduzioni del testo e in molti paesi furono condotte
discussioni che coinvolsero esperti di diversi settori
e rappresentanti di varie associazioni. Un gruppo
di lavoro di legali provenienti da varie nazioni facenti
parte della Commissione sul diritto ambientale dell'Unione
internazionale per la conservazione della natura (IUCN),
esaminò il documento e formulò le sue
raccomandazioni. Il numero dei comitati nazionali
de La Carta della Terra crebbe a quarantacinque.
Nell'ottobre 1999 i rappresentanti di tali comitati
parteciparono insieme con il Drafting Committee a
una conferenza online di dieci giorni incentrata sul
testo del documento. A dicembre il Drafting Committee
tenne una riunione di tre giorni a Città del
Capo in Sudafrica con i rappresentanti dei comitati
nazionali dell'Africa e del Medio Oriente. Presentazioni
e seminari sulla Carta della Terra furono condotti
presso il Parlamento delle religioni del mondo, riunito
anch'esso a Città del Capo. Nel gennaio 2000,
si tenne un'altra speciale riunione internazionale
di stesura nel tentativo di portare a termine il documento.
Il lavoro sul testo si protrasse fino a febbraio.
Fu conservata la struttura base della seconda bozza
di riferimento, ma furono apportate ampie modifiche
nella formulazione e nell'ordinamento dei principi
per renderla quanto più concisa e coerente
possibile. Riunitasi a metà marzo presso la
sede centrale dell'UNESCO a Parigi, la Commissione
per La Carta della Terra esaminò attentamente
e perfezionò il testo alla luce del dibattito
internazionale. La versione finale della Carta della
Terra fu emessa il 24 marzo. La Commissione si riservava
tuttavia il diritto di apportare rettifiche se entro
cinque anni ci fossero state giustificate ragioni
per farlo.
III. Le influenze che hanno
dato forma alla Carta della Terra
Oltre agli strumenti di diritto
internazionale e alle dichiarazioni delle ONG, le
idee e i principi de La Carta della Terra sono tratti
da varie fonti: è influenzata dalla nuova visione
scientifica del mondo, tra cui le scoperte contemporanee
nei settori della cosmologia, della fisica, della
biologia evolutiva e dell'ecologia; attinge alla saggezza
delle religioni del mondo e alle tradizioni filosofiche;
riflette i movimenti sociali riguardanti diritti umani,
democrazia, parità tra uomini e donne, società
civile, disarmo e pace; si basa sulle sette conferenze
dei vertici delle Nazioni Unite sui bambini, l'ambiente,
i diritti umani, la popolazione, le donne, lo sviluppo
sociale e la città, tenutesi durante gli anni
novanta; muove dal lavoro di rottura svolto dall'etica
ambientale e dal concetto di sviluppo sostenibile
negli ultimi cinquanta anni.
La Carta è stata inoltre elaborata tenendo
conto dell'esperienza pratica e delle conoscenze dei
gruppi che hanno perseguito con successo stili di
vita e di lavoro sostenibili. L'iniziativa della Carta
della Terra fa parte del movimento mondiale di etica
globale che cerca di identificare obiettivi comuni
e valori condivisi che trascendano i confini culturali,
religiosi e nazionali. Sul suo sviluppo ha influito
la sempre più vasta letteratura in materia
di etica globale. Negli ultimi tre decenni, la pratica
del dialogo multiculturale e interreligioso si è
andata ampiamente estendendo ed esiste la consapevolezza
sempre maggiore che le genti di tradizioni differenti
condividono la fede in molti valori fondamentali.
La "Dichiarazione per un'etica globale"
divulgata dal Parlamento delle religioni del mondo
nel 1993 ne è un ottimo esempio. Inoltre, la
crescente consapevolezza dell'interdipendenza globale
e l'identificazione dei problemi comuni hanno intensificato
la ricerca e l'articolazione dei principi etici condivisi.
La consultazione per La Carta della Terra ha promosso
il dialogo mondiale sull'etica globale e la sua visione
etica rappresenta un importante contributo.
