Liniziativa, chiamata Immagini per
la Terra, prese lavvio nel 1992 da
unidea elaborata insieme con Massimo Guerra
e Guido Pollice.
In questo tempo ha raccolto notorietà,
successo e consensi nel mondo della scuola,
dellimpresa e istituzionale, qualificandosi
come una delle maggiori esperienze nel suo campo;
presa ad esempio e reinterpretata da altre associazioni
e istituzioni, per proposte simili ma occasionali.
Vale la pena di ricordare
che questo progetto di educazione ambientale
viene realizzato ogni anno sotto lAlto
patronato del Presidente della Repubblica, con
il patrocinio dei Presidenti del Senato e della
Camera dei Deputati, del Presidente del Consiglio
e dei Ministeri dellIstruzione, delluniversità
e ricerca scientifica, dellAmbiente e
Tutela del Territorio, degli Affari esteri,
delle Attività produttive, delle Politiche
agricole e forestali; delle Organizzazioni internazionali
quali Fao, Unesco, Unicef e Croce Rossa Internazionale;
dellAnpa.
Al termine della dodicesima edizione sono oltre
300 le scuole che hanno ricevuto premi e menzioni
speciali, 180 i microprogetti ambientali iniziati
o aiutati con i premi delle vincite.
Con la fine del primo ciclo del progetto
sottoposto al lavoro di ricerca
nel 1997 è avvenuto lincontro con
il network ambientalista Green Cross,
fondato
e presieduto da Mikhail Gorbaciov, riconosciuto
dalle Nazioni Unite e il cui presidente
onorario italiano è Rita Levi-Montalcini.
A seguito di questo incontro il progetto diventa
internazionale e viene realizzato in quindici
Paesi nei vari continenti.
Primo risultato: nel corso del secondo ciclo
anni scolastici 1997/98- 2001/02 ,
una popolazione scolastica di circa due milioni
e mezzo di studenti ha partecipato alliniziativa,
mentre lazione di sensibilizzazione sui
temi ambientali, in primo luogo su La Carta
della Terra, ha toccato circa il doppio
di giovani.
Le considerazioni sulla sensibilità dei
giovani nel mondo della scuola e sulle azioni
dei loro insegnanti sono descritte dalla ricerca
e attraversano gli altri contributi.
A noi è rimasto il desiderio di continuare
il lavoro di analisi seguendo, tra le altre,
due tracce:
- levoluzione della
percezione dei temi ambientali tra insegnanti
e giovani;
- il confronto tra le tendenze
che registriamo nel nostro Paese e quelle
riscontrabili in altre terre, del Nord e del
Sud del mondo.
Da ciò scaturirebbe un dialogo sicuramente
proficuo per migliorare la visione e lazione
del mondo della scuola nelle proprie azioni
istituzionali.
Il lavoro condotto dai ricercatori è
sicuramente un originale punto di confronto
per chi vuole meditare sulla propria azione
di formatore e per la formazione dei formatori.
Limmagine dellambiente nella
scuola
Per noi la ricerca - di cui abbiamo seguito
e incoraggiato il concepimento, la estazione,
la nascita - si è rivelato un ulteriore
utilissimo strumento per perfezionare lazione
condotta e per quella che condurremo nel corso
del terzo ciclo del progetto di educazione ambientale.
Questa nuova fase di lavoro individuerà,
tra gli altri, alcuni assi guida di seguito
accennati.
I processi sociali, politici, tecnologici, economici
e culturali che sono sintetizzati sotto il termine
di globalizzazione sono sempre più oggetto
di discussione e coinvolgono molte comunità.
Come considerare il nuovo che ci attraversa?
Quali sono i principi e i concetti elementari
per comprendere il futuro e per modificarlo?
La nostra azione tenterà di muoversi
per sostenere, nei processi educativi, unazione
didattico-formativa sulla triade i n d i
v i d u o - s p e c i e - s o
c i e t à.
Vogliamo favorire il lavoro di quegli insegnanti
che stimolano la capacità di allocare
le informazioni in un contesto e in un insieme;
confrontare, veicolare e far insegnare metodi
che permettano di cogliere le interrelazioni
e le influenze biunivoche tra le parti e il
tutto in un mondo complesso.
Inoltre incoraggeremo la coscienza che il destino
del genere umano è planetario e che si
va definendo una identità terrestre,
per la quale la biodiversità delle culture
e la qualità delle relazioni con la biosfera
sono snodo essenziale.
Vogliamo concludere citando direttamente Morin
indicare il complesso di crisi
planetaria che segna il XX secolo, mostrando
come tutti gli esseri umani, oramai messi a
confronto con gli stessi problemi di vita e
di morte, vivano una stessa comunità
di destino.
La comprensione è nel
contempo il mezzo e il fine della comunicazione
umana.
Ora, leducazione alla comprensione è
assente dai nostri insegnamenti.
Il pianeta ha bisogno in tutti i sensi di reciproche
comprensioni.
Data limportanza delleducazione
alla comprensione, a tutti i livelli educativi
e a tutte le età, lo sviluppo della comprensione
richiede una riforma della mentalità.
Questo deve essere il compito per leducatore
del futuro.
Elio Pacilio
Vice Presidente Esecutivo
Green Cross Italia
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