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IL PIANETA TERRA CHIEDE AZIONI

di Elio Pacilio VicePresidente Esecutivo Green Cross Italia

La Terra è malata. I gas serra, che mettono in pericolo il clima del pianeta e quindi la sopravvivenza delle comunità umane, sono prodotti per la maggior parte dai trasporti, dalle industrie, dalle città, dalle pratiche agricole e dagli allevamenti su scala industriale.
A Rio de Janeiro, nel 1992, è stata creata un’alleanza contro i gas serra da tutti i Paesi del mondo e resa esecutiva a Kyoto nel 1997, con la firma del Protocollo a cui hanno aderito la stramaggioranza delle nazioni industrializzate e non, con l’eccezione degli Stati Uniti e dell’Australia. Il patto prevedeva delle azioni di riduzione dei gas serra e coinvolgeva unicamente i paesi industrializzati. Nel futuro, invece, anche le nazioni in rapido sviluppo economico, come l’India, la Cina ed il Brasile, che non erano state coinvolte nel Protocollo di Kyoto, dovranno essere attori protagonisti di un nuovo accordo.
Questo accordo dovrebbe essere raggiunto, come è stato deciso nell’ultima riunione del G8, svoltasi nello scorso giugno in Germania, nell’incontro che si terrà a Bali (Indonesia) nel prossimo dicembre, organizzato dall’UNFCCC (United Nations Framwork Convention on Climate Change).
L’Italia ha l’obbligo di ridurre i gas serra del 6,5% rispetto al livello del 1990. Poiché poco è stato fatto per centrare questo obiettivo, le emissioni sono aumentate ed oggi dobbiamo tagliarne il 19% entro il 2012.
Le principali conseguenze dell’emissione dei gas serra sono: una minor disponibilità di acqua, un incremento della temperatura, piogge più forti,  spiagge che scompaiono smantellate dal mare che avanza, difficoltà per le colture agricole. Il clima sta cambiando, insieme all’ambiente, e quindi necessariamente molti degli aspetti del nostro stile di vita, dall’economia alle case abitative.
Il Gruppo intergovernativo sui cambiamenti climatici (IPCC- Intergovrnmental Panel on Climate Change) ha presentato allarmanti proiezioni sul surriscaldamento globale. La comunità internazionale (UNFCCC - United Nations Framework Convention on Climate Change) ha considerato questi cambiamenti un rischio da affrontare sia agendo sulle cause - strategia di mitigazione - sia attraverso azioni di prevenzione agendo sugli effetti- strategia di adattamento.
La strategia di mitigazione ha come obiettivo di eliminare o più realisticamente di rallentare i cambiamenti climatici, mentre la strategia di adattamento consiste nella realizzazione di piani, programmi e azioni tali da ridurre la vulnerabilità territoriale e quella socio economica e in grado di sfruttare le nuove opportunità di sviluppo.
L'adattamento, come scelta di prevenzione per attenuare le conseguenze negative e minimizzare i danni, dipende molto dalla valutazione dei rischi e dei costi da sostenere. Le strategie di adattamento competono ai singoli paesi perché, pur in un contesto internazionale di riferimento, implicano scelte nazionali strategiche di gestione delle peculiarità e vulnerabilità specifiche del proprio territorio e delle proprie attività e risorse.
Per questo motivo il  nostro Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare ha convocato il 12-13 settembre la “Conferenza Nazionale sui Cambiamenti Climatici 2007”.
La Conferenza esaminerà principalmente i problemi riguardanti le modificazioni delle vulnerabilità indotte dai cambiamenti climatici in Italia e le possibili opzioni di adattamento (es.: difesa passiva, difesa attiva, difesa assicurativa, abbandono) proponendo azioni concrete sulla base dei contributi provenienti da workshop e convegni pre-congressuali.
