Milano,
Palazzo Reale 18 marzo - 2 giugno 2003:
"ACQUA"
Mostra fotografica
di Mike Goldwater
Le fotografie
di Mike Goldwater
e la consulenza scientifica di Mario Tozzi
Una
premessa
Quello dell'acqua è un tema estremamente
attuale, in un momento in cui la situazione
ambientale ed ecologica del pianeta, sempre
più critica e carica di incognite, è
al centro dell'attenzione mondiale. Non a caso
l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha
istituito a partire dal 1993 la Giornata Mondiale
dell'Acqua, che cade ogni anno il 22 marzo.
Il 2003 è l'"Anno Internazionale
dell'Acqua". Acqua come bene comune dell'umanità.
Acqua come portatrice di sviluppo e di progresso
ma anche, di converso, di malattie. Acqua potabile
come bene riservato soltanto a una parte dell'umanità,
oggi ancora inaccessibile a un miliardo e 400
milioni di persone.
La mostra
Vi sono sostanze che col tempo hanno acquistato
una dimensione mitica: oro, fuoco, ma forse
più di tutte l'acqua. Anche quando spogliamo
l'acqua dei suoi abbellimenti simbolici (della
sua associazione con la purezza, l'anima, la
maternità, la vita e la giovinezza),
anche quando la riduciamo a un fenomeno di laboratorio,
chimico o geologico che sia, continua ad affascinarci.
Sessantasei immagini e l'intensità del
bianco e nero per una mostra dal taglio "emotivo"
e "spettacolare" realizzata in collaborazione
e con il patrocinio di Green Cross - organizzazione
internazionale riconosciuta dalle Nazioni Unite
e presieduta da Michail Gorbaciov.
Spaziando dal parto in acqua, ai fiumi inquinati,
alla siccità nel deserto, racconta il
segreto più intimo di questo elemento,
la sua straordinarietà, la sua forza
e la disperazione connessa alla sua mancanza.
E' una testimonianza dei diversi rapporti che
le varie popolazioni hanno con questa preziosa
risorsa e insieme un omaggio a quanto essa rappresenta.
In questo scenario si inserisce la consulenza
alla mostra di Mario Tozzi, una delle voci più
autorevoli nel campo della ricerca scientifica
(Primo Ricercatore del CNR e conduttore di "Gaia
- il pianeta che vive"), ed è grazie
al suo prezioso contributo che attraverso la
mostra si compie un percorso nel mondo affascinante
e complesso dell'acqua.
Si comincia da una prima definizione di cos'è
l'acqua nel mito, nella filosofia, nella storia.
L'acqua è la responsabile delle mutazioni
ambientali sull'intero pianeta Terra ed è
la prima cosa che si cerca sugli altri pianeti,
eppure è curioso notare come gli umani
non si rassegnino alla dominanza dell'acqua,
tanto da aver chiamato paradossalmente "Terra"
un corpo celeste che, per la maggior parte,
almeno in superficie, è coperto d'acqua.
Si prosegue poi alla ricerca di ciò che
è l'essenza stessa dell'acqua, cercando
di capire l'origine sulla Terra e nel Sistema
Solare del composto più noto e meno conosciuto
al mondo. Quella, infatti, che impropriamente
chiamiamo elemento, è, invece, un composto:
due molecole di idrogeno e una di ossigeno nell'unica
formula chimica che tutti abbiamo imparato fino
dai primi anni di scuola. Un composto che è
solo apparentemente molto noto: ad esempio quando
l'acqua diventa solida non diminuisce di volume,
come tutti gli altri liquidi, ma aumenta grazie
a una rete molecolare deformata e "difettosa"
rispetto a quella del ghiaccio. Le molecole
riescono a occupare alcuni spazi che nel ghiaccio
restano invece vuoti, spiegando così
la maggiore densità dell'acqua liquida
rispetto alla sua fase solida.