Come si evince dall'ampia varietà di fonti
su cui si basa, La Carta della Terra non è
soltanto un documento sulle relazioni dell'umanità
con l'ambiente. Essa è stata elaborata nella
consapevolezza che le sfide in campo ambientale, economico,
sociale, politico, culturale e spirituale sono collegate
fra loro e che possono essere affrontate efficacemente
soltanto con un modo di pensare olistico e con soluzioni
globali complete. Tutti i principi contenuti nel documento
solo legati a tematiche ambientali, ma non esclusivamente.
La Commissione per La Carta della Terra ha deciso
di stilarla come trattato dei popoli, piuttosto che
come strumento intergovernativo, per due motivi. In
primo luogo, durante gli anni novanta la maggior parte
dei governi statali si preoccupava di favorire la
crescita economica e non riusciva a adottare piani
di sviluppo sostenibile secondo quanto definito dall'Agenda
21 dell'Earth Summit di Rio. Di conseguenza, essi
non erano preparati ad abbracciare nuovi e più
forti impegni etici.
Era
chiaro che un processo di stesura intergovernativo
non avrebbe prodotto un documento forte. In secondo
luogo, la caduta del comunismo russo e la fine della
guerra fredda hanno portato a un rinnovamento della
società civile in molte nazioni. Il risultato
è stato l'emergere di una società civile
globale sempre più influente che coinvolge
una rete mondiale di ONG collegate dalle nuove tecnologie
delle comunicazioni. Questa società civile
globale sta svolgendo un ruolo sempre più importante
nel guidare il mondo verso modi di vita sostenibili.
Tuttavia, al fine di riuscire a convincere i governi
e le grandi aziende alla collaborazione, i singoli
cittadini e la società civile in generale hanno
bisogno di una visione ispiratrice condivisa dei valori
fondamentali per guidare la pianificazione, la creazione
di politiche e l'azione.
Alla
luce di queste considerazioni, la Commissione per
La Carta della Terra ha deciso di lasciare che il
processo di stesura rimanga un'iniziativa della società
civile. Tale decisione non ha alterato la speranza
che il documento sia infine approvato dall'Assemblea
Generale delle Nazioni Unite. Il Millennium NGO Forum,
che ha riunito oltre 1000 ONG provenienti da tutto
il mondo presso la sede centrale delle Nazioni Unite
nel maggio 2000, ha sostenuto questo obiettivo e ha
invitato formalmente i governi ad "approvare
La Carta della Terra all'Assemblea Generale delle
Nazioni Unite" (nota
2). La Carta della Terra può
servire, in quanto efficace strumento e trattato dei
popoli, a motivare e a guidare la società civile
senza l'appoggio formale delle Nazioni Unite; ma,
se viene approvata dall'Assemblea Generale dell'O.N.U.,
la sua valenza ne risulterà rafforzata quale
documento di legislazione lieve e aumenterà
la sua influenza sui governi, sulle aziende e sul
diritto internazionale (nota
3). Sotto il profilo dei collegamenti
tra Carta della Terra e diritto internazionale, il
documento è stato coordinato con un trattato
di legislazione forte (Convenzione) strutturato in
modo da fornire un sistema di riferimento legale integrato
per tutta la legislazione e la politica in campo ambientale
e di sviluppo sostenibile. Questa Convenzione Internazionale
sull'Ambiente e lo Sviluppo, che come La Carta della
Terra era stata originariamente proposta in Il nostro
futuro comune, è in corso di preparazione da
parte della Commissione sul diritto ambientale presso
la IUCN.