Questi ultimi sono stati organizzati su tutto il territorio italiano nei mesi di giugno e di luglio dall’APAT (Agenzia per la Protezione dell’Ambiente e per i servizi Tecnici) e dalle Agenzie per l’Ambiente regionali.
Le tematiche saranno analizzate sia dal punto di vista scientifico che socio-economico e riguarderanno: la situazione odierna sui pericoli per la salute connessi ai cambiamenti climatici, lo stato e le tendenze delle concentrazioni di gas serra in Italia, i maggiori rischi presenti nel nostro territorio (desertificazione, ghiacciai ed aree a rischio di deglaciazione, ambiente marino, dissesto idrogeologico, laguna di Venezia ed Alto Adriatico).
Green Cross Italia ha deciso di pubblicare una nuova newsletter, Green Climate, per informare e sensibilizzare i cittadini su questi temi e quelli ad essi collegati durante il periodo estivo, poiché i cambiamenti climatici non vanno in ferie.
Green Cross Italia è da sempre impegnata sul fronte ambientale, sulla prevenzione dei conflitti, sulla diffusione delle fonti di energia rinnovabile, sull’accessibilità all’acqua.
Temi, che possono sembrare distanti dai cambiamenti climatici, ma che in realtà sono direttamente collegati. Ad esempio, l’uso eccessivo delle fonti fossili è una delle maggior cause dei danni ambientali di proporzioni considerevoli, come è stato riconosciuto da tutti gli specialisti e da quasi tutti i politici.
Per il possesso di quelle fonti e per il controllo di tutto il ciclo che porta ad avere l'energia nelle nostre case, spesso si sono sviluppate guerre e conflitti che osserviamo anche in questi tempi. Nuove guerre sono previste sia per l’occupazione di terre fertili che per il controllo dell’acqua. I modelli di società che si sono sviluppati, soprattutto in questi ultimi secoli,  stanno dimostrando di essere incapaci di guardare alle conseguenze degli usi intensivi di quelle fonti. Faticosamente si  guarda oltre il breve termine di qualche anno, e solo molto recentemente si sono cominciate a considerare le conseguenze ambientali dell'uso di quelle fonti. Nel corso degli ultimi decenni ha preso corpo una nuova coscienza di diritti globali, che vede centrale il rapporto con l'ambiente, nel quale ci dobbiamo considerare ospiti che hanno preso in prestito dalle generazioni future il pianeta nel quale viviamo. In questo contesto diviene inaccettabile il livello di povertà in cui vive parte della popolazione del pianeta. Circa 2 miliardi di persone nel mondo vivono senza alcun tipo di fornitura energetica, e circa 3 miliardi di persone hanno un approvvigionamento insufficiente o inadeguato.
L'accesso all'energia, in particolare all'elettricità, è imprescindibile per rompere il cerchio della povertà e incoraggiare lo sviluppo umano e il benessere. Bisogna rispondere alla domanda globale d'energia evitando gli impatti negativi sul clima, sulla qualità dell'aria, sull’acqua e sugli ecosistemi. E' tempo di cambiare, un altro mondo e' possibile.
Dobbiamo essere coscienti che viviamo un periodo di transizione nel quale ampliare il ventaglio delle scelte energetiche. E’ necessario incrementare l’impiego delle energie rinnovabili, sfruttando, ove sia possibile le risorse naturali, come il sole, il vento, il mare, la biomassa e la geotermia, ed incrementare l’efficienza energetica.
Bisogna investire nelle nuove generazioni, tramite un’azione capillare di sensibilizzazione. Anche in questo settore, la nostra Associazione è attiva con il concorso “Immagini per la Terra”, giunto alla XV edizione, a cui possono partecipare tutte le scuole di ogni ordine e grado. La Conferenza deve essere un luogo non solo di riflessioni, poiché non è più tempo di parole, ma di decisioni, perché solo con azioni reali, forse, siamo in grado di arrestare il processo che sta uccidendo il nostro pianeta.


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