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GORBACIOV IN EMILIA - ROMAGNA

Globalizzazione ambiente sviluppo
di Mikhail Gorbaciov
Presidente Green Cross International e Fondazione Gorbaciov


Durante, e subito dopo, il Summit mondiale su ambiente e sviluppo tenutosi a Rio de Janeiro nel 1992, avvertii un atmosfera di grande entusiasmo e di speranza per il futuro. Era un'epoca di ottimismo e, con uno sguardo retrospettivo, di innocenza, perché tutti celebravano la fine della Guerra Fredda. Nonostante si stiano approssimando le revisioni decennali delle implementazioni della Dichiarazione di Rio e dell'Agenda 21, siamo circondati dal cinismo e, in molti casi, da disperazione. Ciò è sorprendente se si considera che l'ambiente continua a deteriorarsi a una velocità allarmante, che la povertà sta aumentando nei paesi in via di sviluppo e in transizione, che la sicurezza sta diminuendo e che conflitti violenti e attacchi minacciano il nostro mondo.
Non abbiamo ancora iniziato a prendere in considerazione le nuove realtà con cui abbiamo a che fare. La maggior parte dei più recenti sviluppi è legata alla globalizzazione: fenomeno per cui ora viviamo in un mondo interconnesso nel quale commercio, inquinamento, criminalità, disagio e comunicazione non conoscono confini.
La globalizzazione ha portato enormi benefici ad alcuni, disastri ad altri e ha completamente bypassato molti. Ha creato divari ancora più grandi tra ricchi e poveri, tra coloro che hanno accesso alle informazioni, alla tecnologia e alle risorse naturali, e chi non ha alcuna influenza sui fattori che condizionano la propria vita. L'esistenza di doppi parametri e il crescente potere incontrastato delle grandi compagnie multinazionali hanno contribuito a esacerbare questa tendenza. Invece dello sviluppo sostenibile per il quale il mondo si era impegnato a Rio, abbiamo un consumismo insostenibile costruito in gran parte sulla schiena del mondo povero e schiavo, a spese dell'ambiente.

Ho raccolto l'invito delle massime istituzioni della Regione Emilia Romagna per presentare una iniziativa che mi sta particolarmente a cuore: Water for Peace - Acqua per la Pace. Proprio i grandi problemi dell'acqua sono parte del mio impegno di oggi e per l'immediato futuro.
Un tema fondamentale sul quale, nel breve periodo, il mondo ha miseramente fallito rispetto alle promesse di Rio è l'acqua potabile. Così semplice, così bella nelle sue diverse forme naturali, e così essenziale, l'acqua è simbolo di purificazione e di vita in molte religioni e culture, ed è considerata come qualcosa per cui gioire e rallegrarsi.
Dovrebbe essere considerato fonte di vergogna per tutti il fatto che quest'anno tre milioni di bambini moriranno, e che altri milioni di bambini diventeranno ciechi, a causa di malattie dipendenti dall'acqua, che si sarebbero potute prevenire; che più di un miliardo di persone non avrà accesso all'acqua potabile; che quasi tre miliardi non avranno i mezzi per accedere ad adeguate condizioni igeniche.


Tutto ciò mentre noi continuiamo a inquinare sventatamente e a sfruttare la disponibilità naturale di acqua potabile in tutto il mondo. L'acqua rappresenta l'ingrediente singolo più importante per lo sviluppo e la stabilità. Senza accesso a scorte minime di acqua ciascuno è abbandonato alla malattia e alla povertà, al degrado ambientale e anche al conflitto ed ognuna di queste condizioni conduce a un'emergenza maggiore nel settore dell'acqua.
Le Nazioni Unite hanno auspicato, nella Promessa del Millennio, la riduzione entro il 2015 del 50 per cento delle persone, nel mondo, private dell'accesso ai servizi igenici e all'acqua potabile; raggiungere questo obiettivo richiederà una cifra stimata di 23 miliardi di dollari americani all'anno. L'accesso a un'adeguata scorta di acqua di buona qualità per i bisogni umani di base è un diritto umano universale, ed è responsabilità di tutti che questa promessa sia mantenuta.
Anche per questo, insieme ad altre personalità e organizzazioni, ho richiamato i governi alla necessità di lavorare immediatamente e con tenacia per realizzare una Convenzione Quadro Internazionale sull'Acqua, questa potrebbe cominciare il proprio cammino a Johannesburg e trovare una tappa di approfondimento a Kyoto, durate il Forum Mondiale sull'Acqua che si realizzerà nel marzo 2003, Anno internazionale dell'Acqua.


Questo mio viaggio si preannuncia carico di promesse per il comune impegno descritto. Istituzioni, imprese, cittadini e personalità hanno dichiarato di voler raccogliere la sfida lanciata su questi temi e hanno promesso azioni concrete e continue. Il popolo italiano ha dimostrato molte volte capacità e creatività ineguagliate, per questo spero di vedere confermata questa tradizionale attitudine alla cooperazione e alla solidarietà.


Una delle lezioni più importanti degli attacchi terroristici dell'11 settembre è che apparteniamo tutti a un unico mondo e che nessuno può permettersi di ignorare i problemi degli altri, non importa quanto distanti. Lo sviluppo sostenibile non è un nuovo modo di fare carità o ambientalismo, è nella responsabilità e nell'interesse di tutti rendere il suo raggiungimento un'assoluta priorità. Soluzioni sostenibili per il futuro del pianeta possono essere trovate, a patto che tutti accettino di lavorare con gli altri, senza esclusioni.

Mikhail Gorbaciov
3 Luglio 2002

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