Dopo
sei anni di lavoro, nel 1995 è stata presentata
alle Nazioni Unite una Bozza di Convenzione che è
attualmente in corso di esame alla luce dei commenti
ricevuti dai governi. Per tre anni i membri della
Commissione sulla legge ambientale della IUCN, tra
cui il precedente presidente della Commissione, Parvez
Hassan del Pakistan, e quello attuale, Nicholas Robinson
degli Stati Uniti, sono stati attivamente coinvolti
nella stesura de La Carta della Terra, che fornisce
un fondamento etico alla Convenzione. La Convenzione
revisionata sarà nuovamente presentata alle
Nazioni Unite nel prossimo futuro nella speranza che
ottenga l'interesse e il sostegno governativo necessari
per avviare formali negoziati internazionali su di
essa. Molte persone sono state a favore di un testo
molto sintetico de La Carta della Terra, con un breve
preambolo e non più di dodici principi concisi.
Altri hanno addotto argomentazioni a sostegno di un
documento più consistente come una dichiarazione
delle Nazioni Unite, che comprendesse anche linee
guida di attuazione.
Una Carta molto breve sarebbe
più accessibile e potrebbe essere memorizzata
più facilmente. Un documento breve pone però
il problema di ciò che viene escluso. Le sfide
principali che l'umanità ha di fronte sono
complesse e collegate e le linee guida etiche necessarie
non possono, nella maggior parte dei casi, essere
ridotte a frasi di poche parole come "pensa globalmente,
agisci localmente". Inoltre, molti gruppi che
si sentono emarginati ed esclusi dai processi decisionali
sono particolarmente a disagio all'idea di una Carta
della Terra breve, con un numero limitato di principi
molto generali. Essi ritengono che coloro che si trovano
in posizioni di forza interpreteranno il significato
di un tale documento nel modo che vogliono e che ci
sarà scarsa, se non alcuna, opportunità
di discussione. Questi gruppi vogliono un linguaggio
più ampio e principi che puntualizzino e chiariscano.
Altra importante considerazione è che, anche
se la Bozza di Convenzione della IUCN specifica in
notevole dettaglio le implicazioni pratiche di gran
parte de La Carta della Terra, possono essere necessari
molti anni di negoziati prima che i governi raggiungano
un accordo sulla Convenzione. Per questo La Carta
della Terra deve essere un documento che può
reggersi indipendentemente.
Tenuto
conto di questi problemi e di queste considerazioni,
il Drafting Committee ha preso la decisione di elaborare
La Carta della Terra come un documento stratificato
con un preambolo che descrive in termini generali
la questione di base, sedici principi fondamentali
con principi di supporto e una conclusione che contiene
il richiamo all'impegno e all'azione. Questo approccio
rende possibile una versione abbreviata che comprende
soltanto il preambolo e i sedici principi fondamentali.
Poichè il testo nel tempo si era incrementato,
i principi fondamentali sono stati divisi in quattro
parti per rendere facilmente comprensibili l'organizzazione
e gli argomenti fondamentali del documento. La Parte
I contiene quattro principi fondamentali molto ampi
che possono fungere da breve sommario della visione
de La Carta della Terra.
I sessantuno principi di supporto trattano questioni
cruciali e chiariscono il significato dei principi
fondamentali. Il Drafting Committee ha prestato sempre
attenzione a mantenere La Carta della Terra quanto
più breve e concisa possibile e per questo
ha limitato il documento ai principi etici fondamentali
e a quelli che esprimono le più importanti
strategie per realizzare un mondo giusto, sostenibile
e pacifico. La Carta della Terra non cerca di identificare
i meccanismi e gli strumenti necessari per attuare
la sua visione etica e strategica. Completato il processo
di stesura, l'iniziativa de La Carta della Terra è
entrata in una nuova fase. L'obiettivo è ora
quello di fare circolare largamente il documento e
di promuoverlo come uno strumento educativo e una
guida per un'azione responsabile della società
civile, delle aziende e dei governi.
La
Commissione per La Carta della Terra ha istituito
un nuovo comitato direttivo internazionale, a cui
è stato affidato il compito di pianificare
e supervisionare le principali attività. Il
29 giugno 2000 la Commissione per La Carta della Terra,
con il sostegno della regina Beatrice d'Olanda, ha
avviato formalmente questa nuova fase dell'iniziativa
al Palazzo della Pace dell'Aja.
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