Il percorso della mostra continua attraverso
le sorgenti, i fiumi, gli acquedotti, per capire
i diversi usi che l'uomo da millenni fa dell'acqua,
da quelli agricoli a quelli industriali, senza
ovviamente dimenticare l'uso più immediato
e primordiale: quello che se ne fa per dissetarsi.
Si comprende così come l'uomo sia arrivato
a progettare le dighe e le innumerevoli opere
idrauliche che hanno segnato il suo passaggio
sulla Terra, fino ad arrivare agli impianti
fognari cittadini.
Attraverso, infine, il ciclo dell'acqua si osserva
come essa, attraverso il suo chimismo, sia fattore
determinante nella creazione del paesaggio e
quali siano gli effetti parimenti devastanti
della sua mancanza e della sua sovrabbondanza.
E' importante sapere, infatti, che ogni anno
la domanda di acqua mondiale raddoppia e sempre
più uomini e animali si trovano in difficoltà,
anche se l'acqua sulla Terra resta più
o meno quella, ragione per cui le falde vengono
continuamente sovraescavate e in molte regioni
scoppino i conflitti per la sete. I consumi
d'acqua sulla Terra sono molto diversi da continente
a continente: nell'America del Nord ogni famiglia
consuma circa 350 litri al giorno, mentre in
Europa il consumo scende, di media, a 165 litri
al giorno e in Africa precipita a soli 20 litri.
Un ultimo sguardo è rivolto al futuro,
soffermandosi sui pericoli dell'inquinamento
delle acque sotterranee e sui ghiacciai, le
preziose riserve di acqua potabile che svolgono
una fondamentale funzione di regolatori ecologici
del clima. Se è vero che il continuo
innalzamento della temperatura e i mutamenti
climatici stanno lentamente intaccando l'integrità
di queste fonti, anche l'acqua, riserva di cui
i ghiacciai sono ricchi, è in grosso
pericolo.
Mario Tozzi
Mario Tozzi, geologo e Primo Ricercatore del
Consiglio Nazionale delle Ricerche, si occupa
dell'evoluzione geologica del Mediterraneo (in
particolare del settore adriatico-ellenico)
e studia le deformazioni delle rocce per ricostruirne
la storia nel passato più lontano.
Laureato con lode in Scienze Geologiche a "La
Sapienza" di Roma, ha seguito il cursus
accademico diventando Dottore di Ricerca nel
1989, Ricercatore del Consiglio Nazionale delle
Ricerche nel 1988 e Primo Ricercatore, sempre
del CNR, nel 1999. Attualmente lavora all'Istituto
di Geologia Ambientale e Geoingegneria (IGAG)
di Roma. Nel campo della ricerca è autore
di oltre 60 pubblicazioni scientifiche su riviste
italiane e internazionali, di oltre 70 comunicazioni
a congressi nazionali e internazionali e di
guide geologiche. Collabora con le Università
di Roma "La Sapienza" e "Roma
Tre", nell'ambito dei corsi di Geologia,
Rilevamento Geologico e Geologia Strutturale.
Dal 1996 si occupa di divulgazione delle scienze
geologiche, naturali e ambientali attraverso
i mezzi di diffusione radiotelevisiva, la carta
stampata, i libri e i sussidi audiovisivi. Commenta
tematiche geologiche e ambientali in studio
come esperto per il quotidiano televisivo Geo
& Geo ed è stato consulente e inviato
per il settimanale King-Kong di RaiTre. Dal
2000 conduce il settimanale GAIA - il pianeta
che vive (prima serata di RaiTre) di cui è
anche autore e consulente scientifico.
La Federazione Italiana di Scienze della Terra
(FIST) lo ha nominato coordinatore di un gruppo
informale per la divulgazione delle Scienze
della Terra in Italia.
Collabora a National Geographic (edizione italiana),
a Newton, a Meridiani e a La Stampa; fa parte
del comitato di redazione de L'indice.
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